Il 2 giugno 1999 in Villa Erba a Cernobbio, nell’ambito della cerimonia del LIII anniversario della fondazione della Repubblica, venne presentata in anteprima la ricostruzione ideale del gabinetto scientifico di Giulio Cesare Gattoni, dove Alessandro Volta poté effettuare le prime sperimentazioni. La struttura richiamava quella dell’omonima torre pentagonale della città muraria di Como, dove il canonico Gattoni allestì un laboratorio di Fisica ben attrezzato e un osservatorio metereologico.
Gli Strumenti
Il gabinetto della Torre Gattoni è un tipico laboratorio di Fisica della seconda metà del Settecento, modellato in parte sulla figura di Alessandro Volta e della sua attività di ricerca. In esso si trovano quindi gli strumenti più diffusi dell’epoca, suddivisi negli indirizzi di meccanica, calorico, meteorologia, suono, ottica ed elettricità. Si ritrovano inoltre alcuni tra i più significativi strumenti realizzati dal Volta e da lui sicuramente adoperati nel laboratorio del canonico Giulio Cesare Gattoni.
Tali strumenti sono stati ricostruiti secondo precise indicazioni dagli artigiani dell’Istituto Geografico Militare di Firenze e ciascuno di essi è stato realizzato adoperando per lo più materiali in uso verso la fine del Settecento (legno, ottone,ferro,vetro, rame…), ad eccezione dell’avorio. Gli strumenti avevano all’epoca lo scopo di riprodurre i fenomeni naturali e di confermare i risultati della teoria, quando questa fosse stabilita su solide basi. Nel caso degli studi sull’elettricità non tutti gli strumenti avevano lo stesso ruolo esplicativo. Volta stesso ha ideato strumenti più sensibili o più mirati che gli hanno consentito di operare delle scelte meditate tra ipotesi differenti, indirizzando la sua ricerca in direzioni opportune.
Oltre agli apparecchi più tradizionali della meccanica dei solidi e dei fluidi e dell’ottica geometrica, risalenti alla scienza antica e medievale, nel laboratorio sono presenti anche strumenti più recenti (termometri metereologici, un igrometro, la macchina elettrostatica, gli elettroscopi e la bottiglia di Leyda che illustrano il nascente settore dell’elettricità. Accanto ad essi gli strumenti voltiani mostrano il percorso dello scienziato comasco verso la rappresentazione e la misura delle grandezze elettriche (elettroforo, elettrometro assoluto e a condensatore), e lo sviluppo della teoria del contatto dei conduttori di prima e seconda specie (pila e pila a corona di tazze).
IL LABORATORIO PRESSO IL LICEO GIOVIO
Negli anni successivi al 1999 la strumentazione del laboratorio Gattoni venne trasferita presso il Liceo Scientifico Paolo Giovio grazie al prof. Bruno Magatti, presidente del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Nonostante la sua valenza didattica, dopo qualche anno il laboratorio venne smantellato in toto per carenza di spazi e il materiale depositato in un luogo designato dal comune di Como. Successivamente alcuni oggetti furono dati in custodia all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Como, altri rimasti lì o portati via. In occasione delle celebrazioni relative al centenario del Liceo Giovio nell’anno 2023, un'insegnante del Liceo ha voluto tentare una ricostruzione del laboratorio. Superata una serie di ostacoli, a distanza di circa due anni è stato possibile reperire il materiale quasi in toto, restaurarlo e renderne possibile l’utilizzo didattico individuando uno spazio nei locali a disposizione del Liceo. Riteniamo questi oggetti un grande patrimonio per la nostra scuola e auspichiamo che si diffonda la volontà di un loro impiego nella didattica a complemento dell’attività di laboratorio convenzionale.