dalla nostra scuola     

 OPEN DAY Marconi 2023 

Presentazione dell’offerta formativa ai genitori e Attività laboratoriali per bambine e bambini, ragazzi e ragazze nei tre plessi: G. Marconi (Centrale), Ex Internazionale (succursale) e Lambruschini


clicca sul banner qui sotto per visualizzare il sito dell'OpenDay 2023-2024

Care sharing: l’accoglienza alla scuola Marconi 

di Giulio Balsamo, Mattia La Barbera - I H e Jacopo Lecardane III H 

Ciao a tutte e a tutti!

Noi siamo i ragazzi di I e III H, 

Vogliamo raccontarvi la nostra esperienza scolastica, per alcuni appena iniziata e per altri ormai quasi conclusa. Parleremo di alcuni tra i numerosi progetti che la scuola Marconi organizza per noi tutti gli anni, facendoci crescere divertendoci!


Ci ritornano in mente, pensando ai primi giorni di scuola, i tanti giochi fatti in classe per presentarci ai compagni e ai professori, giochi che ci hanno dato la possibilità di conoscerci e diventare un gruppo affiatato. Il nostro ingresso nella scuola dei “ragazzi grandi” è stato fantastico! Siamo stati già coinvolti in nuove entusiasmanti attività come visite guidate nel territorio, siamo stati alla Palazzina Cinese e al museo Pitrè. siamo stati protagonisti dell’ iniziativa “”Io leggo perchè” in alcune librerie dove abbiamo potuto portare i nostri libri preferiti, come Moby Dick, e parlarne al pubblico. Sono esperienze che ci fanno acquistare sicurezza e crescere. Non potevamo desiderare una scuola così bella !


La nostra scuola è molto spaziosa ed ospita una grande palestra. Le sezioni si dividono in due parti dell’istituto: centrale e succursale. I professori sono gentili e cortesi e aiutano sempre i compagni in difficoltà. Fare amicizia i primi giorni è importante perché ci aiuta a relazionarci tra di noi e con i professori, rendendo l’anno piacevole a tutti quanti.  


Nei primi giorni di scuola noi, alunni di terza media, come è consueto fare, scriviamo delle brevi lettere per i ragazzi di prima, appena approdati in una nuova scuola con nuovi professori e nuovi compagni. Il nostro compito è quello di renderli partecipi alle attività scolastiche e accoglierli in questa nuova avventura, anche stringendo amicizia con loro. Creiamo lettere, presentazioni, video e disegni ogni anno per rendere la loro esperienza della scuola media indimenticabile fin da subito.

Il giorno della consegna delle lettere, che contenevano anche dei piccoli cruciverba da risolvere insieme, eravamo molto emozionati perché non sapevamo cosa sarebbe successo. Alla fine ci siamo seduti e abbiamo iniziato a leggere e a fare i cruciverba che erano molto divertenti; è stata un’ occasione nuova per conoscerci e per stare insieme!  Da quel giorno sono infatti nate nuove amicizie che persistono tuttora e che ci aiutano a stare anche con i più grandi!


Per noi alunni di prima media la prima gita è stata al museo Pitrè, il museo delle tradizioni siciliane che ci racconta cose, costumi e abitudini di un'epoca  ormai lontana. Abbiamo potuto ammirare abbigliamento, attrezzi di lavoro, giocattoli, armi, carrozze e dipinti della popolazione contadina. Lo stesso studio di Giuseppe Pitrè è esposto lì con volumi e manoscritti che risalgono al 1800. Lui ha studiato molto le tradizioni siciliane e ci ha conservato fonti  materiali, scritte e iconografiche di una Sicilia che noi appartenenti ad una  generazione moderna non potevamo neppure immaginare.

In questo stesso giorno abbiamo potuto visitare la Palazzina Cinese. Era la casa estiva del re di Sicilia e ha uno stile tipicamente orientale. Abbiamo visto le stanze, ammirato l'arredamento,  la tavola che aveva un dispositivo tecnologico per l’epoca per portare al tavolo le pietanze ancora calde dalla cucina sottostante. La vista dei giardini dal piano superiore è veramente incantevole.


Questi primi mesi di scuola sia per i ragazzi delle prime che per gli alunni di terza, sono stati senz’altro giorni intensi, ma comunque gratificanti. Per i ragazzi appena entrati alle medie, iniziare da capo una nuova esperienza, piena di imprevisti ed impegno, non è sicuramente stato facile, mentre, entrare nella propria aula per l’ultimo anno, fa sentire gli alunni delle terze più malinconici e più fragili. 

Possiamo già fare un bilancio di quest’ anno scolastico e noi siamo molto entusiasti!

Ci chiediamo chissà quante cose ancora impareremo e quanti nuovi posti scopriremo. 

Nella nostra bella Palermo ci sono sicuramente ancora tanti tesori da trovare per ragazzi curiosi come noi. Speriamo, quindi, di aver introdotto al meglio la nostra scuola e i suoi progetti che ha sviluppato in questi lunghi anni!

Un saluto dai ragazzi di prima e terza H!

PS: Restate sintonizzati per nuove informazioni dalla nostra scuola

Che patrimonio! 

di Chiara Abate e Maria Martinello - I H

Le Giornate Europee del Patrimonio si svolgono in due giorni di settembre, sono organizzate dall'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa e ad esse possono partecipare tutti i cittadini. Servono per evidenziare  il valore culturale  storico, artistico del nostro grande patrimonio.

Il 6 ottobre tutte le classi prime della nostra scuola sono andate a fare una gita alla Palazzina Cinese. Ci siamo radunati e siamo andati all'interno del parco, ci siamo seduti e ognuno di noi ha disegnato un albero per descrivere le cose più importanti della nostra vita: le radici erano le nostre origini, i rami i nostri sogni, le  foglie i nostri compagni di viaggio.

Poi abbiamo fatto la merenda e subito dopo ci siamo diretti alla Palazzina, costruita su commissione del re Ferdinando lll di Sicilia nel 1799.

Al piano terra abbiamo ammirato la tavola matematica che grazie ad alcune leve consentiva di portare al piano superiore i pasti; abbiamo visto una grande vasca da bagno e infine una sala grande con divanetti e affreschi ed  infine la sala da biliardo.

Al piano di sopra si trova  l’appartamento della Regina Maria Carolina, caratterizzato da due sale da ricevimento, lo spogliatoio e una camera con il letto a baldacchino.  All’ultimo piano c’è la vasta terrazza, una camera con le sputacchiere, che ci ha fatto un po’ sorridere,  e infine una camera con i ritratti della famiglia reale. 

Poi percorrendo un breve viale siamo arrivati…al Museo Pitrè!


Il museo espone abiti siciliani, armi, oggetti per la pesca, quadri in vetro, oggetti di uso quotidiano come scodelle, fiaschi e brocche e infine manufatti come recipienti in terracotta. 

Una guida ci ha accompagnato per le varie sale,ci ha mostrato i reperti antichi, raccontandoci la loro storia. Questi erano oggetti appartenuti a contadini, guerrieri, artigiani, agricoltori  e fabbri del passato. Ma c’erano anche vestiti, quadri, vasi, quaderni sui quali vi erano scritti appunti, tra questi uno era proprio di Giuseppe Pitrè, il fondatore del museo.

Per quanto riguarda i mezzi c’erano tantissimi carri e al loro confronto ci siamo sentite

piccolissima. Abbiamo immaginato in quel momento, come doveva essere la vita a quei tempi. Chissà cosa provavano le persone di quell’epoca e se anche loro, come noi, subivano la loro maestosità!

Una cosa che ci è piaciuta moltissimo è stato il teatrino dove c’erano appesi dei pupi. Perlopiù erano dei cavalieri con spade e scudi, con barbe lunghissime e colori con sfumature cromatiche che passano dal giallo al rosso e dal blu al verde.

Subito dopo abbiamo ammirato i vecchi giocattoli, una collezione di trenini e delle carte siciliane molto vecchie. Insieme ai nostri compagni Mattia e Daniele abbiamo fatto tantissime foto. Quando siamo usciti siamo andati a Villa Niscemi e abbiamo scritto su un quadernino le cose che ci hanno colpito in questa fantastica gita.

Era davvero un mondo affascinante quello del passato. Diverso forse, ma estremamente affascinante! Per noi è stata una gita molto bella perché ci siamo divertiti, abbiamo giocato, siamo stati all'area aperta e abbiamo anche socializzato con le altre classi. Secondo noi questa gita è stata interessante, istruttiva e divertente. Al prossimo racconto!

intervista a:

Aristide Tamajo

Assessore all’Istruzione del comune di Palermo

Il 14 Novembre l’assessore all’istruzione Aristide Tamajo è venuto nella nostra scuola in modo che noi lo potessimo intervistare.

Le persone presenti erano la preside Floria, la prof.ssa Quartararo e la classe 2^D, gli “intervistatori” erano Antonio Mioduszewski (direttore responsabile del giornale) e Laura Madonia (area rosa) mentre a fare le riprese audio-video sono stati Federico Levito (grafico) e Gabriele Falgares (area blu).

Ora se dovessi scrivere parola per parola tutto quello che abbiamo detto impiegherei ore, quindi riporterò qui solo le parti più importanti o comunque le risposte alle domande più significative.


Come prima cosa la Preside ha introdotto all’assessore il progetto del giornale, dopodiché gli intervistatori hanno iniziato con le domande.

Antonio Mioduszewski: in che cosa consiste il mestiere dell’assessore all’istruzione? 

Assessore Tamajo: l’assessore alla pubblica istruzione ha la responsabilità sulle scuole che vanno dall’asilo fino alla scuola secondaria di 1° grado. Per ora stiamo facendo dei progetti per la fascia 0-3 anni; infatti tra qualche settimana si inizieranno a costruire 6 nuovi asili nido nelle zone periferiche di Palermo,il motivo sono le esigenze lavorative dei genitori.

Laura Madonia: Come vede Palermo tra 5 anni? 

Assessore Tamajo: Come sapete l’anno scorso Roberto Lagalla è stato eletto Sindaco, è una persona molto attenta ai problemi della scuola, grazie al fatto che ha lavorato in questo settore. Per questo motivo c’è una forte collaborazione tra me e il nuovo Sindaco e si stanno ottenendo dei risultati molto buoni. Quindi penso che Palermo tra 5 anni sarà migliore. Ma ciò dipende anche dal cittadino, perché i cittadini hanno grandi responsabilità... In particolare mi ricordo una frase che mi ha detto una ragazza del nord “Qua in Veneto, la scuola è di tutti, la strada è di tutti; da voi in Sicilia non è sempre così”

Riguardo a questo argomento la Preside è intervenuta, spiegandoci che dobbiamo essere cittadinanza attiva, avere più senso civico, anche noi ragazzi dobbiamo sentirci responsabili delle nostre piccole azioni, in modo da poter andare la sera a letto con la coscienza leggera. 

Antonio Mioduszewski: Che consiglio può dare a noi giovani?

Assessore Tamajo: Cercate di studiare, perchè l’ignoranza è una brutta bestiaApprezzate la scuola, fate sport perché migliora il fisico e la mente, siate buoni figli e nipoti. Imparate ad essere buoni compagni di classe e buoni amici.

Domanda 1: Cosa ne pensa del giornalino?

Assessore Tamajo: Penso che sia un’esperienza che vi aiuta a scrivere di più e meglio, utile per le vostre conoscenze e per la vostra crescita.

Domanda 2: Cosa ne pensa del ragazzino che si è suicidato in questi giorni?

Assessore Tamajo: Penso che sia stato un evento terribile, ma penso anche che i compagni di classe debbano avere più cura e sensibilità nei confronti delle persone più fragili. Ecco, avrebbero dovuto essere più solidali e sensibili.


Per concludere l’incontro l’assessore Tamajo ha chiesto se avevamo qualche proposta per la nostra scuola.

Proposta 1: Che ne pensa di prolungare l’orario scolastico, in modo da mangiare in mensa e fare i compiti per casa a scuola così da essere liberi per il resto della giornata?

Risposta 1: Sinceramente io abolirei del tutto i compiti per casa, quindi penso sia un’ottima idea.

Proposta 2: secondo lei sarebbe una buona idea restare di più a scuola per fare delle attività extra-scolastiche? (es: biblioteca, sport, corsi lingue…)?

Risposta 2: Ogni anno lo Stato dà delle somme alle scuole, che queste possono investire come vogliono. E di anno in anno cerchiamo di creare sempre più spazi per gli alunni in modo da fargli fare più attività possibili.

Proposta 3: secondo noi un problema della scuola è quello degli spazi della palestra...

Risposta 3: Prometto che l'anno prossimo ci rivedremo e questo problema sarà risolto almeno in parte.

guarda l'intera intervista

Video-intervista a: 

prof.ssa Rosalba Floria

Dirigente Scolastico del nostro istituto


intervista di Bianca Treppiedi e Davide Nikshiqi

riprese di Gabriele Attinelli e Giulio Tortorici

Nel cuore di ogni istituzione educativa, c'è una figura chiave che guida e ispira, plasmando il destino delle giovani menti in crescita. Lunedì 4 dicembre 2023 alcuni dei ragazzi della classe 3E, nella veste di giornalisti Bianca Treppiedi e Davide Nikshiqi, e come videomaker Gabriele Attinelli e Giulio Tortorici, hanno avuto l'onore di sedersi con la Dirigente scolastica della scuola, Prof.ssa Rosalba Floria, per un'intervista esclusiva ed emozionante. Attraverso questa piacevolissima conversazione, noi giovani intervistatori abbiamo preso maggiore consapevolezza della visione educativa, degli obiettivi e progetti futuri  della scuola,  che mira a creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo.

L'intervista alla Dirigente scolastica ha dipinto un quadro affascinante di un'istituzione impegnata nell'elevare il livello dell'istruzione. I temi trattati suggeriti dalle domande redatte precedentemente da noi studenti, sono stati vari e significativi.

Vi presentiamo una sintesi dell’intervista :

Davide: “Gentile Preside, qual è il motivo per cui ha deciso di intraprendere la carriera di Dirigente scolastico?”

Dirigente Scolastica: “Io insegnavo già da diciassette anni alla scuola primaria ed era un'attività che mi piaceva moltissimo, però avevo voglia di mettermi alla prova in una nuova dimensione, che è di tipo organizzativo, quindi ho ri- iniziato a studiare, ho fatto un concorso, e sono riuscita ad ottenere questo risultato”.

Bianca:  “Riguardo alla nostra struttura scolastica, cosa si potrebbe fare, secondo lei, per migliorarla e magari ampliarla?”

Dirigente Scolastica: “Quando sono arrivata qui, a dispetto del nome prestigioso, come tutti quelli che arrivano al Marconi la prima volta, mi sono scoraggiata un po’ vedendo l’edificio scolastico della sede principale, perché siamo in un condominio. Per tanti anni è stata inoltrata richiesta al Comune dell’assegnazione  di una nuova sede, però questa sembra essere una strada che non sortisce esiti positivi perché nella zona circostante non ci sono degli edifici disponibili, ma nel corso degli anni, la scuola si è sempre distinta nel fare tanti piccoli miglioramenti, dalla creazione di spazi laboratoriali dedicati, alla tinteggiatura delle pareti, a nuove attrezzature digitali, perchè c’è la voglia di renderla un ambiente gradevole anche dal punto di vista estetico, però, onestamente penso che chi viva la scuola si dimentichi un po’ di questa dimensione “piccola” perché  facciamo così tante attività e progetti e si sta così bene che alla fine la  struttura scolastica è un aspetto che riusciamo a superare alla grande con la nostra energia.”

Davide: “Per quanto riguarda la palestra della nostra scuola abbiamo letto, in un'intervista all'assessore Tamajo pubblicata sul nostro giornale, che ci saranno delle soluzioni migliorative. Può darci qualche informazione in più?”

Dirigente Scolastica: “Le soluzioni migliorative le abbiamo trovate noi, come sempre, nel senso che da anni facciamo una convenzione con il Club Leoni, qui vicino, per utilizzare  degli spazi alternativi  durante l’anno scolastico; sapete anche che negli ultimi anni con il Comune di Palermo abbiamo fatto delle convenzioni per utilizzare gli spazi dello stadio delle Palme, la palestra della piscina comunale, e abbiamo valorizzato, anche grazie al contributo di un’associazione che da tanti anni collabora, il campetto del Lambruschini: quindi, abbiamo delle soluzioni alternative alla nostra palestra che è piccolina e può accogliere soltanto una classe per volta”.

Bianca: “In futuro, verranno realizzati nuovi progetti inerenti alla legalità o altre tematiche di interesse generale?”

Dirigente Scolastica: “Voi sapete che questa scuola è molto attenta alla realizzazione di progetti che possano contribuire all'ampliamento dell’offerta formativa in modo significativo, e che quindi vi dia la possibilità di confrontarvi anche con altre dimensioni  in grado di offrirvi un punto di vista diverso, importante per crescere da un punto di vista personale e sociale nell'ottica della cittadinanza, del rispetto delle regole e della legalità .Ci saranno  tanti altri interventi progettuali  anche nell’ambito che riguarda  l’area delle emozioni alla quale  anche quest'anno stiamo cercando di rivolgere una particolare attenzione e poi abbiamo in corso d’opera un progetto molto importante che vi vedrà protagonisti nell’ambito delle competenze linguistiche.”

Davide: “Abbiamo letto in un articolo del giornale “La Repubblica” che la scuola Garzilli potrebbe aggregarsi alla nostra scuola. Cosa ne pensa?”

Dirigente Scolastica: “Il N. Garzilli è un plesso con il quale noi abbiamo già da tanti anni una collaborazione, perché tanti alunni del Marconi sono ex alunni del Garzilli, quindi in un'ottica di  territorialità e continuità potrebbe essere una bellissima scommessa anche perché noi saremmo più grandi, questo però non significa che  non ci possano essere delle difficoltà da un punto di vista della organizzazione, perché le scuole non sono soltanto numeri, le scuole sono persone e quindi ci sarà un grande lavoro da fare per ricreare una comunità scolastica con i nuovi docenti, con il nuovo personale, con tutti gli alunni e le famiglie che faranno parte della nostra realtà, questa è una cosa fondamentale, perché voi sapete quanto è importante per noi fare comunità e stare bene insieme.”

Bianca:Come pensa di usare i fondi del PNRR?”

Dirigente Scolastica: “Abbiamo concluso una prima parte del progetto dello scorso anno che vedeva l’acquisto di attrezzature tecnologiche, per incrementare tutte le dotazioni che servono a proporre una didattica che sia avanzata da un punto di vista dei linguaggi, e della possibilità di sperimentare. Quindi questa è una prima possibilità che abbiamo concluso e verranno consegnate verso l’inizio del prossimo anno tutte le dotazioni tecnologiche acquistate e gli arredi; avremo, anche, degli spazi laboratoriali nuovi e interessanti in tutti i plessi, e poi abbiamo un altro investimento, come accennavo poco fa, per le competenze esterne, tutta la parte scientifica, soprattutto per avviare le ragazze agli studi scientifici e mettere in atto delle competenze in ordine a queste attitudini e anche a delle competenze linguistiche sia per gli alunni che per i docenti.”

Davide: Se analizziamo i sistemi scolastici di altri paesi, ad esempio dei paesi del Nord-Europa, notiamo che ci sono molte differenze rispetto a quello italiano. Secondo lei, il nostro è corretto oppure dovremmo prendere spunto da altri paesi?”

Dirigente Scolastica: “Io l’anno scorso sono stata in Finlandia e la realtà scolastica è molto diversa: ci sono tempi più distesi, non c’è una valutazione numerica, si ha un'attenzione alla persona e non allo studio, questa è una cosa che noi dovremmo assumere, di contro però voi siete sicuramente più preparati, noi abbiamo varie competenze disciplinari più elevate. Bisognerebbe riuscire a creare uno stesso livello tra la dimensione personale e quella disciplinare perchè a volte il focus si sposta su quella disciplinare e non su quella personale. Questa scuola, comunque, tiene in considerazione tutti e due gli aspetti anche se sicuramente c’è ancora da lavorare. Ad ogni modo, non modificherei il nostro sistema scolastico, cercherei bensì di fare dei miglioramenti volti più ad una maggiore valorizzazione di tutte le diverse potenzialità e risorse di ogni singolo alunno.

In chiusura di questa stimolante intervista con la Dirigente Scolastica, la Prof.ssa Rosalba Floria, emerge chiaramente la passione e la dedizione che caratterizzano la sua leadership educativa. Attraverso le sue parole, traspare la visione di una scuola che va oltre la sola trasmissione di conoscenze, aspirando a plasmare individui consapevoli e attivi nel contribuire al benessere della società.

Incontro con l'autore:

Dario Levantino

di Viola Talluto e Bianca Treppiedi - III E

È importante trattare il tema della lotta alla mafia, soprattutto nelle scuole, perché educare gli studenti a prendere le distanze dalla mafia aiuta a rompere il muro dell’omertà e della paura che spesso circonda questa forma di criminalità organizzata, incoraggiando una cultura di denuncia e responsabilità. La nostra scuola promuove molto questa azione organizzando spesso eventi di tal genere. Di recente, durante la giornata del 13/ 10/ 2023, la 3E insieme alla 2C, 2F e 2G ha preso parte ad un incontro con  Dario Levantino, giovane scrittore di libri per ragazzi, autore in particolare del libro assegnatoci per le vacanze estive, “Il cane di Falcone”. Per prima cosa l’autore è riuscito a metterci a nostro agio tramite un modo di fare coinvolgente ed informale e presentando un power point basato principalmente sul tema del libro, ossia la lotta alla Mafia, in cui esponeva dei fatti importanti in modo scorrevole, chiaro e non noioso. Dario, durante l’incontro, ci ha offerto l’opportunità di intervenire, non solo attraverso le domande che gli abbiamo posto, ma richiamando la nostra attenzione anche con esempi pratici.  Lo scrittore  ha raccontato brevemente la trama del suo libro che tratta la storia di un'amicizia speciale tra un cane randagio e il magistrato palermitano Giovanni Falcone. Un romanzo che si basa sul valore del coraggio e la forza delle idee che sopravvivono alla morte; un libro sulla mafia e la figura di Falcone, viste però con gli occhi di un cane. Dario, inoltre, ci ha riferito che , essendo nato in Sicilia e poi emigrato al nord , ha potuto riscontrare problemi con l’aggettivo “mafioso” usato ingiustamente per “etichettare” una qualsiasi persona del sud, ma spesso gli  è anche capitato che nel riferire le sue origini l’attenzione da parte del suo interlocutore sia caduta sul fatto che lo scrittore fosse nato nella stessa terra di un magistrato importante, Giovanni Falcone, un modello esemplare di uomo  coraggioso che ha pagato a caro prezzo la sete di verità e giustizia. In seguito Dario Levantino ha sentito il bisogno di documentarsi meglio su questo fenomeno così complesso, studiando e leggendo sempre più articoli e da ciò è nata l’idea del suo libro che si basa effettivamente su una storia vera in seguito romanticizzata ed arricchita di elementi fiabeschi. Successivamente   ci ha raccontato vari aneddoti di mafiosi e pentiti e ha anche voluto evidenziare la tragica morte degli uomini della scorta di cui troppo poco si parla. E’ stata un’esperienza molto piacevole, Dario Levantino è riuscito a catturare la nostra attenzione nel migliore dei modi e sicuramente ha arricchito le nostre conoscenze in quest’ambito.

Con la matematica si può giocare?

di Francesco Lo Cascio, Giacomo Tedesco - I H 

e Christian Nicolosi III H


I giochi matematici sono giochi che servono per mettere alla prova l’intuito e le capacità di ragionamento di ognuno di noi. Ci sono tanti test di logica e di intelligenza che servono per valutare le capacità geometriche ed analitiche. Un gioco matematico non è altro che un problema con un enunciato divertente e intrigante, che suscita curiosità e voglia di fermarsi un po' a pensare. Meglio ancora se la soluzione, poi, sorprenderà per la sua semplicità ed eleganza. Insomma, un'esperienza analoga a quella dello studio della matematica.

In autunno le nostre classi, divise per categoria, sono impegnate nella competizione matematica d’istituto la cui prima edizione risale al 2010 grazie ad un gruppo di docenti di matematica della scuola primaria e secondaria di I grado con la convinzione che la matematica si possa imparare giocando. I giochi matematici del Mediterraneo di dividono in 4 fasi: qualificazione d’istituto, finale d’istituto, finale di area e l’ultima finale è la finale della nazionale. L’obiettivo è mettere a confronto fra loro allievi di diverse scuole.

La matematica fornisce strumenti per indagare e spiegare molti fenomeni del mondo che ci circonda, favorendo un approccio razionale ai problemi che la realtà pone fornendo, quindi, un contributo importante alla costruzione di una cittadinanza consapevole. È fondamentale per la scienza e la tecnologia: la fisica, la chimica e l'ingegneria richiedono una solida base matematica per la risoluzione di problemi e per la comprensione dei fenomeni naturali; la tecnologia, come la codifica e la crittografia, si basa sulla matematica discreta e la teoria dei numeri. Ma cosa ne pensano i docenti delle competizioni sulla matematica? 

Abbiamo pensato di chiedere un parere alla prof.ssa Daniela Di Verde. 

Buongiorno Prof! Quanti alunni sono passati alla selezione dei giochi matematici?

Ciao ragazzi! Non si sa quanti alunni siano passati in totale, ma per accedere alla seconda fase bisogna rispondere correttamente a 6 domande per le classi prime, 10 per le classi seconde, e 13 per le classi terze.

È possibile prepararsi ai giochi matematici?

Si, esistono esercitazioni online, ma anche libri appositi. L’allenamento è sempre utile!

Perché lei fa partecipare i suoi alunni a questo progetto?

Perché la matematica va vista in una materia divertente e come fosse una sfida. È bello valorizzare gli alunni che hanno questa particolare propensione per i giochi matematici. Mi piacciono molto e li trovo stimolanti per avere degli spunti didattici durante le mie lezioni.

Ancora una domanda. Secondo lei gli alunni apprezzano i giochi matematici?

Tra i miei alunni coloro che li apprezzano di più sono i ragazzi che li trovano più facili, ma non tutti li amano, però, anche se non passano le qualificazioni a me interessa che ci abbiano provato.

Grazie Prof per il suo punto di vista!

Grazie a voi e in bocca lupo per le qualificazioni!

Che dire! A parer nostro i quesiti sono stati un po’ complicati, ma tutto sommato è stato divertente metterci alla prova. Speriamo di poter arrivare in finale e poi vincere!

Il Marconi partecipa alla giornata contro la violenza sulle donne

di Vincenzo Mancuso - classe II C

Il 24 novembre 2023 la 2C e le classi 2H, 3F, 3G E 3I, tutte facenti parte dell’istituto Guglielmo Marconi, hanno incontrato alcuni consiglieri della VIII Circoscrizione e il loro Presidente, Avv. Marcello Longo, con l’obiettivo di commemorare la giornata contro la violenza sulle donne. L’incontro si è svolto dalle 9:30 alle 13:00 nella sede dell’VIII Circoscrizione in Via Enrico Fileti n. 19 e, successivamente, presso la panchina rossa in Via Autonomia Siciliana. Le docenti che hanno partecipato all’incontro sono: le Prof.sse Costantino, Rizzo A., Di Filippo, Girgenti, Bonanno, Pettineo, Nicolicchia, Scibetta, Mazzullo e Giannone. Tutti gli alunni indossavano un indumento di colore rosso, colore simbolo contro la violenza sulle donne. La giornata è iniziata, come un normale giorno di scuola, alle 08:00 in classe e poi alle 09:00 siamo usciti dall’istituto e ci siamo incamminati verso Via Enrico Fileti e, dopo circa mezz’ora, siamo giunti a destinazione. Ci siamo seduti nel campetto da calcio davanti alla circoscrizione e l’incontro ha avuto inizio. Marcello Longo ha esordito facendo un discorso molto significativo sull’VIII Circoscrizione. Successivamente alcuni alunni hanno letto ai consiglieri e al Presidente delle lettere riguardanti i problemi dei quartieri di appartenenza. Tutti i consiglieri intervenuti, si sono dimostrati attenti, gentili e disponibili davanti alle nostre richieste, ma hanno anche ammesso la difficoltà nel controllare un’area dalle dimensioni tutt’altro che modeste. Poi, abbiamo svolto le attività contro la violenza sulle donne, in cui alcuni ragazzi hanno interpretato delle donne che hanno combattuto per i loro diritti. Successivamente siamo entrati nella Circoscrizione e abbiamo simulato una seduta comunale, provando così ad essere, perché no, “consiglieri per un giorno” e ricevendo un diploma di partecipazione. Infine, dopo esserci congedati dai membri della Circoscrizione, abbiamo proseguito il percorso e siamo arrivati alla panchina rossa di Via Autonomia Siciliana. Le panchine rosse sono un luogo simbolico attorno al quale raccogliersi per riflettere e quella di via Autonomia Siciliana è stata dedicata, in particolare, a tutte le donne che nella loro vita hanno cercato giustizia, come Emanuela Loi e Rita Borsellino. Lì la nostra Dirigente scolastica, Prof.ssa Floria Rosalba ha tenuto un discorso toccante sul tema della violenza sulle donne e sull’importanza di prenderci cura della panchina. Inoltre ci è stato spiegato il significato dei simboli che vi sono attorno alla panchina: la fontana è il simbolo della vita, della nascita e della rinascita oltre la violenza; gli alberi di arance amare sono il simbolo della capacità generativa delle donne; il masso, preso dal Monte Pellegrino, è la solidità del valore delle donne; la sagoma della donna e del bambino richiama il tema dei diritti negati alle donne e ai minori; gli alberi di pino sono un forte richiamo alla società sana che ha il dovere di proteggere le fasce più deboli; la pensilina rossa è la prima fermata dell’autobus dismessa con panchina rossa e con numero antiviolenza 1522 che sostituisce il numero di fermata dell’autobus.

Penso che l’incontro sia stato significativo e spero che l’impegno delle scuole e del governo, possa continuare a sensibilizzare tutti i cittadini sul rispetto delle donne e dei diritti fondamentali di ogni individuo.

NOI DICIAMO NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Giorgio Giacone, Viola Carini ed Emma Puleo 2^D

Il 24 Novembre la mia classe, la 2ª D, ha partecipato alla manifestazione scolastica contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio. Ci prepariamo da tutta la settimana, abbiamo anche scritto su delle magliette bianche delle frasi sull’argomento e contro i cosiddetti “uomini”, che non sono neanche degni di essere chiamati così, visto quante donne hanno sofferto e sono MORTE per mano dei loro padri, fidanzati, mariti o ex. Sinceramente non so cosa spingesse i miei compagni a presentarsi quel giorno a scuola, chi perché voleva che questa storia finisse perché era ed è tutt’ora un’ingiustizia, chi aveva seriamente paura che se non facevamo qualcosa adesso anche noi da più grandi avremmo avuto grossi problemi, io da parte mia volevo dimostrare al mondo che anche a noi importa quello che sta succedendo e che vogliamo seriamente fare qualcosa. Fu così che giorno 24 scendemmo per fare una ricreazione un po’ diversa dalle altre, infatti tutti indossavamo le nostre magliette con le scritte e restammo giú in cortile molto più del solito, fino alle 10.40 circa. Questo perché, una volta finita la merenda, ci siamo tutti messi intorno alla panchina fatta costruita dalla professoressa Costantino e poi colorata di rosso, colore simbolo di questa giornata. Sulla panchina erano state dipinte le scritte “L’AMORE NON UCCIDE” e "CHIAMATE il 1522”. Inoltre con noi c’era anche la classe 1ª I. Abbiamo iniziato intorno alle 10.15, come prima cosa un ragazzo di 2ª E ha suonato con la tromba un brano,“IL SILENZIO”, ascoltato al crepuscolo nelle caserme militari. Dopodiché una nostra compagna della 2ª D ha letto un testo di Michael Reid intitolato “DEAR WOMAN”, che riporto qui di seguito: "Cara donna, a volte ti capiterà di essere troppo donna, troppo intelligente, troppo bella, troppo forte, sempre troppo qualcosa.  Questo fa sentire un uomo meno uomo e tu comincerai ad avvertire il bisogno di essere meno donna. L'errore più grande che puoi fare è togliere i gioielli dalla tua corona perché un uomo la possa reggere con più facilità.  Quando ciò accade, bisogna che tu capisca che quello che ti serve non è una corona più piccola, ma un uomo dalle mani più grandi.”  Subito dopo abbiamo iniziato a leggere i nomi delle ben 103 donne uccise nel 2023, secondo me un po’ troppe, no?  La cosa che a me ha fatto più orrore è stato il fatto che a volte sono state uccise fino a 3 donne nello stesso giorno ! (1 giugno o 20 settembre). Dopo che sono stati urlati i nomi di tutte le vite delle donne INNOCENTI ammazzate quest’ anno abbiamo letto un altro testo sempre riguardante questo tema, stavolta però era di Roberto Benigni: La donna va amata “State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore per essere amata”. Infine abbiamo concluso in bellezza con la canzone “il cielo in una stanza”, di Gino Paoli, cantata e suonata con la chitarra da due nostri compagni della 2ª D, perché quale modo migliore di esprimere il nostro pensiero riguardo a ciò che sta accadendo che con la musica? Queste sono state le attività organizzate dalla nostra classe per la giornata contro la violenza sulle donne, primo passo di un cammino da fare giorno dopo giorno.

L'attività della classe II D

video-sintesi dell'attività

L'attività delle classi I D e III D

PINK TALK

“Conoscenza vuol dire libertà di pensiero”

di Elena Sciortino ed Eleonora Vizzini III G

Purtroppo ancora oggi nel mondo ci sono delle donne che devono subire delle discriminazioni e violenze. Per sensibilizzare la classe al tema dell’emancipazione delle donne, abbiamo fatto varie attività: inizialmente abbiamo realizzato dei lavoretti che consistevano in un foglio di carta con un cuore rosso e una frase contro la violenza sulle donne: “la violenza è un atto di debolezza”, “stop alla violenza sulle donne”. Con la docente di lettere, abbiamo deciso di realizzare una performance che diventerà un video. Inizialmente ci siamo divisi in gruppi per rispondere a delle domande sulle donne e sul gender gap (anche in geografia ci eravamo soffermati sullo stesso argomento, a partire dall’obiettivo 5 dell’Agenda 2030).

Successivamente abbiamo cercato informazioni e materiale sulle donne che ci ha assegnato la nostra insegnante: Frida Kahlo, Nellie Bly, Rita Levi Montalcini, Malala, Masha Amini, Rosa Parks ed altre. Poi ci siamo divisi in due gruppi da otto persone: il primo gruppo interpreterà le donne su cui sono state fatte le ricerche; cercheremo di farle rivivere, attraverso testimonianze di ciò che hanno fatto nella loro vita o di ciò che hanno subito ingiustamente. Racconteremo la loro storia. Le altre otto persone dapprima ascolteranno in silenzio, poi si avvicineranno singolarmente ad una donna del primo gruppo e la rassicureranno. Cercheranno di “guarire” le ferite delle donne che hanno parlato, attraverso gesti o parole di conforto. Questo è un tema molto importante, soprattutto oggi, e secondo noi, ragazzi e ragazze, non va assolutamente trascurato. Ancora oggi, infatti, nei paesi in via di sviluppo le donne sono considerate inferiori agli uomini e non godono di nessuna autonomia. 

Tutti dovrebbero conoscere l’obiettivo 5 dell’agenda 2030 che parla dell’emancipazione delle donne e dell’uguaglianza di genere. Noi ci siamo immedesimate in alcune donne di cui abbiamo parlato e ci siamo sentite male per quello che queste povere ragazze hanno subito. Si tratta di donne che hanno lottato per un diritto che sarebbe dovuto spettare loro: l’istruzione, il diritto di voto o la stessa considerazione degli uomini. Dopo aver conosciuto queste storie, ci siamo interrogati ed abbiamo pensato che se fosse successo a noi …non sappiamo se saremmo state forti come queste donne. Le ammiriamo per la loro forza, il loro coraggio e la volontà incrollabile. 

La costituzione con la preside Colajanni

di Laura Madonia II D


La professoressa Marialetizia Colajanni, ha insegnato per molti anni in tante scuole per poi diventare Dirigente scolastico presso l’ I.T.C. PIO LA TORRE. 

Ora fa parte dell’ A.N.P.I. (associazione nazionale partigiani italiani), di cui è presidente onoraria nazionale.

Continua tuttora ad andare nelle scuole per parlare del fascismo, della II Guerra Mondiale, della Resistenza, della Repubblica e della Costituzione.

I bambini incontrano il papa

di Giuseppe Agnello e Federico Cottone - II D

Il 6 Novembre 2023, nello stato Pontificio, si è svolta la manifestazione “I bambini incontrano il papa “.  Seimila bambini e ragazzi (di cui 12 della nostra scuola) di 56 nazioni diverse hanno fatto un incontro nella basilica di San Pietro con Papa Francesco dal tema “Impariamo dai bambini e dalle bambine”

Noi del MarconiNews abbiamo intervistato tre ragazzi della nostra scuola che hanno partecipato a questa incredibile ed entusiasmante esperienza: Maria Beatrice Di Stefano della III I, Igea Di Gerlando della II L e Jacopo Gaeta della III C.

Domanda: Vi siete divertiti in questa attività?

Maria: Io moltissimo perché c’è stato un avvicinamento tra i professori e i compagni delle altre classi.

Igea: Io tantissimo perché è stata un’esperienza indimenticabile.

Jacopo: Io mi sono divertito perché abbiamo incontrato il papa.

Domanda: Ci raccontate in poche parole questa bellissima giornata

Maria: La giornata è iniziata alle 4.00 di mattina quando siamo arrivati in aeroporto.

Igea: Appena siamo arrivati a Roma abbiamo preso un bus che ci ha portati a Città del Vaticano e abbiamo visto il colonnato e la Basilica di San Pietro.

Jacopo: Poi siamo entrati dentro la basilica di San Pietro per ascoltare il discorso del papa.

Domanda: Quali sono state le frasi più belle di questo incontro?

Maria: Io non dimenticherò mai quando il papà ha detto che i bambini sono portatori di pace.

Igea: Io non scorderò mai quando il papa ha detto che il gesto di pace è porgere sempre la mano a nostro fratello.

Jacopo: la frase che mi ha colpito di più è stata quando il papa ha detto che se ci arrabbiamo, dobbiamo bere un bicchiere d’acqua!

Domanda: fareste nuovamente questa esperienza?

Tutti: sì, milioni di volte!

La scuola a teatro: "Le fiabe siciliane di Italo Calvino"

Alcune prime della nostra scuola si recano al teatro Politeama Garibaldi

di Sara Ceravolo, Silvia Morelli, Elisa Falletta e Sara De Luca - I B e I N

Mercoledì 6 dicembre siamo andati al teatro Politeama Garibaldi a vedere la rappresentazione "Le fiabe siciliane di Italo Calvino", spettacolo molto coinvolgente che ha messo in scena alcune fiabe e alcuni racconti della tradizione siciliana. Siamo usciti da scuola in gruppo e accompagnati dai docenti, abbiamo preso l'autobus cittadino, siamo arrivati al centro di Palermo e in pochissimo tempo abbiamo raggiunto il teatro. Ci siamo seduti in una stanza piena di decorazioni e con molti specchi e dopo poco è iniziato lo spettacolo. Sono entrati in scena una cantante lirica siciliana accompagnata dalla melodia di un pianoforte e due narratori che hanno iniziato a raccontare le storie di Colapesce, di Rosmarina e di Giufà.

La prima storia girava attorno ad un ragazzo a cui piaceva stare in acqua e contro il quale la madre aveva lanciato una maledizione; Colapesce, il ragazzo protagonista della storia, era diventato mezzo uomo e mezzo pesce e si racconta che per volere del re che desiderava

testare le sue abilità ancora oggi Colapesce regga le colonne della Sicilia. Un’altra fiaba che ci ha fatto innamorare e che ci è sta raccontata è quella di Rosmarina, una ragazza che al suono di uno zufolo veniva fuori da una pianta di rosmarino che i suoi genitori custodivano; la storia ha un lieto fine perché Rosmarina dopo varie peripezie sposa il re di Spagna. A questa storia che quasi tutti noi conoscevamo è seguita quella di Giufà, un ragazzo un

po’ ingenuo che doveva vendere un oggetto prezioso ad una persona di poche parole e che combinava un sacco di guai perché non capiva fino in fondo ciò che significava veramente essere di poche parole. Era addirittura riuscito a fare affari con una statua!

Tutte le narrazioni sono state molto coinvolgenti e ci hanno divertito ma quella che ci è piaciuta di più è stata la storia di Giufà che ci ha fatto ridere di gusto. Gli attori sono stati molto bravi, ci hanno fatto partecipare in modo attivo e ci hanno fatto divertire insieme a loro. É stata una bella esperienza, da rifare sicuramente anche perché, avendo la possibilità di andare in autobus, abbiamo potuto visitare il centro da una prospettiva diversa. Abbiamo potuto vedere una parte della nostra città in modo alternativo e ci siamo sentiti autonomi.