Alessandro Volta fu un fisico che passò alla storia soprattutto per le sue scoperte nel campo dell'elettricità: il suo nome, non a caso, ha ispirato anche un'unità di misura (quella della tensione), il Volt.
Nasce a Como il 18 febbraio 1745, da una famiglia benestante.
In giovinezza studia retorica e filosofia presso i gesuiti, ma nel 1761, quando entra nel Regio Seminario Benzi di Como, fa amicizia con il canonico Giulio Cesare Gattoni, a sua volta fisico, che gli trasmette la passione per le materie scientifiche.
Naufraga così definitivamente il sogno dei genitori di vederlo diventare sacerdote, mentre l'umanità riceve in regalo un grande scienziato.
Atto di nascita di Alessandro Volta conservato nella parrocchia di S. Donnino a Como
Casa natale di Volta, Como
Probabile ritratto del giovane Alessandro Volta con il gesuita Gerolamo Bonesi (olio attribuito a Martin Knoller, 1725-1804).
LA TORRE GATTONI
Una vecchia padella e la cucina domestica potrebbero essere stati i primi strumenti di fisica e il laboratorio iniziale di Volta. Tra il 1762 e il 1765, iniziò i suoi studi sull’elettricità, conducendo esperimenti di elettrostatica attraverso l'uso di materiali semplici ed economici come fili, panni di seta e lana, pezzi di resina e zolfo. Si dedicò anche a "fritture di assicelli e bastoncini di legno" nell’olio, nel tentativo di trasformarli in isolanti.
A partire dal 1765 e per diversi anni, sfruttò il laboratorio che il suo amico d’infanzia Gattoni allestì nella propria casa, mettendolo a disposizione in modo generoso. Volta cercava con ambizione di confrontarsi con la cultura scientifica europea del suo tempo, stabilendo contatti diretti e scambi con altre istituzioni. A soli 24 anni, scrisse la sua prima memoria. Pur avendo una solida conoscenza del latino, nei suoi rapporti scientifici, a eccezione dei lavori iniziali, prediligeva l’italiano e il francese, spesso esprimendo le sue idee in forma di “memorie epistolari”.
Nel 1769 Volta pubblica la sua prima memoria scientifica, "De vi attractiva ignis electrici, ac phænomenis inde pendentibus", nella quale esprime un parere sulle conoscenze preesistenti sui fenomeni elettrici.
Nel 1771 pubblica la sua seconda memoria, "Novus ac simplicissimus electricorum tentaminum apparatus", indirizzata all'abate Lazzaro Spallanzani, naturalista e professore dell'Università di Pavia.
Nel 1794 Volta sposa la nobildonna comasca Maria Teresa Peregrini, da cui avrà tre figli. Il matrimonio segue la conclusione della tormentata relazione sentimentale con la cantante romana Marianna Paris, alle cui nozze i familiari del Volta si oppongono.
Nel 1774 Volta viene nominato professore di fisica sperimentale presso il liceo Volta di Como.
Nel 1779 diventa professore di fisica sperimentale all'Università di Pavia, dove trascorre gran parte della sua carriera accademica.
Nel 1810 diventa professore di filosofia naturale alla Sorbona di Parigi.
Alessandro Volta muore a Camnago Volta il 5 marzo del 1827 all’età di 82 anni.
Viene inizialmente sepolto nel sotterraneo della cappella di famiglia.
Nel 1875 le sue spoglie vengono spostate nel tempio costruito sopra il sotterraneo.