Di Betto Post

Numero Cinque

 gennaio 2023

Stiamo cercando te... vieni o scrivi al giornale scolastico

Editoriale


Questo editoriale si apre con una REDAZIONE rinnovata che si incontra il mercoledì pomeriggio dalle 13.50 alle 14.30... Stiamo aspettando te!

Chiunque fosse interessato può contattarmi nell'email istituzionale o presentarsi direttamente ai nostri incontri. Il giornale è aperto a tutti e pubblica con piacere i vostri articoli o riflette sulle eventuali sollecitazioni o suggerimenti che ci invierete.

Troverete nella rubrica dedicata alla "intervista con l'artista" un articolo dedicato a una  vostra compagna, una nostra allieva. Nello "sguardo all'esterno" sentirete il parere di un fotografo professionista che il nostro editoriale ha "scovato" e intervistato sul tema "la fotografia professionistica è vera arte?". E' indubbio che la fotografia possieda un eccezionale potere comunicativo e la forza di suscitare emozioni potenti come dolore, gioia, sgomento, paura. Ma qualcosa di ancora più straordinario risiede nella sua capacità di raccontare una storia, cioè il suo divenire immagine-racconto, la sua straordinaria capacità di richiamare alla mente eventi o persone che restano nella memoria privata o collettiva. 

Abbiamo inaugurato una nuova rubrica dedicata alla lingua inglese nella quale si può scrivere di tutto, pensieri, messaggi, testi, ma anche video o clip; in questo numero una ragazza ha scritto una lettera in lingua a se stessa. 

Sono stati poi inseriti alcuni articoli per ricordare, ma anche ricordarci, quante mostre, uscite didattiche cinematografiche, teatrali, per visite culturali, esposizioni, premiazioni, inviti "vive" il nostro Liceo. Nel mese di Dicembre una classe della scuola ha creato con l'aiuto del loro docente dei bellissimi biglietti augurali e si è autofinanziata per comperare pennelli e colore e ha cominciato a ridipingere la propria classe.

Uno spazio particolare è sempre dedicato alla nostra Costituzione con articoli o lavori inviatici dagli studenti. Questo anno è un anno importantissimo perché ricorre il 75esimo anno  dalla nascita della Costituzione in quel lontano primo gennaio 1948.

Pubblichiamo poi sempre con entusiasmo le esperienze di scrittura creativa e artistica, laboratoriale, scientifica che ci pervengono dai colleghi o dagli studenti e aspettiamo contributi da tutti voi ringraziandovi anticipatamente.

 VI ASPETTIAMO! Collaborate con ulteriori presenze alla redazione o con l'invio di audio, scritti, idee .

Il Direttore responsabile

Prof.ssa Elena Bongini

Intervista all'artista

La scelta della nuova Redazione quest'anno è stata quella di ricercare compagni, all'interno del Liceo, che si siano già incamminati nell'arduo percorso delle esposizioni; in questo numero presentiamo l'artista Andra Paduraru, classe VA

Da sempre, gli artisti sono stati personaggi straordinari che  hanno affascinato intere generazioni. La crisi degli artisti decadenti implica disimpegno politico e sociale, che approda al culto del bello fine a se stesso e a una vita fondata su atteggiamenti e comportamenti estetizzanti. Pertanto  grandi ideali democratici ed egualitari sono ormai considerati l’espressione di un mondo che livella e annulla la personalità, e sono sostituiti da un prepotente individualismo.

L’artista perse il suo primato sociale di “guida del popolo”, perché la sua arte, non essendo un bene materiale ed economico, non portava ad alcun guadagno. Iniziò a essere considerato un “ozioso”, poiché non s’impegnava in alcun lavoro pratico e remunerativo, e di conseguenza cominciò a essere posto ai margini della comunità. 

Studiando questo periodo storico/artistico, a scuola , non abbiamo potuto far a meno di pensare ad una nostra coetanea che frequenta il VA e  che il 29 ottobre ha partecipato all’evento “Bomber” ospitato da Copper23 a Magione. 

 In questa occasione la giovane ragazza, A. Paduraru, insieme ad altri, ha esposto i propri lavori. Alla nostra domanda di quale emozioni avesse provato, ci ha risposto che in  lei è emersa una forte critica nei confronti del pubblico; un pubblico che, a differenza della borghesia di stampo ottocentesco, che sapeva perfettamente cosa voleva vedere e per questo disprezzava le proposte degli artisti della nuova generazione, ora ha trovato un pubblico che non solo non conosce l'arte, ma non chiede e non critica perché disinteressato a comprendere. Oggigiorno, infatti, la società, ha un progressivo allontanamento in ambito artistico che porta ad una svalutazione sia del patrimonio culturale sia dei giovani "artisti" emergenti. Così facendo non si dà la possibilità a questi ultimi di costruirsi un futuro nel settore, perché sconfortati dal non-pubblico che rimane passivo di fronte ad un’opera. A ciò dobbiamo aggiungere anche la giovane età dell'artista, che diviene ulteriore vincolo per il raggiungimento dei suoi obiettivi: mancano l’affidabilità e la fiducia, che con molta più facilità si riconoscono a un artista adulto. Ma la matura età non è sempre sinonimo di matura professionalità, e possiamo aggiungere che in un ambito come l’arte è proprio il giovane che apporta le grandi innovazioni della sua epoca e non il “maestro” che rimane ancorato alla mentalità e ai canoni del passato, a produzioni di opere che il mercato conosce e compera con fiducia. Un giovane artista quindi con molta difficoltà riuscirà a vendere un proprio prodotto. Forse sono ancora molte le case con quadri realizzati con stampanti industriali o dipinti in serie. Sono, per contro, sempre meno coloro che preferiscono commissionare e/o acquistare da artisti, riconoscendone non solo un valore stilistico e filosofico ma anche artigianale, rendendosi conto dunque dell’unicità e dell’originalità del pezzo collezionato.

Eppure l’arte sta proprio in questo, nell’essere riconosciuta come originale, unica e inimitabile fatta dall’individuo per se stesso, come un diario personale con cui potersi confidare. Proprio come ha fatto questa ragazza che si ritrova a lottare contro la "somatizzazione", un fenomeno che porta ad esprimere a livello fisico una sofferenza mentale che lei riesce a placare solo attraverso l’arte, usata come strada per raggiungere la tranquillità. La sua arte, prosegue, è quindi in costante mutamento perché espressione delle sue emozioni. Mentre l'ascoltiamo, ci torna alla mente la frase del filosofo F. Nietzsche: “Dovete avere il Caos in voi per partorire una stella danzante.” Un'artista alle prime esperienze in lotta quotidiana contro la società, che le fa pesare le proprie passioni e sogni, e contro i suoi impulsi inconsci, ma anche in difficoltà in ambito familiare a esprimersi, poiché incompresa e non incoraggiata come vorrebbe. Le chiediamo se è serena e si senta compresa in ambito scolastico. Anche in questo ambito, ci risponde, non ha avuto l'appoggio che si aspettava da parte della scuola. Infatti la sua passione l'ha sviluppata e si è evoluta in modo autonomo, personale. Attualmente le sue ricerche e i suoi studi si concentrano sulle raffigurazioni realistiche con grande attenzione al tema del paesaggio. Importante per lei è stato infatti lo studio dell’arte del paesaggio romantico inglese, dove si ottiene il raggiungimento del sublime; tali pitture generano in lei, ci dice, un senso di appagamento grazie al fondersi di sentimenti contrastanti di  terrore e piacere.

Noi non sappiamo cosa riserverà il futuro a questa nostra collega/studente, ma prendendo spunto dalla storia ci accorgiamo che molti dei più grandi artisti prima di essere riconosciuti come tali hanno dovuto faticare molto. Tornando agli artisti decadenti, da emarginati attualmente sono la corrente che più affascina i ragazzi della nostra età. Ma citando il grande Van Gogh una cosa è certa:“Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani. Ma se domani scoprono in me dei valori, significa che li posseggo anche oggi. Infatti il grano è grano anche se all’inizio la gente lo prende per erba.” E allora auguriamo alla nostra intervistata che dopo la fatica arrivi il plauso e il giusto riconoscimento sociale

C. Battistelli, S. Alessandri V C

Uno sguardo all'esterno

Lucca comics.pdf

La fotografia: vera arte?

La fotografia come espressione delle mie emozioni


Ciò che mi appassiona della fotografia è che rappresenta una forma di arte che permette di racchiudere in una semplice immagine significati, bellezza ed emozioni. In una foto si può immortalare un momento o una situazione irripetibile.

La voglia di fotografare mi porta alla ricerca di soggetti particolari come borghi di antiche città, paesaggi suggestivi, animali o soggetti umani da catturare possibilmente senza che loro lo sappiano.

La fotografia dà la possibilità di esprimere emozioni che, molto probabilmente, non è possibile esprimere attraverso le parole. Le foto sono frutto della propria originalità, della creatività e di un momento in cui la mia testa, il mio occhio ed il mio cuore sono allineati ed in grado di catturare un momento impossibile da riprodurre.

L'esigenza di rappresentare attraverso le immagini ciò che io riesco a vedere in ciò che guardo mi porta spesso a viaggiare con la mia macchina fotografica e a ricercare continuamente la luce e l’inquadratura migliore.

La fotografia è sicuramente tecnica ma, per me, soprattutto la capacità di notare le cose. La parte più importante di una foto sta nell’occhio e nella capacità di creare una composizione da parte del fotografo. Per coltivare la mia passione amo guardare le foto dei grandi artisti come Steve McCurry, Sebastião Salgado, Vivian Maier, Robert Capa ecc. e trarre ispirazione da loro. Dalle foto di questi grandi artisti si capisce come la fotografia possa essere uno strumento per mostrare una realtà sperando di poterla cambiare.

La mia passione nasce da bambina utilizzando una prima piccola macchina fotografica e si è accresciuta nel tempo utilizzando una macchina fotografica più evoluta e dotata di accessori vari. Attualmente utilizzo una Nikon D5600 con vari obiettivi adatti alle varie situazioni tra cui un grandangolo per le foto a monumenti, un intermedio per gli usi generici, un teleobiettivo per le foto sportive e naturalistiche ed un obiettivo ad ottica fissa da utilizzare per i ritratti.

Ludmilla Mingolla V C

Notizie dall'Area 4

I “Lions” premiano il liceo artistico

Nell’aula Magna del liceo B. di Betto la Preside Prof. Magherini ha accolto gli assessori alla cultura Varasano e allo sviluppo economico, digitale e turismo Giottoli, il Presidente di zona IXB Ketty Savino, il GST di Zona Carlo Giuli e dei Presidenti Lions Carla Carozzi, Anna Rita Chimenti, Giovanni Massimilla Giuseppe Maria Famà, Sergio Tasso, Rita Floridi rispettivamente dei club Lions rispettivamente LC Augusta Perusia, LC Concordia, LC Perugia Fonti di Veggio, LC Perugia Host, LC  Perugia Maestà della Volte e dell’Officer Distrettuale del Comitato Artisti della Solidarietà F. Cencetti, che hanno consegnato una borsa di studio all’allieva del Liceo Elena Sonno, distintasi per una prestigiosa media scolastica.

Il riconoscimento con un premio in denaro è un’iniziativa del comitato “Artisti per la solidarietà” del distretto L108 attiva in Umbria, Lazio, Sardegna e afferma l’importanza dell’arte come servizio sociale.

Alle pareti della stanza, i labari di ogni club, e, posizionate ad arte, molte opere scultoree, realizzate nel corso degli anni dall’allieva che frequenta il quarto anno del Liceo con indirizzo arti figurative bi e tri. Molti compagni, assieme ai loro docenti, animano la sala mentre nello schermo vengono proiettati brevi video che raccontano attraverso immagini significative le attività laboratoriali di questo indirizzo, fra cui spicca la panchina rossa, solo per citarne una, ideata e realizzata nel Liceo e oggi visibile all’entrata del Palazzo della Penna.

La scuola ringrazia i Lions per la scelta di donare una borsa di studio a una sua allieva e per le bellissime parole spese dagli assessori e dagli oratori intervenuti, volte a esaltare la particolarità del liceo che nella sua unicità legata allo studio trasmette il potere della creazione artistica rendendo ogni allievo un polytropos.

E.B.  Area 4

“All’ombra del Corniolo”

Sabato 17 dicembre 2022 è stata inaugurata la mostra dal titolo “all’ombra del Corniolo: Luogo di cultura e di delizia” nelle sontuose sale della Villa del colle del Cardinale presso Colle Umberto (Pg).

Trattasi di un racconto della Villa attraverso immagini e parole, opera della classe VA del Liceo artistico B. di Betto di Perugia.

 A ogni opera realizzata dagli studenti è stato collegato un QR Code, che permette al visitatore di entrare “entro” il dipinto, con l’ausilio di una breve narrazione.

Gli studenti hanno inoltre realizzato una brochure dal titolo “In via di fioritura”, in cui in maniera sapiente e poetica si narra la costruzione della Villa attraverso il ”ricordo” della voce narrante, il cardinale Fulvio della Corgna che la fece edificare nel Cinquecento.

La gentile ospite che ha curato l’incontro e accolto gli studenti è la direttrice della Villa dott. Ilaria Batassa che oltre a curare l’incontro e accogliere docenti, allievi e famiglie, li ha anche seguiti e incoraggiati per tutto il percorso della creazione artistica. Erano presenti all'inaugurazione la Preside del Liceo Prof. Magherini e gli insegnanti Carla Mancini, Rita Fortunelli, Caterina Martino e le famiglie degli allievi.  

La brochure verrà distribuita ai visitatori della Villa da lunedì 19 dicembre. 

AREA 4

Presentazione della brochure

Il Liceo Artistico... in Questura

Dopo aver arredato con i loro preziosi dipinti la caserma di polizia di Assisi, al liceo è stato chiesto dalla Questura di Perugia di realizzare delle opere tematiche da porre nei propri uffici. Nel pomeriggio di ieri, la Preside del Liceo artistico B. di Betto, prof. Magherini, con i Professori dei laboratori pittorici Chiacchella e Balucani, che hanno seguito questa prima parte e i prof. Mariucci e Santanicchia che si uniranno per la seconda fase progettuale, hanno consegnato al Questore Dott. Giuseppe Bellassai, dirigente superiore della Polizia di Stato a nome dello storico liceo perugino alcune opere che verranno collocate negli uffici della questura.

Si tratta della prima parte di un progetto che si concluderà a primavera e vedrà interessati oltre il laboratorio di pittorica anche i laboratori di scultura e di grafica.

Ma scendiamo nel dettaglio, descrivendo intanto un’opera che prende ispirazione dalla tela del pittore romantico Caspar David Friedrich dal titolo Der Wanderer über dem Nebelmeer, conosciuto ai più come Viandante sul mare di nebbia. Qui come in parallelo al quadro di Friedrich troviamo un moderno viandante, con valigia, cappuccio e scarpe da ginnastica, ma sempre proteso sull'orlo di uno sperone roccioso freddo e inospitale, collocato sempre in posizione rialzata, che gli permette di contemplare il panorama che gli si staglia innanzi: una valle avvolta dalla foschia, che sembra mare, da cui il titolo dell'opera di ispirazione. Ma nel quadro creato dagli allievi del liceo dal “mare di nebbia” sporgono audaci monumenti, il Colosseo, la torre Eiffel, la Statua della libertà, Buckingham Palace, il Cristo redentore, il mausoleo di Tajmahal. La collocazione di questo dipinto sarà presso l’Ufficio passaporti.

In un altro dipinto vediamo in primo piano una superba pantera nera che ha scolpito nella roccia ove pone la zampa il simbolo della Polizia; dietro la belva una bilancia simboleggiante la legge e sullo sfondo una serie di animali come il serpente, la volpe, la iena, che simboleggiano metaforicamente le forme di male dalle quali le squadre mobili della volante, ufficio nel quale il dipinto troverà dimora, con la loro presenza e intervento proteggono i cittadini. Consegnati anche tre dipinti raffiguranti tre volti di donna che rappresentano l’Africa, l’Asia, l’Europa che hanno per sfondo ambienti che le contraddistinguono, la savana, i fiori di pesco, una bifora gotica: essi verranno affissi nell’Ufficio immigrazione.

A seguire una serie di volti per ricordare i caduti nella strage di via D'Amelio a Palermo del 19 luglio del 1992, come tutti sanno attentato di stampo terroristico/mafioso, dove al civico 21 persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. Unico sopravvissuto l'agente Antonino Vullo, che al momento dell'esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta.

Aspettiamo con interesse il completamento del progetto.

E.B. Area 4

Girando per mostre e eventi....

Visita alla mostra di Piranesi

Visita al Museo di Padre Diego Donati

Gli studenti del Liceo Di Betto con Libera per dire No alle disuguaglianze

PERUGIA, 14 ottobre - Gli studenti delle classi quinte del Liceo Artistico Di Betto, accolti nell'Aula Magna di Palazzo Murena, sede del rettorato dell'Università degli Studi di Perugia, hanno partecipato al convegno "No alle disuguaglianze, ripartiamo dai territori", promosso da Libera dall'Ateneo di Perugia, Rai Umbria.

 Nel corso della mattinata si sono susseguiti numerosi interventi, organizzati in due panel: nel primo sono stati trattati i temi delle disuguaglianze in Italia e nel mondo; nel secondo sono stati illustrati esempi concreti di azioni e progetti per contrastare le ingiustizie sociali. Nella prima parte del convegno è emerso che, sebbene la nostra Costituzione contenga dichiarazioni di principio, ispirate ai valori dell’uguaglianza e della dignità sociale (Artt. 1 e 3), invece, l’esclusione sociale in Italia, non solo non sta diminuendo, ma cresce, tanto che vivere in una società sana, sicura, libera dalla sopraffazione e dalla corruzione, sta diventando un’utopia. La disuguaglianza sta crescendo, tanto da risultare insopportabile: se pochi godono di condizioni di benessere inimmaginabili, molti altri combattono, per raggiungere una condizione di vita appena dignitosa. Ogni anno 1800 famiglie vivono grazie agli aiuti alimentari dei cinque empori che sono stati creati dalle diocesi umbre. Per quanto riguarda le conseguenze della disuguaglianza sulla vita delle persone, sulla democrazia e sulla economia, è emerso che questa provoca una continua dispersione del capitale umano minando le basi per una reale partecipazione democratica dei cittadini. Nel mondo, gli squilibri originati da modelli economici ingiusti e da politiche orientate alla totale fiducia nel liberismo, sono aggravati dal terrorismo internazionale, dal cinismo dei professionisti della speculazione, dai disastri ambientali e dai conflitti disumani in atto. La persona e la sua dignità non sono più al centro, messe al margine dal condizionamento dei mercati che non riconoscono regole etiche. Se non c’è democrazia, non c’è giustizia sociale. D’altra parte non c’è giustizia senza democrazia, senza la partecipazione di tutti alla gestione della cosa pubblica; senza un controllo che sia, appunto, democratico. È stata evidenziata l’importanza delle associazioni che promuovono progetti di mutuo supporto sociale e che coinvolgono come protagonisti soggetti subalterni e marginalizzati nella nostra società. Con queste nuove forme organizzative di produzione di servizi, fondate su reciprocità, solidarietà, azione collettiva,  in questi anni segnati dalla pandemia, si è tentato di colmare i vuoti causati dalle crisi economiche, dalla mancanza di risposte politiche adeguate e di misure efficaci ad arginare l’esclusione sociale e la criminalità organizzata. È stato evidenziato, però, che la collaborazione di tutte le componenti della società civile, prime fra tutte la Caritas, è importantissima, ma non può sostituire l’impegno dello Stato; perché l’obiettivo principale di un piano di lotta alla povertà non può essere semplicemente assistere i poveri, quanto piuttosto restituire loro i diritti di cittadinanza previsti dalla Costituzione, aiutandoli a recuperare dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge. Inoltre un piano serio di lotta alla povertà impone di intervenire sulle cause che la producono, altro compito previsto dalla Carta costituzionale: dunque un compito dello Stato. Nel corso degli interventi dei diversi relatori, sono stati espressi messaggi molto significativi; su tutti, in particolare, quelli di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e di Gruppo Abele, che ha evidenziato come l’aumento delle disuguaglianze sociali crei il terreno fertile per il dilagare della mafia e delle organizzazioni criminali; mentre il rispetto dei diritti e la giustizia sociale sono l’antidoto all'illegalità e alla corruzione. Don Ciotti si è soffermato sulla separazione che si è creata, oggi, fra politica ed etica, sottolineando che il compito della società civile non è soltanto quello di difendere le istituzioni, ma anche di contrastare con fermezza chi non rappresenta degnamente quelle istituzioni. Rivolto agli studenti e alle studentesse presenti ha detto: «Questi giovani, oggi, qui insieme ai loro insegnanti, sono meravigliosi»; ha ricordato loro l’importanza degli educatori in una società dove imperversano «i seduttori che troppo spesso sussurrano alle loro orecchie» e li ha invitati a «non confondere la solitudine, che può essere fonte di arricchimento personale, con l’isolamento, che invece porta all’emarginazione». Al termine del suo intervento, don Ciotti ha augurato agli adulti presenti di morire, spiegando che «c’è bisogno di morire, per rinascere e rigenerarsi, perché il cambiamento di cui abbiamo bisogno è radicale e richiede un azzeramento»

Domande degli studenti 

In virtù del comma 2 art. 3 a livello concreto noi diciottenni che cosa potremmo fare per lottare contro le disuguaglianze? 

Come azioni individuali c’è un mondo di cose che potrebbero esser fatte, c’è un lavoro su se stessi ad esempio quando si organizza la giornata donne e scienza, delle giornate in cui classi e scuole vengono invitati ad affrontare un tema di ricerca scientifico poiché vi è difficoltà ad avere simpatia per le discipline scientifiche che diventa anche causa di minori possibilità lavorative

Si parla di crescita di se stessi e sulla consapevolezza delle proprie possibilità. 

L'evento si fa all’Ateneo dove ci sono classi premiate e ci sono scienziate che parlano della loro vita. Le ragazze si è visto in molti casi che presentano i risultati migliori ma non sono presenti nelle materie scientifiche, molte ricerche hanno documentato che questo abbassa l’autostima e non permette di prendere in considerazione i campi matematico-scientifici.

La crescita di potenzialità avviene anche con le organizzazioni, infatti più si riesce a conoscere più vengono stimolate non permettendo l’esclusione di nessuna strada.

Vengono anche svolte giornate sul tema della consapevolezza come il tema della violenza. 

Ulteriore iniziativa è sul tema di disuguaglianza legata al sesso, si è istituito un premio di laurea per le ricerche migliori sul tema dell’uguaglianza di genere, le disparità  e la violenza.

Come può un diciottenne attivarsi contro le disuguaglianze?

Si comincia dalle piccole cose, i segni sono importanti, il nostro orizzonte deve essere un orizzonte di normalità e quotidianità. Si comincia dalle relazioni, essere capaci di ascoltare e ascoltarsi, il vero ascoltare non è solo udire delle cose, il vero ascolto è fatto di empatia.

(Papa Francesco dice che l’ascolto vero è l’orecchio del cuore).

Si comincia nella nostra famiglia, nella nostra classe, nei nostri territori, l’ascolto ci porta poi a creare relazioni, la relazione è l’essenza della vita, e diventa importante.

Non bisogna confondere le connessioni che facciamo coi telefonini con le relazioni, c’è bisogno di relazioni di ascolto vero e non solo di udire, e usare l’orecchio del cuore: non dimenticandoci che si comincia dall'accoglienza reciproca, è l’accoglienza alla vita che accoglie la vita dell’altro.

Si comincia dalle piccole cose, perché se riusciamo a tradurre tutto questo dalle piccole cose riusciamo a fare anche altro nel cammino della nostra vita.

Io ho iniziato a 17 anni, con tutti i miei limiti, le mie passioni e i miei sogni a dare una mano ad un signore che viveva su una panchina di Torino, lo chiamavano il “barbone”, questo signore era un medico che una vicenda drammatica della sua vita lo aveva portato a vivere delle forme di sofferenza e squilibrio ed è finito a fare il barbone su una panchina.

L’incontro che c’è stato tra un ragazzino che andava a scuola com'ero io e quest’uomo con la sua sensibilità, sofferenza e fragilità mi ha cambiato la vita e mi sono chiesto cosa potevo fare per andare incontro alla fragilità degli altri, anche io piccolo e fragile.

Lo auguro anche a voi di porre quei semi che porteranno dei frutti cominciando a creare tra di noi un'accoglienza reciproca. Oggi c’è troppa gente che offende la propria vita per offendere e mortificare quella degli altri, non ci può essere una vita contro la vita di altre persone.

Ci sono troppi cittadini ad intermittenza a seconda di momenti e emozioni, abbiamo bisogno di cittadini più responsabili nella continuità dei nostri impegni e nella condivisione e corresponsabilità.

Lavorare con le associazioni se fanno le cose giuste ed essere una spina nel fianco se non fanno le cose che devono fare, questo diventa importante e fondamentale.

Quali sono i punti di intervento della Caritas e se negli anni si è osservato un cambiamento nella tipologia delle richieste d’aiuto fatte da parte delle persone?

Abbiamo visto un grande aumento, la pandemia ha poi impoverito tante persone, il grande cambiamento che c’è stato è che comunque nel volontariato e nell'approcciarsi alla Caritas sono arrivati tanti giovani che ci stanno dando una mano negli empori, nelle mense, in tutte le altre attività. Quindi ancor più gente che ha bisogno di aiuto, ma anche tanta disponibilità nell'aiutare:  Questa è la concretezza della Caritas.


Alunne del VC: Battistelli Chiara e Bozzi Annalisa

A proposito di lingua inglese...

Aspettiamo riflessioni , pensieri, dialoghi, commenti, racconti in inglese Inviate numerosi........

A CONVERSATION WITH MY FIVE-YEAR-OLD SELF 

 

Dear 5 years old me,

Now that I'm writing to you I'm 19. I know, we did it… Things have changed a lot, I swear. 

Spoiler alert ,we live in Italy now. This year we have a big challenge…LA MATURITA'. We still have to beat our fear of talking in front of everyone, yeah, I know, our shyness isn't over yet.

Now babe we have grown up and to be honest I miss the time when we didn’t have to worry about anything, but now it's different. We don’t play with dolls anymore but some people taught us new games now that we are adults…

We don’t watch ''Winx club'' anymore, but now we love to watch videos about crypto and architecture.

Saying this just to tell you that , our dream of becoming an architect has begun to come true. I'm trying everyday a little bit harder to make you and our parents proud.

Anyway, another thing that has changed is that we don’t wear pink anymore ,only black & white, but fortunately the colors have only changed in the outside, because in the inside we still have that colorful spirit. We still want to smile and make others smile…

We used to have a lot of friends when we were kids ,and we had so much fun when we played everyday with them. So please, what I'm asking is that you should enjoy every single moment until you grow up, because you are going to face a lot of struggles.  There are going to be moments that you will feel like you can't do it anymore and you will feel scared. But I want to tell you that you will get through everything … first because you can, then because we have people who will always be there for us.

School at some moments will get worse but then it will get better. Really, just don’t give up babe, we have goals to achieve!. The fact is that growing up is a bit of a "scam" ,take it from me. I wish we could stay 5 years old forever. I want to share an advice with you and I want you to listen to me. First of all, listen to mum and dad, your goal is to make them happy and proud of you. Next, don’t trust people too much because you'll get hurt, keep your friendship's circle small. When you will find your other half, give your best to them…

I want to tell you also one thing ,follow your heart and stand up for yourself and for those you care about.

Appreciate what you have sweetie, because only three things are really important for us…our family, our future and ourselves.

And if you ask me ''are we happy?''

-YES BABE,WE'RE THE HAPPIEST …'cause for the first time ever, everything feels better <3 


MECAJ N’ 

Nuove dal Liceo

Open day... a tutta forza!

A colloquio con la Prof. Cincis 

Professoressa, come sono andati gli Open day?

Sabato 17 dicembre '22 abbiamo fatto il primo e pochi giorni fa, esattamente sabato 21 gennaio '23 abbiamo fatto il secondo. Un centinaio di studenti per il primo Open day con le rispettive famiglie, per un'accoglienza totale di circa 200- 250 persone e questo è per noi motivo di soddisfazione. La formula utilizzata, riuscitissima, è quella della visita all'interno dei laboratori guidati e animati dai nostri studenti, con il prezioso ausilio dei docenti, che illustravano le varie attività.  Alta la  partecipazione anche al secondo Open day di gennaio. La professoressa Cincis conclude dicendo quanto sia importante l'orientamento nelle scuole primarie di secondo grado per far conoscere l'offerta formativa della nostra scuola e i possibili sbocchi post maturità.

Gli studenti del Di Betto si autofinanziano

La classe IVE l'ultimo giorno di scuola precedente alle vacanze di Natale ha realizzato un piccolo desiderio: avere una classe con pareti bianche e per farlo con l'aiuto del prof. Candeliere hanno stampato dei biglietti natalizi acquistabili con un contributo libero. Armati di spatole, pennelli e buona volontà hanno pitturato la mattina del 22 dicembre in allegria e con precisione. Bravi!!!!

Leggiamo la Costituzione italiana

75 Anni di Costituzione: La Costituzione  della Repubblica italiana compie settantacinque anni

Quale modo migliore per celebrare il 75esimo anniversario della nostra Carta costituzionale, per ricordarne l’attualità, l’importanza e la sua essenzialità se non quello di celebrarne tali caratteristiche con un’articolo? A mio parere nessun modo migliore! La nostra Costituzione è sicuramente etichettabile come giovane se confrontata alle altre a livello mondiale; pensare che appena 75 anni fa tutto ciò che per noi è scontato, che c’è perché ci deve essere, non esisteva fa un certo effetto, vero? Sicuramente la sua attualità è in parte data da ciò, infatti, tutte le tematiche proposte nella Costituzione non risultano scontate nemmeno al giorno d’oggi. 

Ci sono anche lati negativi, risultano infatti innumerevoli situazioni in cui è perfettamente visibile l’inadempimento e la non applicazione di diritti e doveri dei cittadini. Per fare un concreto esempio di tali mancanze basta porre attenzione al fenomeno del caporalato, allarmante esempio di schiavitù moderna, a cui vengono sottoposti buona parte dei migranti che giungono nel nostro paese e non solo, dato che questa pratica riprovevole si verifica anche nei confronti di lavoratori italiani. E' sorprendente come si verifichi tale circostanza in un Paese che promette nella sua Carta costituzionale la tutela del lavoratore e la rimozione da parte dello Stato [articolo 3] di ogni ostacolo che si ponga davanti alla realizzazione di una vita dignitosa di un qualsiasi individuo, residente nella nostra amata Italia. 

La nostra Costituzione però non è segnata solo da contraddizioni, c’è molto altro di positivo! In un Liceo artistico come non citare l’importanza dell’articolo 9, che promuove la tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione. 

Approfittando (purtroppo) del triste momento storico, in cui è in atto un sanguinoso conflitto tra Russia e Ucraina, è di fondamentale importanza analizzare il contenuto dell’articolo 11, che cita: ”L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. 

Per ultimo, ma non certo per importanza, in quanto donna sento il dovere di citare l’incisiva traccia lasciata dalle 21 donne che hanno avuto la determinazione di prendere parte al processo di stesura della Costituzione, rendendole dunque più che meritevoli di essere ricordate. All'epoca la loro presenza rappresentava un’eccezione degna di un'avanguardia, che lasciava pensare ad un futuro in cui le donne potessero avere la loro voce in capitolo; grazie a queste donne nacque l’articolo 51 che sancisce l’eguaglianza in ambito di cariche lavorative tra i due sessi (infatti ne abbiamo oggi un chiaro esempio: per la prima volta, una donna Presidente del Consiglio). 

Insomma, potremmo ricercare l’attualità in ognuno dei 139 articoli della nostra Costituzione, ciò ci basti come motivazione a rispettarne il contenuto e, soprattutto, ad esserne fieri!

Eleonora De Carlo 5E


Si ringrazia il Prof Perli per la supervisione  



Il 27 dicembre 1947 il Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, a Palazzo Giustiniani, firmava la Costituzione della Repubblica italiana, controfirmata dal Presidente dell'Assemblea Costituente Terracini e dal Presidente del Consiglio dei Ministri De Gasperi, con il visto del Guardasigilli Grassi. L'Assemblea Costituente la aveva approvata in via definitiva nella seduta del 22 dicembre. Il 1 gennaio 1948 entrava in vigore

"Questa carta che stiamo per darci è, essa stessa, un inno di speranza e di fede. Infondato è ogni timore che sarà facilmente divelta, sommersa,  e che sparirà presto. No; abbiamo a certezza che durerà a lungo, e forse non finirà mai, ma si verrà completando ed adattando alle esigenze dell'esperienza storica. (...) e così avverrà: la Costituzione sarà gradualmente perfezionata, e resterà la base definitiva della vita costituzionale italiana. Noi stessi - ed i nostri figli - rimedieremo alle lacune ed ai difetti, che esistono, e sono inevitabili"

(Meuccio Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione; Resoconto del 22  dicembre 1947)


DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA


Il nostro attuale assetto istituzionale è frutto di un travagliato cammino e di un’evoluzione storica che ha sviluppato nel popolo italiano la coscienza che libertà e democrazia sono valori fondamentali e irrinunciabili del vivere civile.


Quando, nel 1861, il Regno di Sardegna assunse la denominazione di Regno d’Italia, lo Statuto concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848 fu esteso progressivamente ai territori via via annessi e legiferò sul nuovo Stato italiano.


Lo Statuto era caratterizzato dal fatto di essere:


La forma di governo introdotta con lo Statuto Albertino non era fondata su una netta separazione dei poteri:

Lo Statuto Albertino, composto di 84 articoli e considerato uno Statuto breve, era entrato in vigore il 4 marzo del 1848, cento anni più tardi, il 1 gennaio del 1948 entra in vigore la nostra Costituzione.

La Costituzione è:


La nostra Costituzione si basa sul principio della separazione dei poteri


Statuto Albertino Costituzione

Concesso dal sovrano Elaborata da un’assemblea di rappresentanti popolari


Forma di governo

Monarchia costituzionale Repubblica parlamentare


Capo dello Stato

Re Presidente della Repubblica


Potere esecutivo

Re Governo


Potere legislativo (Parlamento)

Deputati eletti dai cittadini maschi più ricchi; senatori di nomina regia Deputati e senatori eletti da tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni


Potere giudiziario

Magistrati di nomina regia Magistrati vincitori di pubblici concorsi


Tipo di Costituzione

Flessibile: si può modificare come qualsiasi  legge dello Stato Rigida: si può modificare solo seguendo una particolare procedura

lo Stato Albertino e la Costituzione Italiana.

LA REDAZIONE

Prof. Pelli;  Sara Alessandri, Chiara Battistelli, Annalisa Bozzi, Michela Capezzali, Melissa Farino, Natalia Mecaj, Ludmilla Mingolla, Nastia Pantia