Enogatronomia 

La cucina veneta e le erbe spontanee 

La Primavera porta con se il rifiorire della Natura. Nei prati sbocciano violette, margherite e l’erba Veronica i cui fiori sono conosciuti come ‘occhi della Madonna’. E’ tutto un proliferare di erbe e colori. Ma, dove ci sono colori e profumi nascono anche i Sapori.

Nella Tradizione della Cucina Veneta le erbe spontanee hanno una gran fortuna.
Le nostre nonne ci hanno insegnato la bontà ed il valore di ‘pissacani‘, ‘rosole‘, ‘carletti‘,  ‘bruscandoli‘ e ortiche.

I Carletti, o sciopettini (Silenes Vulgaris) sono tra le più gustose erbe commestibili, ma se li raccogli prima della fioritura, quando le foglie più basse sono ancora tenere. Si possono mangiare crudi, ma più spesso si mangiano cotti, in risotti, ripieni, minestre, torte salate o frittate.
Hanno un caratteristico sapore dolce e delicato.
I Bruscandoli – l’Humulus lupulus – ossia luppolo selvatico: li raccogliamo tra marzo e maggio. Sono utilizzati come il più noto Asparago.
Le Ròsole o “Ròsoe”, sono giovani piante del Papavero, che si possono trovare nei campi e nei terreni ancora vergini dove non sono stati usati pesticidi e diserbanti.

ll Taràssaco comune  (Taraxacum officinale, Weber ex F.H.Wigg. 1780) è una pianta molto comune a fiore tipicamente Giallo  che appartiene alla famiglia delle Asteracee. L’epiteto specifico, officinale, ne indica le virtù taumaturgiche, note fin dall’antichità sfruttando le sue radici e foglie.

È noto anche come dente di leone,o dentilione, dente di cane, cicoria selvatica, cicoria asinina, grugno di porco, ingrassaporci, brusaoci, insalata, Pissacane in Veneto, lappa, missinina, piscialletto, girasole dei prati, erba del porco o anche con lo storpiamento del nome in tarassàco.

Quando il rapporto con la Natura era simbiotico questa ci regalava in ogni stagione i suoi doni. Ma – oggi – il nostro modello di vita è profondamente mutato. Ciò che in passato era del tutto naturale, oggi è un’assoluta rarità. Abbiamo via via perduto l’inclinazione a cercare quei frutti della Terra che sono ancora alla nostra portata, ma, che il travaglio della modernità ci ha spinto a dimenticare. 

L’economia domestica, le ricette comuni, oggi sono primizie che si fatica a trovare anche nei ristoranti stellati .
Le frittate con uova di casa e bruscandoli e carletti, i pissacani e le rosole bolliti e poi conditi con burro o olio e limone o il lardo sono delle vere e proprie squisitezze. Fondamentale inoltre il lato relativo al benessere , e sono rilevanti gli effetti benefici di queste erbe sulla salute.
Come da Cucina Tradizionale i bruscandoli – ad esempio – hanno proprietà tonificanti, rinfrescanti, diuretiche .
I Carletti sono noti per la loro azione depurativa del fegato e diuretica Le radici erano utilizzate in passato per le proprietà nutritive e depurative. Anche le Rosole sono note per le loro proprietà purificanti e depurative, ma, anche calmanti, sedative e analgesiche.

Pissacani possiedono proprietà depurative e antinfiammatorie, e sono un toccasana  per le patologie legate al fegato.

La cucina tradizionale veneta è una cucina che si basa su antiche e comprovate conoscenze in ogni sua provincia (www.festivaldellacucinaveneta.it)


Una ricetta di Alex dei Rossi 2C

Risotto ai Carletti, salsiccia e fondutina di parmigiano

 

Ingredienti

320 gr Riso Carnaroli

200 gr Carletti

250 gr Salsiccia

1,5 lt Brodo vegetale

40 gr cipolla bianca

20 ml vino bianco

80 gr Parmigiano Reggiano

q.b. Panna fresca

q.b. burro, sale e pepe

germogli di pisello per decorare

 

Procedimento

 

1. Fare un buon brodo vegetale con cipolla, sedano carota ed erbe aromatiche

2. Tostare il riso e unire ad esso la cipolla tagliata a brunoise

3. Sfumare con vino bianco

4. A parte arrostire con cura la pasta di salsiccia dopo averle aperte

5. In un'altra padella cuocere i carletti e poi frullarli per ottenere una crema verde intenso (non cuocerli troppo per mantenere vivo il colore)

6. Cuocere il riso con il brodo vegetale per circa 16 minuti

7. Mentre si manteca il risotto con burro e parmigiano aggiungere anche la crema di carletti per rendere il riso verde brillante

8. Impiattare il risotto, guarnire con la salsiccia e con una fondutina ottenuta stemperando il parmigiano con un po’di panna a bagno maria

9. Decorare con germogli di pisello