Tutte le bambine hanno giocato almeno una volta con le Barbie, delle bamboline che hanno invaso il mondo con la loro bellezza. Ma ora la bambola più famosa del mondo diventa simbolo di lotta al patriarcato ed emancipazione dagli stereotipi, grazie al film "Barbie".
Lo scorso 21 luglio è uscito nelle sale cinematografiche un film con protagonisti Margot Robbie, che interpreta Barbie, e Ryan Gosling, nel ruolo di Ken. Tutti pensavano che fosse banale e che non trasmettesse messaggi importanti, ma una volta in sala si è scoperto il contrario. Già dal primo giorno della sua uscita al cinema, il primo film di Barbie ha riscosso molto successo.
I motivi? Sono molti. In particolare per i temi che tratta, specialmente perché i personaggi si trovano spesso a confrontarsi con la realtà e la finzione, con il passato e con il presente, con le scelte e con i diritti, evidenziando la lotta interna e l’interrogativo sull’essenza della propria esistenza.
Questo film parla della storia di Barbie, una bambola che vive insieme a tutte le altre in un paese creato da loro, dove tutto è perfetto, chiamato appunto Barbieland, insieme ai Ken, che sono personaggi secondari in quella società, poiché sono le Barbie ad occuparsi di tutto: politica, medicina…
Tutti sono unici nel loro genere, ma allo stesso tempo nessuno è diverso dagli altri.
Le giornate di Barbie si svolgono sempre allo stesso modo, fino al giorno in cui tutto sembra strano, non va come dovrebbe andare; improvvisamente Barbie arriva ad avere continuamente pensieri strani, come la morte, un argomento che solitamente a Barbieland non trova posto, poiché nessuno muore o invecchia. Arriva ad una vera e propria crisi esistenziale. Su consiglio delle altre, Barbie va da Barbie “stramba” (chiamata così perchè non è perfetta come le altre e perché vive da sola) a chiedere informazioni su quello che sta succedendo, e quest’ultima le consiglia di andare nel mondo reale, perché solo lì può trovare le risposte a tutte le sue domande. Allora la protagonista si mette in viaggio e, a sua insaputa, viene seguita anche da Ken, che è da sempre innamorato di lei ma purtroppo non corrisposto. Quando arrivano nel mondo reale, iniziano a scombussolare le vite delle persone che incontrano. Nel mondo reale incontrano altri personaggi che li portano a scoprire nuove cose. Barbie inizia a trovare le spiegazioni a quello che le sta succedendo ed inoltre capisce che è bello apprezzare l’unicità di quel giorno, visto che per tutto ci sarà una fine. Ken scopre che nel mondo reale sono gli uomini a comandare (un esempio è il consiglio della Mattel, interamente maschile) e, per questo, una volta ritornati a Barbieland, impone il patriarcato, ma le Barbie si coalizzano e riescono a sconfiggerlo, facendo così trionfare la parità di genere: il messaggio che vuole trasmettere il film.
Alla fine, Barbie si trova davanti ad una scelta. E quindi, come finisce il film? Scopritelo… buona visione!
Matilde Morani e Aurora Zanettini
L’11° Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è deceduto a 98 anni, a seguito di una lunga e silenziosa malattia che lo aveva già costretto alle dimissioni anticipate del secondo mandato.
Napolitano è stato il primo nella storia italiana ad esser votato alla quasi totale unanimità per la seconda volta ad età già avanzata: il Parlamento in seduta comune lo aveva scelto il 10 maggio del 2006 e dopo sette anni il 20 aprile del 2013 lo aveva acclamato ed eletto per il secondo mandato presidenziale, lui, il dotto maestro esperto della politica nazionale ed internazionale.
Ma il 22 settembre 2023 l’Italia si è svegliata con questa notizia: Giorgio Napolitano è deceduto nell'abitazione in cui viveva con la moglie Clio Maria ed i due figli Giovanni e Giulio.
A tutti gli italiani si chiedeva di partecipare al Lutto Nazionale.
Nel silenzio ripensiamo alla sua vita dominata da passioni e studi, continuamente sostenuti dalla tenacia di chi è fortemente innamorato della propria Nazione e la vuole proteggere e integrare in Europa.
Era appena adolescente quando ha iniziato ad appassionarsi alle tematiche politiche, si era laureato in Giurisprudenza nel 1947 e con la sua tesi in economia politica era diventato presto il più colto giovane esperto di politica e con il suo sicuro inglese sosteneva l’importanza di saldare l’unione dell’Italia con l’Europa, e chiedeva ai politici accanto a lui, alleati o rivali, di sacrificarsi per salvaguardare la nazione e non destinare gli italiani a naufragare lontano dal continente. Era stato un convinto antifascista, militante dal 1945 del Partito Comunista Italiano, e sapeva sostenere gli italiani che stavano dando tanta fiducia ai politici ma dovevano ricevere tanti benefici dallo Stato.
Inoltre lo si può ricordare per il suo grande impegno sociale e politico profuso per sostenere la rinascita del Mezzogiorno; infatti per oltre 10 anni, si era messo al fianco degli abitanti delle regioni meridionali e aveva cercato di creare nuovi sbocchi industriali, lavorativi, scolastici e sociali.
Era stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1953 e ne aveva fatto parte fino al 1996.
La sua carriera lo ha visto membro del Parlamento Europeo, poi dal 1995 al 2006 è stato Presidente del Consiglio Italiano rappresentante del Movimento europeo.
Finché nel 2005 è stato nominato senatore a vita e, l’anno successivo, il Paese lo aveva accolto come illustre Presidente della Repubblica, per ben due mandati consecutivi.
I politici lo descrivono come un giusto presidente che interveniva, correggeva, vigilava sul lavoro del Parlamento e anche che rimproverava.
Aveva usato un diritto presidenziale, citato nell’articolo 87 della Costituzione, e aveva mandato formali messaggi al Parlamento affinché riflettessero sulle condizioni precarie nelle carceri italiane. Cercava spesso, infatti, di sollecitare il Parlamento a lavorare sodo su problematiche importanti che non trovavano risoluzione per divergenze politiche e mancati raggiungimento di consensi di maggioranza: lavorare è stata la sua parola d’ordine.
L’ex Presidente è stato onorato per le ultime esequie a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, evento eccezionale e primo nella storia della politica italiana. Anche Papa Francesco ha voluto pregare davanti al suo feretro, evento mai accaduto prima per un Presidente della Repubblica.
Già, a lui incorrono molti primati, come molte prime parole: coesione, innovazione e comunione; i suoi insegnamenti si potranno ricordare a lungo.
Matteo La Paglia
Presidente Giorgio Napolitano