SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano

SanPa è la nuova docu-serie firmata Netflix che ripercorre, tramite le testimonianze di alcuni ospiti e di quanti hanno avuto l’opportunità di conoscerlo, l’ascesa ed il successivo declino di Vincenzo Muccioli, storico fondatore della comunità di recupero per tossicodipendenti San Patrignano.

L’intera serie ruota attorno alla controversa personalità di Muccioli, osannato ed elevato ad eroe da una parte dell’opinione pubblica dell’epoca ed etichettato come persona violenta dall’altra.

A partire dalla metà degli anni ’70 il consumo di eroina divenne molto popolare tra le star, ciò probabilmente contribuì alla diffusione di questa droga tra i giovani più o meno abbienti, distruggendo le vite e le speranze di molte famiglie.

Ciononostante, le istituzioni erano ancora poco sensibili a tematiche come le dipendenze da sostanze psicotrope ed è in questo contesto storico e sociale, ancora del tutto incapace di rispondere ai bisogni degli ultimi, che si inserisce la figura di Vincenzo Muccioli.

Questi ha un’illuminante intuizione, ovvero non utilizzare il metadone per trattare i tossicodipendenti, come si era soliti fare all’epoca, bensì inserire i ragazzi afflitti da dipendenze all’interno di una comunità, alla base della quale vi erano due principi fondamentali, il lavoro e lo spirito di collaborazione: egli era convinto che questi due aspetti rappresentassero la chiave per vincere la dipendenza.

La popolarità di San Patrignano è però offuscata da alcuni tristi avvenimenti, consumatisi all’interno di quella che divenne poi la più grande comunità terapeutica per tossicodipendenti d’Europa; questi furono documentati anche nel “Processo delle catene”, dove l’allora giudice istruttore Vincenzo Andreucci portò in aula le catene rinvenute a San Patrignano con cui venivano legati gli ospiti che avevano tentato la fuga, i quali, a scopo punitivo, venivano segregati per settimane all’interno di una piccionaia completamente al buio.

Tuttavia, questi non furono gli unici episodi bui che avvennero a San Patrignano: merita senz’altro una nota il duplice suicidio di due ospiti della comunità nella primavera del 1989; a distanza di pochi mesi da questo evento balzò agli onori della cronaca l’omicidio Maranzano, anch’egli ospite della comunità, che venne ritrovato in un campo ad oltre 500 km da San Patrignano.

La narrazione è scandita dall’alternanza di videointerviste ad immagini di repertorio, dove vengono mostrati i servizi dei media, gli articoli e le numerose "ospitate" televisive al quale il fondatore prese parte. La percezione è quella di un Muccioli acclamato, adulato e celebrato come un eroe nazionale.

SanPa si propone di esporre i fatti accaduti all’interno della comunità, lasciando decidere allo spettatore, sulla scorta delle sue opinioni personali o dei suoi valori etico-morali, cosa sia tollerabile e socialmente accettabile per riabilitare e curare soggetti affetti da dipendenze.

Nonostante le numerose ombre che si celano dietro San Patrignano, questa comunità ha indubbiamente strappato dalla morte intere generazioni di giovani, restituendo loro sogni, speranze e dignità.

SanPa, a mio avviso, merita di essere vista; è una docu-serie molto interessante, che racconta in modo coinvolgente e mai banale, l’Italia degli anni ’80.

La sintesi dell’intera serie può essere racchiusa nelle parole del giornalista Luciano Nigro: “San Patrignano non è tutto bene e non è tutto male”.


Giuseppe Catanzaro