I Bulliziotti: un impegno per una scuola più inclusiva!
I Bulliziotti: un impegno per una scuola più inclusiva!
La classe 2^ E dell'Istituto Comprensivo "S. Giuffrida-La Mela", con il coordinamento della docente Maria Quaceci, ha realizzato un importante lavoro nell'ambito del progetto “Ma Basta”, promosso dalla docente referente per il bullismo e cyberbullismo, Lara Lombardo. Dopo l’incontro con i rappresentanti dell'associazione “Ma Basta”, gli alunni hanno riflettuto su come migliorare la convivenza scolastica e hanno dato vita al ruolo dei Bulliziotti: studenti impegnati nel promuovere il rispetto, l’inclusione e la solidarietà tra compagni.
Grazie al sostegno della Dirigente scolastica Maria Tiziana Baratta, questo progetto ha preso forma ed è diventato un modello positivo di partecipazione attiva!
Ecco i compiti dei Bulliziotti: un piccolo impegno per un grande cambiamento!
I COMPITI DEI BULLIZIOTTI
1. INCLUSIONE
I bulliziotti, durante la ricreazione o attività didattiche di gruppo, devono vigilare in modo che nessuno resti escluso e tutti abbiano l’opportunità di conoscersi meglio.
2.RISPETTO DEI TONI FRA COMPAGNI
I bulliziotti ricordano ai compagni l’importanza di usare un linguaggio rispettoso. Se qualcuno parla in modo sgarbato, i bulliziotti con gentilezza suggeriscono un modo diverso di rispondere.
3.PRIVACY E RISPETTO DEGLI OGGETTI ALTRUI E DEGLI SPAZI SCOLASTICI
I bulliziotti sensibilizzano i compagni sull’importanza di rispettare la privacy, gli oggetti altrui e gli spazi scolastici.
4.PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA’
I bulliziotti danno il buon esempio avvicinandosi per primi a chi ha bisogno di aiuto, offrendo supporto pratico ed emotivo.
5.GESTIONE DEI CONTRASTI IN MODO PACIFICO
I bulliziotti agiscono come mediatori nei piccoli contrasti e sostengono i compagni a trovare soluzioni pacifiche ai loro problemi.
Intervista alla classe 2ªE per il progetto “MA BASTA”
Noi alunne della redazione di ITERnews, abbiamo intervistato gli alunni della 2ªE, coinvolti nel progetto “Ma basta”, progetto che tratta la tematica del bullismo e ne previene gli atti.
1. Come e quando è nato questo progetto?
Agli inizi della scuola, verso ottobre/novembre la professoressa referente del bullismo Lara Lombardo, ha organizzato un incontro con l’associazione “MA BASTA”. Dopo questo incontro, in classe, con la professoressa Quaceci gli alunni hanno riflettuto sulla figura del bulliziotto e gli abbiamo attribuito dei compiti.
(Alessia Longo)
2. Qual è stata l’esperienza della classe, quali emozioni avete provato?
La classe ha dedicato un’ora alla settimana con la professoressa Quaceci per parlare delle problematiche che viviamo, risolvendole. Ancora, nella classe non si sono risolti tutti i problemi, ma si stanno facendo dei passi avanti.
(Elisa Santangelo)
3. Qual è lo scopo dei bulliziotti?
I bulliziotti hanno il dovere di controllare che nessuno venga escluso durante la ricreazione, di invitare i compagni a non rispondere in modo sgarbato, far rispettare la privacy e gli oggetti altrui e hanno il ruolo di mediatori durante una lite.
(Angelo Diolosà/Marta Leanza)
4. Qual è il processo che si mette in atto quando si verifica un problema?
Quando c’è un problema tra i compagni la prima cosa che accade è l’imbarazzo e il disagio, però grazie all’ora di confronto alla fine si riesce ad affrontare i problemi, accettando il fatto che tutti sbagliamo ma allo stesso tempo che i conflitti si possono risolvere.
( Ester Biondi)
5. Secondo quale criterio sono stati scelti i bulliziotti?
I bulliziotti sono stati scelti attraverso una votazione di classe. Marta Leanza è stata scelta perché è una ragazza molto sicura di sé, gentile e se serve anche severa. Angelo Diolosà invece ricopre questo ruolo perché è gentile, corretto e ha le idee chiare.
(Giorgia Caruso)
6. Si sono verificati casi dove sono dovuti intervenire i bulliziotti?
No, non ci sono stati casi dove i bulliziotti sono dovuti intervenire.
(Sofia Petralia)
7. Chi sono i bulliziotti di questa classe?
I bulliziotti sono Marta Leanza e Angelo Diolosà.
8. Qual è stata la reazione dei bulliziotti all’annuncio di questo nuovo ruolo?
Sono rimasti molto sorpresi e felici della decisione presa dalla classe e hanno voluto prendersi la grande responsabilità.
(Marta Leanza e Angelo Diolosà)
9. Come sta procedendo questo progetto?
In questo momento, poiché non sono presenti questioni, il progetto è stato sospeso, ma se si verificherà una lite, si riattiverà.
(Antonio Distefano)
10. Quanto tempo durerà questo progetto?
Il progetto continuerà fino alla fine dell’anno prossimo.
(Simone Russo)
11. In questo progetto, l’insegnante che ruolo ha?
In questo progetto l’insegnante ha un ruolo di guida in quanto aiuta a risolvere i problemi.
(Ludovica Perdicaro)
12. Chi sono gli insegnanti di riferimento “Ma Basta”?
Nella classe 2ªE ci sono due “Mabaprof”: il professore Zignale e la professoressa Quaceci.
(Valentina Puglisi)
Le alunne della 1ªE
Sofia Bivona, Francesca Velo e Chiara Emanuela Giangreco
Giovani Ambasciatori per sensibilizzare i compagni di classe alla prevenzione di fenomeni di bullismo.
Il Ministero dell'Istruzione ha creato la figura dei referenti per il bullismo, introducendo l'obbligo per ogni scuola di nominare un referente per il contrasto al bullismo, che ha il compito di prevenire fenomeni di bullismo , gestire situazioni critiche, promuovere iniziative educative per sensibilizzare studenti, insegnanti e famiglie su questi temi.
Nella nostra scuola, la referente è la professoressa Lara Lombardo e noi della redazione abbiamo voluto intervistarla.
La prof.ssa Lombardo insieme ai Giovani Ambasciatori delle classi prime dell'anno scolastico 2024/25
Il simbolo sul bullismo creato dalla nostra scuola
INTERVISTA ALLA PROF.SSA LARA LOMBARDO, referente del Bullismo e Cyberbullismo
La Prof.ssa Lombardo si è resa disponibile a rispondere alle seguenti domande:
1. Da quanto tempo è stato inserito questo sistema?
Questo sistema è stato inserito nel 2018, da ben 7 anni.
2. Com’è nata l’idea di inserirlo nella nostra scuola?
È nata da un corso di formazione nel 2017dopo averla sentita dalla Professoressa che teneva il corso.
3. Da quanto tempo ricopre la carica di Referente contro il Bullismo?
Dal 2018, da quando è iniziato il progetto (la nostra Referente ha rinunciato alla carica solo un anno, lasciandola alla Prof.ssa Battaglia).
4. Come affrontare un evento spiacevole di fronte a un individuo in difficoltà, in seguito qual è il processo che si mette in moto dopo un segnale d’aiuto?
Con il confronto, (con la Dirigente, con i ragazzi, con i colleghi della classe dell’individuo in difficoltà, con i giovani ambasciatori e se necessario con i genitori) nella scuola si è in comunità, non si agisce mai da soli, il ruolo della Referente è quello di fare da portavoce. È un ruolo difficile.
Riflessioni personali:
Noi concordiamo appieno con la Professoressa. L'unione fa la forza! La scuola è una comunità educante, dove gli “attori principali” sono gli alunni, la Dirigente, le famiglie degli alunni, i giovani ambasciatori, i colleghi ma anche le autorità come la Polizia Postale.
Tutti dobbiamo collaborare per trovare una soluzione concreta affinché il problema si possa risolvere.
5. Quali sono le differenze tra Bullismo e Cyberbullismo? Qual è il più difficile da eliminare?
Ci sono caratteristiche diverse, peggiori per il Cyberbullismo. Il Bullismo avviene in presenza, il Cyberbullismo tramite rete, è il più difficile da eliminare.
Riflessioni personali:
Il Cyberbullismo, è il più difficile da eliminare perché il bullo si nasconde dietro uno schermo, non si fa riconoscere e potrebbe anche spacciarsi per un’altra persona innocente.
6. Qual è l’obiettivo dei giovani ambasciatori?
Vigilare, comprendere, conoscere le dinamiche presenti all’interno della classe, aiutando la Referente nel risolvere un caso di Bullismo.
Riflessioni personali:
I giovani ambasciatori devono conoscere le dinamiche della classe perché sono loro che vivono la vita scolastica insieme ai compagni.
Nella realtà:
È capitato a tutti almeno una volta di essere rimproverati o litigare con inostri genitori per esempio sul fatto di posare il telefono perché lo utilizziamo da troppo tempo, oppure di andare a fare i compiti perché si è fatto tardi, (tutto questo ovviamente per il nostro bene) in questi casi chi viene a “consolarci”? Un nostro amico oppure nostro/a fratello/sorella, questo accade perché siamo coetanei (cioè con età uguale o simile) e apprezziamo un loro consiglio, piuttosto che un rimprovero da parte dei nostri genitori; ecco così devono fare i giovani ambasciatori, devono “abbracciare” e accogliere il problema/sensazione del/la ragazzo/a in difficoltà.
7. Da qui a quando è iniziato questo progetto i casi di Bullismo e Cyberbullismo sono aumentati, diminuiti o sono rimasti uguali? Perché?
Sono aumentati in modo esponenziale. Si abbassa l’età dove i genitori danno il cellulare ai bambini/ragazzi.
Riflessioni personali:
Purtroppo i genitori cominciano a dare il cellulare ai bambini troppo presto. Questo può portare a un ritardo nel saper parlare, scrivere e leggere. Il bambino viene esposto prima a un mondo virtuale che può essere pericoloso e violento.
8. Come affronta temi così sensibili di fronte a ragazzi così giovani?
Col sorriso, con ironia ma allo stesso tempo con serietà, con senso di responsabilità, con impegno al 100%, entusiasmo e speranza di fare qualcosa di positivo.
Riflessioni personali:
Bisogna affrontare le difficoltà con sorriso e ironia ma con serietà e impegno. Una volta superati i problemi bisogna andare avanti e voltare pagina per goderci ogni momento della nostra vita scolastica e quotidiana.
9. Quale tipo di emozioni prova di fronte a un atto di Bullismo o Cyberbullismo?
Tristezza, soprattutto per la non collaborazione dei genitori, infatti tendono a giustificare i propri figli senza sapere le dinamiche della situazione
Riflessioni personali:
Sfortunatamente ormai i genitori tendono a giustificare i propri figli, questo comporta a un fattore diseducativo.
10. Qual è il modo per segnalare un caso di Bullismo e Cyberbullismo?
Si applica una procedura specifica che varia in base alla scuola di appartenenza, si compila una scheda di segnalazione, la Referente si confronta con la coordinatrice della classe interessata (in questa scuola non ci sono mai stati casi eclatanti).
Riflessioni personali:
Nella nostra scuola c’è una cassetta contro il Bullismo (che potete trovare vicino la guardiola della segreteria) dove potete denunciare semplicemente mettendo un bigliettino con su scritto nome, cognome e classe (facoltativo, si consiglia di farlo, ma qualora non vi sentireste a vostro agio, potete farlo in anonimato mettendo solo la classe/interclasse d’appartenenza) e inserirlo dentro la cassetta.
11. Se qualcuno dovesse segnalare il problema in modo anonimo, come si agirebbe per trovare la “vittima” ?
La Referente si confronterebbe con i coordinatori dell’interclasse interessata ( cioè tutte le classi prime, seconde…) per sapere se gli alunni delle loro classi hanno segnalato qualcosa o se hanno notato qualcosa di strano.
Francesca Velo, Chiara Emanuela Giangreco e Sofia Bivona classe 1ªE