Perennia

Oltrepassando il cancello di Perennia l’aria sembra essere più pesante, il silenzio regna sovrano ed ogni cosa pare intrappolata nel tempo, al riparo dalla contaminazione del mondo, come se fosse protetta da una campana di vetro.

Percorrendo le sue vie strette e tortuose, avvolte da un’atmosfera misteriosa e cupa, illuminate dalla luce soffusa dei lampioni, si giunge alla piazza centrale circondata da palazzi dall’architettura che richiama epoche antiche ormai dimenticate, ma le cui mura non sembrano essere scalfite dallo scorrere del tempo.

I materiali utilizzati per la realizzazione delle strutture sono le pietre preziose che adornano il sottosuolo di Perennia, che danno l’impressione di essere magiche per la loro proprietà di mantenere lucentezza e integrità. 

Tutto ciò che si vede a Perennia c’è sempre stato e per sempre rimarrà tale, dal bimbo che continuerà a godere della propria infanzia, al sofferente che non smetterà mai di patire. Qui non esiste la nascita o la morte, l’inizio o la fine, l’alba o la notte, a Perennia tutto è già stato deciso, non c’è spazio per il cambiamento e per la novità, gli abitanti si trovano intrappolati nelle stesse abitudini, gli stessi lavori, le stesse strutture, i medesimi volti e vestiti.

Nei secoli, numerosi sono stati i tentativi di sfuggire all’immutabilità, in quanto la città era popolata da cittadini che da sempre hanno avuto un forte desiderio intraprendente verso il cambiamento, tentativi rivelatisi però inutili dinanzi al potere del fato che agisce sempre riportando tutto alla normalità. 

Costantemente abituati alla monotonia e all’inalterabilità di ciò che sta loro attorno, gli abitanti di Perennia cercano pace dentro se stessi e nei loro pensieri, trovando solo nella loro mente ciò che hanno sempre sognato e desiderato. 

Sognano una città colorata, ricca di diversità e in continuo movimento, dove ogni minima azione possa influenzare il corso degli eventi, svelando nuove versioni della realtà e creando nuovi momenti unici.

Ogni giorno i cittadini cercano con piani sempre più disperati di rompere le sbarre della prigione invisibile nella quale sono rinchiusi, sperando di sfuggire alla ciclicità degli eventi alla quale sono condannati, disprezzano la familiarità di tutto ciò che li circonda e bramano per un briciolo di novità, che viene loro inesorabilmente negato.