Movimento Zero Rifiuti

Il movimento rifiuti zero è un’iniziativa per ridurre il nostro impatto sull'ambiente riducendo la quantità di rifiuti che produciamo e il loro impatto negativo sul pianeta.

Zero, davvero? No, certo che no! Zero è solo un obiettivo ideale. È l'obiettivo a cui miriamo.

L'obiettivo di questo movimento non è quello di avere rifiuti riciclabili o biodegradabili, è quello di evitare di avere rifiuti per quanto possibile.

L'obiettivo è quello di avere delle cose durevoli, riutilizzabili, riparabili e non usa e getta.

Con i rifiuti zero, rivoluzioniamo il nostro modo di consumare:

  • Riduciamo i rifiuti alla radice.

  • Estendiamo la durata di vita degli oggetti.

  • Trattiamo nel miglior modo possibile i rifiuti prodotti.


Per fare questo, ci basiamo sulla regola delle 5R (resa popolare da Béa Johnson):


  1. RIFIUTARE: Rifiuta ciò che non ci serve, oggetti monouso che non possono essere riciclati


  1. RIDURRE: Comprare solo quello che serve ed evitare gli sprechi (imballaggi eccessivi, cibo,...)


  1. RIUTILIZZARE: Favorire gli oggetti riutilizzabili (che possono essere lavati, presi in prestito, comprati di seconda mano, riparati, regalati,...)


  1. RICICLARE: Riciclare correttamente oggetti e materiali


  1. RESTIRUIRE (alla terra): Compostaggio della materia organica.


La storia di questo movimento inizia con una donna che si chiama Bèa Johnson.

È nata a Besançon, in Francia, nel 1974 e si è trasferita negli Stati Uniti all'età di 18 anni per lavorare come babysitter; poi ha incontrato suo marito e, con lui, ha avuto due figli.

Nel 2006 qualcosa è cambiato quando, dopo aver venduto la loro casa e in attesa di acquistare la casa perfetta, Bea e la sua famiglia si sono trasferiti in un piccolo appartamento dove, a causa della mancanza di spazio, sono stati costretti a portare solo l'essenziale.

Hanno iniziato a seguire la regola delle 5R e il risultato è stato che tutti i rifiuti che la famiglia di Bea produceva in un anno potevano essere messi in un barattolo grande come un pugno.

Così nel 2013 ha scritto un libro intitolato "Zero Waste at Home" dove Bea racconta come una tipica famiglia americana ha imparato a vivere senza produrre rifiuti.

Per fare qualche esempio:

  • Béa brucia le mandorle per truccarsi il viso;

  • Usa solo acqua e aceto per pulire la casa;

  • La sua famiglia usa panni che lei lava ogni settimana;

  • Trasforma la carta straccia in sacchetti per comprare il pane;

  • Vende tutti i suoi dispositivi elettronici.

In un'intervista ha spiegato che questo non è un appello all'azione ambientale, ma piuttosto uno stile di vita.


Noi abbiamo seguito l'esempio di Bea e abbiamo cercato di trovare alternative più ecologiche alle cose che usiamo ogni giorno:

  • Per esempio, quando andiamo al supermercato, invece di chiedere sempre alla commessa di darci una busta di plastica, possiamo portare direttamente una borsa di stoffa da casa o di qualsiasi altro materiale ma in ogni caso riutilizzabile.

  • Un'altra alternativa è quella di usare saponette di shampoo solide per evitare di buttare via bottiglie di shampoo e balsamo, che danneggiano solo l'ambiente, e lo stesso vale per il bagnoschiuma;

  • Esistono dischi speciali per struccarsi che sono un sostituto dei dischetti di cotone usa e getta, non hanno bisogno di struccante, basta bagnarli con l'acqua e possono essere tranquillamente riutilizzati ogni volta; basta un po' di acqua e sapone per lavarli;

  • Possiamo utilizzare dei panni in microfibra invece di sprecare interi rotoli di scottex, basta solo metterli in lavatrice e saranno come nuovi;

  • Questo è qualcosa a cui i ragazzi non sono certamente interessati: si possono usare assorbenti lavabili o coppette mestruali, invece di usare assorbenti usa e getta;

  • Ci sono tamponi di cotone in silicone che sono più ecologici e funzionali dei normali tamponi di cotone;

  • Infine, l' "ecofonte", che può sempre essere usato per riempire le bottiglie d'acqua, invece di comprare duemila bottiglie di plastica.

In conclusione, il Movimento Rifiuti Zero ci insegna come comportarci nei confronti dell'ambiente, come usare alternative più verdi e se solo un quarto della popolazione seguisse l'esempio di Bea Johnson, il mondo potrebbe essere un posto migliore.