CITTADINANZA E COSTITUZIONE

#ART GIFT RETE DEL DONO

REGALATI L'ARTE E CONSEGNA UN SORRISO


8 giugno 2020

Vincenzo Paticchio docente di Religione

Il Liceo Artistico e Coreutico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce prova a trasformare la bellezza in pane e ha scelto la Caritas diocesana di Lecce come destinataria di aiuti economici offrendo la propria arte in cambio di una donazione.

L’emergenza sanitaria per il Covid-19 in Italia - specie al Sud - si è trasformata anche in emergenza sociale ed economica. Qui nel Salento la cronica piaga della mancanza di lavoro ha “arruolato” nuovi poveri costringendo molte famiglie ad essere catapultate in uno stato di bisogno senza precedenti.

Cosa può fare una scuola e in particolare un liceo nel quale l’arte è il nucleo e la ragione di ogni attività didattica? Può fare tanto. Senza non pochi sforzi, ma con tanto coraggio: regalando ai generosi donatori che ne faranno richiesta, i “gioielli di famiglia” di un’intera comunità scolastica.

Abbiamo allestito una galleria virtuale costituita da 86 opere d’arte di pittura e scultura, che per noi rappresentano testimonianze di un impegno silenzioso, quotidiano e prolungato negli anni e che oggi si trasformano in risposta concreta al grido d’aiuto che giunge dai “nuovi poveri”.

ART GIFT, due modi per donare:

• Liberamente sulla piattaforma: RETE DEL DONO

• Attraverso la galleria virtuale cliccando su questo LINK GALLERIA DELLE OPERE

Nella galleria virtuale sono presenti tutte le opere contrassegnate da un codice identificativo, suddivise in tre fasce. Chi fosse interessato ad aggiudicarsi un’opera potrà seguire la procedura indicata entrando nella galleria virtuale.

Non è un’asta di beneficenza, né un “do ut des”, né tantomeno una vendita. Da parte nostra - dirigente scolastica, docenti, personale Ata, alunni e famiglie - è un gesto di alto valore educativo: ci priviamo del frutto del nostro lavoro per esercitare concretamente quella cittadinanza attiva che oggi si esprime in forma di solidarietà.Siate generosi: ciò che raccoglieremo, lo devolveremo interamente alla Caritas di Lecce e diventerà un soffio di vita per chi oggi ha il serbatoio della speranza “in riserva”. Grazie per il vostro contributo.

Servizio televisivo di Rai3 | TG3 del 16 maggio 2020
Ringraziamenti dell'arcivescovo Mons. Michele Seccia dell'Arcidiocesi di Lecce
Le 86 opere tra pittura e scultura presenti in galleria Art Gift di Rete del Dono per Caritas Diocesana di Lecce

IL DEFIBRILLATORE PUÒ SALVARE UNA VITA


20 giugno 2020

Il 20 gennaio 2019, nella sede centrale del Liceo, si è tenuto un incontro sulle tecniche di disostruzione delle vie aeree e di rianimazione cardio-polmonare e sull’uso del defibrillatore automatico esterno (BLSD). Il progetto che è parte integrante del percorso formativo della nostra scuola e mette in evidenza come il compito dell’istruzione sia quello di insegnare valori fondamentali nella promozione della cooperazione e della cittadinanza attiva.
Il relatore dott. Francesco Pastore, medico pediatra, istruttore di BLSD, coordinatore nazionale del Service “Viva Sofia” e membro del Lions Club “Giuseppe Codacci Pisanelli”, ha illustrato agli studenti le corrette modalità da adottare per fronteggiare una situazione di emergenza in cui una persona, con ridotte o nulle funzioni vitali, può essere assistita in attesa dei soccorsi.
Particolare attenzione è stata rivolta all’uso del defibrillatore e all’importanza che questo presidio può assumere nel salvare la vita, in seguito ad eventi improvvisi.
Grazie all’importanza dell’argomento e alla capacità comunicativa del relatore, gli alunni hanno ascoltato con estremo interesse, cimentandosi in una simulazione con un manichino elettronico che permette di misurare l’efficacia delle azioni messe in atto.

L'ARTE SI TOCCA E SI SENTE


8 giugno 2020

Margherita Prisco docente di Storia del'Arte

Quest‘anno il nostro liceo ha partecipato attivamente alla 14° “Giornata Nazionale del cane guida” facendo scoprire le straordinarie bellezze di Lecce. Istituita per la prima volta nel 2006 con lo scopo di sensibilizzare l‘opinione pubblica a comprendere le difficoltà che le persone non vedenti incontrano quotidianamente, questa manifestazione ha come simbolo il cane guida, un vero compagno garante della libertà e dell’autonomia. Su iniziativa del Consiglio Regionale della Puglia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus APS, è stato organizzato un tour guidato per la Città a cura degli alunni del nostro liceo. I ragazzi sono stati formati per la specifica modalità comunicativa che privilegia la descrizione verbale a quella esclusivamente visiva; un approfondimento percettivo che agevola la fantasia, l’immaginazione e la sperimentazione nell’abbinamento di immagini a parole. L’itinerario è partito dalla sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS APS - Sezione Territoriale di Lecce ed è proseguita con i na visita guidata. Le tappe salienti sono state il giardino sensoriale di Palazzo Giaconia e delle Mura Urbiche, il Museo Diocesano dove è presente la riproduzione tattile del Rosone della Basilica di Santa Croce, per finire in Piazza Sant’Oronzo. Una bella opportunità di cittadinanza attiva che i ragazzi hanno sperimentato mettendo a disposizione le loro competenze trasformate in descrizioni dettagliate e creative. Al progetto hanno preso parte un gruppo di alunni delle mie classi e di quelle delle docenti di Storia dell’Arte, Maria Agostinacchio e Grazia Colaianni.

IL TRENO DELLA MEMORIA


8 giugno 2020

Michele Greco 4A Architettura e Ambiente

Ero lì qualche mese fa. Ho vissuto un’esperienza intensa, piena di emozioni, pensieri e silenzi. Sono stato molto colpito da ciò che ho visto, da cosa ho vissuto, da come l’ho vissuto. Budapest e poi Cracovia. Ricordo benissimo i momenti di felicità con i miei compagni, con gli educatori, momenti di svago, i momenti di tensione, quelli di condivisione, ma più di tutti non dimenticherò il dolore racchiuso nelle immagini, quelle che rappresentano ciò che è accaduto ottant’anni fa. L’orrore di quelle immagini mi è rimasto impresso nella mente. Non era umano. La cosa che mi incuriosisce è come ha fatto un solo uomo a convincere l’intera Germania e anche l’Italia dello sterminio di un popolo. Il “Treno della Memoria” è stato un viaggio che ha parlato di storia ma che è servito anche a riflettere sul presente. Mi ha dato la possibilità di vedere e di comprendere i luoghi dello sterminio nazista, il segno incancellabile dei lutti che hanno devastato l’Europa durante la Seconda Guerra mondiale, ma mi ha offerto anche la possibilità di comprendere e diffondere il messaggio di fratellanza e di rifiuto dell’odio razziale. Certo, ho avuto molta fortuna quando sono stato scelto. Purtroppo il Covid-19 non ha permesso ai tanti ragazzi di fare questo viaggio, di comprendere ciò che ho compreso io. E poi, in questo fase di isolamento, ricordo anche i momenti divertenti di socialità con il mio gruppo. La ricerca di locali in cui pranzare, cenare o anche bere insieme, le risate per i conti da pagare, le sere in piazza, le foto di gruppo. Nove giorni sono stati pochi, ma certamente sufficienti per conoscere nuove persone e vivere un’esperienza unica e indimenticabile.

PROGETTO MARTINA | LIONS CLUB MESSAPIA LECCE


8 giugno 2020

Linde Varvara 4B Architettura Ambiente

Sabato 11 gennaio 2020 tutti gli alunni delle classi quarte del nostro Liceo hanno partecipato all’incontro di prevenzione e informazione sui tumori più comuni, tenuto dal pediatra Maurizio Petracca, esponente dell’associazione Lions Club Messapia di Lecce. L’iniziativa fa parte del “Progetto Martina”, nato per salvaguardare i ragazzi e cercare di diffondere più informazioni preventive su questa malattia terribile. Il dottore ha spiegato ai ragazzi cos’è innanzitutto un tumore e cosa succede all’organismo che ne è affetto. Premessa importante per capire come battere la malattia sul tempo curandola prima che sia troppo tardi. Il dottore ha mostrato la procedura da attuare per imparare a conoscere il proprio corpo e capire quando qualcosa non va.
Si è dimostrato un incontro fondamentale per poter chiarire dubbi, domande e questioni poco limpide e tutte le informazioni ricevute sono utili e potrebbero salvare vite.
L’intervento del dott. Petracca è stato esaustivo e tutt’altro che noioso, non solo per la sua capacità di catturare l’attenzione, ma anche perché ha trattato argomenti importanti. Argomenti che ci hanno permesso di aprire gli occhi, rendendoci più consapevoli. Sono state due ore intense per i ragazzi che si sono lasciati rapire dalle parole del dott. Petracca. Si sono resi conto dell’importanza di questo incontro. “È stato un incontro molto interessante
– ha dichiarato Marzia Palumbo della 4B – in quanto ci ha fornito informazioni preziose su argomenti tabù e su come prevenirli, cosa di cui non si parla molto, benché si sentano brutte notizie in Tv”, mentre Greta Leone della stessa classe ha affermato: “Mi è piaciuta quest’esperienza. L’ho trovata utile e soprattutto penso che dovrebbe essere fatta in tutte le scuole e non solo. Le informazioni che ci hanno dato potrebbero rivelarsi vitali per qualcuno. Mi è dispiaciuto non poter approfondire tutto a causa delle tempistiche. Bisognerebbe parlarne di più e più spesso.”

PERCHÉ PARLARE DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA


8 giugno 2020

Margherita Prisco Funzione Strumentale

L’educazione alla salute è l’insieme delle opportunità di apprendimento progettate consapevolmente per migliorare le conoscenze, le abilità e le motivazioni che possono influire sui comportamenti individuali e comunitari rilevanti per la salute, consentendo alle persone di avere un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. Più specificamente si parla di educazione sanitaria quando il cambiamento riguarda quelle conoscenze, atteggiamenti, abitudini, valori che contribuiscono ad esporre o a proteggere un danno alla salute. L’esito dell’educazione è l’alfabetizzazione sulla salute. Il fine è di promuovere la “cultura delle buone pratiche” incidendo sugli stili di vita di ciascuno. Se ogni nostro comportamento, in qualsiasi momento, ha implicazioni sulla salute per determinare uno stato di benessere fisico, mentale e sociale, allora l’uomo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, agire sull’ambiente in cui vive. In passato, l’educazione alla salute era un compito che spettava solo agli operatori sanitari, oggi più che mai, attraverso un coinvolgimento attivo delle persone si deve avviare una sinergia tra tutti i settori della società per fornire le opportunità per rendere la persona in grado di scegliere in modo consapevole rispetto a quelli che sono i determinanti della salute. Rivestono perciò una importanza strategica le iniziative di educazione e promozione alla salute a scuola: alimentazione e promozione di stili di vita attivi (dieta mediterranea, disturbi della condotta alimentare come anoressia, bulimia, obesità), ambiente e salute, affettività, sessualità e relazione, prevenzione dell’abuso di alcol, prevenzione degli incidenti stradali, dipendenza da tabacco e sostanze psicotrope, malattie mentali, bullismo e cyberbullismo, lotta contro il disagio adolescenziale, comunicazione e relazione, la cultura della sicurezza, la cultura della solidarietà.Questi interventi costituiscono la cultura della salute ovvero la capacità dell’individuo di prendere decisioni nel proprio quotidiano che si ripercuotono positivamente sulla sua salute e su quella degli altri.Con queste premesse, anche quest’anno scolastico nel nostro liceo, l’Educazione alla Salute si è rivolta agli studenti e agli insegnanti per coinvolgere e creare un impatto in tutti coloro che partecipano.L’obiettivo è stato e lo dovrà essere sempre più in maniera incisiva coinvolgendo le famiglie, di sviluppare e razionalizzare gli interventi informativi educativi e di promozione della salute dando massima diffusione alle metodologie validate dalla letteratura scientifica quali Life Skills e Peer Education obiettivi determinati dall’Agenda 2030 della quale collettivamente ci dobbiamo fare carico per equilibrare ancora una volta, il confine etico-sociale dei compiti assegnati alle famiglie e alla scuola.Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata il 25 settembre 2015 dalle Nazioni Unite, c’è quello di garantire una vita sana e promuovere il benessere e questo attraverso un’istruzione di qualità inclusiva ed equa che garantisca opportunità di apprendimento continuo e per tutti.Ecco il motivo per cui la scuola deve continuare un dialogo educativo imperniato su due macro concetti: sviluppo culturale e salute come nodi problematici e valoriali connessi con i concetti di identità personale e solidarietà territoriale e mondiale.

GENTE DI DUBLINO

Un PON per il potenziamento della Cittadinanza europea


8 giugno 2020

Monica Rollo 4C Grafica

Noi quattordici studenti del triennio, abbiamo trascorso nell’estate del 2019 venti giorni a Dublino, la fiorente capitale irlandese. Accompagnati dai nostri tutor – Marinilde Giannandrea, docente di Storia dell’Arte, e Giuseppe Toraldo, docente di Inglese – abbiamo partecipato a un corso di inglese di 60 nel meraviglioso UCD College e abbiamo potuto visitare la Città e altre località irlandesi. Un’intensa attività formativa a conclusione del PON di Potenziamento Cittadinanza Europea che ha previsto preliminarmente 30 ore dedicate al Patrimonio artistico e la riflessione intorno all'idea di Europa e di Unione Europea.
Con lezioni quotidiane, gestite con metodi innovativi rispetto a quelli italiani, attraverso giochi e soprattutto dialogo, abbiamo arricchito la nostra padronanza linguistica. Abbiamo vissuto in un campus universitario dal clima stimolante, ricco di aree verdi, boschi, campi sportivi e strutture in cui partecipavamo a varie attività serali con altri ragazzi e ragazze.
Per spostarci dal campus salivamo su un autobus a due piani, giallo e blu come tutti gli altri in città, e dopo un breve tragitto in cui osservavamo tutto dall’alto, in una quiete irreale, scendevamo nel vivace centro della capitale.
Dublino è separata in due dalla Liffey, un fiume che scorre impetuoso, il primo ponte della storia a congiungere le sue sponde è l’Half Penny Bridge, che abbiamo attraversato molte volte con sguardi fugaci all’acqua inarrestabile. Siamo stati travolti dalle bellezze della città: il meraviglioso parco di St. Stephen’s Green; Temple Bar con i suoi mille pub e negozietti; O’Connel street che culmina con il titanico “The Spire”, dedicato alle guerre d’indipendenza irlandesi; le numerose statue dedicate a personaggi di spicco della città come James Joyce o Molly Malone, e molto altro. Dublino è una città vivace che conquista con il suo sole tiepido e con l’affabilità dei suoi abitanti. È ricca di musica come testimoniano i moltissimi artisti di strada, si può trovare di tutto, cori religiosi, sezioni di fiati, giovanissimi cantati dalle voci vellutate.
Abbiamo visto anche tanta arte: alla National Gallery of Ireland abbiamo ammirato quadri di spessore internazionale, da Rembrandt a Mantegna, da Picasso a Caravaggio e persino una mostra per i cento anni della Bauhaus; all’Irish Museum of Modern Art, i capolavori moderni e contemporanei come una mostra dell’artista Doris Salcedo e numerosi quadri di Lucian Freud; alla Hugh Lane Gallery ci siamo nelle riflessioni sul nostro pianeta di Mark Dion, ma soprattutto siamo rimasti affascinati da Francis Bacon, dalla sua pittura e dal caos del suo studio, trasportato da Londra e ricostruito identico nella città natale dell’artista; particolarmente attuale è l’EPIC, museo dedicato al tema dell’immigrazione. Riflette sulla storia irlandese e colpisce con le sue installazioni multimediali interattive che coinvolgono lo spettatore.
Ai musei si sommano le antiche bellezze proprie della città come la Saint Patrick’s Cathedral, con la tomba di Johnatan Swift e, la Christ Church Cathedral, chiese gotiche che ci restituiscono l’immagine cattolica dell’Irlanda. Meravigliosa e immensa è la biblioteca del Trinity College, nel centro di Dublino, ricca di volumi antichi come il famoso Book of Kells, libro del nono secolo con ricche miniature realizzate da monaci.
Le nostre domeniche erano all’insegna delle escursioni, passando accanto ai verdi prati dove pascolano placide le mucche, abbiamo raggiunto l’austera Belfast e percepito appieno il conflitto che ha segnato l’intera isola; ci siamo goduti i castelli dal gusto vittoriano a Kilkenny, e poi a Malahide, dove siamo stati ammaliati dai colori della serra delle farfalle. Infine ci siamo scontrati con l’immensità dell’oceano sulle Cliffs of Moher e abbiamo vissuto, ancora una volta, una tipica pioggia irlandese nella pittoresca Galway.
L’Irlanda ci è entrata nel cuorecon la sua storia, con le case dai mattoni scuri e gli infissi colorati, con la stanchezza e la ricerca di un caffè decente, con le risate tra di noi e i dialoghi con i nostri docenti, un’esperienza unica che ci ha aiutato a crescere.

IL DOVERE DELLA MEMORIA


8 giugno 2020

Nell’ambito del percorso di Cittadinanza e Costituzione Il 27 gennaio 2019 il Liceo ha organizzato nella sede centrale una serie di eventi in occasione della Giornata della Memoria. Alla presenza delle classi del triennio, è stato proiettato il documentario Auschwitz Viaggio all’inferno, contenente documenti fotografici inediti e dettagliate testimonianze dell’Olocausto di Auschwitz. L’esplorazione virtuale del Campo di sterminio ha portato gli spettatori a “vivere in diretta” le giornate degli internati, dal lavoro quotidiano alla “fabbrica della morte”.
Nella stessa giornata è stata allestita una mostra realizzata dagli allievi della 5B Arti Figurative realizzata con i docenti di pittura, Irene Cipressa e Massimo Marangio. Sono state esposte una serie di opere in cui ogni studente ha interpretato liberamente la tragedia dell’Olocausto e un gruppo di ragazze e ragazzi – coordinato dalla docente di Filosofia e Storia, Annamaria Errico – ha letto brani e poesie di deportati come ulteriore momento di riflessione. La parte grafica dell’evento è stata curata da alcuni studenti della classe 5D Grafica con il loro docente di laboratorio, Rodolfo Stigliano. Tuttavia il dovere della Memoria non si è fermato a una singola manifestazione e ha avuto l’opportunità di attingere alle parole di una testimone sopravvissuta all’Olocausto. Il 29 Gennaio è stato proiettato il racconto toccante che la Senatrice Liliana Segre aveva fatto pochi giorni prima durante un incontro con gli studenti italiani nel Teatro degli Arcimboldi a Milano.

foto della senatrice Liliana Segre

27.01 GIORNATA DELLA MEMORIA


8 giugno 2020

Federica Alemanno 5B Arti Figurative

Oggi a scuola, io e la mia classe, siamo andati nella sala mostre per celebrare la ”Giornata della Memoria” coordinata dalla nostra docente di Filosofia e Storia Annamaria Errico.
Qui era stata allestita una mostra di elaborati grafici e pittorici realizzati sotto la guida dei docenti di indirizzo, dagli alunni delle due classi coinvolte nell’organizzazione della giornata, Irene Cipressa per la 5B Arti Figurative e Rodolfo Stigliano per la 5D Grafica.
I quadri realizzati dai miei compagni di classe sono stati sistemati alcuni su dei cavalletti e altri sono stati appesi su un pannello grande. I lavori realizzati dall’altra classe sono stati attaccati su un altro pannello grande simile al nostro.
A commemorare insieme a noi questa giornata sono state invitate tutte le classi Quarte e Quinte dell’Istituto.
All’inizio, la professoressa Errico ha presentato l’evento ed ha spiegato l’importanza di celebrare questa giornata e ha ribadito la necessità di non dimenticare quello che è accaduto affinché non avvenga mai più. Poi è intervenuta anche la Dirigente che ha parlato della deportazione e dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento e delle brutte azioni che ha commesso Hitler.
A termine della presentazione, io e alcuni miei compagni di classe abbiamo letto alcuni brani e poesie, mentre sul fondo della sala scorrevano immagini sui campi di concentramento; in particolare, io ho letto un brano tratto dal libro “Il silenzio dei vivi” scritto da Elisa Springer.
Dopo le letture abbiamo visto un documentario che riguardava la Shoah dal titolo Viaggio all’inferno.
Quando è finito il video, i ragazzi delle altre classi presenti in sala mostre hanno visto da vicino gli elaborati esposti ed hanno potuto chiedere informazioni sulle tecniche utilizzate e sui contenuti rappresentati ai rispettivi autori. Alla fine della manifestazione siamo tornati in classe e abbiamo commentato la giornata: ho condiviso emozioni e riflessioni con i miei compagni. Questa esperienza mi ha permesso di ricordare quando in Terza Media, con la mia classe avevo partecipato al Progetto la “Giornata della Memoria”, una manifestazione di rievocazione della deportazione, in cui io interpretavo proprio il ruolo di un’ebrea.
Ora, come allora. Per me è stata una esperienza intensa ed emozionante; mi sono resa conto del “male” che Hitler e i nazisti hanno fatto a milioni di persone.

GIORNATA DELLA MEMORIA, IL REPORTAGE

8 giugno 2020

Debora Ciardo 5E Audiovisivo e Multimediale

Reportage "GIORNATA DELLA MEMORIA di Debora Ciardo

MEMORIA D’INCIAMPO e non solo…


8 giugno 2020

Giulia Pellegrino docente di Italiano e Margherita Prisco docente di Storia dell’Arte

Com’è noto, la Giornata della Memoria nasce come ricorrenza internazionale per commemorare il 27 gennaio di ogni anno le vittime dell'Olocausto e, soprattutto, per continuare a interrogarci sulle cause di quella tragedia. Questa ricorrenza, tuttavia, non si limita a tenere viva la memoria dei milioni di individui uccisi senza alcuna pietà ormai quasi ottant’anni fa, ma diventa occasione di riflessione sul nostro tempo, di esercizio della cittadinanza attiva, in cui fare luce sulle tante discriminazioni – piccole e grandi – che ogni giorno vengono perpetrate ai danni di chi sembra, per le più svariate ragioni, diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo gli autori, senza rendercene conto. La Giornata della Memoria ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo abbastanza la voce e che spesso, per comodità e opportunismo, ci nascondiamo in quella che Primo Levi definì “zona grigia”: uno spazio di ambiguità etico-morale, a metà tra il bianco e il nero, tra l'innocenza e la colpevolezza. In questa zona ad avere la meglio, alla fine, è l'indifferenza per chi viene emarginato e rifiutato. È incontestabile, quindi, l’esigenza di educare alla pace, alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani per la convivenza pacifica tra popoli e culture diverse, per una società senza xenofobia, razzismo e ogni altra violenza verso la persona umana e il suo ambiente. In questo particolare periodo storico di “post-verità” si sta cercando di sminuire ciò che è stato, di rimuovere il passato, di negare l’esistenza della Shoah e la tragedia vissuta da milioni di persone. Con la scomparsa degli ultimi testimoni diretti sarà più facile dimenticare e negare. C’è bisogno che ci siano altri testimoni indiretti, ma convinti, preparati e aperti al dialogo. C’è bisogno di raccontare ciò che accadde veramente in quegli anni con documenti ed immagini di allora, con fotografie ed elenchi completi. C’è bisogno di ricordare che il male può essere banale, insidiarsi negli atti e nelle parole di ognuno di noi, in modo tanto più pericoloso quanto più è subdolo e mediocre: l’esercizio della memoria è il più potente strumento per capirlo e per rispondere alle sollecitazioni del presente. Solo così la verità continuerà ad essere sorgente di vita umanizzante.
Per queste ragioni la comunità scolastica del Liceo anche quest’anno, si è impegnata con il nostro coordinamento, a dar voce al ricordo e alle testimonianze, proponendo libere interpretazioni del tema dell’Olocausto attraverso rappresentazioni teatrali e musicali, letture di poesie e brani letterari, nonché attraverso i lavori artistici realizzati dagli studenti ed esposti per l’occasione nell’atrio della sede succursale. Tra i più significativi momenti della giornata c’è stata la rappresentazione di Se questo è un uomo, realizzata dalla classe 3E di Scenografia con il coordinamento dei professori Marcello Rolli e Pierluigi Lezzi, docenti di Architettura e Scenografia. A conclusione di un percorso didattico basato sull’analisi del testo di Levi, gli studenti hanno recitato e messo in scena una selezione di brani tratti dall’opera. A campeggiare sullo sfondo, alcune proposte scenografiche realizzate da loro e ispirate alla lettura dei uno dei romanzi-testimonianza più significativi sull’universo concentrazionario.
Un altro emozionante momento di condivisione si è aperto con La Musica non dimentica. Concerto per la memoria, un’occasione pensata affinché la musica, da sempre veicolo di consapevolezza, pensiero, armonia, diventasse simbolicamente cura e ricomposizione, anche nella narrazione del dolore e dell’insensatezza. I brani letterari e musicali interpretati durante il concerto sono stati scelti con un duplice obiettivo: quello di esprimere il dolore, e al contempo, quello di innalzare un ideale grido di protesta contro la sonnolenza della contemporaneità.
Infine, nel cortile della sede storica dell’istituto, con la collaborazione del docente di scultura Giovanni Scupola, si è svolta la performance Nel Giardino della Memoria – Un numero non è una persona, liberamente ispirata al progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig, che, a partire dal 1992, ha posato in varie città d’Europa oltre 70.000 “Pietre d’Inciampo”: targhette d’ottone incorporate nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni. Le pietre riportano il nome della persona, l’anno di nascita, la data e il luogo di deportazione, la data di morte - quando nota. La scelta di realizzare la performance in giardino è stata dettata dalla volontà di richiamare idealmente il “Giardino dei Giusti”, creato a Gerusalemme nel 1962 e dedicato agli uomini e alle donne che, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno salvato vite innocenti a rischio della propria, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. Qui, simbolicamente, la comunità scolastica ha voluto restituire alle vittime dell’Olocausto un nome e la dignità che fu loro sottratta. Liberare la loro carne dal numero ignominioso tatuato sui loro avambracci e farlo cadere nella pietra, affinché ne resti marchiata a futura memoria. Nei corridoi particolarmente interessanti le numerose creazioni artistiche dei ragazzi coordinati dai docenti di Discipline Pittoriche.

Locandine di Tortorella, Nicolì, Sabato e Pellegrino
Foto di Gassi
Foto di Curto e Rinaldo

CONOSCERE LA COSTITUZIONE ITALIANA


8 giugno 2020

Gli studenti della 5A Architettura e Ambiente

C'è la Costituzione, il regalo che i padri e le madri costituenti ci hanno lasciato in eredità. Le cose regalate dobbiamo conquistarle, farle diventare nostre. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme, in pace, lavorando. (Roberto Benigni)
Durante gli ultimi due anni abbiamo svolto, presso la nostra scuola, un progetto curato dalla nostra docente di Italiano, Pina Centra, in collaborazione con il senatore Alberto Maritati. Gli incontri hanno avuto come tema principale la discussione degli articoli più importanti della nostra Costituzione, in più hanno affrontato argomenti relativi alla nascita e all’importanza dell’Unione Europea e delle sue istituzioni.
Molti di questi incontri si sono svolti a scuola, con la possibilità quindi di avere un contatto diretto con i formatori e di chiarire ogni nostro dubbio in merito a una tematica di cittadinanza attiva e responsabile, che purtroppo spesso viene trascurata dalle giovani generazioni. Tuttavia, durante il periodo di DAD, non è mancato il confronto su un tema molto attuale che tutti noi abbiamo vissuto da vicino: l’avvento del Coronavirus. Con l’aiuto del sen. Maritati, che ha tenuto per tutte le quinte classi del nostro liceo due incontri in videoconferenza, abbiamo potuto riflettere e dibattere su come questa emergenza sanitaria stia mettendo in pericolo molti diritti costituzionali e su cosa l’Europa stia facendo per aiutare quegli Stati, come l’Italia, che sono stati maggiormente colpiti dal virus. Un esempio per tutti: il diritto alla libertà (Art. 6) che è stato, per così dire, “sospeso” e come l’Unione non sia stata veramente “unita” nel combattere il virus.
Queste alcune delle considerazioni degli studenti: “Non avevo mai pensato a quanto la nostra Costituzione fosse fondamentale per preservare tutti quei diritti che noi diamo per scontati nella nostra quotidianità”; “Penso che i nostri diritti siano stati ottenuti con tanta difficoltà, grazie soprattutto a persone che hanno dato la vita per garantirci un futuro migliore. Con l’aiuto del senatore Maritati è stato possibile ripercorrere tutte le tappe che hanno portato alla nascita della Costituzione e comprendere appieno quanto sia stato importante lottare per essa”.

IL senatore Alberto Maritati
Gli studenti collegati su Meet in videoconferenza

L'ALIENAZIONE INDOTTA DA UN'IDEOLOGIA CRIMINALE


11 giugno 2020

Gli studenti della 5C Grafica

Nel panorama storico del Ventesimo secolo, il periodo dell’Olocausto rappresenta un epilogo terrificante dopo anni di discriminazioni razziali della Germania nazista, che portarono a quella che sarebbe stata la “soluzione finale” con lo sterminio degli ebrei e di altre categorie di esseri umani. Nonostante il negazionismo delle teorie cospirazioniste, è invece importante ricordare la documentazione di luoghi, di spazi, di uomini e di risorse che sono stati adoperati per mettere in pratica il diabolico piano risolutivo di “razzismo scientifico” e le testimonianze dei pochi superstiti che narrarono, e che narrano tuttora, quanto è accaduto in tempi non tanto lontani.
La propaganda pubblicitaria, come espressione di regime del tempo, è stata usata in modo negativo e sinistro, si è dimostrata una macchina oscura che alimentava pensieri egoici e megalomani di potere, di superiorità e di onnipotenza da parte di esseri mostruosi e disumani manipolando, ingannando e inducendo i più ad appoggiare azioni studiate di odiatori cruenti che portarono al genocidio di tantissimi esseri umani privati della loro identità e di qualsiasi forma di dignità. Sulla base di queste riflessioni, nel periodo della DAD, gli studenti della 5 C Grafica hanno prodotto, con la loro docente di Progettazione Rossella Vilei, una serie di manifesti per una campagna pubblicitaria di sensibilizzazione delle coscienze, per far riflettere sulle conseguenze tragiche prodotte da pensieri devianti privi di amore e da meccanismi pubblicitari fuorvianti, utilizzati per incitare all’odio più feroce verso i propri simili, in modo tale da riconoscerli ed evitarli.
In un mondo d’instabilità geopolitica il monito del passato dovrebbe accrescere il senso di responsabilità e di fratellanza amorevole tra tutti i popoli della terra in quanto parte di una stessa famiglia, la “razza umana”.
Il manifesto dell’alunna Arianna Pareo ha come concept la perdita d’identità. L’essere umano, svuotato da se stesso, indossa una divisa uguale a tutti gli altri prigionieri. Non vi è raffigurata nessuna persona all’interno degli indumenti e al posto degli occhi, specchio dell’anima, vi sono dei numeri identificativi che indicano il soggetto alienato, sofferente e mercificato.
L’annuncio dell’alunno Francesco Quarta pone il focus sulle ripercussioni dolorose del rapporto amoroso tra uomo e donna, costretti ad essere divisi, nella loro unione idilliaca, dalla prigionia nei diversi campi di concentramento. Il segno diventa il simbolo della reclusione e le lacrime che segnano i profili, simili al sangue, sono indice delle violenze subite. Il messaggio conclusivo chiude la comunicazione con una speranza, che va “oltre i confini” imposti, con l’affermazione “L’Amore vince!”

I manifesti di Arianna Pareo e di Francesco Quarta 5C Grafica