docente: Alessandra Bosco
collaboratrici: Francesca Ambrogio e Valentina Carli
“Materia Viva” è un progetto di ristorante esperienziale nato dall'interpretazione dell'azienda Circular Food. Lo spazio, articolato in ambienti continui e sensoriali, racconta il ciclo del cibo attraverso materiali naturali, vegetazione viva e scelte progettuali consapevoli. L’esperienza dell’utente è guidata da percorsi narrativi che valorizzano la filiera, il recupero e la trasparenza, trasformando il ristorante in un luogo immersivo dove gusto, materia e progetto convivono in armonia.
Il progetto è incentrato sulla modularità degli elementi di arredo: dalle librerie che si estendono seguendo una griglia esagonale, ai tavoli ricomponibili e riposizionabili in diverse configurazioni, alle sedute impilabili e facilmente spostabili. Grazie a questo schema, tra le varie librerie modulari emergono nicchie/ spazi, utilizzabili per studio, lettura e mostre. In questo contesto, la luce naturale proveniente da finestre e lucernario, assume un ruolo fondamentale perchè illumina l’intero spazio rendendolo più accogliente, ampio e ospitale.
Il progetto ruota attorno al concetto di metamorfosi della materia. Questa si esprime attraverso un percorso che si sviluppa in senso inverso rispetto al processo produttivo tradizionale: dal tessuto finito si torna idealmente alla sua origine, l’arancia. L’esperienza è resa ancora più immersiva grazie alla stimolazione dei sensi. L’intero percorso accompagna il visitatore in un ambiente fluido e coinvolgente, rafforzando il messaggio di circolarità e innovazione.
Il progetto è stato sviluppato con il focus posto sulla familiarità dello spazio: un ambulatorio pediatrico, di cui sono stati analizzati i punti di debolezza per trasformarlo in un ambiente nuovo, lontano dall’immaginario tradizionale. Uno spazio dove il paziente, soprattutto il bambino, possa sentirsi a proprio agio. Per realizzarlo sono state utilizzate forme morbide, colori tenui e un'articolazione degli spazi che lascia libertà a chi lo vive, rendendolo un luogo più aperto, semplice e rassicurante.
Il progetto concretizza la visione di Ricehouse attraverso un percorso immersivo composto da cinque padiglioni esperienziali realizzati con materiali naturali, come la lolla di riso stampata in 3D. L’obiettivo è far vivere al visitatore un’esperienza immersiva e sensoriale, dove la tecnologia incontra la terra e lo scarto si trasforma in architettura. Il percorso invita a percepire fisicamente la qualità dei materiali senza spiegazioni, ma tramite il coinvolgimento diretto del corpo e dei sensi.
Il progetto è definito da elementi che generano verticalità. In particolare: l’involucro stesso, i tendaggi e i manichini che determinano uno spazio che muta nel tempo e modifica la sua configurazione iniziale. I tendaggi sono stati pensati anche in caso di disallestimento e definiscono uno spazio tripartito e una doppia funzionalità: showroom e sfilata. I manichini sono stati posizionati per poter esporre il tessuto prodotto dall’azienda e per alzarsi dando spazio alle sedute per gli spettatori. Questi manichini accompagneranno il fruitore fino alla fine dello spazio, creando così un percorso in divenire.
Il progetto è definito da elementi che generano verticalità. In particolare: l’involucro stesso, i tendaggi e i manichini che determinano uno spazio che muta nel tempo e modifica la sua configurazione iniziale. I tendaggi sono stati pensati anche in caso di disallestimento e definiscono uno spazio tripartito e una doppia funzionalità: showroom e sfilata. I manichini sono stati posizionati per poter esporre il tessuto prodotto dall’azienda e per alzarsi dando spazio alle sedute per gli spettatori. Questi manichini accompagneranno il fruitore fino alla fine dello spazio, creando così un percorso in divenire.
“Dallo scarto al valore” Un concept sintetico e incisivo che racconta la trasformazione degli scarti d’arancia in capi di alta qualità. Mostra come ciò che è considerato rifiuto possa rinascere sotto una nuova forma utile e raffinata. È coerente con l’identità di Orange Fiber e si lega alle tre aree della mostra: • informare sul processo • esporre i risultati • interagire con la materia
Fibre vive è uno spazio che racchiude il processo del mondo sartoriale. Lo spazio espositivo contiene al suo interno prima una spiegazione sulla creazione del tessuto poi una dimostrazione di quali sono i passaggi della progettazione e realizzazione di un abito. Il fulcro dell’atelier è la sartoria, dove il sarto è messo in primo piano ed il visitatore può osservare così il lavoro artigianale. Per concludere la sua esperienza il visitatore può anche passare alla prova e all’acquisto degli abiti.
L’aula che ospita lo spazio coworking è suddivisa in due macro aree, progettate in funzione della flessibilità e della funzionalità. Sono divise da sistemi apribili e chiudibili di tendaggi che offrono riadattabilità dello spazio. Oltre l’ingresso con i due mobili attrezzati, si trova la zona lavorativa, composta da un sitema di gradoni irregolari e da uno spazio lavoro riconfigurabile, e la zona relax informale, composta da un’altro più ridotto sistema di gradoni, da un bancone fornito di macchina per il caffè e da tavoli bassi e divani modulari componibili, che forniscono libertà nell’utilizzo dello spazio.
Intermittenze è un percorso immersivo che accompagna il fruitore attraverso diverse zone tematiche legate all'identità e ai prodotti dell'azienda Circular Food. Il percorso ha inizio con la zona museale dove vengono rappresentate le fasi della produzione della farina di birra, successivamente una zona sensoriale permette di esplorare le materie prime, infine la zona informativa presenta la narrazione dell'azienda. Il percorso prosegue con una zona bar e una zona laboratoriale dove si può partecipare a corsi di cucina e degustarne gli esiti.
“Mediterranea” è un progetto di interior design che intreccia sostenibilità, cultura e innovazione. Ispirandosi alle identità della Sicilia e Marrakesh. Il progetto si articola in due spazi: una zona produttiva che mostra il processo di trasformazione della materia prima, e una lounge immersiva pensata per il relax e la riflessione. “Mediterranea” racconta un luogo di scambio e dialogo, attraverso un allestimento sensoriale che unisce, materiali naturali, luce, memoria e valori contemporanei.
Il progetto si configura come uno spazio educativo e ricreativo pensato per i bambini, coinvolgendo anche i genitori, promuovendo un’esperienza di apprendimento e creatività. L’obiettivo è la valorizzazione del riuso, attraverso l’impiego di materiali come paglia di riso e chicchi di riso. All’interno di questo spazio prendono vita diversi laboratori rivolti sia ai più piccoli che agli adulti, con attività progettate per stimolare la fantasia e la sensibilità ambientale. L’intero progetto fonde apprendimento e gioco, in un contesto naturale e sostenibile.