Natura ed ecosostenibilità dell'oasi Lycaena

la storia

Siamo a Salzano in località Villetta compresa tra i fiumi Marzenego e Rio Roviego. La sua superficie è di circa sessanta ettari. 

Fino a metà del secolo scorso era una cava in cui si ricavava argilla per fare mattoni. 

Negli ultimi vent’anni non subendo ulteriori interventi da parte dell’uomo ha potuto recuperare molte caratteristiche naturali e per questo è stata riconosciuta come zona a protezione speciale (Z.P.S.) e sito di interesse comunitario (S.I.C.).

L’area è stata naturalizzata anche grazie all’intervento del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive che ha avviato un progetto di fitodepurazione avvenuto tra il 2006 e il 2009.

Da Maggio 2017 diviene ambito naturalistico di proprietà della città metropolitana “Venezia” che si occupa, con la collaborazione dell'ente gestore Associazione "Napea", della manutenzione e della valorizzazione dell’oasi. 

Il suo nome lo deve ad una rara specie di farfalla a livello che ne è diventata suo simbolo: la farfalla Lycaena dispar

l'ecologia delle zone umide

Le zone umide, cioè aree perennemente o periodicamente sommerse da acqua, sono molto presenti negli ecosistemi di grande importanza ecologica

L'Italia purtroppo ne ha già perse l’85%, il che è un male perché sono fondamentali per la salvaguardia degli ecosistemi circostanti.

Esse hanno diverse funzioni:

Vediamo di seguito nel dettaglio questi 4 aspetti.

protezione dal dissesto idrogeologico

Le zone umide interne sono formate da pozze temporanee, paludi boschive, acquitrini o tratti erbosi inondati vicino a fiumi e laghi.

Molte di quelle interne presentano acque dolci, ma alcune invece sono di acqua salata, proprio come una palude salmastra . Si formano in presenza di climi piovosi o di acque sotterranee che affiorano in superficie. Alcune, inoltre, sono stagionali, e appaiono solo durante i periodi delle piogge.

Una funzione importante si questo ecosistema è il controllo dell’erosione del suolo.

L'erosione è il lento processo di disgregazione dei materiali costituenti i terreni, dovuto a diversi fattori: l'azione del vento, dell'acqua meteorica e delle onde del mare.

Se consideriamo ad esempio le diverse forme che le zone costiere assumono, sono il risultato dei processi di erosione che portano all'arretramento della linea di costa fino ad un metro per anno.

assorbimento dell'anidride carbonica

Le zone umide coprono solo l'1% della superficie terrestre ma se si analizza la quantità di CO2 immagazzinata per metro quadrato si scopre che ne catturano circa cinque volte in più rispetto alle foreste e addirittura fino a foreste e oceani.

Perdere questi habitat, e quindi rigettare in atmosfera una grande quantità  di carbonio in essi immagazzinati, significa ovviamente andare ad accelerare il riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.Senza preservare la capacità delle foreste e di altri ecosistemi naturali di assorbire ingenti quantità di CO2 dall'atmosfera Le zone umide, al contrario, hanno un ruolo molto più cruciale del previsto: in esse è immagazzinato il 20% del carbonio assorbito dagli ecosistemi naturali del nostro pianeta e se si analizzano le capacità di assorbimento per ettaro si scopre che i numeri sono decisamente superiori sia alle foreste che agli oceani. 

biodiversità

Il termine biodiversità, o diversità biologica, in ecologia, è l’insieme delle specie animali e vegetali nelle loro forme e nei rispettivi ecosistemi.

Questo termine è stato creato per la prima volta nel 1998, deriva dal greco “bios” e dal latino “diversitas”.

Ne esistono 3 livelli:


L’ECODIVERSITA’, o biodiversità di ambiente, cioè l’insieme di ambienti tutelati e “ abitato”da delle specie animali e vegetali che convivono insieme, cioè si forma così un ecosistema.


Nell’Oasi Lycaena vi sono più di 20 specie di animali e altrettante di specie vegetali che la abitano

Es. di specie di uccelli sono:

Ardea cinerea Airone cenerino 

Casmerodius albus Airone bianco maggiore 

Es. di specie di rettili sono:

Natrix natrix Natrice dal collare.

rete ecologica

La definizione più comune di rete ecologica è: sistema interconnesso di  habitat, di cui salvaguardare la biodiversità.

Quattro sono le "parti" fondamentali che costituiscono una rete ecologica: 

L’ oasi Lycaena è una stepping zones  o area puntiforme, che con un a posizione strategica rappresenta un elemento importante della rete ecologica di cui fa parte.

Stagno o zona umida

la fitodepurazione

L’area è stata oggetto di un intervento da parte del consorzio Acque Risorgive per favorire la fitodepurazione delle acque del Fiume Marzenego.

La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue, che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide.

E’ una depurazione di tipo biologico che si avvale dell’azione delle piante che danno vita a dei microrganismi batterici che procedono alla depurazione delle acque di scarico.

Questi sistemi di fitodepurazione possono essere usati come dei veri e propri processi depurativi.

All’interno del letto dello stagno, al passaggio delle acque, si formano microrganismi che mettono in reazioni biochimiche di degradazione delle sostanze inquinanti.

Le piante, oltre a partecipare attivamente all’eliminazione degli inquinanti, forniscono l’ossigeno necessario alle reazioni chimiche trasportandolo dalle foglie alle radici.

Per questo motivo solo le specie vegetali  acquatiche o non, che possiedono determinate caratteristiche possono essere usate negli impianti di fitodepurazione : in particolare le specie più usate sono la cannuccia di palude, l’iris e la typha.

Il sistema funziona in assenza di energia aggiunta e quindi di parti elettromeccaniche, il che permette di definire il processo depurativo un impianto “ecocompatibile”.

Acqua del Marzenego in entrata non depurata

Acqua depurata in uscita

la fauna dell'oasi Lycaena

L’Oasi Lycaena è un’area rinaturalizzata composta da piccoli boschi e stagni di diversa profondità, depurati da appositi sistemi. È diventata un importante sito per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli che si possono osservare dalle postazioni di birdwatching.

Le specie animali presenti sono numerose.

Nelle aree boschive possiamo trovare: picchio, poiana, gazza, cince, fringuello, codibugnolo.

Nelle zone umide vivono:


La garzaia è il luogo in cui diverse specie di aironi fanno i nidi molto vicini, anche sullo stesso albero o arbusto. Il nome deriva dal richiamo chiassoso dei vari esemplari che la popolano come per scoraggiare eventuali intrusioni di altri animali.

La garzaia si trova spesso all'interno di un'area limitata e difficilmente accessibile, costituita da un bosco umido con terreno paludoso o da un canneto. 

Vivere in colonie ha molti vantaggi per questi uccelli: la ricerca di cibo (gli uccelli che non hanno trovato cibo possono seguirne un altro e individuare rapidamente le zone dove è più abbondante), la difesa dai predatori e il successo della riproduzione.


Tra i rettili possiamo trovare:

Tra gli anfibi ci sono: 


Tra i mammiferi, troviamo il riccio, la donnola, il moscardino, la lepre,la volpe, il tasso e la talpa.

Il riccio presenta un cranio allungato e un piccolo cervello, l'olfatto è il principale senso del riccio. Il naso è grosso, nero e molto mobile. Anche il senso del tatto è ben sviluppato;meno importante per il riccio è la vista. Nonostante le piccole orecchie seminascoste dal pelo, i ricci sono in grado di udire frequenze molto alte: ciò aiuta l'animale nella ricerca del cibo.

I ricci presentano forti ossa mascellari ed una chiostra dentaria di 36 denti: i due lunghi denti frontali, che possono a prima vista sembrare canini, sono in realtà incisivi modificati. 


Grazie ad un progetto regionale, sono state introdotte, all'interno dell'area anche alcune arnie.

la flora dell'oasi Lycaena

All'Oasi Lycaena è  presente una vasta floratipica degli ambienti delle zone umide

Possiamo trovare:


AGLIO ANGOLOSO: pianta erbacea perenne che emana un forte odore ed è alta tra i 20 e i 50 cm.


ONTANO NERO: albero alto circa 10 metri; il legno e le radici hanno una colorazione variabile: dal giallo-aranciato al rosso-aranciato.


SALICE BIANCO: (salix alba) può arrivare a un'altezza di 20 metri, grazie al tronco robusto e alla chioma larga.

I fiori del Salice sono divisi in maschili e femminili.

I fiori maschili sono provvisti di due ghiandole che producono nettare mentre quelli femminili ne hanno uno.

Il Salice cresce dal mare alla montagna in tutta Italia e si trova spesso lungo corsi d’ acqua

Altre piante presenti all’Oasi sono:

NOCCIOLI

BIANCOSPINI

PIOPPI

PLATANI

ACERI

QUERCE


L’insieme e la vicinanza di Ontani e Noccioli formano degli ONTANETI e dei NOCCIOLETI.


Nella zona più umida dell’Oasi per lo più si possono trovare piante erbacee tra le quali la più importante è la TYPHA LAXMANNII, la CANNUCCIA PALUSTRE e la ORCHIDEA EPIPACTIS.


CANNUCCIA PALUSTRE: è una pianta che dura tutto l’anno,  ha i rami flessibili alti fino a 4 metri e attaccati al terreno da grandi radici.

Le foglie sono grigio-verdi, sono appuntite e taglienti e, a differenza dei rami, sono destinate a cadere. 

Ha anche dei fiori simili a pannocchie, di colore viola, che fioriscono da luglio a settembre. Vive nella palude, ricca di sostanze nutritive, e anche di fianco a laghi e fiumi. Ha origine in Eurasia (Europa e Asia) ma si trova in tutto il mondo.