NAPOLI, DINTORNI E ... OLTRE


NAPOLI :

UNO SCRIGNO CON TANTI TESORI DA SCOVARE:

IN QUESTO SITO TU LI POTRAI TROVARE!

Un giro virtuale con gli alunni della 5^ B per scoprire le bellezze di Napoli, dei suoi dintorni e oltre. Un viaggio tra leggende, mare, paesaggi fantastici, arte, cultura, cucina.

ANNO SCOLASTICO 2020/2021

IC TERZO GADDA

SCUOLA PRIMARIA SAN GAETANO

QUARTO - NAPOLI



La leggenda della sirena Partenope



L’origine della fondazione di Napoli è legata alla leggenda della sirena Partenope, figura mitologica descritta nell’Odissea, famosa per il suo canto melodioso.

Omero narra che Ulisse, noto per la sua curiosità, volle ascoltare a tutti i costi il canto delle sirene che attraevano i navigatori con le loro voci angeliche e melodiose per poi ucciderli. Avvisato dalla maga Circe, egli prese delle precauzioni: ordinò ai suoi uomini di mettere dei tappi di cera alle orecchie, poi si fece legare all’albero maestro della sua nave vietando loro di slegarlo. Ulisse così non cadde preda delle dolci creature marine.

Le sirene ci rimasero molto male e per la delusione si suicidarono schiantandosi sugli scogli. Il corpo della sirena Partenope, fu portato dalle correnti marine proprio tra gli scogli di Megaride, dove oggi sorge Castel dell ’Ovo. Lì alcuni pescatori la trovarono e la venerarono come una dea: divenne la protettrice di quel piccolo villaggio che, in suo onore, si chiamò Partenope.

Partenope fu poi distrutta dai Cumani che costruirono al suo posto Neapolis. Da allora la città, pur a distanza di secoli, continua ad essere chiamata “città partenopea” e la bella sirena continua ad esserne il simbolo.



LA LEGGENDA

DI CASTEL DELL’OVO



La sirena Partenope era una delle tre sorelle che, insieme a Ligia e Leucosia, tentarono con il loro canto melodioso di incantare e far naufragare Ulisse che, scaltramente, per resistere, si fece legare all’albero maestro della nave. Le tre sirene, prese dallo sconforto per il fallimento, si lasciarono, per così dire, andare alla deriva. La leggenda narra che Partenope rimase impigliata tra gli scogli di Megaride, e lì, prima di morire ed essere sepolta, depose un uovo.

Un giorno, il grande poeta latino Virgilio, da tutti considerato anche grande mago e taumaturgo, raccolse l’uovo della sirena in prossimità dell’isolotto Megaride.

Virgilio, credendo che veramente l’uovo fosse magico e incantato, lo sistemò in una cameretta nei sotterranei del Castel Marino, mettendolo in una caraffa di vetro piena d’acqua protetta da una gabbia di ferro, ed appesa a una pesante trave di quercia. Per questa ragione il Castello fu chiamato poi dell’Ovo.

Secondo la leggenda, se l’uovo fosse stato ritrovato o fosse rotto, tutto il castello sarebbe sprofondato in mare e una serie di sventure avrebbe colpito la città di Napoli.

L’uovo ad oggi non è stato ancora ritrovato e si spera che questo non venga mai rinvenuto, visto che su quell’uovo ci sarebbe un sortilegio, il quale recita:

“DA QUELL’OVO DIPENDEVANO TUTTI GLI AVVENIMENTI E LA FORTUNA DEL CASTEL MARINO”.



Monastero di Santa Chiara


Stazione di Mergellina


Mergellina


Le foto presenti nel sito sono state prese dal web; se qualcuno nota la presenza di immagini di sua proprietà, lo faccia presente ed esse verranno immediatamente rimosse.