Narrativa

Regina tra i libri👑(15/12/23)

Autore: Alan Bennett

Titolo: La sovrana lettrice

Editore: Adelphi, 2007

La protagonista è la regina Elisabetta II, conosciuta da tutti, ma che in realtà rivela diversi lati nascosti, che sorprendono di continuo il lettore. I cani di palazzo, con il loro fastidioso verso, hanno costretto la regina a recarsi davanti alla piccola biblioteca circolante del distretto di Westminster. Tutta colpa dei cani e di Norman, un domestico dai capelli rossi, che sembra essere l'unica persona all'interno del palazzo a conoscere i libri. Grazie a loro la regina scopre quanto sia interessante e piacevole la lettura. Infatti Elisabetta II si accorge di aver regnato per decenni in modo errato e distratto. Si rende conto di aver perso quasi trent'anni della sua vita. Per la regina la lettura dei libri passa sempre al primo posto, facendo tardare importanti appuntamenti, visite e cerimonie nazionali. In particolar modo mi ha colpito che, nonostante la regina nel testo sia già molto anziana, riesce a scoprire una nuova passione. Infatti non è mai troppo tardi per dedicarci a ciò che amiamo e che ci fa stare bene. Le passioni le possiamo avere fin da piccoli, ma possiamo scoprirle anche da grandi. 

Silvia Bellotti 3LA

Una ragazza ritornata e smarrita (01/12/23)

Autore: Donatella Di Pietrantonio

Titolo: L'Arminuta

Editore: Einaudi, 2017

Il romanzo ci ha colpito molto per tre motivi: il primo aspetto rilevante è la veridicità e il realismo della storia; il secondo è la fluidità del racconto malgrado le tematiche profonde; infine il terzo è la presenza di molte emozioni che riescono a far immedesimare il lettore nella protagonista.

Andrea Bonora, Alice Marzorati, Alessandro Renzo Veronelli, Gabriele Stefanoni, Maddalena Cenedese 4LA

L'Arminuta è un libro commovente che esplora le complessità delle relazioni familiari. La protagonista della storia è una ragazza tredicenne restituita dalla sua famiglia adottiva alla sua famiglia biologica. Abbiamo trovato il testo molto interessante e consigliamo di leggerlo in quanto la narrazione intima e delicata affronta in modo toccante le sfide emotive e psicologiche affrontate dalla protagonista per cercare di conciliare le sue due identità. Il romanzo affronta temi universali, come l'amore e la ricerca di sé stessi.

Giandiego Cairoli, Daniele Moruzzi, Luca Meroni, Marta Guzzetti 4LA

L'Arminuta è un romanzo toccante che affronta diversi temi, come l'adozione e l'importanza della famiglia. Il titolo del romanzo riporta alla protagonista, un'adolescente costretta ad abbandonare la famiglia con cui è cresciuta per ritornare alla sua d'origine. Abbiamo trovato questo libro molto interessante, perché si focalizza su tematiche non trattate frequentemente, ma che sono presenti nella nostra società.

Martina Citterio, Cristian Chindamo,, Lorenzo Salvioni 4LA

"L'Arminuta" (la "ritornata" in abruzzese) è una ragazza di 14 anni che vive sulla costa abruzzese con i suoi genitori adottivi. La sua vita procede per il meglio, si trova però tutto d'un tratto catapultata in una nuova famiglia, la sua famiglia biologica, che vive in un contesto sociale ed economico molto diverso e più complicato. Dovrà perciò adattarsi non solo a questa nuova vita, ma anche a nuove persone che le stanno accanto, ovvero i suoi genitori e i suoi quattro fratelli. Attraverso un percorso di maturazione durato circa un anno e segnato da eventi tragici che sconvolgeranno il suo modo di pensare, l'Arminuta riuscirá a trovare il suo posto nella società, grazie anche al rapporto sviluppato con la sorella e, una volta tornata sul mare, riuscirà anche a scoprire il grande segreto che si cela dietro il suo abbandono.

Davide Tomic, Federico Rozzi, Chiara Mauriello, Andrea Cecchetto 4LA

Guido e Mario: così uniti, così diversi (10/06/23)

Autore: Andrea De Carlo

Titolo: Due di due

Editore: La nave di Teseo, 2022 (prima ediz. 1989)

Due di due è un romanzo di Andrea De Carlo pubblicato la prima volta nel 1989. Racconta le storie di due ragazzi, Mario e Guido, e le sviluppa assistendo alla loro  crescita: dal primo incontro da adolescenti all'inizio del libro, fino all'età adulta al suo termine. I due protagonisti si incontrano a causa di un incidente e dal quel momento iniziano a conoscersi l'un l'altro. In poco tempo instaurano un rapporto d'amicizia stretto e raro. Mario e Guido vivono assieme spericolate avventure adolescenziali, si arricchiscono di esperienze che condividono con tutti i loro coetanei: escono, si divertono, e cominciano ad approcciarsi alle ragazze, così come al mondo dell'amore, affrontando i loro primi drammi. Crescendo i due capiscono ben presto di dover riflettere sul proprio futuro: Guido decide di abbandonare la scuola e Mario tenta di intraprendere un percorso universitario, capendo poi che non è ciò che fa per lui. 

Entrambi i ragazzi viaggiano molto all'interno del racconto: insieme in Grecia, poi Guido in Australia, Mario in India... Ciò che accomuna tutti questi viaggi è la ricerca della felicità, di qualcosa che manca, della strada giusta da seguire, anche a costo di girare il mondo. I viaggi, al di fuori del divertimento che li caratterizza, li aiutano a capire cosa desiderano realmente dalla vita, soprattutto nel caso di Mario. Quest'ultimo conoscerà la donna della sua vita (Martina) in una libreria di Perugia e con lei avrà dei figli, uno dei quali porterà il nome dell'amico di una vita, Guido. Insieme Mario e Martina si occuperanno di ristrutturare due case lontane dal chiasso della città: in una di queste case si ritireranno a vivere una vita in serenità; l'altra casa proveranno a cederla a Guido, nel frattempo fidanzatosi con Chiara, sorella di Martina. Al contrario di Mario, al termine del romanzo, Guido non riesce a focalizzarsi su degli obiettivi o ad avere dei sogni da realizzare. Nulla di ciò è chiaro nella sua vita: si lascerà travolgere da essa, abbandonando la relazione con Chiara e affogando i propri problemi in una dipendenza dagli alcolici. 

Il finale triste ci fa capire molte cose riguardo ai due personaggi, cose che all'inizio del romanzo nessun lettore si sarebbe aspettato. Inizialmente Mario risulta un ragazzino molto insicuro, si mostra sempre alla ricerca di qualcuno da cui trarre ispirazione: per questo appare come l'ombra di Guido e si presta a seguire tutto ciò che lui fa. Da come si può leggere nello svolgimento del racconto, Mario comincia a costruire la sua vita e il suo futuro pezzo per pezzo, senza darne conto a nessuno. Decide di vivere la vita a modo suo, non più inseguendo i sogni di altri. All'esatto contrario Guido, nella parte iniziale della storia, si mostra un ragazzo sicuro di sé, deciso; apparentemente sembra sapere cosa vuole dalla vita. Procedendo con la vicenda, però, è interessante scoprire come dietro a tutto questo si nasconda un'anima profondamente fragile e incompresa, e osservare il carattere di Guido da un punto di vista differente. Guido si sente schiacciato dal peso della vita, si sente vuoto e non riesce a trovare buone motivazioni per essere felice. Queste due personalità, tanto forti quanto diverse, sembrerebbero non poter mai incontrarsi in un contesto quotidiano. Ma in questo caso, l'amicizia tra Guido e Mario va oltre ogni aspettativa. Il loro rapporto è speciale, fondato da tutte le esperienze accumulate nel corso di una vita insieme.

Marta Guzzetti 3LA

La semplicità delle persone, la violenza della modernità (18/04/23)

Autore: Marco Balzano

Titolo: Resto qui

Editore: Einaudi, 2018

Spesso pensiamo che per raccontare una tragedia sia necessario usare parole difficili e ricercate. Io credo invece che questo romanzo sia prova del contrario: l’autore sceglie un linguaggio misurato e diretto, certo, ma forse la drammaticità dell’evento risiede proprio nei pensieri che i semplici protagonisti di questa storia hanno tenuto per sé mentre il mondo che conoscevano veniva inevitabilmente travolto nel nome di una presunta modernità prepotente e violenta.

Nonostante sia ambientata in epoca fascista, “Resto qui” è solo una delle tante storie di ordinaria ingiustizia che puntualmente colpisce le minoranze di un Paese e, più in generale, di un mondo che con arroganza ancora vuole definirsi “moderno” e che lascia sprofondare nel silenzio e nell’indifferenza vicende di enorme importanza storica, culturale e sociale, esattamente come la piccola civiltà di Curon è stata sommersa dal Lago di Resia molti decenni fa e presto dimenticata.

Le pagine sembrano racchiudere la coscienza dei personaggi di cui raccontano, insieme a un’identità personale profondamente in simbiosi con le proprie origini e soprattutto con la scelta di restare e combattere per salvare le proprie radici, per cui sentimenti ed emozioni non hanno altro fine se non quello di indurre un’azione di resistenza. Di fatto, il libro pare quasi innervato dalla stessa solidità e imponenza delle montagne che incorniciano questo pezzo di Storia, che coincidono con quelle dimostrate da Trina, caparbia e determinata narratrice del romanzo.

La peculiarità immediatamente evidente, a mio avviso, alla fine della lettura, è la scelta di lasciare la narrazione in sospeso: ormai di quello sperduto paesino tirolese è rimasto solo un mezzo campanile che affiora dall’acqua, naturalmente, ma cosa succede dopo?

Gli spunti di riflessione sono davvero tanti e l’unica pecca di questo romanzo è forse quella di essersi concluso troppo presto, in particolare affrettandosi eccessivamente all’inizio della storia, per cui le prime vicende presentate sono debolmente in connessione con le successive.

Carolina Besurga 4LB

Una storia di nuovi inizi (14/02/23)

Autore: Paolo Cognetti

Titolo: La felicità del lupo

Editore: Einaudi, 2021

Con questo libro Cognetti riesce a raccontare con estrema chiarezza e semplicità lessicale storie di vite alla deriva, apparentemente slegate tra loro e fin troppo comuni per essere protagoniste di un romanzo dal significato così ben celato.

Un uomo che tenta di sfuggire al presente rifugiandosi nei suoi ricordi, una giovane donna alla scoperta della sua identità... pochi altri personaggi, tutti un po' smarriti, confusi, eppure simili, solidali tra loro - ognuno alla ricerca della felicità e del proprio posto nel mondo, un tema molto ricorrente nella scrittura di Cognetti.

Persino Fontana Fredda, il paese di montagna che si trasforma nello sfondo di questo ambiguo "momento di mezzo" del loro percorso, viene scrupolosamente descritto come un luogo sperduto ma di particolare bellezza.

E' un romanzo di nuovi inizi e riflessioni accattivanti, incastrate in un viaggio dei sensi adornato di percezioni sublimi, profumi dimenticati e immagini vivide, che troviamo in molte opere dell'autore milanese e ci suggeriscono una morale in realtà concreta e quotidiana. Come godere dell'"adesso", senza preoccuparsi troppo per un "domani" che non sempre possiamo controllare.

Carolina Besurga 4LB 

Rossa e bianca, come l'adolescenza (12/01/23)

Autore: Alessandro D'Avenia

Titolo: Bianca come il latte, rossa come il sangue

Editore: Mondadori, 2010

L'autore racconta di un ragazzo, Leo, nel pieno dell'età adolescenziale, che si innamora di Beatrice, una ragazza riservata e timida dai capelli rossi. Proprio il rosso è un colore portante nel significato di questo libro: rappresenta l'amore, la passione, il sangue e, appunto, il colore dei capelli di Beatrice. Il bianco, invece, è nemico di Leo, è silenzio, è perdita: tale colore diventa ancora più spaventoso quando il protagonista scopre che Beatrice è malata di leucemia. Questa notizia colpisce molto Leo, che cercherà in ogni modo di salvare Beatrice e rivelarle il suo amore. E' proprio lei, però, che gli fa aprire gli occhi e capire che in realtà Leo prova un sentimento più forte di un'amicizia per Silvia, che aiuterà il ragazzo a superare questo momento difficile e, in particolar modo, la morte di Beatrice, la persona che più segna l'adolescenza di Leo.

Abbiamo trovato il libro significativo e toccante: apparentemente può sembrare una storia semplice, ma D'Avenia è riuscito, grazie al linguaggio semplice e diretto, a tenerci incollati alle pagine per scoprire come il romanzo andava a finire. Consigliamo a tutti questa lettura che emoziona e fa sognare il lettore insieme agli stessi personaggi.

Cristian Chindamo, Martina Citterio, Giorgia Sala, Asia Villa 3LA

Bruno e Pietro alla ricerca della felicità (7/12/22)

Autore: Paolo Cognetti

Titolo: Le otto montagne

Editore: Einaudi, 2016

Le otto montagne è un romanzo del 2016 di Paolo Cognetti e Pietro, voce narrante e alter ego dello stesso autore, ne è il protagonista. Il libro si divide in tre sezioni principali: la prima, Montagna d'infanzia, narra l'arrivo di Pietro a Grana, un paesino di montagna ai piedi del Monte Rosa, molto diverso dal mondo di città a cui è abituato, e il suo incontro con Bruno, coetaneo che lo stesso Pietro descriverà come "puro", "assoluto", e con cui instaura una duratura e particolare amicizia. E' anche il tempo delle lunghe camminate di Pietro con il padre, a cui il ragazzo riesce ad associare solo un atteggiamento scontroso, nostalgico e competitivo; delle fughe con Bruno alla scoperta di una realtà concreta in attesa di essere esplorata; e, più tardi, di un'età ribelle, confusionaria e ambigua, che attirerà e trascinerà Pietro verso la città e nuovi aspetti della vita, allontanandolo temporaneamente da Bruno, fedele alla sua montagna. 

Nella seconda parte conosciamo le versioni adulte dei due protagonisti, che si ritrovano, ormai uomini, a realizzare la volontà del padre di Pietro, venuto a mancare inaspettatamente: i due amici costruiscono una minuscola baita, segnando silenziosamente una profonda riconciliazione. Proprio quando non ha più l'occasione di averlo vicino, Pietro, forse, inizia davvero a richiamare le ombre di fragilità e umanità di una figura paterna sfuggente, ombre nascoste (e in parte dimenticate) nella sua memoria. 

La terza parte è intitolata Inverno di un amico, e, con un tono apparentemente spensierato, esprime perfettamente il carattere drammatico del finale: mentre Pietro viaggia per il Nepal e scala le cime himalayane, Bruno tenta invano di salvare l'alpeggio dello zio, ma è costretto, per troppa passione o per testardaggine, ad assistere al triste sgretolarsi delle sue ambizioni, così come della sua relazione con Lara. Nonostante sia "selvatico" e autentico, Bruno mostra, anche se involontariamente, una fragilità per lui pericolosa e sconsolata, che lo relega ad una solitudine meno desiderata di quella di Pietro, e lo conduce verso una fine tragica. 

Quest'ultimo episodio racchiude uno dei temi principali del romanzo, ovvero la continua ricerca della felicità dell'uomo, incarnata, in questo caso, dalla disperata volontà di avere o trovare il nostro posto nel mondo: Bruno non lascia mai la montagna, o quasi, incatenato alle sue convinzioni e schiavo dell'amore per questi luoghi alpini componente fondamentale per la definizione del finale del libro. 

Pietro, al contrario, sente di essere sperduto, sceglie una solitudine che lo avvicina inevitabilmente alla figura del padre, e vagabonda per le montagne alla ricerca della sua identità, non ben disegnata o prestabilita come quella dell'amico. 

Emozioni come felicità, tristezza o nostalgia sono quasi intrinsecamente connesse ai luoghi dei ricordi dei protagonisti e l'autore lo sottolinea in modo toccante, soprattutto nelle ultime righe del romanzo, testimoni, inoltre, della tanto rinnegata somiglianza tra il destino di Pietro e le vicende della vita di suo padre. 

L'amicizia diventa il filo conduttore della storia di due vite, le quali non possono separarsi neanche nel momento in cui una delle due finisce: pur essendo l'amicizia una tematica quasi scontata, l'autore è stato in grado di trasmetterla brillantemente, aggiungendo spunti di riflessione e conservandone la reale natura, cioè quella di un rapporto esistente e duraturo, ma contemporaneamente distaccato dagli eventi e a tratti instabile e morente, complici le vicissitudini disposte dal destino sul nostro cammino.

Alcuni critici ritengono che nell'amicizia tra Pietro e Bruno si possa individuare una sorta di relazione amorosa custodita e mai esplicitata, ma l'autore la descrive piuttosto come una solidarietà e complicità innata e una profonda ammirazione dell'uno nei confronti dell'altro, anche se Pietro pare esserne più soggetto. Tuttavia, esattamente come è rimasto fedele alle montagne, Bruno non ha mai preso le distanze neanche da Pietro: è stato spesso un aiuto, una figura di conforto e la presenza costante di ciò che torna dal passato senza essere realmente andato via, e in qualche modo sembra che in Pietro sia reciproco. Tra i giochi da bambino, l'incertezza dell'adolescenza e le difficoltà di un'età adulta indifferente, l'amicizia probabilmente è uno dei valori che permane con maggiore insistenza.

Uno dei  motivi per cui questo accade potrebbe essere rappresentato dalle dinamiche per cui l'amicizia permette all'uomo di carpire la concretezza del mondo che lo circonda; Bruno può essere considerato, in senso pratico, il maestro di Pietro: è lui ad insegnargli quanto il concetto astratto della natura, in un ragazzo di città, possa essere limitante per la conoscenza della montagna. Dev' essere molto complesso vivere tra tante immagini astratte e magari è stato questo il segreto di Bruno per assaporare e fare amicizia con la montagna (e, quindi, in un certo senso, con la vita); un piccolo segreto che sfortunatamente (o per fortuna) gli ha impedito di avventurarsi giù dai suoi sentieri e di sopravvivere alla furia della sua stessa casa, un luogo che lui non avrebbe mai tradito.

Carolina Besurga 4LB

Chi vuole uccidere il centravanti? (22/03/22)

Autore: Manuel Vázquez Montalbán

Titolo: Il centravanti è stato assassinato verso sera

Editore: Feltrinelli, 2003 (prima ediz.  in lingua originale: 1988)

Un libro perfetto per gli appassionati di gialli, in cui diverse storie parallele si vanno a intrecciare nel finale per renderlo curioso e inaspettato. La storia di due club, una città con due facce opposte, un ispettore - Carvalho - ingaggiato per indagare su delle lettere anonime che minacciano la vita di un centranti...

Alessio Bettini, Samuele Camastro, Riccardo Gatti, Leonardo Grassi, Nicolò Sartorio 3LB

Fausto Coppi, solo al comando (18/03/22)

Autore: Maurizio Crosetti

Titolo: Il suo nome è Fausto Coppi

Editore: Einaudi, 2019

Il ciclismo è poesia, fatica e passione: questi furono gli ingredienti della vita di Fausto Coppi, come in parte racconta la foto in copertina. Il libro è una lezione di vita con le testimonianze di chi gli fu accanto e lo seguì fino alla tragica morte. E' un titolo da leggere perché ritratto di un campione sublime, una dedica a un personaggio storico, raccontato da una penna chirurgica e appassionata.

Pietro Bossi, Alice Dell'Orto, Mattia Lanzarotti, Nicholas Pizzi, Alessia Sanfilippo 3LB

Alfonsina, regina della pedivella‍🚴‍♀️ (18/03/22) 

Autrice: Simona Baldelli

Titolo: Alfonsina e la strada

Editore: Sellerio, 2021

Il libro narra la storia di Alfonsina Strada, coraggiosa e intraprendente ciclista di umili origini, nonché prima donna a gareggiare al Giro d'Italia nel 1924. Convinta femminista, per tutta la vita ha sfidato la società maschilista, i pregiudizi e le critiche di cui è sempre stata vittima. Mentre cercava di definire il suo limite sportivo e sociale, in sella a una vecchia bicicletta è diventata un simbolo della rivolta femminile in ogni ambito. 

La lettura è scorrevole e il testo profondamente coinvolgente, grazie a un linguaggio diretto e alla natura della protagonista, che ci sembra al contempo trasparente ed enigmatica.

Carolina Besurga, Alice Formentoni, Francesca Ratti, Valentina Vitiello 3LB

Un tour doppiamente giallo 🚴‍♂️ (18/03/22)

Autore: Gianni Mura

Titolo: Giallo su giallo

Editore: Feltrinelli, 2007

Questo libro narra la storia di un cronista sportivo, Gianni Mura, inviato dal suo redattore al Tour de France. La storia è intrigante e curiosa poiché macchiata da diversi omicidi, collegati tra loro da una particolarità comune. Il serial killer lascia, ad ogni uccisione, un bigliettino giallo sulla vittima.

Giada Consolini, Elisa Ferrario, Edoardo Frigerio, Matteo Marelli 3LB

Un Giro epico 🚵‍(18/03/22)

Autore: Dino Buzzati

Titolo: Dino Buzzati al Giro d'Italia

Editore: Mondadori, 2017 (prima edizione: 1981)

Il libro narra la cronaca del XXII Giro d'Italia svoltosi dal 18 maggio al 19 giugno 1949. L'evento si disputò in un Paese appena uscito dalla guerra che aveva voglia di superare il suo dolore. I protagonisti del racconto sono Bartali e Coppi, eroi del ciclismo del dopoguerra.

Alberto Pecis 3LB

Pereira: grigio e coraggioso (10/02/22)

Autore: Antonio Tabucchi

Titolo: Sostiene Pereira

Editore: Feltrinelli , 1994

Libro carino e scorrevole, invita a riflettere sulle condizioni di vita negli anni della guerra civile spagnola. Tra i personaggi, quello che ho trovato piú avvincente è Monteiro Rossi (anche se poco presente nella parte centrale della storia), il quale ha combattuto per i suoi ideali andando incontro alla morte.

Anonimo 5LA

Libro ben fatto e scorrevole. Riflette su temi molto sensibili come la politica e il razzismo. È intrigante il viaggio del protagonista attraverso le varie vicende narrate. Il fatto che il libro sia composto da un totale di 24 capitoli, molto corti, rende la lettura leggera e invoglia il lettore a continuare per scoprire come continua l’episodio in questione. Consiglio questo libro perché richiama ad argomenti di attualità e illustra le condizioni, politiche e non, in cui le persone vivevano, durante la guerra civile spagnola.  

Giorgia Balottari 5LA

Il libro mi è piaciuto, l’ho trovato interessante perché invita a riflettere sulla necessità e sull’importanza di adottare una posizione, senza rimanere indifferenti, e di condividere il proprio pensiero, anche nel caso in cui questo vada contro ciò che ci viene imposto o ciò che è condiviso dalla maggior parte delle persone. Antonio Tabucchi ha fatto sì che un personaggio che inizialmente sembra piatto e monotono, diventi un personaggio con grande coraggio grazie allo stimolo di molte persone che si avvicinano a lui nel corso della storia. Per questo motivo posso dire che Pereira è il personaggio che mi ha colpito maggiormente perché nonostante la sua età ha avuto il coraggio di dare una svolta drastica alla sua vita.

Alice Bianchi 5LA

Libro piacevole, tocca diversi temi interessanti e la lettura non è affatto pesante, anzi, invoglia a continuarlo per scoprire il finale. Tra i temi più interessanti che vengono toccati vi è l'importanza di avere un bagaglio culturale che ci rende capaci di prendere una posizione di fronte alle questioni più importanti, come ad esempio quella politica al tempo di Pereira. 

Leonardo Cappelletti 5LA

Il libro mi è piaciuto per i temi che vengono trattati perché permettono ai giovani di ragionare su argomenti che generalmente vengono sottovalutati. È un libro che consiglio perché oltre ad essere molto scorrevole, presenta anche scene divertenti ma comunque riflessive. Il passaggio che mi ha colpito particolarmente è il capitolo finale in cui il protagonista si trova faccia a faccia con la polizia: qui si può notare la preoccupazione di Pereira per il suo amico, Montero Rossi, quando quest'ultimo viene preso in ostaggio dalla polizia per poi essere ucciso. 

Sabrina Cappelletti 5LA

Il libro è stato scorrevole e veloce da leggere, che per uno come me sono qualità importanti. In generale la trama contiene argomentazioni coinvolgenti e non troppo complicate da apprendere. A mio parere la durata dei capitoli è un punto a favore di questo libro, in quanto camuffa la vera durata del libro. Inoltre i personaggi hanno caratteristiche per le quali ogni lettore può immedesimarsi. *** muore.

Samuele Colombo 5LA

"Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi descrive la storia del dottor Pereira, capo della sezione culturale del giornale Lisboa, e del suo collaboratore Monteiro Rossi. Questo libro riflette su diversi temi psicologici, a partire dall’attaccamento al passato e all’analisi della propria anima, ma anche su temi politici, come la guerra civile spagnola e l’avvento del fascismo. Credo che sia molto interessante e scorrevole, grazie al continuo cambio di avvenimenti e  riflessioni che creano un rapporto stretto tra il protagonista e il lettore.

Michela Frigerio 5LA

La trama è interessante e, una volta iniziato il libro, sei invogliato a continuare la lettura. È scritto in modo semplice e può essere letto sia da ragazzi di 15 anni sia da adulti perché offre buoni spunti di riflessione sulle condizioni storiche e sociali in cui è ambientato il romanzo. Non richiede molto tempo per essere letto, quindi si può leggere nel giro di pochi giorni. Mi è piaciuto come l’autore ha raccontato la difficile situazione sociale degli anni '30 in Portogallo senza far risultare pesante la lettura.

Lorenzo Furia 5LA

Il libro mi è piaciuto perché la trama ricca di azione tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina. “Sostiene Pereira” invita a riflettere sul fatto che nella vita per ottenere qualcosa o per cambiare il mondo bisogna  andare oltre i propri limiti, sfidando le paure e i timori che leggi e tradizioni impongono. L’aspetto psicologico che più mi ha colpito è il ricordo della moglie, da parte di Pereira. Infatti il protagonista continuando a parlare e a confrontarsi con il ritratto di sua moglie dimostra come in un certo senso è rimasto bloccato nel passato, non riuscendo a elaborare la perdita. Il personaggio meglio riuscito è quello di Ingeborg Delgado che risveglia la coscienza di Pereira facendogli capire che per cambiare la situazione, deve agire usando i suoi mezzi e superando le paure.

Francesco Giardina 5LA

Il libro mi è piaciuto, è stato abbastanza interessante e scorrevole e ho trovato la morte di *** veramente inaspettata. Aiuta a riflettere su quello che succedeva in quel tempo durante la guerra in Spagna e sulle condizioni dei cittadini in Portogallo. 

Desiree Milia 5LA

Il libro nell'insieme mi è piaciuto molto. L'ho trovato interessante e scorrevole anche se a volte la ripetizione dell'espressione "sostiene Pereira" lo ha reso monotono. La questione dei passaporti, la morte di Monteiro Rossi e la visita alla clinica talassoterapica sono i tre punti della storia che ho trovato maggiormente coinvolgenti. Questo libro riflette su questioni filosofiche ma non solo: i riferimenti al passato e alla morte della moglie del protagonista, le informazioni ricevute dal cameriere Manuel sulle questioni politiche mondiali e in particolare spagnole arricchiscono il libro e lo rendono più interessante e formativo. Bisogna poi ricordare il percorso educativo interiore svolto da Pereira, che si può trovare in tutti i passaggi del libro.

Chiara Molteni 5LA

Questo libro mi è piaciuto sia per gli argomenti trattati che aggiungono informazioni al nostro bagaglio culturale, sia per la fluiditá della lettura. Il personaggio che più mi ha colpito è stato proprio Pereira  perché alla fine del libro è riuscito ad andare contro i suoi limiti per far sapere davvero cosa era successo al suo amico Monteiro Rossi, nonostante la censura di quel periodo. Nel complesso il libro mi è piaciuto nonostante non sia il mio genere preferito .

Ilaria Rovaglia 5LA

Il libro mi è piaciuto ma non rientra nel genere di libri che leggerei di mia spontanea volontà, eppure leggendolo mi ha interessato perché la storia era intrigante. Il libro invita a riflettere sul peso delle nostre azioni e sul fatto che rimanere in disparte senza schierarsi non è corretto, bisognerebbe cogliere ciò che si vede, riflettere e agire per i propri ideali. L'aspetto psicologico che più mi ha colpito è quello del rimanere attaccati al passato, non essendo in grado di elaborare un lutto perché penso che la morte di un caro sia stata sperimentata da parecchi, quindi molta gente ci si può rivedere. A parer mio il personaggio meglio costruito è quello di Pereira, probabilmente perché protagonista, vengono delineati parecchi aspetti della sua personalità che permettono di entrare in sintonia col personaggio; eppure l'azione finale, nonostante si potesse già percepire un cambiamento nella conversazione con la signora Ingeborg Delgado e col dottore Cardoso, è stata per me inaspettata. 

Giorgia Sala 5LA

Il libro di Antonio Tabucchi mi è piaciuto molto. La trama è avvincente e in poche pagine riesce a mantenere costante l'attenzione del lettore. La trama è molto scorrevole e i piccoli capitoli (di 4-5 pagine) facilitano la lettura e non la rendono pesante. Il libro, inoltre, permette al lettore di riflettere su alcuni temi interessanti. Nel complesso un libro che raccomando. 

Filippo Somaschi 5LA

Libro abbastanza pesante da leggere, forse perché non ero bene a conoscenza della situazione storica degli anni in cui il libro è ambientato. L’utilizzo del discorso diretto senza le virgolette è un elemento che causa confusione. 

Cristina Sordelli 5LA

Sostiene Pereira, scritto da Antonio Tabucchi, é un libro molto avvincente che porta il lettore a leggerlo tutto d’un fiato, grazie ai continui cambiamenti all’interno della trama. L’elemento che mi ha fatto riflettere maggiormente è la paura di rischiare che prova il protagonista a proposito del suo futuro, il dubbio sul fare o mano la cosa giusta, il dilemma tra scappare dalla propria casa, dalla propria “zona di comfort” e vivere sottomessi da uno stato oppressore.

Tommaso Tognetti 5LA

Libri rubati = libri salvati (08/05/21)

Autore: Markus Zusak

Titolo: Storia di una ladra di libri

Editore: Frassinelli, 2014 (prima ediz. orig.: 2005)

La vicenda è ambientata nella Germania della Seconda Guerra Mondiale e vede come protagonista Lisel Meminger, una bambina di soli nove anni. La scena si apre sul triste funerale del fratellino di Lisel, durante il quale, la stessa protagonista ritrova nella neve un libricino e decide di prenderlo con sé come ricordo per il futuro. Proprio grazie a questo piccolo libro “rubato” e all’incoraggiamento del padre adottivo, Lisel imparerà a leggere e a scrivere, tanto da sviluppare una vera e propria passione non solo per i libri… ma anche per i furti. Negli stessi anni, infatti, i nazisti avevano iniziato ad eliminare intere pile di libri a loro sgraditi che, invece, Lisel cerca di salvare. Ad accompagnare la nostra giovane protagonista troviamo sempre Rudy, fedele amico e compagno di furti. L’esistenza già difficile della ragazza diventerà ancora più complicata quando mamma e papà adottivi decideranno di nascondere un ebreo in casa…

Storia di una ladra di libri non è il classico libro sulla Seconda Guerra Mondiale, è davvero molto di più. La storia ha infatti una narratrice insolita e speciale, di cui non voglio anticiparvi nulla, ma che imparerete a conoscere grazie ad alcuni capitoli in cui ella stessa si racconta ed esprime le sue opinioni a proposito della guerra e di Lisel. I personaggi, poi, hanno davvero “carattere”, sono ben strutturati ed inseriti in un’ambientazione perfetta e molto realistica.

Siamo di fronte, in effetti, ad una storia sulla Seconda Guerra Mondiale vista dalla parte dei tedeschi, in cui un uomo deve saldare il suo “debito” e una bambina cercare una via per fuggire, coltivando un'amicizia nata nel peggiore dei periodi, ma che si rivelerà poi indistruttibile.

Consiglio questo romanzo a tutti coloro i quali, pur in un contesto di desolazione, vogliono leggere di speranza e gioia, stuzzicati e invogliati da una struttura e da una voce narrante del tutto fuori dal comune.

Noelia Pitonzo 2LE

Un mistero da risolvere (nel Medioevo) (02/05/21)

Autore: Ellis Peters

Titolo: La bara d'argento

Editore: Tea, 2011 (prima ediz. in lingua orig.: 1977)

La bara d’argento è un giallo storico pubblicato nel 1977, opera dell’autrice britannica Ellis Peter, pseudonimo di Edith Pargeter. Il romanzo è ambientato tra il Galles e l’Inghilterra del XII secolo, in pieno Medioevo.

 Il personaggio principale della narrazione è fratello Cadfael, ex marinaio e crociato che, dopo aver girato il mondo e aver frequentato diverse donne, è entrato a far parte della comunità benedettina di Shrewsbury, diventandone il monaco erborista. Il suo compito è quindi quello di prendersi cura delle piante e del giardino dell’abbazia, ma, come scopriremo, la sua vera passione è in realtà un’altra: risolvere misteri… medievali!

Le vicende prendono spunto dalla decisione dei monaci di trasferire le reliquie miracolose di una santa gallese, Winifred, nel monastero inglese di Shrewsbury. La missione dei sei confratelli si scontra però con la volontà degli abitanti di Gwytherin – località dove è sepolta la santa – di tenersi stretta la loro protettrice. Questa situazione scatena una vera e propria controversia tra le due parti e diviene ancor più grave dopo la scoperta del cadavere di Rhisiart, il rappresentante dei cittadini. Solo grazie all’astuzia di Cadfael, alla sua abilità nel raccogliere informazioni e all’aiuto fornitogli da Sioned, giovane figlia del defunto, si riuscirà a scoprire l’autore del misfatto.

Si consiglia la lettura del libro per lo stile narrativo scorrevole e coinvolgente con cui la scrittrice è ben riuscita ad amalgamare le tradizioni e la cultura medievali di cui queste pagine sono ricche. L’autrice è anche riuscita a ben sottolineare il carattere e la mentalità aperta di Cadfael che non viene influenzato né distratto dai tanti avvenimenti che lo circondano.

 Giulia Marconato, Mattia Villa, Asia Zannino 2LE 

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Con questo romanzo Ellis Peters ci permette di immergerci nella Gran Bretagna del XII secolo e di conoscere le vicende del nostro protagonista, il monaco benedettino Cadfael.

Robert, il priore del monastero, è in cerca di qualche preziosa reliquia che dia maggior lustro all’abbazia benedettina di Shrewsbury. La soluzione alle sue ricerche sembra presentarsi quando il giovane Colombanus, uno dei novizi, cade preda di un malessere improvviso da cui miracolosamente guarisce. Grazie anche al sogno premonitore di un altro confratello, il priore ritiene giusto trasferire nella sua abbazia le miracolose reliquie di Santa Winifred. Per adempiere a questa “santa missione” dal monastero partono alcuni monaci, fra cui fratello Cadfael, un tempo marinaio e crociato, ora monaco erborista. Questi ultimi sono diretti a Gwytherin, il piccolo borgo gallese presso il quale riposano le spoglie della santa, dove, però, i monaci si accorgono che il loro progetto non è accolto con molto entusiasmo dagli abitanti del luogo. La storia si infittisce quando Rhisiart, uno dei maggiori oppositori al progetto di Robert, viene trovato morto, apparentemente ucciso da una freccia scoccata a tradimento alle sue spalle.

Consigliamo la lettura di questo romanzo a tutte le persone appassionate di gialli storici. La trama risulta a tratti lenta e poco fluida, ma, con l’avanzare del racconto, le cose cambiano: la storia risulta più scorrevole e coinvolgente, ricca di colpi di scena inaspettati che spingono il lettore a continuare la lettura e lo invogliano a scoprire l’arcano mistero.

Francesco Medich, Alessio Carpani, Lorenzo Panzini, Tommaso Tagliabue 2LE

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La bara d’argento è un testo ambientato nel Medioevo. Gli eventi di questa storia sono legati alla contesa tra il Monastero di Shrewsbury e gli abitanti di un piccolo borgo del Galles per la custodia delle reliquie di Santa Winifred. L’assassinio di Rhisiart, leader della combattiva comunità e primo avversario dei monaci, mette in gioco il nostro protagonista, il monaco erborista, impegnato nella ricerca di una verità non scontata e di una soluzione finale sorprendente.

Fratello Cadfael è un personaggio complesso perché, prima di entrare nel monastero inglese, è stato marinaio e crociato. Il nostro monaco è dunque un profondo conoscitore dell’animo umano e delle sue debolezze e, grazie a questa qualità, si dimostra capace di trovare brillanti soluzioni ai dilemmi nei quali si trova coinvolto. Con intelligenza, buon senso e ironia, infatti, fratello Cadfael, nella difficile scelta tra “legge” e “giustizia”, si schiera dalla parte della giustizia, perché, a suo parere, la legge è troppo arretrata e non permette la parità tra le persone.

L’impostazione della trama è quella del giallo classico: un libro pieno di colpi di scena e suspense, i personaggi sono ben caratterizzati e sono molto interessanti le annotazioni storiche. Il lettore rimane con il fiato sospeso fino all’ultima parola del romanzo, grazie anche a uno stile di scrittura coinvolgente e scorrevole che alleggerisce molto la lettura. Nonostante l’ambientazione nel Medioevo, l’autrice riesce, attraverso una descrizione ben dettagliata, a trasportare davvero il lettore in un mondo tanto distante dal nostro. 

 Davide Bianchi, Riccardo Ostini, Pietro Vago 2LE

Pericolo intorno a Giulio Cesare (24/04/21)

Autore: Valerio Massimo Manfredi 

Titolo: Idi di marzo

Editore: Mondadori, 2008

“Roma, 44a.C. Caio Giulio Cesare viene trafitto da ventitré pugnalate e ucciso.

I presagi sono compiuti e il destino di Roma muta per sempre".

Cosa sarebbe successo se Cesare fosse sopravvissuto e avesse conquistato anche i Parti? Non si sa e non si saprà mai.

Era un uomo potentissimo, definito un Tiranno, ma sapeva anche perdonare. Forse a lui non venne perdonata la relazione con Cleopatra, dalla quale ebbe il figlio Tolomeo: troppo grande era il rischio, per la Repubblica, che Cesare si potesse un giorno dichiarare re. Magari, invece, non gli fu perdonato l'avere ucciso dei suoi compatrioti, anche se egli stesso si sentiva in colpa per questo: ormai il passato non poteva più essere cambiato. Oppure, ancora, venne ucciso per il fatto che era difficile comandarlo: aveva idee ben chiare in testa ed era quasi impossibile fargliele cambiare.

Aveva però portato la pace e, per questo motivo, il popolo, ormai stanco delle guerre civili, lo amava.

Fin dalle prime pagine del romanzo si capisce come dietro la figura di Cesare ci sia una vita di decisioni e di battaglie che lo hanno segnato. Soffre di epilessia, ma nessuno lo deve sapere, nessuno deve sapere che anche l'uomo più potente del mondo ha delle debolezze. Proprio per non mostrarsi debole, Cesare aveva licenziato la sua scorta, adatta, a suo dire, solo ai tiranni e lui non si definiva tale.

Dal crescendo della trama, però, si capisce come Cesare e tutti quelli a lui vicini percepissero il pericolo. Tutti, infatti, cominciano ad indagare, ognuno seguendo la propria strada e tutti arrivano alla giusta conclusione… solo, troppo tardi. Cesare, nonostante le premonizioni avute, venne ucciso da ventitré pugnalate da Bruto e Cassio.

Nel complesso, il libro non ci è sembrato malvagio: si legge facilmente ed è molto scorrevole anche se… “ci mette un po’ ad ingranare!”.

Noelia Pitonzo, Laura Porta, Mirko Menegaldo 2LE

Una sfida al destino sui pattini (11/04/21)

Autrice: Mary Mapes Dodge 

Titolo: Pattini d'argento

Editore: Mondadori, 2013 (prima ediz. in lingua orig.: 1865)

Hans e la sorella Gretel sono pattinatori eccezionali: scivolano sul ghiaccio giorno e notte e sognano di partecipare ad una prestigiosa gara sui pattini ma hanno poche possibilità di vittoria con i loro modesti pattini di legno che si sono costruiti da soli. Quello che appesantisce il loro cuore è la preoccupazione per la famiglia: il papà non si è più ripreso da un pesante incidente e la mamma porta a casa a fatica il pane per loro. Ma si possono ottenere grandi cose con costanza e coraggio, e i piccoli fratelli Brinker sfideranno con i loro pattini il destino.

È un libro che fa bene leggere per il suo lieto fine, che porta sollievo e allegria in poche pagine adatte a tutti. Un romanzo che fa emergere i concetti di gentilezza e umiltà, ci fa comprendere il valore del sacrificio e ha una parvenza di favola.

Arianna Stringari 5LA

Progresso sì, progresso no (27/03/21)

Autore: Roy Lewis

Titolo: Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Editore: Adelphi (prima ediz. in lingua orig.: 1960)

Il testo narra la storia di una famiglia di uomini scimmia del Pleistocene: alla guida della tribù c’è Edward. Ci troviamo nella zona della Rift Valley e quasi sempre in zone aperte o caverne. Questi “ominidi” migliorano le loro conoscenze in modo impressionante e velocissimo: scendono dagli alberi, iniziano a dominare il fuoco, assumono una corretta posizione eretta e inventano nuove armi per la caccia. Inoltre Edward obbliga i figli a sposare donne che appartengono ad un'altra orda in modo tale da cambiare il sistema genetico della loro famiglia. Con tutte queste nuove idee e queste scoperte importantissime per l’evoluzione umana la vita di questa tribù di uomini scimmia cambia radicalmente: da prede quasi indifese, diventano degli abili predatori temuti dagli altri animali. 

Però, non tutti sono favorevoli a queste nuove invenzioni…

Nel romanzo si scontrano due mentalità: quella di Edward, propensa a crescere e ad accogliere ogni tipo di curiosità e scoperta, e quella di zio Vania, arretrata e conservatrice. Non a caso zio Vania vive ancora sugli alberi.

A causa di un enorme incendio la tribù è costretta ad abbandonare  le terre e la  caverna in cui vive andando alla ricerca di un nuovo posto dove vivere. Una volta trovata la grotta ideale, decidono di stanziarsi e di passarci la notte, sperando di poterci rimanere per sempre. Ben presto però si accorgono di non essere soli e di avere a che fare con altri uomini scimmia della loro stazza. Edward vorrebbe condividere le sue scoperte con le altre tribù, e infatti svela i suoi saperi ai vicini. I figli, però, non sono d’accordo con il padre e prendono una decisione drastica...

Un libro leggero ma alquanto geniale ed arguto; si tratta di un romanzo divertente ed ironico, facile da leggere scritto con un lessico semplice e una sintassi scorrevole. Consigliato.

Aris Boso 1LC

La diversità? Qualcosa di speciale (21/03/21)

Autore: Giacomo Mazzariol

Titolo: Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più

Editore: Einaudi, 2016

In questo libro Giacomo Mazzariol, che è l’autore e il protagonista insieme al fratello Giovanni, racconta una storia vera, quella della sua famiglia. Giacomo ha già due sorelle e, quando i genitori lo informano che presto arriverà un fratellino, è felicissimo perché finalmente potrà esserci un altro maschio in famiglia. I genitori spiegano a Giacomo e alle sue sorelle che il fratellino che nascerà sarà un bambino speciale, Giacomo lo immagina come un supereroe, ma molto presto capisce che Giovanni è affetto dalla sindrome di Down.

Pian piano però, Giacomo capisce che suo fratello non è un supereroe, che non ha alcun potere magico, che è diverso dagli altri. Fintanto che è un bambino non c’è nessun problema, ma crescendo attraversa una fase di rifiuto della diversità che lo porterà persino a nascondere l'esistenza di suo fratello. Infatti, mentre frequenta le scuole superiori Giacomo conosce il primo amore, Arianna; per Giacomo è difficile accettare Giovanni con i suoi imprevedibili comportamenti e per anni nasconde a compagni e amici di avere un fratello, proprio per evitare di essere preso in giro.

Solo col tempo Giacomo capirà che la diversità è una cosa positiva, una ricchezza che rende unica e speciale ogni persona. Da quel momento ha imparato a conoscere Giovanni nel profondo e, alla fine, ha capito che il suo sogno di avere un fratello supereroe si è realizzato. Giacomo è stato in grado di raccontare tutte le sue emozioni, dai disagi alla felicità, da quando ha saputo dell’arrivo di un fratello speciale, e un giorno finalmente capirà che la diversità di Giovanni non è un ostacolo ma un esempio da cui potrà imparare tanto, perché è una persona speciale, molto sensibile e generosa che sa amare e soprattutto divertirsi. 

Il libro è piacevole, il linguaggio è chiaro, comprensibile, semplice nella scrittura e affronta l’argomento della sindrome di Down in modo da farci riflettere.

Mattia Ballabio e Matteo Busnelli 1LC

Tra realtà e fantasia (06/03/21)

Autore: Stephanie Garber

Titolo: Caraval

Editore: Rizzoli, 2018 (prima ediz. in lingua orig.: 2016)

Un libro che mischia realtà e fantasia, intrappolando il lettore in un vortice di magia. Leggere questo libro significa prendere parte ad un viaggio appassionante, travolgente e ricco di misteri da scoprire. Ci si trova catapultati in una dimensione fantastica ma così veritiera da farci domandare se siamo semplici lettori o veri e propri partecipanti al mitico gioco di Caraval. È una lettura adatta a chi ama il genere fantasy e ha saputo apprezzare le avventure di Harry Potter, Katniss Everdeen e tutti i protagonisti delle migliori saghe note a tante persone per la loro fama.

Arianna Stringari 5LA

Un nome, la sua impegnativa eredità (27/02/21)

Autore: Luigi Garlando

Titolo: Per questo mi chiamo Giovanni 

Editore: Rizzoli, 2019 (prima ediz.: 2004)

L’intero romanzo ruota intorno alla mafia, un’organizzazione criminale retta da violenza ed omertà, in grado di provocare sempre più danni alla nostra società. 

Il libro narra la storia del piccolo Giovanni, un bambino di 10 anni che, per il suo compleanno, riceve un bellissimo regalo: un’importante lezione di vita che lo renderà forte, coraggioso e giusto. Giovanni frequenta la scuola a Palermo dove si scontra quotidianamente con un bambino molto prepotente, Tonio, che, attraverso i suoi atteggiamenti da bullo, riesce ad intimorire i suoi compagni ottenendo sempre ciò che vuole. Quando il piccolo Giovanni parla al padre di questi episodi, quest’ultimo gli racconta di come la paura e la prepotenza possano essere sconfitti fin da giovanissimi, prendendo ad esempio il grande Giovanni Falcone. Quest'ultimo, a scuola, difendeva sempre i suoi compagni dai bulli; col passare degli anni, la sua determinazione lo portò a diventare prima avvocato e successivamente magistrato nelle città di Palermo e Roma. Falcone combatté sempre in prima linea contro la mafia,  senza aver paura delle conseguenze che avrebbero provocato le sue azioni. Alla fine del libro il padre del protagonista spiega al figlio il motivo per cui è stato chiamato Giovanni: è nato il 23 maggio 1992, giorno in cui Falcone, sua moglie e diversi uomini della sua scorta, furono assassinati dalla mafia sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo di Capaci. 

Con questa storia, il padre di Giovanni insegna al figlio come ribellarsi, fin da piccolo, alle ingiustizie delle vita, dato che egli stesso è stato vittima della mafia ma è riuscito a opporsi ad essa grazie all’esempio di Falcone.

La storia di Falcone viene raccontata con semplicità in modo da far capire, attraverso un linguaggio molto semplice, che la lotta contro la mafia va combattuta giorno dopo giorno senza arrendersi, proprio come fece il giudice Falcone.  Il romanzo di Garlando è adatto a tutte le età perché aiuta a comprendere il passato e la vita di uomini che morirono pur di cambiare in meglio la nostra società e stimola la riflessione su come si possa davvero fare la differenza senza lasciarsi influenzare dai più potenti. 

Sabrina Cappelletti 4LA

Il nonno di Jacob e il suo segreto (20/02/21)

Autore: Ransom Riggs

Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine

Editore: Rizzoli, 2017 (prima ediz. in lingua orig.: 2011)

Il protagonista di questo libro è Jacob, un ragazzo che ha avuto un rapporto molto stretto con suo nonno, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi. Dopo la morte del nonno accaduta in strane circostanze, Jacob decide di scoprire la causa ed i segreti che si celano dietro a quest’ultima. Per fare ciò, il protagonista intraprende un viaggio insieme al padre nel luogo in cui il nonno aveva trascorso anni difficili della sua infanzia. Arrivati sull’isola, Jacob scopre una casa, la stessa in cui molti anni prima suo nonno si era rifugiato insieme ad altri bambini ebrei durante la seconda guerra mondiale. All’interno di queste mura i racconti del nonno sembrano prendere vita, attraverso la presenza di bambini con poteri soprannaturali e dalle sembianze bizzarre. Un mondo sconosciuto si apre davanti agli occhi di Jacob, che incredulo cercherà di scoprire la verità nascosta in questo posto speciale. Nonostante il libro sia di carattere fantastico, i temi trattati sono reali e di carattere storico: il nazismo e la seconda guerra mondiale (durante la quale migliaia di persone persero la vita), i bambini,  le loro famiglie, gli ebrei, la loro libertà.

Ho trovato questo libro molto interessante, la trama mi è particolarmente piaciuta e la lettura mi è sembrata abbastanza scorrevole. Inoltre la maturazione dei personaggi e i rapporti di fiducia che si instaurano durante il corso della storia mi hanno colpito molto. Lo consiglio soprattutto a persone che gradiscono le letture “fantasy”, anche se questo è un libro che comprende più generi al suo interno.

Desiree Milia 4LA

Dalla parete al riscatto. Con l'amicizia (13/02/21)

Autore: Stephen Chbosky

Titolo: Noi siamo infinito. Ragazzo da parete

Editore: Sperling & Kupfer, 2012 (prima ediz. orig.: 1999)

Charlie è un ragazzo da parete, un adolescente che ha problemi a relazionarsi con i suoi coetanei, perché osserva il mondo con occhi diversi e non si vergogna di farlo. Alle prese con il suo primo anno di liceo, che descrive in una serie di lettere ad un amico, l'unico che sembra stimolarlo è il suo insegnante di Inglese avanzato Bill, che, riconoscendo in lui una maturità fuori dal comune, lo invita a scrivere saggi su libri da lui appositamente consigliati. 

Trascorrendo le giornate tra lo studio e le conservazioni stentate con sua sorella, Charlie avverte la mancanza di qualcosa che presto sembra trovare una corrispondenza nell'amicizia di Patrick e Sam, studenti dell'ultimo anno, conosciuti per caso nel corso di una partita di football. Accantonando la differenza d'età a favore della sintonia, Charlie si sente subito parte di un gruppo, stentando a credere di sentirsi completo in un mondo che lo aveva sempre fatto sentire vuoto. E infine c'è il passato, la morte della zia Helen, che perseguita Charlie al punto da scatenargli delle crisi che culminano nei momenti in cui si sente solo e abbandonato. Questa è la storia di un ragazzo da parete che si riscatta dalla vita attraverso la forza dell'amicizia e dell'amore e, nonostante le difficoltà che essa comporta, non smette mai di essere se stesso

Si tratta di un libro facile da seguire nonostante i suoi temi profondi e toccanti. Una storia che mette al primo posto l'amicizia e ci insegna ad accettarci per quello che siamo in un mondo che giudica ancor prima di conoscereEssere infinito è un modo di vedere la propria vita, un modo di vincere gli stereotipi, in cui l'amicizia infinita ci aiuta a superare i momenti più difficili.

Arianna Stringari 5LA

Il mistero del codice (06/02/21)

Autore: Dan Brown

Titolo: Il codice da Vinci

Editore: Mondadori, 2016 (prima ediz. ital.: 2003)

La storia è ambientata a Parigi e si apre con il ritrovamento del cadavere di Jacques Saunière, curatore del museo del Louvre, per mano di un monaco appartenente all’Opus Dei, un’associazione dedita a svolgere opere pastorali per conto della Chiesa cattolica. Per indagare sul presunto omicidio viene incaricato il professore di simbologia, Robert Langdon, in quanto il corpo riportava strani simboli che si credeva potessero essere una prova della sua colpevolezza. In seguito, con l’aiuto della nipote del curatore, Sophie Neveu, Langdon si trova impegnato in una delle più grandi ricerche della storia, quella del Santo Graal. Questa indagine, però, si intromette con quella di una società segreta di cui Saunière faceva parte, il Priorato di Sion (setta realmente esistente), che cerca in tutti i modi di intralciare il percorso del professore, per continuare a nascondere uno dei più grandi segreti della Chiesa cattolica. 

Questo libro è abbastanza impegnativo, ma caratterizzato da un lessico non troppo ricercato e da periodi brevi che rendono la lettura più scorrevole. È un romanzo ricco di avventura e in certi punti un po' cruento. Affronta temi non ordinari, in particolare incentrati sulle attività e i comportamenti che starebbero al di fuori di quanto la Chiesa mostra a tutti noi. 

Personalmente ho trovato questo libro molto avvincente e affascinante. È sicuramente una di quelle narrazioni che ti aprono la mente e ti insegnano a guardare al di là delle apparenze. Lo consiglio a tutti coloro a cui piace l’avventura, il mistero e soprattutto cimentarsi nella lettura cercando di risolvere e decifrare enigmi e rompicapi insieme al protagonista del racconto.

Giorgia Balottari 4LA

Catapultati nell'avventura di Monet e dei suoi amici (30/01/21)

Autore: Stephanie Cowell

Titolo: La donna col vestito verde

Editore: Neri Pozza, 2010

Siamo nel 1857 quando il diciassettenne Claude Monet realizza, per lavoro e per diletto, delle caricature che, a sua detta, gli faranno valere il nome di grande artista in tutta Parigi. Il giovane Monet è solo il figlio di un droghiere indisciplinato e ribelle, quando un giorno l’artista Eugène Boudin lo invita all’alba a dipingere en plein air una distesa di campi, poco fuori dalla città portuale di Le Havre. "Com’è possibile catturare il paesaggio se l’aria, la luce, i colori e le sfumature cambiano di continuo?" si chiede il giovane spazientito. Ancora non sa che quindici anni dopo proprio sul porto della cittadina di Le Havre, assieme al suo mentore Boudin, dipingerà il quadro che farà valere a lui e al suo gruppo di giovani pittori fama eterna: Impressione, levar del sole. 

 Il libro La donna col vestito verde offre uno splendido dipinto della vita di un pittore che vuole vivere di arte, andando contro quelli che erano ritenuti dalla tradizione i canoni artistici imprescindibili. Una vita di desideri e passioni che non cedono di fronte né alle avversità della famiglia né alla mancanza di soldi. Una vita passata sempre sul filo del rasoio ad accumulare debiti per comprare tele. Una giovane e spensierata vita passata nei bar a fumare sigari e discutere d’arte fino alle due del mattino.

Un pour tous, tous pour un” ecco cos’era quell’avanguardia di giovani pittori che la gente riteneva dei falliti. Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Paul Cèzanne, Edgar Degas, Edouard Manet e Alfred Sisley: solamente dei ribelli con la pretesa di eliminare il bozzetto e la linea, di catturare l’aria e la luce, di ridonare alla pittura quella pura autenticità, persa dietro i volti di grandi uomini.  “Quand’è che la gente capirà che l’arte, per essere tale, dev’essere viva, reale e intima, senza pretese di grandiosità? E che la vera bellezza sta nella vita comune, e non in un palazzo costruito per celebrare la grandezza della Francia e del suo immortale imperatore?”

Gli impressionisti devono la loro fama alla critica: quella degli illustri artisti francesi, i quali hanno dato loro il nome di “impressionisti”, e alla loro personale critica verso tutto ciò che era diventato costrizione per l’arte, che altro non può essere se non espressione di libertà. Nel libro La donna col vestito verde, il quadretto di questi pittori anticonformisti appare così vivido e intimo a tal punto da invitare direttamente il lettore nella loro vita, proprio come lo sguardo della fanciulla in Colazione sull’erba di Manet. Un rifiuto non è possibile, perché i pittori con il loro spirito di unità coinvolgono irrimediabilmente il lettore, tanto che quest’ultimo, volente o nolente, vive sulla sua pelle ogni loro singola emozione.

Impossibile sarà non rimanere profondamente turbati con l’arrivo della guerra nel 1870, che dividerà per sempre il destino di Monet e Bazille. Impossibile sarà non rimanere affascinati dalla descrizione dei Boulevard parigini innevati, accompagnati dal contrastante desiderio di Monet di risentire gli odori e i profumi della sua amata campagna. Impossibile sarà non provare solitudine e amarezza di fronte alla difficoltà dei pittori di fare apprezzare la loro arte, costretti nonostante il talento a vivere di stenti.

Proprio nel momento in cui Monet è costretto a scappare in una notte d’inverno dal suo appartamento in affitto, proteggendo più le tele e i colori che sé stesso, emerge la vera essenza della vita per un pittore che della vita vuole fare la sua arte. Quando con Bazille si tuffa all’alba nel mare gelido della Normandia, con il solo scopo di cogliere dal vivo le sfumature che porta con sé il sole nascente, impossibile è non provare quel desiderio di agognata libertà che i pittori rincorrono nell’aria, e riportano sulle tele. Impossibile sarà non sentire come propria l’amicizia che lega il gruppo di pittori, amicizia in grado di sopravvivere al tempo e alla morte.

Infine c’è lei, Camille Doncieux, l’amante e moglie di Monet. Ragazza di ricca famiglia, abbandona reputazione e matrimonio per vivere con il pittore che per primo ha saputo cogliere la sua vera essenza. La dipingerà nei prati in fiore con il figlio, nel letto di morte, nelle meravigliose e innumerevoli ninfee di Giverny.

Lei è l’unica persona, insieme al suo gruppo di pittori “un pour tous, tous pour un”, che continuerà a credere in lui anche quando le sue opere rimarranno invendute, anche quando i suoi quadri verranno rifiutati al Salon.

Lei è la sua musa ispiratrice, lei è la Donna con l’abito verde.

Giorgia Toppi 5LB

Innamorarsi di Barcellona con un romanzo (23/01/21)

Autore: Ildefonso Falcones

Titolo: La cattedrale del mare

Editore: Longanesi, 2020 (prima ediz. spagnola: 2006)

La prima volta che ho visitato Barcellona ho snobbato bellamente la Sagrada Familia e sono corsa a visitare la mia Cattedrale del mare, seguendo i vicoli medioevali, il barrio gotico fino al quartiere della Ribera, rivivendo i racconti e i personaggi di questo libro. È così che mi sono innamorata di Barcellona e della sua gente. Sono molto legata a questo libro, me lo ha regalato una grande amica che non c'è più. I romanzi storici sono comunque il mio genere preferito, un modo per imparare la "grande" storia attraverso le "piccole" storie dei personaggi. Il romanzo è ambientato nel 1300 a Barcellona e racconta la storia di Arnau, durante la costruzione della splendida cattedrale di Santa Maria del Mar, che diventa il cardine della narrazione. Il libro, nonostante le 600 pagine si legge d'un fiato. Ho imparato molto della storia medioevale da questo romanzo. Una sola citazione:

…Arnau, io ho lasciato tutto quello che avevo perché tu potessi essere libero. Ho abbandonato le nostre terre, che da secoli appartenevano agli Estanyol, perchè nessuno potesse fare a te quello che avevano fatto a me, a mio padre e al padre di mio padre… E invece adesso siamo daccapo, soggetti ai capricci di quelli che si chiamano nobili. Ma con una differenza: possiamo rifiutare. Figlio mio, impara ad usare la libertà che ci è costato tanto sforzo raggiungere. Spetta solo a te decidere…

DSGA Maria Di Lorenzo

Un fitto labirinto narrativo (16/01/21)

Autore: John Green

Titolo: Cercando Alaska

Editore: Rizzoli, 2015 (prima ediz. in lingua inglese: 2005)

Miles Halter è affascinato dalle ultime parole di personaggi famosi, è stanco della sua vita a casa. Parte quindi verso il collegio per cercare il suo "Grande Forse", come ebbe a dire il poeta François Rabelais in punto di morte. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, intelligente, spiritosa, svitata e molto sexy. Lei trascinerà Miles nel labirinto della sua complicata esistenza, catapultandolo in un vortice di pensieri e domande esistenziali. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

Si tratta di un libro a doppio scopo: nel caso ci si stia interrogando su come risolvere i rompicapi che ci assillano da anni, è il libro perfetto, ma è adatto anche a chi vuole provare a pensare alla Vita in modo più profondo. Andando avanti con i capitoli, le domande aumentano, diventiamo letteralmente dipendenti dall'idea di uscire dal Labirinto. È una storia che trascina il lettore stesso in un vortice che sembra senza fine, dentro le mura di un college, un vortice dal quale siamo ansiosi di uscire.

Arianna Stringari 5LA

Harry è innocente? (09/01/21)

Autore: Joël Dicker 

Titolo: La verità sul caso Harry Quebert

Editore: Bompiani, 2013 (prima ediz.: 2012)

Marcus Goldman, protagonista del libro, è il giovane e promettente autore di un romanzo di successo. Tuttavia, la data prevista per la consegna del secondo manoscritto alla sua casa editrice sta per arrivare, e l'uomo non ha ancora prodotto nulla. Per cercare di uscire dal blocco dello scrittore, chiede aiuto a Harry Quebert, romanziere di fama oltre che suo amico personale, che gli propone di trascorrere del tempo a casa sua, ad Aurora, una cittadina immaginaria del New Hampshire. Qui Marcus viene coinvolto in una vicenda inquietante: trent'anni prima, nel 1975, Nola Kellergan, una ragazza di 15 anni, era misteriosamente scomparsa e la donna che l'aveva vista per ultima era stata uccisa. Non solo: casualmente, Marcus scopre che il suo amico Harry, che ai tempi aveva 34 anni, aveva avuto una relazione proprio con Nola.

In un primo momento Marcus cerca di non dare troppa importanza alla scoperta. Tuttavia, di lì a poco il corpo della ragazza viene ritrovato nel giardino di Harry. E non è tutto: vicino al cadavere della ragazza viene rinvenuto il manoscritto di “Le origini del male”, il libro che ai tempi aveva consacrato Harry Quebert come autore di bestseller di successo. Sul frontespizio del libro Harry ha scritto una dedica alla ragazza, che rende esplicita e inequivocabile la relazione tra i due. Inizia il processo per Quebert, e lo scopo di Goldman è quello di dimostrare l'innocenza del suo amico, mettendosi in situazioni talvolta spiacevoli.

Un giallo deduttivo, un'intricata storia piena di colpi di scena che porteranno a soluzioni impensabili: “Una vera e propria scarica di adrenalina letteraria che il narratore ha iniettato nelle vene del lettore” (“New York Times”). Una volta iniziato, sarà difficile fermarsi e chiudere il libro: il pensiero della piccola Nola accompagnerà il lettore per tutta la giornata.

Arianna Stringari 5LA

Pompei, 79 d.C.: l'acqua che non venne ascoltata (02/01/21)

Autore: Robert Harris

Titolo: Pompei. 79 d.C. Venti ore alla catastrofe

Editore: Mondadori, 2003

“Se consideriamo l’abbondante erogazione d’acqua agli edifici pubblici, alle terme, alle piscine, ai canali scoperti, alle abitazioni private, ai giardini e alle tenute di campagna; e se consideriamo le distanze attraversate dall’acqua nel suo viaggio, la serie di archi, l’escavazione di montagne e la costruzione di strade sotterranee che attraversano intere vallate; allora dobbiamo essere pronti ad ammettere che mai al mondo si sono viste opere notevoli come i nostri acquedotti” (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia).

È risaputo in tutto il mondo che parte del suo splendore l’antica Roma lo deve all’acqua. Acqua trasportata attraverso gli acquedotti fino ai confini dell’Impero. Acqua che alimentava le meravigliose terme e piscine. Acqua che ha portato con sé vita e al contempo devastazione. Acqua che aveva avvertito gli uomini su cosa stava per accadere. Acqua che per mancanza di intelligenza non venne ascoltata.

Sembra quasi un ossimoro pensare che la parola chiave di un libro che narra la catastrofica eruzione del Vesuvio sia proprio “acqua”. In realtà, la storia nasce con l’acqua e muore con l’acqua o, meglio, sopravvive nell’acqua.

È la mattina del 22 agosto del 79 d.C. quando il nuovo Aquarius Marco Attilio Primo viene chiamato da una giovane fanciulla, la quale implora il suo aiuto: suo padre, il ricchissimo Numerio Popidio Ampliato, proprietario di villa Hortensia, sta dando in pasto alle murene il suo schiavo, colpevole di avere avvelenato il suo allevamento di triglie di scoglio. Niente di strano per l’epoca, se non fosse che il povero schiavo giura di non essere stato lui il colpevole, ma l’acqua. Attilio, inizialmente scettico, si lascia convincere da Corelia e si precipita alla ricca villa sul golfo di Miseno. Giunto nei pressi delle condutture, quello che sente è sconcertante: l’inequivocabile puzza di uova marce. Il fiato dell’Ade. Lo zolfo.

Poche ore dopo, l’acquedotto Augusto smette di erogare l’acqua lungo tutto il suo raccordo, a partire da Nola, Acerra, Pozzuoli, Cuma, Baia e infine a Miseno, ma non a Napoli. Attilio, con il sostegno dell’ammiraglio Plinio Gaio e la sua squadra, parte in direzione del Vesuvio, perché il problema dev’essere per forza una falla alla matrice, situata sui pendii della rigogliosa montagna.

Giunto a Pompei il giorno seguente, con suo grande stupore l’acqua scorre in abbondanza. Il clima è afoso, il vento sembra essersi dissolto. Alla matrice, scopre un intasamento dei condotti sotterranei: il terreno sembra essersi gonfiato e l’acqua risalita in superfice, come se spinta da una forza sotterranea. In realtà, la terra è in un leggero ma costante tremore da giorni. Qualcosa non torna: perché Esomnio, il suo predecessore, è improvvisamente scomparso? Perché l’Aqua Augusta è contaminata dal terribile puzzo di zolfo? Perché il terreno sembra respirare? Perché le pendici di Vulcano presentano caverne di roccia annerita come se morse dal fuoco, per non parlare dell’incredibile fertilità della zona circostante molto simile alle pendici dell’Etna?

Attilio, nonostante non sia uno scienziato né un filosofo, si fa guidare dall’istinto, e sarà proprio l’istinto che lo porterà a cercare rifugio nell’acqua. Acqua che lo salva, quando all’alba del 24 agosto dal Vesuvio si innalza il “prodigio”, la grande colonna di fuoco dalla forma di un pino, così decritta dall’ammiraglio Plinio nella suo Naturalis Historia.

La sibilla lo aveva predetto: Pompei era destinata all’eternità. Il suo splendore sarebbe giunto ai posteri e avrebbe dominato incontrastata l’intero mondo con la sua infinita bellezza. Così è stato, ma nemmeno la sibilla poteva immaginarsi quanto la natura dovesse svelare ancora all’uomo.

Giorgia Toppi 5LB

Lettere da... Babbo Natale (26/12/20)

Autore: John Ronald Reuel Tolkien

Titolo: Lettere da Babbo Natale

Editore: Bompiani, 2004

Una chicca per gli amanti del Fantasy, del Signore degli anelli e de Lo Hobbit è la raccolta delle lettere che Tolkien scrisse e spedì ai suoi figli John, Michael, Christopher e Priscilla, fingendosi Babbo Natale, dal 1920 al 1943. Le lettere, riprodotte in fotografia e corredate di bellissimi disegni (Tolkien aveva una mano notevole), toccano ovviamente le normali corde del regalo natalizio, ma costituiscono pure delle brevi fiabe in cui Babbo Natale deve custodire i luoghi del Polo Nord, combattere contro goblin infidi e ladri di giocattoli, badare ai guai che combina il suo aiutante Orso Bianco. 

Commoventi le lettere degli anni Quaranta (scritte durante la guerra), in particolare l'ultima, con cui il padre Tolkien si congeda dall'infanzia dell'ultima figlia, Priscilla: "Dopo questa lettera dovrò dirti più o meno 'addio': voglio dire che ovviamente non mi dimenticherò di te. Qui noi conserviamo sempre i vecchi numeri dei nostri vecchi amici e così le loro letterine; e più avanti negli anni speriamo di tornare una volta che loro saranno cresciuti e avranno delle case tutte proprie con dentro dei bambini".

Prof. Emiliano Bertin

Una donna incredibilmente forte (19/12/20)

Autrice: Susan Vreeland

Titolo: La passione di Artemisia

Editore: Beat 2014

“Vi rendete conto del vostro successo? La prima donna a entrare in Accademia. Una donna che combatte la limitatezza della tradizione. Una donna con una sua visione personale.” Queste sono le considerazioni di Galileo Galilei su Artemisia Gentileschi, una donna che prima di essere moglie e madre, è una pittrice. 

Artemisia è solo una diciottenne quando sporge denuncia al tribunale di Roma contro Agostino Tassi, un pittore amico di suo padre Orazio Gentileschi, che avrebbe abusato di lei. Il processo si conclude nel peggiore dei modi: dopo ripetute torture a danno di Artemisia, Agostino viene assolto con il solo dovere di lasciare Roma. È in questo momento che la giovane pittrice inizia a fare della sua arte uno strumento non di vendetta, ma di passioni

Artemisia lascia Roma dopo aver contratto un matrimonio con un pittore su volere del padre. Si trasferisce a Firenze, dove da li a poco avrà una bambina, Palmira. Nella città dei Medici, ricolma di bellezze artistiche,  impara a dare vita alle sue emozioni. I suoi dipinti sono lo specchio della sua anima, l’anima di una donna intraprendente, le cui capacità artistiche riescono a procurarle da vivere. Allo stesso tempo, il medesimo successo che le ha garantito l’accesso come prima donna nell’Accademia delle Arti, segna la definitiva spaccatura tra la sua vita sentimentale e quella da pittrice. Il marito, dopo averla ripetutamente tradita, offuscato dall’invidia verso il suo talento, abbandona Artemisia e la figlia. Infatti, il nome della Gentileschi si diffonde oltre l’Arno, riuscendo a giungere fino a Genova, Venezia e Napoli. In queste splendide città, Artemisia trova l’appoggio di molti mecenati che le permetteranno di dar sfogo alla sua bravura. 

Artemisia è una donna incredibilmente forte, che trasforma la sua passione nel suo lavoro, cosa assolutamente innovativa per una donna vissuta nel XVII secolo. Si scontra in un ambiente prettamente maschile, ma è proprio il suo essere donna ad aprirle la porta verso il successo: nessuno come lei riesce a dipingere le emozioni nelle figure. 

Artemisia è una donna che prima di essere madre, è pittrice. Comprende e accetta l’impossibilità della coesistenza tra vita famigliare e successo lavorativo. Questa è un’importante rinuncia che si trova ad affrontare, ma la sua forza è il perdono. Non porta rammarico per l’invidia del marito, la sua pittura non può essere offuscata dal risentimento, così come la sua vita.

Artemisia è una donna che impara il perdono, sia verso il suo stupratore, sia verso il padre. Orazio, pittore anch’esso, sacrifica sua figlia per la pittura, cosa che in parte fa anche Artemisia con Palmira. Proprio a causa di questo suo sentimento di colpevolezza per non avere dato un padre e una fissa dimora alla figlia, la Gentileschi assolve il padre da tutto il male che le ha causato, comprendendolo e compatendolo. 

In La passione di Artemisia risplende la forza di una donna estremamente umana, la quale ha saputo trasformare i suoi sentimenti in quadri, i dipinti in emozioni travolgenti e profonde. Nel libro è la stessa Artemisia che racconta la sua storia, tra un intreccio di narrazione e realtà documentata, facendo immedesimare il lettore nella sua anima, in un alternarsi di passioni che scaldano il cuore a momenti di estrema vulnerabilità e fragilità. Dopo la lettura di La passione di Artemisia  si guarderà l’arte con occhi diversi.  

Giorgia Toppi 5LB