Eventi


Risultati della copertina per il diario 2023/2024

1° classificato: Gabriel Criseo, 2^B

2° classificato: Elisa Dal Bianco, 2^A

3° classificato: Giovanni Zambon, 2^E

Tutte le votazioni:

Progetto e-Twinning


Con la prof.ssa Toso, di inglese, le seconde della sezione A e C stanno facendo un progetto con dei ragazzi finlandesi e svedesi.

Questo progetto consiste in uno scambio di lettere in lingua inglese.


Abbiamo parlato del nostro sistema scolastico e abbiamo chiesto informazioni sul loro.

I finlandesi dai 3 ai 5 anni vanno all’asilo. Dai 6 ai 7 alla scuola materna. Dai 7 ai 12 alla scuola primaria. Dai 13 ai 15 alle medie. Dai 16 ai 19 possono scegliere se frequentare un liceo o un istituto professionale. La loro università dura dai 4 ai 6 anni.

L’orario scolastico: di solito la loro scuola inizia alle 8:20 o alle 9:20, a volte alle 10:20 e termina alle 13:20, 14:20 o 15:05. Una lezione dura 45 minuti. Tra le lezioni hanno 15 minuti di pausa, mentre a mezzogiorno la pausa dura 25 minuti. Gli alunni sono fuori durante quelle pause. Gli studenti della quinta e della sesta classe hanno 25-27 lezioni a settimana. Oggigiorno lo studio della prima lingua straniera inizia in prima elementare (all'età di 7 anni). Nella loro scuola puoi scegliere tedesco, francese o russo, l'inglese inizia in terza elementare. In prima media tutti studiano lo svedese.


Il loro calendario scolastico è organizzato in questo modo. Le vacanze di Natale di solito iniziano il 22 dicembre, il ritorno a scuola il 7 gennaio. Dal 27 febbraio al 5 marzo ci sono quelle invernali. In primavera hanno una settimana di vacanze invernali. Le vacanze di Pasqua sono di 5 giorni. Il semestre primaverile termina all'inizio di giugno (sempre il primo sabato di giugno).


Nella mensa di scuola il cibo è gratis e spesso per pranzo mangiano pesce e patate. Molti dei nostri corrispondenti ci hanno detto che il loro piatto preferito è la pizza con l'ananas, dirlo a degli italiani richiede un certo coraggio infatti, a questa rivelazione, siamo rimasti scioccati. A colazione mangiano pane con porridge e latte.

Le materie che seguono settimanalmente sono le seguenti:

Verso febbraio ci hanno raccontato che la temperatura era scesa a -10 gradi.

Gli sport più praticati da questi studenti sono l'hockey sul ghiaccio e il floorball (hockey senza pattini).

La loro scuola è a Tampere a circa 170 km da Helsinki.

La scuola degli svedesi invece è a Uppsala. La prima campanella suona  alle 8:00, tranne il giovedì quando le lezioni iniziano alle 8:50


Gli svedesi sono obbligati ad andare a scuola tra i 6 e i 15 anni.

Il sistema scolastico è suddiviso in quattro fasi: anno 0 (6 anni), anno 1-3 (7-9 anni), anno 4-6 (10-12 anni) e anno 7-9 (11-15 anni). Gli anni 10-12 sono facoltativi, ma la maggior parte degli alunni fa domanda per un programma nazionale di loro scelta per poter poi iniziare a lavorare o proseguire con l'istruzione superiore (studi universitari).

L'istruzione è fondamentale in Svezia ed è finanziata dalle tasse.


L’orario scolastico: il governo ha stabilito un orario scolastico obbligatorio per ogni materia. Per gli anni 7-9 sono garantite 2.458 ore di istruzione suddivise tra le materie: arte, inglese, scienze domestiche/economia domestica, educazione fisica, matematica, musica, scienze (biologia, fisica, chimica), scienze sociali (storia, geografia, religione, educazione civica), artigianato (falegnameria e cucito), tecniche, lingue straniere (francese, spagnolo o tedesco e ad Uppsala anche finlandese) e svedese.

Iniziano lo studio dell'inglese a volte nell'anno 1-3, e dall'anno 4 è regolare. Le lingue straniere iniziano al 6° anno (12 anni).


Hanno 178 giorni di insegnamento durante un anno scolastico, che inizia a metà agosto e termina la prima settimana  di giugno.

Durante il semestre autunnale c'è una settimana di ferie ("vacanze di lettura") alla fine di ottobre. Poi hanno le vacanze di Natale che iniziano pochi giorni prima della vigilia di Natale e iniziano il nostro trimestre primaverile subito dopo il 6 gennaio.

Durante il periodo primaverile ci sono molte vacanze: a febbraio c'è la "vacanza sportiva", che si svolge in diverse settimane in tutta la Svezia. La vacanza di Pasqua (1 settimana). Poi ci sono molti giorni festivi. A Uppsala celebrano la notte di Walpurgi e quindi tutte le scuole a Uppsala sono chiuse questo giorno così come il 1 maggio, che è un giorno festivo.

Quest'anno il semestre primaverile termina il 9 giugno per gli alunni del nostro comune. Può variare da dove ti trovi in ​​Svezia, ma tutti gli studenti hanno circa 8,5 settimane di vacanze estive.


A me personalmente è piaciuta molto quest’esperienza, anche se ogni tanto non rispondevano alle domande.

Scrivere alle mie corrispondenti è stato bello, soprattutto perché abbiamo imparato qualcosa di nuovo sulla loro cultura. 


Giulia Manfrin



Giornata della memoria 2023

27 gennaio  2023: la “nostra” Giornata della Memoria


Sono contenta di aver potuto vivere la  Giornata della Memoria 2023 nella Nostra Scuola: non avrei trovato luogo e modo migliori per queste poche ore che anche quest’anno ci siamo chiesti di dedicare alle vittime della Shoah. 

Sono così contenta che sento il desiderio di ringraziarvi tutti:

Dell’installazione in atrio sono così entusiasta che vorrei non venisse più rimossa, che restasse ogni giorno a farmi memoria di ciò che dobbiamo cambiare…

E ora vorrei solo soffermarmi sulle due Elene. 

La prima sul palco, grazie alla potenza espressiva del teatro corporeo, della musica e della sua straordinaria capacità interpretativa, ci ha permesso di attivare la nostra capacità empatica e di percepire con grande intensità il vissuto di Giovanna e di chissà quanti e  quante altre donne e uomini e bambini… E’ stato un momento “forte”, come dev’essere, come non può che essere… Grazie, Elena.

E poi la “nostra” Elena: ha fatto risuonare in auditorium, con la sua voce, la domanda che è maturata ormai in tutti noi: “Cosa dobbiamo fare? Cosa vi aspettate da noi?”.  Grazie, Elena. Provo a risponderti anche qui: io penso che sia arrivato il tempo in cui la Memoria si faccia “attiva”. I testimoni se ne stanno andando tutti: dopo il loro eroico faticoso dire, è venuto il tempo del nostro fare. Ma fare cosa?  Fare tutto ciò che possiamo per difendere i diritti inviolabili di ogni uomo e di ogni donna e di ogni bambino e bambina: il diritto alla vita, alla protezione, al cibo e al proprio nome, il diritto a restare vicini alla propria mamma, il diritto alla propria famiglia, il diritto di essere amati, il diritto di realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni o almeno di sperarlo, il diritto di essere se stessi, di non venire umiliati nel corpo e nelle aspirazioni più personali, dal credo religioso al più segreto desiderio. 

Come possiamo farlo? 

Io penso che non servano grandi imprese, credo che  possiamo agire nel nostro contesto di vita quotidiana (scuola, casa, palestra, campo da gioco, gruppo virtuale)  allacciando relazioni fondate sul rispetto dell’altro, sull’empatia, sul desiderio di  proteggere  l’inviolabilità di quei diritti che rivendichiamo per noi. 

Possiamo, resistendo alle  tante sollecitazioni che purtroppo potrebbero spingerci in direzione contraria, possiamo rifiutare di accettare o di adeguarci o di compiere  qualsiasi azione offensiva, aggressiva, contrappositiva, irrispettosa  o violenta verso l’altro. Possiamo dire di no a chi cerca di convincerci del contrario, che si può o che si deve.... 

Possiamo scegliere di  essere concretamente gentili, accoglienti, possiamo andare incontro all’altro con rispetto, accettando la sua specificità come qualcosa di prezioso che merita essere custodito, insomma  desiderando per lui ciò che ci aspettiamo  e giustamente chiediamo per noi. 

Possiamo rispondere con  “la banalità del bene” alla “banalità del male” (chi ha prestato le sue mani per operare lo sterminio, chi lo ha favorito o anche solo tollerato ha semplicemente obbedito agli ordini e/o si era lasciato convincere che ogni uomo, donna o bambino ebreo, che ogni rom, che ogni altro “diverso” dal falso prototipo razziale propagandato fosse un pericolo, una minaccia per se’, per la propria famiglia, per il proprio Paese. Vedi H. Harendt).

Basta invece che ciascuno veda nell'altro non un nemico, una minaccia, un pericolo, ma semplicemente quello che è: uno come me, magari “...col mio stesso identico umore ma la divisa (potremmo dire, l’aspetto, le scelte, la lingua, la pelle, la fede…) di un altro colore…” , basta questo per non riuscire più a sparargli (vedi E: Lussu…), basta questo per desiderare per lui solo ciò che desidero per me. 

Questa, ne sono convinta, è una strada possibile, addirittura abbastanza facile, per operare quel cambiamento che mina alle basi ogni forma di sospetto, di contrapposizione, di  odio e di violazione dei diritti, quel cambiamento che renda possibile che ciò che drammaticamente è stato non si ripeta mai più.

Uscita del 25 Gennaio 2023

La Nostra Prima Uscita Ufficiale: 

 il CCG di Marano con il GCG di Fiumicello per 

il VII anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni


É stata una giornata ricca di emozioni sia belle che brutte questo 25 gennaio 2023: abbiamo capito che i diritti umani  per tutti e tutte sono inviolabili, devono essere inviolabili. 

Eppure per Giulio Regeni non è stato così: gli sono stati brutalmente negati...

La verità sulla sua scomparsa non è ancora del tutto chiara e ancora si lotta e si spera che un giorno la giornata dedicata alla battaglia per farla venire a galla, quella triste verità, non si celebri più. 

La verità su quanto è accaduto a Giulio è importante non solo per lui, ma anche per tutti i Giuli e le Giulie che purtroppo sono stati (o potrebbero ancora essere), come lui, privati dei loro diritti fondamentali, il diritto alla vita, il diritto alla integrità fisica, il diritto alla libertà, il diritto allo studio, il diritto  al lavoro, il diritto di conoscere altri Paesi, il diritto agli affetti familiari, il diritto alla ricerca della propria felicità…

 La battaglia continuerà finché il popolo giallo non smetterà di  sostenere i genitori di Giulio: Claudio e Paola, insieme alla sorella Irene e all’avvocato Alessandra, insieme uniti da 7 lunghi anni per chiedere e ottenere verità e giustizia sulla buia e crudele morte di Giulio.

 Visto che il Governo egiziano non vuole ancora fornire collaborazione perché sia fatta luce su ciò che è realmente accaduto, tocca a noi tutti continuare a tenere viva l’attenzione sul caso Regeni, perché ciò che è successo a Giulio non debba più ripetersi,  perché  nessuno possa più essere privato dei diritti fondamentali, riconosciuti sin dalla Dichiarazione Universale seguita alla Rivoluzione Francese, dalla Convenzione ONU, dalla Costituzione di ogni stato civile e democratico ad ogni uomo e a ogni donna in qualunque parte del mondo.

In questo emozionante viaggio abbiamo appreso molto sulla storia di Giulio, abbiamo visto la forza dei suoi genitori, l’abbraccio di un intero paese che si è stretto  intorno a loro, l’importante lavoro sui diritti che ha fatto il Governo dei Giovani di Fiumicello - Villa Vicentina. 

Da questa esperienza ci siamo portati a casa un grande bagaglio di emozioni, di riflessioni, di aspirazioni, che ci accompagnerà per tutta la vita.

Con questo articolo speriamo di averne trasmesse un po' anche voi.

                                               Gabriele Dal Lago


Visita ad Aquileia

Il 25 gennaio siamo partiti circa alle 9.00-9.15 dal parcheggio della nostra scuola e siamo arrivati ad Aquileia verso mezzogiorno. 

Abbiamo mangiato nel giardino della Basilica di questo paesino e subito dopo siamo entrati a vederla. Il pavimento è quasi tutto ricoperto da mosaici. In entrata, questi, raffigurano Giona inghiottito e rigettato dalla balena e Gesù come Buon Pastore, con la pecora sulle spalle. Un mosaico che si ripete nelle due aule è la lotta tra il gallo e la tartaruga. Il gallo, che canta all'alba al sorgere del sole, è ritenuto simbolo della luce di Cristo. La tartaruga è simbolo del male e del peccato, infatti, in greco significa "abitante del Tartaro" in mezzo ai due animali c’è una colonnina sormontata dal premio per il vincitore.

Tra i soggetti mosaicati nell’aula nord, sulla quale fu poi innalzato il  campanile sono raffigurati anche degli animali strani, in particolare lascia perplessi il mosaico dell’aragosta sul nido, secondo l’ipotesi degli esperti, la presenza di questi soggetti di difficile interpretazione significherebbe che la Chiesa cristiana è aperta a tutti. 

Il mosaico si estende per più di 760 m² e ancora oggi è il più antico mosaico cristiano e soprattutto il più grande in Occidente. 

Tra i resti monumentali di Aquileia romana abbiamo visitato il porto fluviale, che però abbiamo presto abbandonato, stanchi di essere sferzati dalla bora. Ci ha colpito l’imponente architrave marmorea di un edificio, che doveva avere delle dimensioni davvero straordinarie e certamente una funzione pubblica particolarmente importante. Lungo il viale abbiamo visto i resti della banchina del porto e dei bastioni difensivi innalzati “in emergenza”, come estremi baluardi di difesa durante l’assedio di Aquileia da parte di Massimino il Trace nel 238. Nel Museo Archeologico Nazionale, che è uno dei maggiori dell’Italia settentrionale, ci siamo soffermati solo sulle opere più importanti . Il museo comprende importanti collezioni di statue, raffiguranti divinità, imperatori e personaggi importanti dell’epoca; oggetti ornamentali, come vasi, piatti e bicchieri; gioielli: perle, gemme, collane, anelli e orecchini; questi ultimi manufatti testimoniano l’abilità raggiunta dagli artigiani aquileiesi nella lavorazione del vetro, dell’oro e dell’ ambra. La particolare diffusione di questa resina è dovuta al fatto che i Romani credevano che portasse fortuna e tenesse lontane alcuni malanni, non a caso se le regalavano a vicenda. Importante è la collezione delle monete, anche perchè Aquileia fu sede di una zecca per più di due secoli.

Giulia Manfrin

Incontro con il loro Governo Dei Giovani

Dopo la meravigliosa gita al Museo di Aquileia condotta dalla prof.essa Nosella ci siamo avviati per andare all’incontro con il GDG, Governo dei Giovani di Fiumicello. Il nostro viaggio aveva prioritariamente come meta gli eventi organizzati proprio a Fiumicello, allo scopo di ricordare Giulio Regeni a sette anni dalla sua scomparsa. Siamo stati ben accolti da una calda stretta di mano tra Matteo, il nostro sindaco, e Dorian, il sindaco del GDG. In seguito allo scambio di due parole di benvenuto all’esterno, siamo entrati  nella loro sede e ci è subito stata molto chiara la storia di quel Governo poiché sulle pareti erano affissi  25 cartelloni, uno per ogni Consiglio cominciando dal 1997 e finendo con quello che abbiamo incontrato e il cui mandato è quasi alla fine. Tra tutti i cartelloni non abbiamo mancato di soffermarci su quello dedicato al mandato di cui Giulio stesso fu Sindaco. 

 E’ stato molto significativo lo scambio di esperienze da un Consiglio “antico” e uno “nuovo”. Le loro attività hanno rappresentato il modello cui si sono ispirati i 20 Governi dei Giovani  che si sono successivamente formati e che sono ancora  attivi nel Friuli Venezia Giulia.

Le iniziative dei ragazzi del GDG di Fiumicello sono talmente conosciute da essere documentate da canali importanti come la Rai e Sky Tg24. 

Tornando a noi, ci siamo accomodati sulle sedie e sui divani da loro preparati e ci siamo presentati  tutti con il nome e l’incarico. Per quasi un'ora ci siamo scambiati pareri, idee sulle differenze tra i due Consigli, a partire  dalla sede che loro hanno e noi no. Per loro le riunioni e i progetti sono attività extra-scolastiche, le riunioni possono avvenire anche 3 volte alla settimana, in orario pomeridiano. Appoggiati da un ex-assessore del Comune, quest’anno hanno realizzato delle targhe che sono state aggiunte alla titolazione ufficiale  delle principali piazze e vie  della cittadina, le targhe vogliono essere una “memoria attiva” di  alcuni dei principali diritti dei fanciulli, secondo la Convenzione ONU.

Un'altra importante differenza tra il nostro CCG e il loro Governo riguarda gli incarichi che le persone partecipanti al Consiglio hanno, come un quinto assessorato, l’Assessorato alla Comunicazione, costituito dopo la scomparsa di Giulio, proprio in funzione degli eventi che ogni anno vengono organizzati per il 25 gennaio. È presente anche la funzione  dei “Consiglianti, che sarebbero i candidati a Consigliere non eletti oppure coloro che si sono aggiunti durante il mandato: essi possono fare tutto ciò che fanno i Consiglieri tranne votare. Oltre al “Consigliante” c’è la funzione del “Consigliere Anziano”  che non sarebbe altro che il secondo candidato a sindaco con il maggior numero di consensi. Una particolarità dei ragazzi di Fiumicello è che, mentre a Marano il CCG è costituito da ragazzi dalla 1ª alla 3ª media, i ragazzi del Governo di Fiumicello vi possono entrare a far parte dalla 4ª elementare alla 2ª media. 

Insomma da questo incontro siamo usciti con molte idee che speriamo di poter realizzare anche nel nostro comune. Abbiamo invitato il GDG di Fiumicello a Marano Vicentino, sperando che questa iniziativa si possa realizzare. 

Dopo la condivisione di una merenda che i nostri Ospiti ci hanno generosamente offerto, abbiamo scattato alcune foto di gruppo e ci siamo preparati a vivere insieme la parte protagonista della giornata: la Camminata dei Diritti, la Maratona di Lettura e il Minuto di silenzio per e con  Giulio Regeni, o meglio, come affermano  i genitori di Giulio, con e per i Giulii e le Guglie di tutto il mondo.

                 Ionela Manole

Marcia dei Diritti

Dopo aver incontrato il governo dei giovani di Fiumicello abbiamo partecipato alla marcia dei diritti organizzata dal comune: siamo partiti dalla sede del G.d.G. e abbiamo camminato attraverso le vie del paesino. La particolarità è che nelle vie principali, ormai da qualche anno, sono stati appesi dei cartelli con sopra scritto alcuni dei diritti inviolabili dell'uomo, proprio vicino al nome effettivo della strada. Ad ogni viale con questo dettaglio il sindaco è il vicesindaco del governo dei giovani si fermavano, reggendo il cartellone da loro preparato in occasione della ricorrenza della scomparsa di Giulio e veniva scattata una foto, per rappresentare il loro impegno e tutto il GDG. 

Una volta terminata la marcia, ci siamo fermati nella piazza principale di Fiumicello, dove sono stati letti dei brani sui diritti dell'uomo e del bambino. Ognuno aveva una parola fondamentale, quella che mi è rimasta più impressa è stata "Paura". Paura? Sì, quella del mondo che mi e ci circonda: ogni giorno si sente parlare di uomini, donne, bambini e bambine a cui vengono negati migliaia di diritti che per noi sono scontati. Io e te possiamo ritenerci fortunati di abitare in Italia. Ma pensa a quelle bambine Afgane, a quei bambini Palestinesi, a loro è negato il diritto di andare a scuola, di giocare: gli viene negata un'infanzia felice.

Tra parole, poesie e lacrime, abbiamo aspettato le 19:41, orario dell'ultimo messaggio inviato da Giulio, per fare un minuto di silenzio. Dopo le 19.41 di quel 25 gennaio 2016, non si è più saputo niente sulla vita di Giulio, fino al 3 febbraio, quando viene trovato morto sul ciglio della strada. Così, con questo minuto di silenzio dedicato a lui, il comune di Fiumicello ha voluto ricordare e noi abbiamo voluto farlo insieme a lui. 

Eleonora Faresin

Risultati della copertina per il diario 2022/2023

1° classificato: Angelica Bauce, 2^E

2° classificato: Aurora Fabrello, 2^D

3° classificato: Kristian Bozoki, 2^D

Tutte le votazioni:

18 marzo 2022: Flash mob per la pace

In risposta ai recenti avvenimenti che hanno scosso l’Europa, venerdì 11 marzo 2022, i ragazzi del Consiglio Comunale dei Giovani hanno promosso e organizzato un Flash mob per la pace coinvolgendo tutti gli alunni e le alunne della Scuola Secondaria di I grado, con il grande desiderio che questa iniziativa a sostegno della pace diventasse contagiosa e nascesse un vero e proprio #fridayforpeace per tutte le scuole d’Italia!

L’Ufficio Scolastico Ambito di Vicenza ha raccolto la loro iniziativa e l’ha estesa a tutte le scuole della provincia di Vicenza. Il flash mob per la pace si è ripetuto venerdì 18 marzo alle ore 11.00. Le scuole che hanno aderito, tra le quali anche gli altri plessi del nostro Istituto, hanno inviato a fridayforpeace@icmaranovic.edu.it la foto del loro flash mob; tutte le foto saranno raccolte e montate in un unico video a testimonianza dell’ “Essere scuola assieme” per gridare che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11 della Costituzione).

27 gennaio 2022: Giornata della Memoria

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria in cui si ricordano tutte le vittime della Shoah. Ma perché è importante? Perché purtroppo oggi, come 75 anni fa, esiste ancora il razzismo e addirittura esistono ancora campi di concentramento dove i diritti e la dignità di alcune persone vengono completamente annientati. 

Un esempio sono gli uiguri: una minoranza di religione musulmana e di etnia turcofona in Cina. Queste persone sono gravemente discriminate da tempo e solo nel 2017 sono iniziate a diffondersi notizie riguardo all'esistenza dei campi di detenzione, definiti ”di trasformazione attraverso l'educazione”, soprannominati Laogai. La Cina possiede molti altri campi di concentramento anche per i prigionieri politici. Le condizioni imposte ai prigionieri in questi campi sono disumane perché gli sfortunati che ci entrano sono costretti a lavorare 18 ore al giorno e sono privati di ogni diritto solo per il fatto di appartenere a una minoranza etnica. 

Nel giorno della Memoria bisogna quindi capire che bisogna agire fino a quando ogni forma di discriminazione razziale finirà. 

Un altro esempio è rappresentato da una minoranza che vive in Albania: la comunità dei Cam, proveniente dall Epiro, chiamata in albanese Cameria, si tratta di una minoranza musulmana. Questa fu per decenni oggetto di interventi di pulizia etnica da parte della Grecia che perseguitava questo popolo per motivi religiosi, tanto che alcuni furono obbligati ad emigrare in Albania. Il pretesto per cancellare questa minoranza fu l'accusa di collaborare con il regime fascista. Il vero problema è che la Grecia è ancora oggi convinta del fatto che questo popolo sia da discriminare. Di questa etnia non si parla molto, eppure la sua discriminazione ha lo stesso fondamento razzista della persecuzione antisemita del regime nazista e fascista, cioè l’odio nei confronti di chi abbia origini o un’identità linguistica, culturale religiosa differente rispetto alla maggioranza che esprime o detiene il potere politico.

In Corea del Nord ci sono altri venti campi, 6 dei quali chiamati “kwanliso” dove sono internate moltissime persone, le quali, come in tutti i campi, sono costrette a lavori forzati con la colpa di essere, a volte, solo parenti di dissidenti. L'odio, la violenza, la detenzione, la privazione dei diritti fondamentali, il disconoscimento della dignità personale, come avveniva nell'epoca fascista, è straordinariamente ancora presente oggi. Tantissime persone sono rinchiuse in campi di concentramento, ovviamente ingiustamente, e tantissimi popoli sono discriminati sulla base di una distinzione razziale. 

Ma perché? Perché bisogna discriminare delle persone solamente per il loro modo di vivere, la loro religione o i loro pensieri? Questo è assolutamente ingiusto: la Giornata della Memoria deve certamente onorare le vittime innocenti della Shoah, ma deve anche ricordarci che l'odio disumano verso alcuni popoli esiste tuttora, si esprime in detenzioni e persecuzioni analoghe a quelle dei lager tedeschi, si nutre della medesima volontà di annientamento. È quindi importante ricordare per non ripetere, ma anche rivendicare il nostro diritto a essere informati e a ribadire fermamente il nostro no.

Francesco Cavedon

Il Natale che vorrei...

“Il Natale che vorrei”: l’iniziativa che avevamo lanciato con una mail inviata a tutti, studenti, insegnanti e collaboratori scolastici, è stata purtroppo un completo fallimento: nella bellissima scatola che avevamo preparata e collocata in atrio non è finito nessun biglietto oltre ai quattro che di seguito leggerete: forse che non ci piace scrivere? Oppure ci è sembrata un’idea piuttosto infantile? Non ci interessa affatto pensare al Natale? Siamo stufi di aver sempre qualche domanda cui dover rispondere?

Forse un po’ tutte queste ragioni insieme… di fatto è andata così: la nostra scatola, dalla quale ci sarebbe piaciuto raccogliere e condividere - come scambio di auguri - i desideri più belli, è rimasta quasi vuota. E ci fa un po’ male renderci conto che abbiamo perso il nostro sguardo incantato di bambini nell’attesa della stagione più magica dell’anno, la forza di sperare e di sognare ancora l’Amore, la pace, la luce, la giustizia..., il desiderio di regalarci il tempo per starcene un po’ con i nostri pensieri, nel tepore degli affetti familiari, nel nido caldo delle nostre certezze.

Ecco allora il nostro desiderio per tutti, studenti, insegnanti e collaboratori: il Natale che vorremmo è regalarci un po’ di tempo, un po’ di tempo per noi, per ascoltare se qualcosa, dentro,  ci manca o  per lasciar affiorare la gratitudine e la meraviglia del tanto che abbiamo, o l’indignazione e l’urgenza di agire...

Ci facciamo prestare le parole da Giuseppe Ungaretti:


Natale


Non ho voglia

di tuffarmi

in un gomitolo

di strade


Ho tanta

stanchezza

sulle spalle


Lasciatemi così

come una

cosa

posata

in un

angolo

e dimenticata


Qui

non si sente

altro

che il caldo buono


Sto

con le quattro

capriole

di fumo

del focolare.


Grazie ai nostri quattro/otto tenaci, resistenti sognatori. Grazie di cuore  dei loro messaggi:


Noi personale ATA della scuola per Natale vorremmo:

_trovare le aule un po’ più pulite (non tutte, ma qualcuna sì!!)

_che questa situazione passi al più presto, potervi rivedere in viso senza mascherine

_un futuro più bello per tutti, soprattutto per voi ragazzi, ricco di bontà e di felicità.


Per Natale vorrei che le persone si facessero un po’ di esami di coscienza.

Alessandro Lucchetta


Regali, regali, regali,...c’è solo un regalo che vorrei quest’anno, e non è nemmeno per me. Eh, già, ci vorrebbe un lanciafiamme per la professoressa Naso.

Babbo Natale, so che te l’ha già chiesto e che non gliel’hai portato. Fidati: vuole solo scaldarci un po’ i piedi quando sbagliamo, nulla di più; da un certo punto di vista è anche un favore…

Va bene, non banalizziamo troppo ora: “Vorrei la pace nel mondo” oppure “Vorrei che nessuno morisse più di fame”... NO. Vorrei qualcosa di diverso:  in questo mondo ovunque ci sia una luce c’è anche un’ombra e, soprattutto in questo periodo di pandemia, dovremmo cominciare tutti a vedere non solo le cose brutte, ma anche quelle belle.

Per Natale vorrei che iniziassimo a far arrivare la luce, tanta luce, ma che questa non generasse alcuna ombra.

Chiara Mutta


Se noi pensiamo al Natale, la prima cosa che ci viene in mente sono il pranzo e i regali, ma se ci soffermiamo a riflettere, capiamo che questa festività ha un significato più importante. Per qualcuno in altre parti del mondo il Natale è una piccola speranza per la fine di una guerra o per l’affermazione di diritti ancora negati. Non posso dire che per quest’anno vorrei i diritti delle donne in Afghanistan  o  la fine delle guerre per i Paesi del Medio Oriente, perché sono cose che una ragazza di 13 anni oggettivamente non può risolvere. Vorrei semplicemente che tutti nel mondo potessero vivere un momento, un solo istante di pura felicità.

Eva Bortoloso

Professoressa Nosella, responsabile del CCG

3 dicembre 2021: Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Rappresentano il 15% della popolazione mondiale, circa un miliardo, e devono affrontare nel corso della loro vita discriminazioni e ostacoli che ne limitano la piena partecipazione alla vita sociale: sono le persone con disabilità. Si intende affetto da disabilità chi presenta condizioni o funzioni alterate rispetto alla media degli individui del gruppo di appartenenza, sul piano fisico, sensoriale, cognitivo-intellettivo, o è affetto da malattie mentali o disturbi cronici. Nel 1981 l’ONU ha proclamato il 3 dicembre la giornata internazionale delle persone con disabilità. La Giornata ha lo scopo di sensibilizzare tutti noi alunni e insegnanti sul tema del diritto universale a prendere parte attivamente ad ogni ambito della vita sociale; di stimolare il dibattito ed il confronto sulla necessità di dar luogo ad una società equa e dialogante; di contribuire al superamento di ogni forma di razzismo e di esclusione. Inoltre la Giornata si inscrive in un più ampio contesto di contrasto alle discriminazioni di ogni genere e di incremento delle prospettive di crescita e di coesione sociale, che rientra negli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Anche la nostra scuola quest’anno ha promosso la giornata internazionale della persone con disabilità attraverso il racconto di una storia che ha aiutato noi studenti a capire che tutti siamo diversi e che ognuno di noi è importante e merita rispetto: è la storia dell'elefante ElmerSecondo me,  questa giornata dovrebbe ricordarci che la vita per le persone con disabilità può essere molto difficile e con molti ostacoli. Nella nostra scuola ci sono due persone con disabilità ed è importante integrarle parlando con loro e aiutandole a superare gli ostacoli che incontrano. Concludo con una citazione di Robert Hensel per dire che le persone disabili non hanno solo dei limiti ma hanno soprattutto delle qualità, esattamente come ciascuno di noi. Ognuno ha i propri pregi e i propri difetti, ognuno di noi ha le sue capacità, e per questo queste persone devono essere rispettate e valorizzate, devono essere prese in considerazione, integrate, valorizzando le loro capacità. Perché ciascuno ha il diritto, per non dire il dovere, di dire:

“Le mie abilità sono più forti delle mie disabilità”.

Francesco Cavedon

25 novembre 2021: Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

Il 25 novembre è stata celebrata  la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Siamo contenti di averlo fatto anche noi, nel nostro piccolo, a scuola. Abbiamo indossato un capo di abbigliamento o un accessorio rosso, colore simbolo di questa manifestazione. Abbiamo così cercato di trasmettere il messaggio di questa ricorrenza, con un piccolo gesto, per dire il nostro no, il nostro basta alla violenza, alla umiliazione, alla sopraffazione sulle donne, per onorare ogni donna che  ha dovuto pagare un prezzo troppo alto o addirittura con la propria vita una scelta d’amore o di libertà! Oltre a ciò il Sindaco e il Vicesindaco dei Ragazzi sono passati per tutte le classi per appendere sulle porte un breve  testo affiancato da un'immagine significativa che illustra alcuni versi di Frida Kalo.

I telegiornali e la stampa hanno parlato di questo giorno, per ricordarci che una donna non si tocca, neanche con un fiore. Anche noi ragazzi vogliamo essere contro  ogni tipo di violenza e vogliamo noi per primi non commetterla. Abbiamo ricordato questo importante giorno per dire che questi fatti di cronaca che purtroppo stanno diventando una routine vogliamo non accadano più in futuro. Chi usa violenza  non porta abbastanza rispetto al dono più grande che abbiamo ricevuto: la vita.

Vogliamo dire no alla violenza.

GLI ADULTI DEL FUTURO SIAMO NOI: POSSIAMO CAMBIARE IL MONDO, DOBBIAMO CAMBIARE IL MONDO E VOGLIAMO FARLO!

Eleonora Faresin

Risultati dell'Alfieri's Got Talent 2021

1° classificati: con 1460 punti 

Davide Ruaro 

Marco Lucchetta 

Damiano Dalla Costa


2° classificata: con 1458 punti

Keren Annette Gbetaut


3° classificati: a pari merito con 1363 punti

Linda Zilio 

-

Teo Gonzo

Chiara Bortolotto 

Andrea Dal Santo


4° classificato: con 1348 punti

Alessandro Lucchetta


5° classificata: con 1322 punti

Elena Mendo


6° classificata: con 1301 punti

Illary Rumpa Ahamed


7° classificati: a pari merito con 1300 punti

Mario Faris Bazzara

-

Eva Bortoloso

Gaia Carollo

Giorgia Miatello


8° classificata: con 1299 punti

Laysa Yousa Ahamed

Risultati della copertina per il diario 2021/2022

1° classificato: Andrea Dal Santo, 2^B

2° classificato: Angela Sartori, 2^E

3° classificato: Chiara Bortolotto, 2^B

Tutte le votazioni:

25 aprile 2021: Festa della Liberazione

Domenica 25 Aprile si è celebrata la Festa della Liberazione d’Italia.

Noi ragazzi del Consiglio Comunale dei Giovani, insieme ai rappresentanti del Consiglio Comunale adulto, abbiamo deposto dei fiori sulle lapidi dei giovani partigiani caduti nelle ritorsioni nazifasciste. 

Ci siamo poi ritrovati davanti al monumento dedicato a Francesco Zaltron Silva e, dopo l’alzabandiera, abbiamo ascoltato il discorso del sindaco adulto Marco Guzzonato, incentrato sull’articolo 3 della Costituzione, il quale sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza alcuna distinzione.

Il sindaco ci ha invitati ad applicare la nostra Costituzione per dare fondamento alla nostra libertà, ricordandoci che i diritti non sono un bottino da rubarci a vicenda: quando viene esteso a qualcuno, non necessariamente viene tolto a noi. 

Quando invece i diritti vengono negati, è interesse di ciascuno di noi far si che ciò non succeda ancora.

“... è Festa della Liberazione ogni volta che accogliamo gli altri, quando creiamo comunità solidali, quando prestiamo attenzione alla salute della Terra e quando viviamo la politica come dialogo contro l’indifferenza…” queste le parole più significative pronunciate dal nostro Sindaco. 

Pur non avendo ancora studiato quel particolare periodo storico, la commemorazione del 25 Aprile è stata  per me un momento emozionante perché mi ha colpito la volontà di lottare per la libertà, anche a costo della vita, da parte di questi martiri della Resistenza e la volontà da parte nostra di volerli ancora ricordare e di voler imparare dal loro sacrificio ad impegnarci per difenderla.

Emanuele Gasparini

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