DEBATE - Vietare il telefono ai minori di 14 anni è giusto?
I ragazzi delle classi seconda e terza si sono messi alla prova con una metodologia didattica innovativa: il DEBATE.
Non si tratta semplicemente di discutere su un tema dato e schierarsi in base alla propria opinione; al contrario i due gruppi sono stati formati dalle docenti in modo più o meno casuale, pertanto gli alunni si sono trovati ad argomentare anche scelte che non condividono appieno.
Ma in che cosa consiste il debate?
Prendiamoci qualche istante per leggere un breve approfondimento sulla metodologia.
Il debate consiste in un confronto fra due squadre di studenti che sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dal docente, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Dal tema scelto prende il via il dibattito; il debate aiuta i giovani a cercare e selezionare le fonti con l’obiettivo di formarsi un’opinione, sviluppare competenze di public speaking e di educazione all’ascolto, ad autovalutarsi, a migliorare la propria consapevolezza culturale e l’autostima.
Il debate allena la mente a non fossilizzarsi su personali opinioni, sviluppa il pensiero critico, arricchisce il bagaglio di competenze.
Ecco il tema affrontato dai nostri ragazzi:
Vietare il telefono ai minori di 14 anni è giusto?
Nella tabella si propone un breve resoconto delle argomentazioni emerse in occasione del debate che si è tenuto a classi riunite.
Nel corso della discussione sono emersi temi importanti e attuali: dalle fake news all'adescamento, dai rischi di dipendenza a quelli di altro genere. I ragazzi hanno mostrato serietà, maturità e consapevolezza.
Inoltre, più volte, sia un gruppo che l’altro ha sottolineato l’importanza della supervisione degli adulti, nella gestione del telefono (tempi e modi di utilizzo, accesso ai social e ad altri contenuti, ecc.).
I ragazzi chiamano, gli adulti sono pronti a rispondere?
Come potreste sentirvi se, per errore, iniziaste a chattare con una persona che si finge diversa da quella che è realmente? Questa persona ha creato un'identità falsa per cercare la vostra amicizia e per approfittare di voi: quali potrebbero essere le vostre azioni? i vostri pensieri?
Abbiamo provato a inventare una falsa chat per farvi immaginare quanto si può star male.
MA ... c'è sempre una soluzione! Chiedere aiuto e confidarsi con un adulto ad esempio!
Le classi seconda e terza riunite hanno partecipato alla lettura integrale del libro "Passare col rosso" e a seguire ad una riflessione sul tema del bullismo a scuola.
Una lettura che ha indotto a riflettere sulle condizioni di vittima e di bullo e di quanto tra esse sia a volte labile il confine.