docenti: Alessandra Bosco, Alessandro Pedron
collaboratrici: Valentina Carli, Anna Valastro
L’azienda SCARPA, legata alla natura, è guidata da un sentimento universale: lo spirito della vetta. L’eco di SCARPA, generato da persone, valori e prodotti, si riflette sulla montagna. Da qui nasce il concept: uno spazio d’incontro tra persone e luoghi. La metafora prende vita nello Spazio Eco in cui si racconta la storia dell’azienda; nello spazio Manovia si approfondisce il prodotto, nella Materioteca la ricerca sui materiali, e nella Cineteca l’archivio digitale.
Quota 210 racconta un viaggio di esplorazione in cui le calzature diventano strumenti narrativi. Il percorso museale si articola in un unico spazio continuo dove variazioni di altezza del pavimento definiscono tre aree. Lo spazio espositivo è un archivio aperto in cui ogni prodotto racconta una tappa dell’evoluzione dell’azienda. Il museo non si limita a esporre oggetti, ma costruisce un racconto dinamico dove tecnica e cultura si incontrano, restituendo appieno l’identità di SCARPA.
Il museo si articola attorno a uno spazio centrale assimilabile a una piazza, intesa come luogo di incontro e metafora della comunità. Attorno a essa si distribuiscono padiglioni tematici, collegati tra loro, ciascuno dei quali esplora una specifica forma di legame tra le persone e gli aspetti costitutivi di un ecosistema più ampio: il territorio, lo spazio, l’ambiente, la cultura e le relazioni umane.
Villaggio Globale è uno spazio espositivo pensato per raccontare l’anima di Arper attraverso i suoi valori. Ogni padiglione rappresenta un pilastro identitario: immaginazione, cura, responsabilità, apertura e coraggio. A questi si aggiungono umanità e accoglienza. Un luogo dove si coltiva un senso di appartenenza, si ascoltano storie, si costruiscono relazioni.
Il museo si fonda sul concetto di stratificazione. È proprio nella sovrapposizione di elementi naturali, umani, tecnici, emotivi che si genera l’identità del vino Tommasi. Ogni ambiente è uno strato narrativo che si deposita nel tempo e nello spazio: il terreno racconta le origini, la vite scandisce le stagioni, la famiglia si rivela nella memoria generazionale. Il vino non è solo prodotto, ma esito di un accumulo lento e vitale di gesti, visioni e racconti che ancora oggi continuano a stratificarsi.
Il percorso espositivo vuole essere l’esplorazione dell’etica imprenditoriale portata avanti da Tommasi attraverso la scoperta dei territori che l’azienda è riuscita a valorizzare grazie alla produzione di vini di eccellenza. L’obiettivo del progetto è quello di raccontare attraverso lo spazio sia il percorso imprenditoriale, sia la storia familiare di Tommasi attraverso l’uso della metafora del ciclo di maturazione della vite come filo narrativo.