Di Betto Post

Numero Quattro

1 luglio 2022

Editoriale

Vorrei aprire questo numero pubblicando le foto di nostri studenti che si sono diplomati "con lode" nell'anno scolastico 2021-2022 e che sono stati premiati nel corso di una breve cerimonia alla presenza della Dirigente. Sia il nostro augurio ai maturandi 2022 per una buona prova e un radioso futuro!

Troverete nella rubrica "intervista con l'artista" non un singolo personaggio, ma i nostri artisti, i nostri allievi, le loro creazioni. Un viaggio a ritroso in molto di ciò che si è fatto in quest'anno che lentamente, allontanandoci dalla fase acuta della pandemia, ha permesso un rientro in presenza, un re-incontrarci, ritrovarci e sperimentare nuovamente l'essere e l'agire insieme.

A seguire un'intervista realizzata dai ragazzi di un quinto su LGBTIQ+, che viene lasciata, quale momento di consapevole riflessione, ai compagni che continuano la loro strada al liceo.

Pubblichiamo poi, sempre con entusiasmo, le esperienze di scrittura creativa e artistica dei ragazzi del biennio, che in questo numero si misurano con la poesia e con opere artistiche nel concorso dedicato al collega Celani, prematuramente scomparso. Anche video, ricerche nell'ambito dell'educazione civica e non solo.

E' stato poi dato uno spazio particolare ad alcuni caroselli di foto che immortalano alcune bellissime uscite didattiche: a Venezia per la Biennale, a Milano e a Firenze, solo per citarne alcune. Esse hanno avuto un sapore tutto nuovo, perché hanno permesso di riappropriarci del piacere di muoverci in gruppo, dopo le imposizioni pandemiche, e riassaporare il piacere della scoperta, della conoscenza, della socializzazione.

Postrema autem non minimus un grande saluto ai nostri colleghi Professori Bellegrandi, Gardi, Pierottti che hanno terminato il loro percorso di insegnamento. Auguriamo loro, con una punta di "invidia", nuove e meravigliose strade, ancora, tutte da percorrere.

A noi tutti e ai nostri lettori una serena estate.

Il Direttore responsabile

Prof.ssa Elena Bongini

Le eccellenze del Di Betto

Nel corso di una breve cerimonia nella nostra Aula magna, alla presenza della Dirigente scolastica e di alcuni docenti, è avvenuta la premiazione di tre studenti, Minciaroni Miriana, Fioravanti Massimiliano, Brencio Matilde, che si sono diplomati l’anno scorso con lode presso il nostro Liceo, che hanno ricevuto dalla Preside la borsa di studio istituita dal Ministero

La lode, oltre a essere un riconoscimento ambito, può essere anche utile in futuro e risultare un passe-partout per ottenere alcune agevolazioni. Se si desidera infatti proseguire il proprio percorso di studi, aver ottenuto la lode alla maturità potrebbe essere un vantaggio al momento in cui si andranno a pagare le tasse. Molti Atenei in Italia prevedono infatti, per gli studenti meritevoli, che abbiano ricevuto 100 e lode alla maturità, l’esenzione o la riduzione delle tasse universitarie.

L’alunno Fioravanti si è detto soddisfatto del percorso fatto; l’anno scorso si era iscritto all’Accademia di Belle Arti, ma quest'anno ha deciso di iscriversi a Conservazione dei beni culturali. Ha altresì consigliato ai ragazzi presenti alla premiazione di prendersi i propri tempi per essere ben sicuri di ciò che si vorrà fare per il resto della propria vita. Anche la Preside nel ringraziarlo ha plaudito alla forza di un ripensamento volto a una scelta più consapevole.

La studentessa Minciaroni racconta di aver intrapreso l’Università di Restauro e Conservazione a Urbino, consigliando questa scelta ai compagni più giovani.

Ci rallegriamo con questi ragazzi che attraverso uno studio proficuo e continuativo hanno raggiunto questo traguardo e cogliamo l'occasione per augurare grandi soddisfazioni ai maturandi 2022.

Uno sguardo all'esterno

La forza del colore

Le opere relative al progetto “La forza del colore” sono state realizzate dagli studenti del dipartimento Arti figurative bidimensionali del Liceo artistico “Bernardino di Betto” di Perugia.

Il percorso artistico prende l'avvio da un'idea nata dalla sensibilità del prof. Matteo Pirro, direttore del reparto medicina interna dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e della signora Donatella Renga, ex coordinatrice infermieristica del medesimo reparto.

Nell'incontro avvenuto tra gli studenti iscritti al dipartimento di Arti figurative bidimensionali dell' a.s. 2018-2019 e gli operatori sanitari vennero sviscerati contenuti che permisero ai docenti e alle classi coinvolte di indagare soggetti, tecnica e supporti idonei alla migliore riuscita dell'impresa.

Il covid ha rallentato la nostra marcia ma non l'ha fermata.

La teoria di diciassette pannelli di grande formato cm 150x100, dipinti in acrilico su forex, raffiguranti immagini del corpo umano viste al microscopio, e un mosaico di cm 100 di diametro, in pasta vitrea, con un prezioso inserto in finto commesso che racconta per simboli la storia dell'ospedale sono ora visibili a chiunque nell'atrio dell'edificio ospedaliero e presto verranno collocati nel reparto di medicina interna, luogo per il quale sono stati pensati, progettati e realizzati.

L'auspicio è quello che il colore abbia il supremo compito di alleggerire la permanenza spesso forzata di tanti donne e uomini che, costretti ad un ricovero, vedono scorrere periodi della loro vita in anonime stanze e spogli corridoi.

Lo studio personale di ciascuno studente è stato incentrato nella riproposizione di soggetti legati al corpo umano, visti con l'occhio mirabile del microscopio.

Il mosaico, opera nata dal coinvolgimento di un intero gruppo classe, vuole essere una modesta “summa” del pensiero che, in epoche a noi lontane, vede nel soccorso la più alta delle opere di misericordia.

La storia dell'ospedale viene così rappresentata attraverso il suo legame imprescindibile al territorio e all'operosità dell'uomo che sempre volge il proprio sguardo al cielo pur rimanendo radicato alla terra.


I nostri ringraziamenti sono rivolti

alla Direzione strategica dell'Azienda ospedaliera di Perugia

al prof. Matteo Pirro direttore s.c. medicina interna

a Mario Amico responsabile accoglienza e umanizzazione

a Donatella Renga coordinatrice infermieristica

a Monica Cittadini coordinatrice infermieristica

alla prof.ssa Rossella Magherini dirigente scolastica Liceo artistico

ai prof. Marco Balucani, Rita Fortunelli, Stefania Sisani docenti discipline pittoriche Liceo artistico

a Gioia Allegrucci, Gianni Boco, Marisa de Carolis, Lucia Tritini assistenti tecnici dipartimento arti figurative Liceo artistico

agli studenti

per i dipinti: Giulia Belardinelli, Vanessa Bianchini, Ginevra Bissola, Tommaso Brufani, Laura Carrettucci, Tonia Casillo, John Allen Cornejo, Diego Formica, Emma Genovese, Manuel Giorgi, Elena Leotta, Rebecca Maccioni, Sophie Margaritelli, Elisabetta Emilia Orban, Giada Piroloseti, Cristina Qoku, Marco Rossi.

per il mosaico: Clarisse Andrade, Davide Bacocchi, Davide Cecchetti, Asia Fusco, Monica Lavoratori, Pietro Mariucci, Patrick Poropat.

LA FORZA DEL COLORE


Questo progetto curato da noi ragazzi, guidati dai nostri insegnanti è stato pensato ed elaborato per far scaturire gioia, forza e ottimismo. Le opere sono state create tutte insieme, sono esse stesse unione e forza. Abbiamo lavorato seriamente e ininterrottamente per un lungo periodo, la mattina, durante le ore di lezione, nel pomeriggio, e ci siamo aiutati reciprocamente.

Il lavorare insieme ci ha fatto capire che fare gruppo è una forza per tutti noi.


L'importanza del colore è fondamentale per toccare i sentimenti degli esseri umani. Questa tematica, con la bellezza e l'unicità delle cromie sono il filo conduttore che lega la realizzazione dei diciassette pannelli qui esposti. Ogni immagine proposta è stata da ciascuno di noi scelta e studiata, scrupolosamente analizzata, disegnata più volte e infine realizzata. Il colore è la chiave di volta per annullare la monotonia delle pareti di un ospedale, ma anche e soprattutto per toccare la sensibilità delle persone, aiutandole ad uscire da momenti di sconforto. Scudo protettivo per meglio affrontare la lotta contro le paure.


La bellezza che agisce come ancora di salvezza, che fa intravedere in lontananza quel barlume di speranza che può aiutare nella cura verso la guarigione, scorrendo lo sguardo pannello dopo pannello, tutti legati tra loro ma tutti diversi, ci accompagna verso una luce insperata. Il colore, per noi fonte indispensabile di energia, ci fa ritrovare armonia ed equilibrio, nel corpo e nello spirito.


Intervenire con la nostra installazione in anonimi corridoi di una corsia d'ospedale, attraverso la rappresentazione di tessuti umani ingigantiti, ci ha dato l'opportunità di intraprendere un percorso scolastico che poteva guardare oltre, all'esterno, a un luogo dedicato all'umanità e alla sua salute.

I soggetti sono, in fondo, un semplice pretesto che ci ha permesso di donare ad una comunità più ampia di quella scolastica, il nostro pensiero, visione ideale, realizzato attraverso il colore. Colore che impressiona ed affascina, opere destinate a farci convergere nel segno dell'unità.


Ispirazione poetica, questa, che potrà allontanarci, seppur per un momento, dal nostro fragile corpo terreno, per guidarci in una dimensione altra di bellezza, in cui il tempo si può fermare.

Infinità terrena dell'anima che attraverso immagini terrene ma invisibili all'occhio umano, come i tessuti del nostro corpo che da infinitamente piccoli divengono grandi e dilatati, e che debordando ci conducono in un “viaggio fantastico”, citando il titolo di un vecchio film, dilaganti poi in magnifiche visioni.


Il soggetto scelto è dunque il corpo umano, nei suoi luoghi più profondi e remoti, tutti diversi e mai eguali, sempre in divenire. Il corpo umano, che osservato nella sua realtà esteriore non manifesta immediatamente il mondo nascosto, celato nel suo straordinario microcosmo.


Affiancato ai diciassette pannelli dipinti è presente un mosaico di diverso impatto e diversa concezione, studiato, pensato e realizzato dagli studenti di una classe terza nel 2018-19, ora diplomati ed inseriti in altre realtà di studio o lavorative.


L’opera è stata pensata e creata per l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e vuole rappresentare la storia dell’Ospedale stesso, dalla sua nascita in via Oberdan, al suo trasferimento a Monteluce, sino alla sua collocazione a San Sisto.

Nonostante i vari spostamenti l’Ospedale ha mantenuto lo stesso nome, il quale rimanda alle sue origini in qualità di casa di ricovero, mettendo in pratica il desiderio di una comunità solidale con l’alto obbiettivo di assistere i poveri, gli emarginati e i moribondi.


Il Mosaico è stato realizzato su una base circolare che vuole evocare l’eternità, simboleggiata dal colore azzurro, inscritto al cerchio si trova un ottagono, formato da una cornice grigia che rappresenta la vera del pozzo medievale storicamente ubicato in via Oberdan e che da qualche anno si trova all’ingresso dell’Ospedale. La scelta del pozzo come chiave di lettura è data dal senso profondo che l'acqua ha per la vita di ogni essere vivente. Acqua che dà sollievo, che rigenera, che dà vita.

Sulla cornice sono state inserite le iniziali O e M, alternate a una croce rossa, antichi simboli dell'ospedale. Le forme geometriche, fortemente segnate da linee di contorno, ricalcano fedelmente le pietre, formanti il pozzo, i colori utilizzati sono caldi poiché vogliono esprimere allegria e contrastano con i toni freddi degli altri soggetti presenti nell'opera.

Altro elemento circolare, posizionato nel cuore del cerchio che tutto contiene, identifica il pianeta terra nel cui interno sono raffigurati fiori di varie tipologie e cromie che simboleggiano la natura, la terra con i suoi beni salvifici. Ancora, si ergono dal nostro pianeta tronchi di albero che affondano le radici nella terra ma che innalzandosi al cielo divengono mani, verdi come la speranza, che mai è scontata. L’azzurro è talvolta cielo, talvolta acqua, questa stilisticamente realizzata ripercorrendo lo stile, dagli umbri tanto amato e conosciuto, della pittura di Gerardo Dottori, aeropittore futurista. Lo sguardo colto dell'artista sull'Umbria che gli ha dato i natali, bellezza che è riuscito ad immortalare, è stato per noi guida ed esempio.


La tecnica del mosaico in pasta vitrea è stata scelta per le sue qualità intrinseche, la durevolezza, la forza visiva, la persistenza. L’inclusione di parti realizzate in finto commesso alla maniera del marmo, ci ricorda che la diversità è visionaria. E' progresso. E' uno sguardo fiducioso al futuro.


Il progetto partecipato con entusiasmo e soddisfazione da tutti noi studenti è stato portato a termine con la consapevolezza di aver realizzato una grande opera per il prossimo.

Questa si presenta, per noi studenti, come la prima esperienza di una sorta di committenza, che ci permette di esporre alla fruizione di un grande pubblico il nostro prodotto.

Grande è la nostra soddisfazione nel vedere le opere esposte e questo permetterà, anche, al ricordo del lungo processo vissuto da noi ragazzi, di permanere nel tempo.


(testo preparato dalla classe IIIA e letto in occasione dell'apertura della mostra all'ospedale)

L'angolo della psicologa

LGBTIQ+ e LA SCUOLA

Lunedì 23 Maggio 2022 la conferenza avvenuta con gli alunn* e la docente di Lettere della classe V A insieme all’associazione Omphalos (Umbria) ha aperto un varco al mondo LGBTIQ+ e a tutte le tematiche che ne fanno parte, ma soprattutto al rapporto che ha la scuola con esse e a come vengono trattate dagli stessi insegnanti.

Grazie al costruttivo dibattito tra la classe e i diversi rappresentanti dell’associazione, nonché Marta Paris (assistente sociale specialista), Pietro Diana (operatore antidiscriminazione), Adriana Lirathni (operatrice antiviolenza) e Daniele Migliorati (psicologo/psicoterapeuta) c’è stata la possibilità di parlare dei diversi disagi provati dagli alunn* stess*, sia in campo scolastico che in ambito personale.

Ogni singola figura professionale è stata utile al miglioramento delle proprie conoscenze e soprattutto nel diffondere consapevolezza dei propri diritti e doveri verso il prossimo, senza dimenticarci di noi stessi.

I temi trattati sono diversi: identità di genere, l’utilizzo corretto dei pronomi, la sessualità, il femminismo (occidentale), approfondimenti e delucidazioni sulla comunità LGBTIQ+, coming out e outing, assistenza psicologica, assistenza in caso di aggressioni e in casi di omotransfobia , la tutela e la mancata tutela delle leggi, ecc.

Ma soprattutto l’inclusività che dovrebbe garantire l’istituto scolastico per ogni singol* student*.

La classe quinta vorrebbe sensibilizzare tutti gli studenti affinché l’esperienza scolastica risulti più serena e tranquilla possibile per stabilire anche un rapporto di fiducia e sicurezza tra la figura del professore e la figura dell'alunn* stess*.

Si invita, inoltre, ogni singola persona che ha subito una violenza o che ha bisogno di un supporto professionale di qualsiasi tipo di contattare i seguenti centri di assistenza:


CENTRO ANTIDISCRIMINAZIONE OMPHALOS

(dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle 19:00)


• Sito: http://help.omphalospg.it Telefonando: 0755094387

Whatsapp/Telegram 3421648900

Email: help@omphalospg.it

Di persona in Via della Pallotta n°42


SERVIZI CHE OFFRE IL CAD

• Primo colloquio con un operatore specializzato

• Specializzato Consulenza psicologica

• Consulenza legale

• Sportello Women 4 Women

• Assistenza sociale e abitativa

• Orientamento al lavoro


SERVIZI SUL TERRITORIO, OLTRE AD OMPHALOS PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

• 1522

• CAV (Centri Anti Violenza) - Liberamente donna

• Sportello Antiviolenza UniPG

• Sportello W4W .

• Lista CAV D.I.R.E.


Diciamo STOP a qualsiasi tipo di violenza!

Armiamoci di cultura e di consapevolezza per un mondo migliore.


(Louisiana Panzera, V A)

Ringraziamo la prof. Torzuoli per gli utili consigli. dati alle ragazze della classe quinta.

Ricordiamo che nella scuola è attivo uno sportello d'ascolto . Per accedere al servizio inviare un messaggio whatsapp al numero 3388332058

Notizie dall'Area 4

Un ricordo di Alessandro Celani

I poeti non muoiono mai.

Vivono per sempre tra gli spazi bianchi dei versi.

Così incontriamo Alessandro Celani, cercandolo oggi tra gli spazi bianchi della sua ultima raccolta ‘Apocalisse ed altre visioni’, edito nel 2021 da Aguaplano.


Fatti feroce poesia

quando i tempi sono feroci

Impara dalle bestie nei campi

come uccidono e sono uccise

Impara dal tempo che viene in soccorso

a chi è già morto fra le acque

Non cedere alle lusinghe dei poeti

dicci la verità sulla morte

chi uccise e chi fu ucciso

nome per nome

Alessandro del resto ci ha lasciato tante pagine tra cui cercarlo. Intellettuale di rara cultura e sensibilità, archeologo per formazione, poeta, fotografo, storico dell’arte per elezione, ricercatore in Storia antica e borsista presso la Scuola Archeologica di Atene, ha pubblicato un fondamentale testo sul reimpiego dell’arte greca nella Roma imperiale, ‘Opere d’arte greche nella Roma d’Augusto’, (1998), un articolato ed ampio studio sulla scultura di età ellenistica, ‘Una certa inquietudine naturale’, (2013), le raccolte poetiche ‘Una lingua in esilio (2014) e la già citata ‘Apocalisse ed altre visioni’ (2021), il pamphlet ‘Victima. Discorso e forme dell’uccidere’ (2016), I testi di fotografie e racconti ‘Aura’ (2017) e ‘Passages’ (2019), oltre a numerosi articoli su giornali e riviste.


Caterina Martino

L'apposizione della Targa - La premiazione del concorso - I vincitori

Nel corso di una cerimonia alla presenza della famiglia del prof. Celani, la Dirigente prof. Magherini ha scoperto una targa commemorativa posta all'ingresso dell'aula insegnanti. Targa ideata e realizzata dall'allieva Nicole Paciotti IIC e dal prof. Marchetti.

La mostra coordinata e curata dalla Prof.ssa Cardaccia è stata allestita dai proff. Gradinetta e Mariucci

Il Liceo Artistico, la scuola dove il prof. Celani ha insegnato negli ultimi tempi, ha deciso di ricordarlo attraverso un concorso. Tante le sezioni aperte: la poesia, la fotografia, l'arte grafica e pittorica, la scultura, con opere liberamente ispirate ai suoi scritti.

La Giuria è composta da insegnanti del Liceo, docenti degli indirizzi afferenti le sezioni del concorso, dalla moglie Valentina Raparelli, dall'Editore delle sue opere Raffaele Marciano, da Lorella Bianchi, Coordinatrice del Laboratorio della Formazione primaria dell'Università di Perugia. Presidente della giuria la Dirigente scolastica del Liceo Di Betto prof. Rossella Magherini.

Le vincitrici della kermesse sono state: per la scultura, Elena Pastorelli VB; per la poesia Sofia Esther Rossi IIB; per la fotografia Bottauscio e Petricciuolo IIC; per la pittura Eleonora Mardanova IIA.

Alcune opere presentate al concorso

I vincitori

EMERGENCY e LICEO ARTISTICO “B. di BETTO” ANCORA INSIEME PER RICORDARE: “AFGHANISTAN DENTRO LA GUERRA”


E’ proprio il caso di affermare che una squadra vincente non si cambia come è per il tandem Emergency e Liceo “B. di Betto” di Perugia, che si sono trovati nuovamente assieme per la presentazione di una mostra fotografica dal titolo “Afghanistan dentro la guerra”, inaugurata il 30 aprile con la partecipazione della Preside del Liceo Prof. Rossella Magherini presso la Domus Pauperum di Corso Garibaldi in Perugia.

L’allestimento delle immagini, l’apertura al pubblico e la possibilità di essere guidati nel percorso rientra in un PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) curato dalla docente Stefania Sisani che vede coinvolte le classi IV A, IV B, IV E, V A dell’Istituto. La coordinatrice di Emergency per l’Umbria Brunetta Bellucci si è detta soddisfatta per il lavoro fatto dai ragazzi, che, come nelle passate collaborazioni, si sono dimostrati all’altezza del compito a loro affidato.

La Domus, luogo antico e suggestivo, edificato nel 1507 dal Collegio della Mercanzia per il ricovero dei bisognosi, è decisamente il contenitore adatto per ospitare il viaggio virtuale che lo spettatore si trova a percorrere attraverso delle istantanee che vanno dal Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul al Centro di Lashkar-gah, fino a Anabah, nella valle del Panshir, dove Emergency ha un ospedale chirurgico e pediatrico e un Centro di maternità fino a raggiungere alcuni dei quarantaquattro posti di primo soccorso distribuiti nel Paese.

Scatti, fatti da maestri di grande calibro quali Metodo, Grimaldi, Marucci, Piscitelli, Willcocks, Salvinelli, che, oltre a essere opere d’arte esse stesse, sanno cogliere aspetti inediti, quotidiani e atroci del conflitto in corso in Afghanistan e centrano magistralmente il volto più profondo di questo straziato Paese: quello delle sue tante vittime, di cui moltissimi civili, bambini, donne, anziani, segnati indelebilmente da questo ventennale conflitto.

Plaudiamo all’allestimento che, in grado di permettere un percorso di visione-riflessione, ha saputo garbatamente affiancare testi sulle attività di Emergency e focus dei dati relativi alle vittime dell’ultimo ventennio oltre a un’ultima lettera del medico Gino Strada, che riporta alla memoria la sua missione, durata per tutta la sua vita sempre nella provata convinzione che “non esistono scommesse impossibili”.

All’uscita si può prendere un biglietto arrotolato, legato con “lo straccio di pace”, modo semplice ma efficace per esprimere il ripudio alla guerra di Emergency dove si legge una rivisitazione della locuzione latina dello scrittore romano Publio Vegezio Renato ”si vis pacem, para PACEM”.

La mostra è rimasta aperta sino al 14 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00; il sabato dalle 16.00 alle 19.00.

Elena Bongini

Il “Di Betto’ per la pace


È stato appeso all’esterno dell’edificio della scuola, all’ingresso, l’opera di grandi dimensioni (4,20 m x 4,20 m) che inneggia alla pace.

La tela è stata interamente realizzata dagli studenti di tutte le classi della sezione di Arti figurative tridimensionali, coordinati dai loro insegnanti di indirizzo e sotto la sapiente supervisione del professore Gradinetta. I ragazzi hanno voluto ribadire così, in forma grafica e attraverso ciò che più amano fare (progettare, disegnare, dipingere, realizzare con le loro mani) la loro ferma opposizione alla guerra in corso e a tutte le guerre.

Nell’arcobaleno colorato campeggia il verso tradotto in italiano del celebre brano di Bob Dylan ‘Blowin' in the wind’: “…per quanto tempo può un uomo girare la sua testa fingendo di non vedere”. Lo stesso verso si trova nella parte inferiore dell’arcobaleno, tradotto in lingua ucraina. Alla realizzazione dell’opera hanno infatti contribuito le tre studentesse ucraine di recente ospitate dall’istituto, secondo la tradizione di apertura ed accoglienza che è carattere precipuo di questa scuola.

La città che ha avuto tra i suoi abitanti Aldo Capitini, il filosofo della non violenza che è stato l'ideatore della prima marcia della pace, non poteva che schierarsi con forza contro quanto sta accadendo in Ucraina, ed i ragazzi del Di Betto hanno voluto testimoniarlo con un segno di grande forza e bellezza.

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Nel filmato possiamo vedere la nostra realizzazione insieme a quelle messe in atto dagli studenti delle altre scuole perugine.

Il Liceo artistico è tra i finalisti alla IV edizione della Biennale dei licei artistici italiani


Nel portale della RE.NA.LI.ART /Rete Nazionale dei Licei artistici/ è stato pubblicato l'elenco ufficiale delle opere ammesse alla Mostra Concorso "IL FUTURO", “Ogni creazione autentica è un dono al futuro” Albert Camus, Actuelles II, che si terrà a Roma nello Spazio WEGIL dal 3 al 18 Novembre 2022.

Per il Liceo Artistico “Bernardino di Betto” di Perugia, il Comitato Tecnico Scientifico ha ammesso l’opera dal titolo RIFLESSO NELL'OCEANO, abito-scultura, proiettata al futuro, realizzata dalle allieve I.S. e V.L. della classe VD indirizzo Design della moda, del tessuto e del costume, coadiuvate dalle docenti Giovanna Berellini e Rossana Damiani.

L'evento romano ospiterà almeno un'opera per singola sezione dei Licei presenti sul territorio nazionale, presentandosi come un contenitore aperto ed animato nel quale poter condividere e confrontare modalità operative, sistemi di valutazione, strategie fra i Licei Artistici del territorio nazionale. Un caleidoscopico alternarsi di esperienze, discussioni, confronti e iniziative, ma anche di valorizzazione e stimolo di energie creative dando spazio e rendendo visibili nuove generazioni di artisti.

Per gli allievi la Biennale è una bellissima esperienza per poter coniugare formazione in aula e esperienza, pratica e professionalità, grazie alla realizzazione di opere creative e innovative come l’opera in questione, selezionata e ammessa fra le finaliste.

Convinti anche noi che ogni creazione autentica sia un regalo per il futuro, plaudiamo al nostro Liceo augurandogli una definitiva vittoria, complimentandoci per il bellissimo traguardo già raggiunto.

https://www.renaliart.it/

Elena Bongini area 4

Il Liceo artistico “B. Di Betto” apre le... "PORTE”


Si è conclusa nell’aula magna del liceo artistico perugino, con un brillante conferenza-dibattito l’esperienza legata agli “Incontri d’Arte – Nuvolo”, che ha visto fra i presenti Paolo Ascani Presidente dell’Associazione Archivio Nuvolo, Rita Olivieri Storica dell’Arte, Marinella Caputo Docente e Storica dell’Arte, Antonella Capponi Docente e Artista, docente e moderatrice Stefania Sisani. L’incontro si è svolto attraverso un ricco dibattito tra professionisti del settore artistico in Umbria e gli studenti, oltre che la presentazione del lavoro realizzato durante il PCTO “Arte Contemporanea – Dialoghi”.

L’evento ha rappresentato la fase finale del percorso formativo collegato alle attività svolte durante l’anno scolastico 2020/2021 per il PCTO “Arte Contemporanea – Dialoghi”

Gli studenti dell’attuale 5A avevano studiato l’opera di Giorgio Ascani – Nuvolo, progettando e realizzando le decorazioni di due porte delle aule di Design della moda ispirate all’opera del Maestro.

Fra dicembre 2021 e febbraio 2022 le attività dei ragazzi sono state finalizzate alla preparazione dell’evento conclusivo, ovvero l’organizzazione di una giornata di approfondimento e studio del panorama artistico umbro, con particolare riferimento all’opera di Nuvolo.

Ricordiamo che l’evento si colloca nell’ambito dei percorsi di studio dedicati all’incontro con artisti contemporanei affermati a livello nazionale e internazionale che, tra il 2007 e il 2010, sono stati ospiti dell’Istituto raccontando le loro esperienze, parlando della loro ricerca artistica e rispondendo alle domande degli studenti del Liceo.

Le finalità dell’incontro, quali la promozione della conoscenza e la diffusione dell’arte contemporanea e i possibili obiettivi, come il fornire spunti di riflessione per la produzione grafico pittorica finalizzata alla realizzazione di manufatti artistici; studio di materiali, strumenti e tecniche legati al linguaggio artistico contemporaneo; favorire lo sviluppo di competenze specifiche legate allo svolgimento di un progetto attraverso l’apprendimento laboratoriale; lo sviluppo di una sempre maggiore attitudine alla collaborazione nel lavoro di gruppo, sembrano perfettamente attese e il lavoro materiale della realizzazione delle porte ha ricevuto plauso unanime da tutti i partecipanti in particolare dal Presidente dell’Archivio Nuvolo che si è personalmente complimentato per l’eccellente operato con la classe quinta che lo ha eseguito.


Classe VA

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E quindi uscimmo a riveder... "il mondo"

Dopo i rigori della pandemia, grazie al Comitato gite la scuola ha potuto riorganizzare le uscite didattiche, Ecco alcuni momenti per ricordare alcune delle uscite effettuate.

A Milano con il IVC e VC

Il IIB e IIC in gita a Firenze

Santa Croce

Per prepararsi meglio all'uscita didattica i ragazzi a gruppi hanno preparato alcuni audio da far ascoltare agli altri, quali moderni ciceroni, davanti alle tombe dei grandi in Santa Croce. A seguire alcuni esempi

Vittorio Alfieri

Gioacchino Rossini

Le opere più importanti di Gioacchino Rossini sono: La Cenerentola, Semiramide, Tancredi e La gazza ladra.

La Cenerentola è un dramma gioioso, diviso in due atti e composto tra il dicembre 1816 e il gennaio 1817. La trama narra la storia di Angelina, figliastra di don Magnifico, che cerca marito per una delle sue figlie e delle angherie che queste organizzano verso la sorellastra. Sarà, invece, proprio Angelina a trovare marito, il principe don Ramiro.

Un’altra opera è Semiramide, un melodramma tragico composto tra il novembre 1822 e il gennaio 1823, diviso in due atti. La trama racconta di Semiramide, regina di Babilonia, che cospira con il principe Assur, suo amante, per uccidere il marito Nino.

Poi abbiamo Tancredi, che è un'opera lirica divisa in due atti, tratto dalla tragedia omonima di Voltaire. È un melodramma eroico e la prima esecuzione avvenne il 6 Febbraio del 1813. La trama narra di Tancredi, discendente di una nobile e ricca famiglia di origine normanna, che era stato cacciato dalla città per le invidie di alcuni nobili e accusato ingiustamente di fedeltà alla corte bizantina e condannato come traditore.

Infine La gazza ladra è un'opera composta nel 1817, divisa in due atti. La trama racconta le vicissitudini di Ninetta, una serva il cui padre è soldato, del suo signore Fabrizio e del figlio Giannetto, soldato suo promesso sposo, durante il periodo a cavallo tra la Rivoluzione francese e le Guerre Napoleoniche, in un villaggio vicino a Parigi. La felicità per il ritorno a casa di Giannetto e l'imminente matrimonio viene interrotta quando la giovane serva viene accusata di aver rubato un cucchiaio con le iniziali di Fabrizio.

Leon Battista Alberti

LB Alberti

Michelangelo

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Una passeggiata all'isola Polvese

Finalmente all'aria aperta... Le classi I B e II B hanno partecipato ad un'attività sportivo-naturalistica all'isola Polvese comprensiva di vela, kajak con percorso naturalistico con guida e coadiuvati dall'Associazione Acqua dolce sailing e questo a conferma del vecchio adagio "mens sana in corpore sano". Interessante la visita alle chiese dell'isola che sono addirittura sei, aperte per l'occasione, come S. Giuliano, chiesa di origine medievale a navata unica e campanile a vela che si trova nei pressi delle rovine dell'antico castello. All'interno ci sono affreschi votivi di scuola umbra quattrocentesca rappresentanti S. Giuliano, S. Sebastiano, S. Bernardino e S. Rocco, e, ancora visibili, resti di opus reticolatum conservati nel muro di terrazzamento del piazzale.

Il IV E e il V A in gita a Venezia per la Biennale

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Dalla Biennale al Museo della Carta di Fabriano con la classe III E, IV E, V E

Ringraziamo il prof. Candeliere per aver voluto condividere con noi queste belle foto

A proposito di educazione civica...

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padlet-4v9vn0igobrjkeas (1).pdf

Questi lavori, redatti su Padlet, sono stati eseguiti dai ragazzi della Terza A, divisi in due gruppi, sul tema "Lavorare insieme in cloud. Benessere psicologico a scuola" coordinati dalla Prof.ssa Roberta Pompili.

Il Cantico delle Creature: una lauda "ecologica"

Il “Cantico delle creature” è il testo in volgare più antico della letteratura italiana. È stato scritto da San Francesco nel 1224, stesso anno in cui egli ha ricevuto le stigmati. Si può dividere in tre parti: la prima, che introduce il tema delle lodi, la seconda, in cui glorifica gli elementi della natura, quali il sole, la luna, le stelle, il vento, il cielo, l’acqua, il fuoco, la terra, i fiori e l’erba, mentre nella terza viene lodata la morte, come evento naturale e nell'ultimo verso San Francesco si rivolge all'uomo perché lodi sempre Dio.

Nelle prime strofe troviamo un sentimento di gioia e ottimismo che abbracciano la natura, nella parte finale possiamo cogliere invece un avviso ai peccatori, cioè a coloro che non vivono in armonia con Dio, con la natura e con gli altri uomini, in quanto destinati alla dannazione eterna.

Quest’opera era destinata ai ceti popolari ed era scritta per essere memorizzata ed essere poi recitata e cantata. Aveva anche una funzione didascalica, cioè di insegnamento. È una lauda, cioè un componimento in versi che deriva dalla ballata ed era di livello medio. Francesco scelse questa tipologia di componimento per due motivi: il primo per facilitarne la comprensione a più persone possibili e un altro simbolico, in quanto rappresentava un compromesso tra l’umiltà dell’uomo e l’altezza e la grandezza di Dio.

L’opera è composta da 12 strofe di diversa misura, ognuna formata da 2 o 5 versi legati per assonanza. È scritto in volgare umbro e la struttura è semplice. In ogni verso si ripete la parola “per” e sul significato di ciò c’è stato un dibattito fra i critici che hanno avanzato varie ipotesi. La più accreditata è che tale parola svolga la funzione di preposizione casuale, in quanto sta ad introdurre i motivi per cui Dio deve essere glorificato. Infatti in questo testo vengono lodati tutti gli elementi naturali e anche la morte, quindi anche gli elementi negativi, chiamandoli sorelle e fratelli, in quanto essendo stati creati da Dio, sono da considerare grandi e degni di lode. Essi sono espressione e manifestazione della grandiosità del Creatore che tutto ha generato e donato all'uomo. Per questo egli è buono, va lodato, ringraziato e servito con grande umiltà.

San Francesco ci invita ad apprezzare e rispettare il mondo, tutto ciò che lo compone e tutto ciò che ci circonda, per il nostro bene e per quello degli altri. Ogni cosa sono va considerata sia in sé, sia in relazione a Dio. Egli non esalta perciò la natura di per sé, ma non respinge nemmeno il mondo terreno come è proprio di altre tendenze religiose del Medioevo. La sua visione è infatti completamente differente da quella diffusa fino ad allora, infatti secondo lui il mondo va sempre lodato in quanto opera di Dio, e tutto ha un valore positivo, mentre fino ad allora la vita terrena era considerata in modo negativo, in quanto causa dei peccati dell’uomo.

Nel 1980, a seguito di una maggiore presa di coscienza della progressiva alterazione dell’ecosistema e il forte bisogno di risvegliare le coscienze cristiane da un preoccupante disinteresse, Papa Giovanni Paolo II, con la Lettera Apostolica Inter Sanctos, lo ha proclamato “Patrono dell’ecologia”.

Il suo messaggio è infatti sempre attuale in quanto unico modo per salvaguardare il pianeta e lasciarlo integro e vivibile per le future generazioni.

Il suo invito deve essere ascoltato e seguito, soprattutto ai giorni d’oggi, in cui assistiamo ad un veloce e progressivo degrado e inquinamento dell’ambiente e all’alterazione del clima a causa dell’opera dell’uomo, interessato solo al guadagno economico e allo sfruttamento delle risorse del pianeta.

La cura, l’atteggiamento rispettoso e responsabile deve manifestarsi non solo nei confronti della natura, ma anche con tutti gli esseri viventi, con i quali è necessario convivere con spirito di fratellanza, pace, carità e reciproco aiuto, fermando le rivalità, gli egoismi, gli interessi personali e le guerre.

Possiamo affermare che Il Cantico delle creature è il cantico della riappacificazione e della riconciliazione del naturale col soprannaturale, dell’uomo con Dio, dell’uomo con se stesso e con gli altri uomini, dell’uomo con la natura ed è un modello di consigli, che dovrebbero essere applicati da tutti noi, per vivere in pace ed armonia con tutto il creato.

Vittoria Ragni IIB

Traccia ed. civica italiano prof, Bongini

I seguenti lavori , di studenti del IV C, sono lo svolgimento di questa traccia: ricercare autonomamente fra gli scrittori trattati nell'arco dell'anno scolastico testi che abbiano inciso civicamente

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Dopo le fatiche di questo incertus annus, salutiamoci con un arrivederci a settembre prendendoci il "meritato" riposo.