Laurea triennale in Design del prodotto, della comunicazione visiva e degli internicurr. Interior design  / primo anno

Design degli spazi

docenti: Alessandra Bosco (Design degli spazi), Massimo Rossetti (Sistemi tecnologici per l’interior design)

collaboratori: Valentina Carli (Design degli spazi), Francesco Pozzobon (Sistemi tecnologici per l’interior design)

Il corso dopo alcune esercitazioni sulla comprensione della relazione tra corpo e spazio ha affrontato il tema della progettazione e dell’allestimento di uno spazio a partire dall’interpretazione di un testo narrativo, scelto dagli studenti. Ciascun gruppo si è impegnato nel progetto di uno spazio narrante in grado di restituire a chi lo frequenta elementi significativi del testo. L’approfondimento dell’uso di materiali sostenibili nel progetto di spazi interni e le caratteristiche di versatilità e adattabilità dei sistemi tecnologici e della componentistica, conferiscono fattibilità e rigore ai progetti, oltre che proporre riflessioni su sostenibilità e benessere, considerati requisiti del progetto di interior design. Gli studenti si sono confrontati con l’allestimento di uno spazio reale di cui la docenza ha fornito disegni esecutivi. 

Gallery dei progetti

Inluce | Lo spazio per stare, lo spazio per andare

Un’interpretazione spaziale del testo: "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern, 1953.

Francesca De Marchi, Serghej Foti, Tommaso Maretto, Vitaliia Svidan

"Il sergente nella neve" è il resoconto di Mario Rigoni Stern sulla ritirata di Russia del 1943. E' narrato in prima persona facendo emergere le sensazioni fisiche ed emotive del protagonista. L'installazione ripercorre i sei momenti salienti della storia: la trincea, la ritirata, la marcia, la battaglia, la cura, la redenzione. Ogni spazio è progettato per essere vissuto in modo collettivo o individuale e presenta una modulazione differente della luce, a seconda della sensazione cercata. 

Due | Storia di contrasti

Un’interpretazione spaziale del testo: Il re dei ladri di Cornelia Funke, 2000. 

Valeria Catalina, Palacios Castillo, Avril Fuentes, Emili Pajo, Margherita Zambon

Due ricrea la complessità delle avventure di una banda di orfani a Venezia. Il progetto riprendendo la topografia della città, assume un andamento labirintico. Cinque spazi rappresentano i momenti salienti dell’evoluzione dei personaggi che da una situazione di comfort attraversano una serie di difficoltà. Il contrasto tra mondo dei bambini e mondo degli adulti emerge nel diverso approccio alla frequentazione degli spazi. 

Grow | Fasi di vita

Un’interpretazione spaziale del testo: Libera nos a Malo di Luigi Meneghello, 1969.

Sara Gaggiola, Costanza Gerin, Francesca Sambo, Massimiliano Zanatta

Il progetto trasmette il concetto di crescita e di cambiamento che si affronta durante un percorso di vita e in particolare il percorso di Luigi Meneghello all’interno di una piccola realtà campagnola vicentina. In esso vengono evidenziate tre macro fasi e ad ognuna di esse sono associate diverse emozioni. A legare il tutto è il paese che oltre a svolgere un ruolo di cornice, diviene un vero e proprio personaggio. 

Unconscious | Spazialità psichica

Un’interpretazione spaziale del testo: La coscienza di Zeno di Italo Svevo, 1923. 

Giulia Cacciatori, Michelangelo Chilese, Isabella Peloza, Mihaela Teslaru

Unconscious immerge il visitatore nel racconto mnemonico del protagonista, Zeno Cosini. Dai ricordi ha inizio un viaggio che si sviluppa attraverso gli episodi della vita, dalla giovinezza all’età adulta. L’excursus emotivo attraversa sensazioni contrastanti che oscillano da momenti di piacere e conforto, ad altri crudi e sgradevoli. Da un’esperienza nelle vesti di osservatore ad una vissuta nelle vesti di attore il fruitore giunge infine all’introspezione psicologica, che si rivela illusoria. 

Memorie | La storia di un uomo

Un’interpretazione spaziale del testo: Le stagioni di Giacomo di Mario Rigoni Stern, 1995.

Beatrice Galiazzo, Davide Casella, Leonardo Benfatti, Lucio Valconi

La narrazione ripercorre la vita di Giacomo. La spensieratezza dell’infanzia in cui il fruitore è avvolto da un telo bianco in seta lascia spazio a una realtà più cruda rivestita da una parete rocciosa. La dimensione di disorientamento del fascismo rappresentata da un labirinto costituito da una serie di spazi cilindrici velati anticipa l’avanzamento deciso del percorso dove pareti in cartongesso nero ricoperte da spuntoni materializzano la minaccia crescente del fascismo che porterà alla morte del protagonista, anticipata dall’illusione di una scappatoia verso un finale differente.

Pharmakon | Lo spazio dello smarrimento

Un’interpretazione spaziale del testo: Un amore di Dino Buzzati, 1963.

Anna Gennari, Benedetta Marchi, Lorenzo Muraro, Caterina Musicco

Dino Buzzati racconta un amore ambientato nella Milano anni 60. Antonio che vive una vita segreta per i sobborghi della città conosce Laide nel bordello dell’Ermelina. Laide, carattere forte, è sfrontata e sfuggente, le cela la sua identità. Il sentimento si evolve da un’innocente cotta ad una ossessione che condiziona la vita di Antonio che si trasforma in un uomo trascurato, ansioso paranoico, alienato e accondiscendente a qualunque richiesta da parte dell’amata. 

Catch him | Ossessione febbrile

Un’interpretazione spaziale del testo: La morte a Venezia di Thomas Mann, 1912.

Silvia Gioffrè, Jacopo Franzin, Sofia Oboe, Lucio Polastri

L’installazione fa vivere le emozioni del protagonista. Allontanato dalla fredda e buia Monaco giunge nella nebbiosa e malata Venezia dove incontra un fanciullo per il quale sviluppa un’ossessione che nell’allestimento si traduce in un labirinto di specchi. Il gioco di riflessi mostra di continuo una cornice dorata, oggetto di desiderio del fruitore e, unito all’audio di sottofondo e alla luce calda del soffitto, crea un’atmosfera febbrile disorientante. L’impossibilità di raggiungere fisicamente la cornice, che può solamente essere contemplata, lascia al fruitore una sensazione di rassegnazione.

Fragile | Un rapporto precario

Un’interpretazione spaziale del testo: La Parabola delle Stelle Cadenti di Chiara Passilongo, 2015.

Elisa Bertoni, Giulia Cosma, Emma Mazzato, Mattia Schraulech

Lo spazio mette in scena la relazione tra padre e figlio alla base della narrazione. All’entrata l’utente è invitato a togliersi le scarpe per vivere un'esperienza immersiva. Conoscerà le difficoltà, dovute al padre, della giovane età del figlio, si immergerà nella sua adolescenza in libertà, per poi vivere il ricongiungimento tra i due. Ogni evento è rappresentato dalla diversa disposizione di nylon e telaio in tubi innocenti che rappresentano per contrasto la vita del padre e del figlio. 

Ego | Il conflitto dell'individualità

Un’interpretazione spaziale del testo: Il delitto della contessa Onigo di G.D. Mazzocato, 1997.

Elisabetta Bozzato, Gloria Danieli, Silvia Durante, Matilde Pizzamiglio

La narrazione è suddivisa in cinque livelli: contesto storico, omicidio, processo, stanza dell’interiorità e corridoio di uscita. L’utilizzo del masegno e della ghiaia rispecchia la Venezia aristocratica e la povertà delle campagne limitrofe. Il bianco assoluto e un insieme di statue simulano un pubblico immobile spettatore dell’omicidio. Da qui ci si immerge nell’oscurità, dove un punto luce simboleggia una verità irraggiungibile. La stanza dell’interiorità e un momento di riflessione precedono il corridoio di uscita da cui ripercorrere a posteriori la narrazione. 

Tisina | Spazio celato

Un’interpretazione spaziale del testo: Qui è proibito parlare di Boris Pahor, 1963

Elisa Morrone, Margherita Pasqual, Victoria Rossi, Ginevra Villa

Lo spazio concretizza l’esperienza di emozioni contrastanti. Inadeguatezza, solitudine, caos e irritazione sono tradotti in spazi labirintici, che limitando la vista creano disorientamento. Un tunnel finale intende suscitare senso di oppressione. Serenità, affetto e complicità sono tradotti nella collocazione di sedute sospese che avvolgendo il fruitore forniscono sicurezza e comfort. Uno spazio circolare con una luce posizionata al centro restituisce emozioni di coraggio e resilienza. 

Lost | Spazio emotivo

Un’interpretazione spaziale del testo: Il prete bello di Goffredo Parise, 1954.

Anna Brojanigo, Anita Fantini, Elena Maffioletti, Emma Vidonis

L’ambiente permette al fruitore di immergersi nelle atmosfere e nei sentimenti vissuti attraverso la lettura del libro. Il visitatore è coinvolto in quattro differenti esperienze di interazione e partecipazione attiva. L’intero progetto mira a proporre un’esperienza immersiva che permetta di connettersi con le emozioni del protagonista del libro creando un legame più intimo tra fruitore e narrazione. 

Francesco Fior, Eleonora Nordio, Lorena Tais Pasinato, Jacopo Ronconi
Francesca Benini, Eleonora Bof, Valentina Lombardo, Umberto Deitos, Marika Rocchio
Giada Bortignon, Emma Fais, Elisa Pianon, Rebecca Rui
Aurora Barbini, Giovanni D'Amelio, Sinem Karakaya, Angela Reginato, Maria Letizia Vozza

HANNO PARTECIPATO AL LABORATORIO

Aurora Barbini, Leonardo Benfatti, Francesca Benini, Elisa Bertoni, Eleonora Bof, Giada Bortignon, Elisabetta Bozzato, Anna Brojanigo, Giulia Cacciatori, Davide Casella, Michelangelo Chilese, Giulia Cosma, Giovanni D’amelio, Gloria Danieli, Francesca De Marchi, Umberto Deitos, Silvia Durante, Emma Fais, Anita Fantini, Francesco Fior, Serghej Foti, Jacopo Franzin, Avril Fuentes,  Sara Gaggiola, Beatrice Galiazzo, Anna Gennari, Costanza Gerin, Silvia Gioffrè, Sinem Karakaya, Valentina Lombardo, Elena Maffioletti, Benedetta Marchi, Tommaso Maretto, Emma Mazzato, Elisa Morrone, Lorenzo Muraro, Caterina Musicco, Eleonora Nordio, Sofia Oboe, Emili Pajo, Valeria Catalina Palacios Castillo, Lorena Tais Pasinato, Margherita Pasqual,  Isabella Peloza, Elisa Pianon, Matilde Pizzamiglio, Lucio Polastri, Angela Reginato, Marika Rocchio, Jacopo Ronconi, Victoria Rossi, Rebecca Rui, Francesca Sambo, Mattia Schraulech, Vitaliia Svidan, Mihaela Teslaru,  Lucio Valconi, Emma Vidonis, Ginevra Villa, Maria Letizia Vozza, Margherita Zambon, Massimiliano Zanatta

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Pagine realizzate con il coordinamento di Fiorella Bulegato, Maddalena Dalla Mura, Chiara Pagani, Gianni Sinni e in condivisione con i docenti e i collaboratori citati.