Il 1 Giugno 1981 si costituisce l' ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980 con lo scopo di "OTTENERE CON TUTTE LE INIZIATIVE POSSIBILI LA GIUSTIZIA DOVUTA".
Ogni 4 mesi l'Associazione va in tribunale per conoscere lo stato delle cose: momenti di grande tensione che i familiari hanno sempre vissuto con grande dignità non lasciandosi portare in giro da falsi consiglieri.
L'Associazione assume posizioni molto dure nei confronti di chiunque appaia sottovalutare la gravità della mancata risposta giudiziaria all'ansia dell'accertamento della verità.
L’iter giudiziario della strage di Bologna si compone finora di numerosi processi, il primo dei quali è iniziato il 19 gennaio 1987, mentre altri sono ancora in corso, a 43 anni di distanza dal fatto.
Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato». Nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti, nel 2020 quella di Gilberto Cavallini e nel 2022 quella di Paolo Bellini.
PRIMO PROCESSO (1987-1995)
Alla sentenza definitiva del primo processo del 23 novembre 1995 vennero condannati all'ergastolo per esecuzione i due neofascisti dei NAR(Nuclei Armati Rivoluzionari) Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, anche se si sono sempre dichiarati innocenti, mentre hanno ammesso e rivendicato decine di altri omicidi. Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza invece furono condannati per il depistaggio delle indagini.
SECONDO PROCESSO (1997-2007)
Uno dei condannati come esecutore è Luigi Ciavardini: fu condannato a 30 anni in appello. La Cassazione annullò la sentenza, ordinando un nuovo processo e in quest'ultimo furono confermati i 30 anni per strage. L'11 aprile 2007 la Cassazione confermò la sentenza, rendendola definitiva.
Nonostante la condanna, anche Ciavardini ha continuato a dichiararsi innocente.
TERZO PROCESSO (2017-2020)
Nel 2017 viene rinviato a giudizio Gilberto Cavallini con l'accusa di aver offerto copertura e protezione agli altri terroristi. Nel processo del 1988 Cavallini era stato condannato a 11 anni.
Gilberto Cavallini, condannato in precedenza già a otto ergastoli e che, al momento della sentenza, si trovava in stato di semilibertà, è stato ritenuto colpevole in una sentenza del 2020 e per questo condannato a un nuovo ergastolo. Nonostate tutto l'uomo continua a non ammettere la sua colpevolezza. Il nuovo processo ha acquisito nuove prove provenienti da altri processi successivi al primo, tra cui biglietti che indicano di consegnare a Cavallini degli esplosivi.
In fine Cavallini è stato condannato a risarcire i parenti delle vittime e dei feriti.
Sono inoltre emersi possibili elementi di contatto fra i NAR e servizi segreti italiani e si è individuata la presenza di due covi dei NAR nei quali era avvenuto il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nel '78.
QUARTO PROCESSO (2021-2022)
Si è aperto a Bologna nel 2021 il processo Bellini, terminato nel 2022 con la decisione da parte della Corte di Assise di Bologna di condannare a sei anni Paolo Bellini, ex capitano dei carabinieri, e a quattro Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in cui si stanziavano i covi dei NAR, entrambi accusati di depistaggio e di false informazioni al fine di sviare le indagini.
Quella della strage di Bologna è una delle vicende giudiziarie più complesse a causa dei depistaggi. Una moltitudine di dati veri, falsi e verosimili, amplificati dalla disinformazione che ha dilatato i tempi e ha generato un durevole senso di confusione nell’opinione pubblica.