Ringraziamenti




A mio padre, che con grande serenità, ha riletto l'intero lavoro apportando, ove necessario, le utili correzioni strutturali (confesso che sono state molte).

Al "Cavaliere Teutonico" Bernardino Coppola per le preziosissime traduzioni dal tedesco e l'eroica ricostruzione dei vari contesti, ricavata da telegrammi, lettere, manifesti e ordini, con l'abilità pari a quella degli antichi cesellatori.

A Gaetano Luca Scala, per avermi difeso dalle insidie strutturali della lingua tedesca che, in fase di trascrizione mi ha teso diversi tranelli, tutti fortunatamente elusi.

Medesimo discorso per Tanja Eleanorovna Rigbynskaja, operativa nel versante russo per le sue imprescindibili trascrizioni fonetiche.

Ai tanti cari amici che mi hanno sostenuto nella realizzazione dell'opera: dal Dino esasperato - 'Ancora, cò sti’ russi!' - all'Amato che mi ha conferito una, seppur virtuale, "Laurea Honoris Causa" in storia, passando per Daniele, che ha voluto sondare il territorio del mito affibbiandomi, in coerenza con l’argomento trattato, il nomignolo di “Vasilij Zajc'ev”. Per me, che su una linea di tiro riuscirei a colpire tutte le sagome fuorché la mia, direi che è stato fin troppo generoso.

E grazie, di cuore, a mia moglie, la mia prima lettrice.