Successo per la manifestazione con le scuole
Pozioni colorate, sorrisi, occhi curiosi e tanta voglia di stare insieme, perché per noi la scienza non è quella dei manuali di scuola ma è gioco, voglia di sperimentare, farsi e fare domande, verificare e rimanere stupiti dal risultato.
Tutto questo è “Scienze in Piazza”, la manifestazione che, in una domenica di ottobre, ha portato nel centro di Corbetta ragazzi e bambini di ogni età. Un appuntamento imperdibile per tutti, grandi e piccini, organizzato dalla Biblioteca comunale e dall'associazione “Città dei bambini” in collaborazione con la scuola secondaria di primo grado “Simone da Corbetta” e con il liceo scientifico Bramante, presenti con docenti e alunni.
Come e quando è nata questa iniziativa?
Prof.ssa Costa: “E’ nata nove anni fa. Inizialmente questa manifestazione si svolgeva in Villa Pagani, poi, è stata trasferita in piazza del Popolo per via del nome”.
Chi è stato l’ideatore di questo progetto?
Prof.ssa Costa: “La proposta è nata da Angelo Vaghi, il presidente della Città dei Bambini.”
Siete soddisfatte del risultato ottenuto quest’anno?
Prof.ssa Scandiuzzi: “Sì, molto, anche perché ho potuto vedere sotto un’altra luce dei miei alunni che in classe sono timidi, ma che alla manifestazione sono diventati dei divulgatori scientifici".
Quali sarebbero per voi le strategie per migliorare in futuro?
Prof.ssa Giardinazzo: "Sarebbe meglio mettersi d’accordo sia tra le classi che tra gli altri istituti per evitare di ripetere gli esperimenti e organizzare meglio gli spazi".
Quali sono stati i punti critici e quelli di forza quest’anno?
Prof.ssa Scandiuzzi: “Sono stata contenta della partecipazione di tanti ragazzi, nonostante fosse un’attività extrascolastica, mentre il punto critico è stato il poco spazio a disposizione, dovuto alla larga partecipazione”.
Chi si occupa di contattare le varie scuole per sapere se vogliono partecipare al progetto?
Prof.ssa Giardinazzo: “Gli istituti vengono contattati dalla Biblioteca comunale che organizza l’evento.”
Alessandro Monti e Anna Rizzo
A scuola di... orientamento
Alla scoperta del nostro... futuro! Sabato 4 novembre alla scuola secondaria di primo grado Simone da Corbetta si è tenuto l’ormai tradizionale campus in cui vengono presentati gli Istituti superiori della zona per il progetto dell’orientamento.
L'orientamento, in generale, serve ad aiutare gli studenti di terza media ad operare una scelta più consapevole. I referenti e le referenti degli istituti secondari di secondo grado presenti erano vari, provenienti da Magenta, Novara, Corbetta, Inveruno e altri Comuni del territorio.
Il tutto è stato organizzato dalle professoresse Balzarotti e Fusetti, che hanno contattato i rappresentanti dei diversi istituti.
All'evento hanno partecipato tutti gli studenti delle classi terze, accompagnati da un genitore. Dopo un attimo di incertezza, tutti gli studenti hanno identificato quali fossero gli istituti a cui erano maggiormente interessati.
Gli alunni e i genitori erano quasi tutti attirati dagli stessi istituti, in generale quelli tecnici, le cui aule erano molto affollate.
Lo scopo di questo campus era quello di chiarire le idee degli studenti, in vista di una scelta fondamentale per il loro futuro.
Molti istituti hanno presentato offerte formative allettanti e attività extra scolastiche interessanti: così risultava difficile scegliere le migliori opzioni per il proprio futuro scolastico. Per fortuna manca ancora un po’ di tempo per ripensare a tutto ciò che si è visto e trarne una conclusione.
Il campus comunque è stata una bellissima occasione per visitare in una sola volta tutte le scuole del territorio
Federico Caiani
Spettacolo di fine anno del Corso D
Riti scaramantici, agitazione, tanta emozione: i ragazzi delle classi sono pronti per iniziare!
L’anno scorso le classi prima, seconda e terza D si sono immersi in una grandissima avventura e hanno organizzato, come tutti gli anni, lo spettacolo di fine anno. Il palcoscenico è stata la villa Frisiani - Mereghetti - Maggi, un posto magico e armonioso, situata nel centro storico di Corbetta.
Lo spettacolo intitolato “Omero, mi sono perso a Corbetta” parla di Ulisse, un personaggio della mitologia greca, re di Itaca, che dopo le sue avventure si perde a Corbetta. Qui dovrà affrontare varie prove e svelare il mistero che si trova dietro i numerosi affreschi della villa. Lo spettacolo è stato realizzato con l’aiuto delle professoresse Ylenia Ferlato, Leonarda Mestria, Giuliana Bonfiglio e da alcuni volontari della Città dei Bambini: Ester Saracchi, Armando Sirini e Leonardo Bonfiglio. Lo spettacolo è andato in scena nelle sere del 6 e 7 giugno. Il corso D si è impegnato molto per realizzare questo spettacolo, ritrovandosi per le prove ogni mercoledì pomeriggio.
Marco Di Biase, il protagonista dello spettacolo, ci racconta l'esperienza teatrale vissuta.
Di cosa parla lo spettacolo?
“Lo spettacolo parla di Ulisse, che dopo la guerra di Troia si perde e si ritrova a Corbetta, una cittadina in provincia di Milano. Qui deve affrontare molte avventure e alla fine incontra un personaggio molto particolare, Omero. in questa avventura incontrerà anche molti Dei, Dee, ninfe e satiri".
Ti è piaciuta la trama dello spettacolo?
"Sì, perché sono un grande appassionato della mitologia greca. Inoltre mi piace il fatto che Ulisse, personaggio antico, sia finito in un età più moderna".
Quali emozioni hai provato prima di salire sul palco?
“Avevo moltissima paura di sbagliare e di rovinare tutto lo spettacolo, ma ero anche molto emozionato e felice di essere arrivato fino a lì”.
Come è stato per te interpretare questo ruolo?
“E’ stato da un lato facile e dall'altro difficile: da una parte, infatti, è stata un'esperienza molto divertente, ma dall'altra è stato tutto molto impegnativo”.
Hai fatto fatica a memorizzare tutto il copione?
“No, non è stato tanto difficile, anche se avevo molte parti, perché ho avuto tutto l’anno per memorizzarlo”.
Com'è stato essere il protagonista?
“E’ stato molto divertente, bello e creativo, ma anche molto impegnativo. Sapevo di avere molte responsabilità per questo ruolo”.
Come sono stati gli altri attori?
“Sono stati molto bravi, perché, anche se avevano piccole parti, hanno giocato un ruolo importante! Hanno messo tutto il loro impegno, li ho visti molto agitati, ma hanno dato il massimo".
Hai già avuto esperienze con la recitazione?
“Si, perché faccio teatro da quando avevo 6 anni; mi piace molto, anche se all'inizio di questa esperienza pensavo tutto il contrario. Mi avevano iscritto i miei genitori perché ero un bambino molto timido. All’inizio non ero molto propenso a questa idea, però, andando avanti, mi sono divertito e appassionato molto”.
Amalia Amato e Giorgia Vacca
"What a mess" con Shakespeare in Villa Massari a Corbetta.
Un’opera teatrale pensata già all'inizio dell’anno scolastico 2022/23, quindi provata e messa in scena in poche ore scolastiche.
A volte persino a scuola ci si può divertire:
la classe 3E, con l’aiuto delle professoresse Laura Cislaghi e Giuliana Bonfiglio, e di volontari della Città dei Bambini (Ester Saracchi, Armando Sirini e Leonardo Bonfiglio), ha realizzato lo spettacolo dal titolo “What a mess”.
La traduzione in italiano del titolo significa “ Che confusione!”: questa frase anticipa il contenuto dello spettacolo, con un caos di ruoli, epoche e personaggi.
Lo spettacolo si è svolto a Corbetta in villa Massari il 31 maggio 2023. In scena alcune straordinarie avventure dell’autore inglese William Shakespeare, proiettate nell’era contemporanea con molti imprevisti; a raccontarle la conduttrice di un programma televisivo . Tra i personaggi le streghe e Macbeth, Romeo e Giulietta, Ofelia, Amleto ed alcuni suoi amici, re Riccardo III, la letteratura moderna e quella antica, Shakespeare, i sei personaggi in cerca d’autore, la presentatrice del programma televisivo e Angeluzzo, un ospite d’eccezione.
Gli elementi fondamentali per la realizzazione di questo spettacolo sono stati impegno, voglia di fare, inventiva e soprattutto voglia di mettersi in gioco!
Ottavia Cattaneo e Melissa Beqari
Una scuola sempre più tecnologica! La secondaria di primo grado "Simone da Corbetta", da ormai otto anni, ha al suo interno un gruppo di docenti che lavorano insieme per risolvere i problemi informatici. Di passi ne sono stati fatti tanti, da quando c’era solo una piccola aula Informatica: ci sono un’aula computer super attrezzata, le digital board, le LIM, i tablet.
Questa strumentazione è stata molto utile soprattutto durante gli anni della pandemia, quando sono state fornite alle famiglie che non potevano permettersele, mantenendo così vivo il contatto con la scuola. Da quel momento tecnologie e competenze sono aumentate. Ed è proprio grazie al Team Digitale che è stato possibile. Ad oggi il Team conta la presenza fissa di due docenti, la professoressa Ilaria Dell'Acqua e la professoressa Angela Rosetta. Insieme a loro, durante gli anni, si sono alternate diverse insegnanti, prime tra tutte le professoresse Eleonora Preti, oggi docente presso il Liceo Bramante di Magenta, e Patricia Costa, ancora attiva nel Team.
Per il futuro, si prevede l’inserimento di nuovi docenti motivati e appassionati di tecnologia. Le docenti hanno compiti diversi: Rosetta è responsabile dell’aula informatica e supporta il lavoro di Dell’Acqua, che, a sua volta, si occupa della gestione del Google Workspace e del registro elettronico per i docenti. La professoressa Preti prima, e la professoressa Costa oggi, si occupano della gestione delle digital board.
Le insegnanti raccontano il loro impegno a '' Praticamente"
Professoresse, presentatevi!
D: “Mi chiamo Ilaria Dell’Acqua, sono docente di lingua francese e insegno in questa scuola dal 2016 in ruolo. Prima ho cambiato diverse scuole, ma anche quando tornavo a Corbetta da precaria mi sono sempre trovata benissimo con colleghi e alunni. Insegno da circa una ventina d’anni, considerando i vari ordini di scuola in cui sono stata, dalla primaria alle superiori”.
R: ”Mi chiamo Angela Rosetta. Sono insegnante di religione e insegno qui da ormai 40 anni, dal 1985. Ho deciso di entrare nel Team Digitale per incontrare meglio gli alunni e rendere un po’ più accattivanti le mie lezioni”.
Cosa ne pensate dei servizi elettronici che offre la nostra scuola? Cosa migliorereste?
D: “La nostra scuola offre degli ottimi servizi elettronici, il grande problema è la loro gestione e la manutenzione quotidiana di cui hanno bisogno. Sarebbe bello che alle medie, come alle superiori, ci fosse una figura stabile, a supporto di tutte le problematiche che invece ci troviamo a dover affrontare noi docenti".
R: “La nostra scuola deve ancora migliorare, perché ogni volta che ci arriva uno strumento è già obsoleto, quindi bisognerebbe rinnovarlo regolarmente".
Nel suo programma inserisce lavori in cui bisogna usare strumenti elettronici? Consiglia questa modalità di lavoro?
R: “Sì, nel mio programma inserisco lavori in cui bisogna usare strumenti elettronici, lo consiglio a tutti”.
D: “Certamente la prof.ssa Rosetta è molto più tecnologica di me, ma anch’io nel mio piccolo cerco di usare qualche strumento digitale… Per la mia materia è fondamentale il libro digitale che ci permette di fare esercizi interattivi, l'ascolto e vedere video in lingua. Sono diversi ormai gli insegnanti che hanno adottato le nuove tecnologie nella loro didattica e stanno avendo degli ottimi risultati. Ovviamente la consiglio”.
Secondo lei, ogni alunno dovrebbe avere un computer personale?
D: “Credo che sarebbe bello, ma di difficile gestione. Pensate se ogni alunno si connettesse alla rete WI FI della nostra scuola, sovraccaricandola! Non funzionerebbe più nulla! Invece lo consiglierei per gli alunni più in difficoltà, lì sì che sarebbe un grande aiuto".
R: ”Sì, ormai è necessario per i ragazzi delle medie, perché sono già avviati verso il mondo della tecnologia”.
Che lavoro avrebbe fatto se non fosse diventata docente?
D: “Non saprei, sin da piccola volevo fare l’insegnante e il mio corso di studi, dalle superiori all’università è stato scelto proprio per arrivare a fare questo… Da piccola giocavo con i libri, costruivo finti registri dove segnare voti di alunni immaginari… Non avrei potuto fare altro".
R: ”Sicuramente mi sarei dedicata al mondo delle scienze umane".
Ha preso da qualcuno la passione verso il mondo tecnologico?
D: “Credo da mio marito… Sin da quando eravamo fidanzati lo vedevo sempre lavorare al pc, vedevo quello che faceva e mi si è aperto un mondo! Poi, a scuola, a Corbetta, ho conosciuto il prof. Izzo, quando era lui responsabile di tutta la parte informatica, e mi ha trasmesso la sua passione per il digitale. E’ lui che mi ha insegnato a muovermi nel ginepraio informatico della nostra scuola, insomma, a capire come funziona il tutto, il rapporto con gli enti e con i tecnici esterni che gestiscono la rete".
R: “No, è stata un’esigenza che è nata proprio nel quotidiano, lavorando a scuola, e anche perché nella vita oramai è fondamentale".
Perché amate la tecnologia?
D: “Offre un sacco di possibilità, ma bisogna sempre tenere gli occhi aperti…le truffe sono sempre in agguato”.
R: “Mi piace e mi interessa, ma non ne sono appassionata quanto i ragazzi. Lo utilizzo come opzione all’insegnamento".
Cosa vorreste dire a studenti e studentesse?
D: “Usate la tecnologia con intelligenza e non abusatene. In classe, quando tratto con i ragazzi il tema della cyberdipendenza, porto loro lo slogan di una campagna di prevenzione francese 'Éteins l’ordi et rallume ta vie!' (cioè 'Spegni il pc e accendi la tua vita!'): questo è il messaggio che vorrei passare a tutti i giovani, soprattutto agli adolescenti che stanno attraversando un periodo delicato della loro vita".
R: “Vivete la vita al massimo, non c’è nulla nell’esistenza che non valga la pena di essere vissuta".
Matteo Baroni, Gaia Serati, Mattia Colombi e Samuel Fiorentino