IL NOSTRO LEONARDO
Giornale dell'Istituto Da Vinci - De Giorgio di Lanciano
NUMERO 4 - MAGGIO 2024
ATTIVITA' SCOLASTICHE
Viaggio di istruzione: Tarquinia e Viterbo
Una gita indimenticabile: 6 aprile 2024 Tarquinia e Viterbo
Nel silenzio dell’alba, le classi prime dell’Istituto di Istruzione Superiore di Lanciano si sono radunate per un’avventura straordinaria. Alle 5:30, con l’entusiasmo nel cuore e gli zaini pronti, hanno lasciato il piazzale della Pietrosa di Lanciano verso Tarquinia, una città che custodisce segreti e storie millenarie.
Tarquinia: Tombe Etrusche e Affreschi Vivaci
Alle 9:00, il gruppo è giunto a Tarquinia, dove le colline toscane nascondono un tesoro archeologico: le “tombe etrusche”. Scavate nella roccia, queste tombe raccontano le storie di un popolo misterioso e affascinante. Gli affreschi che adornano le pareti sono vivaci e raffinati, offrendo un’istantanea dell’arte e della vita quotidiana degli Etruschi. Scene di cerimonie religiose, festività e vita di tutti i giorni prendono vita sotto gli occhi degli studenti.
Prima di immergersi nella visita, una guida esperta ha raccontato la storia di queste tombe. Un momento particolare è stato il banchetto, simulato da due compagni di classe, che ha portato gli studenti indietro nel tempo, immaginando gli Etruschi che celebravano la vita e l’amicizia.
Poi abbiamo visitato diverse tombe:
1. TOMBA DELLE LEONESSE: La tomba è costituita da una camera unica con soffitto a doppio spiovente a cui si accede attraverso un corridoio, (dromos), a gradini. Il soffitto è decorato a scacchiera e le pareti sono scandite da sei colonne. Sul frontone delle pareti della parete di fondo ci sono ritratte due leonesse maculate che si affrontano che danno il nome alla tomba. Ai lati, invece, ci sono raffigurate scene di simposio, al di sotto del quale sono raffigurati delfini che si tuffano in acqua alternati ad uccelli acquatici.
2. TOMBA DELLA CACCIA E PESCA: la tomba è costituita da due camere coassiali, con soffitto a doppio spiovente e corridoio di accesso a gradini. Nel frontone sul fondo della prima camera è dipinta una scena di ritorno alla caccia.
3. TOMBA DEI CARONTI: la tomba ha una struttura complessa che si basa su due livelli: la scala che conduce al vestibolo con alcune banchine, poi partono due scale che danno acceso a due camere funerarie inferiori. Il vestibolo rappresenta un ambiente destinato a cerimonie di culto e presenta una porta finta scolpita e dipinta a fianco a due demoni ai lati. La porta finta rappresenta l’ingresso nell’aldilà.
4. TOMBA DEI LEOPARDI: il soffitto, a spiovente, è decorato a scacchiera e con archi di cerchi concentrici sulla trave di colmo, (columen). Sulle pareti laterali sono rappresentati due leopardi che danno il nome al sepolcro. Invece, sul fondo ci sono ritratti uomini e donne, distesi sui letti conviviali e serviti da giovani servitori nudi.
5. TOMBA DEI BACCANTI: si tratta di una piccola camera, il soffitto è dipinto con rosoni e foglie d’edera sulla trave centrale, fiorellini sugli spioventi. Ai lati ci sono gruppi di animali in lotta, invece sull’altra parete ci sono tracce di due felini. Il fregio sulle pareti rappresenta una scena di danza orgiastica.
Durante la nostra gita abbiamo avuto il piacere anche di visitare Il Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia, situato nella suggestiva cornice del Palazzo dei Vitelleschi, che ospita una vasta collezione di reperti che risalgono all'epoca etrusca. Tra i più importanti ci sono vasi e i ricchissimi gioielli. Inoltre, il museo offre ai visitatori anche l'opportunità di esplorare la ricca storia e la cultura degli antichi Etruschi attraverso manufatti, ceramiche, sculture, gioielli e altri reperti archeologici. Tra le opere più significative esposte nel museo ci sono le statue funerarie, gli oggetti votivi e i resti di antichi templi, che forniscono preziose informazioni sulla religione, la vita quotidiana e l'arte degli Etruschi. Il museo è una tappa imperdibile per chiunque sia interessato alla storia dell'Italia antica e desideri approfondire la conoscenza di una delle civiltà più affascinanti del Mediterraneo.
I reperti includono oggetti di vita quotidiana come ceramiche, gioielli, utensili domestici, e strumenti agricoli. Abbiamo visto anche reperti provenienti da necropoli, come sarcofagi, urne cinerarie e statue funerarie. Opere d'arte come sculture e pitture murali sono esposte per illustrare l'abilità artistica degli Etruschi. Inoltre, il museo potrebbe ospitare mostre temporanee su vari aspetti della cultura etrusca o altre civiltà dell'antica Italia.
Viterbo: Arte e Storia nel Cuore Medievale
Dopo un’oretta e mezza di viaggio, il gruppo è arrivato a Viterbo, una città che custodisce la sua storia nel cuore medievale. Qui, nel quartiere di San Pellegrino, le stradine acciottolate e le antiche case hanno accolto gli studenti.
Gli studenti hanno esplorato la grande piazza e le vie medievali, respirando l’atmosfera unica di Viterbo. Verso le 19:30, è giunto il momento di ripartire per Lanciano, ma le emozioni e le scoperte di questa giornata rimarranno impresse per sempre.
Classe 1 A
Viaggio di istruzione: Roma
VIAGGIO DI ISTRUZIONE A ROMA
L’8 aprile 2024, tutti noi delle classi seconde dell’ ”I.I.S Da Vinci De Giorgio”, siamo partiti in viaggio per Roma. Ci siamo ritrovati nel piazzale della Pietrosa alle 5:30 del mattino dove, alle 6:00 una volta fatto l’appello, siamo partiti. A circa metà del viaggio abbiamo sostato in un autogrill per fare colazione. Dopo siamo ripartiti e verso le 9:45 siamo arrivati a Roma.
Con la guida avevamo l’incontro a pochi metri dalla cupola di San Pietro; qui ci ha spiegato che questo è uno dei simboli più importanti della città di Roma. Fu costruita per ordine dall’antico imperatore Romano Costantino tra il 326 e il 333 d.C. I vari documenti storici affermano che la struttura fu costruita proprio sul luogo in cui fu sepolto San Pietro.
Infine ci ha spiegato che quando ci sono le elezioni per il papa, i cardinali si riuniscono nella parte superiore della basilica e, se a fine delle elezioni esce fumo nero, il papa non è stato eletto, mentre se il fumo che esce è bianco il papa è stato eletto.
Ci siamo incamminati verso la Fontana Di Trevi e abbiamo ammirato i posti più famosi di Roma.
La fontana di Trevi è sempre piena di turisti. Si narra che se vuoi buttare la moneta devi sempre incrociare il braccio destro con la spalla opposta, ma attenzione, non serve per avere fortuna: è solo un gesto di buon auspicio per un futuro ritorno nella città eterna. Tuttavia, il tuo grado di fortuna può essere “testato” dalla riuscita di questa impresa: resta da vedere se riesci a gettare la monetina oppure a farle soltanto una foto, perchè i turisti sono in ogni angolo e sempre presenti, quindi è consigliabile andarci in giorni meno affollati.
La guida e tante fonti da cui possiamo prendere spunto ci raccontano che la fontana di Trevi è nata dalla volontà di papa Clemente XII e dal progetto, vincitore tra quelli presentati, dell’architetto Nicola Salvi. Essa sorge sulla parte che si affaccia sul Palazzo Poli e il suo nome deriva da un toponimo in uso nella zona già dalla metà del XII secolo, regio Trivii, riferito alla confluenza di tre vie nella piazza, oppure dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana
Il rituale del lancio della monetina è stato invece mantenuto con il posizionamento di una piccola vasca, nella quale i turisti hanno potuto continuare a tirare monete e a esprimere desideri, come molti erroneamente credono, dopo aver lanciato la monetina.
Non tutti sanno che sul lato destro esterno della fontana si trova una vaschetta rettangolare con due piccole cannelle, chiamata fontana degli innamorati: si crede che le coppie che bevono a questa fontanella resteranno innamorate e fedeli per sempre.
Un semplice rito che, in passato, si svolgeva alla partenza del fidanzato, specialmente quando la lontananza, come durante il servizio militare, era prolungata nel tempo.
La sera precedente all’addio i due giovani si recavano alla fontanella; la ragazza riempiva un bicchiere mai usato prima e lo offriva all’innamorato. Il bicchiere doveva essere rotto. In questo modo, la ragazza era certa di non perdere la persona amata.
Una spiegazione: secondo la tradizione, chi sorseggiava l’acqua di Trevi ricordando Roma per sempre, avrebbe continuato a ricordare l’innamorata rimasta in città.
L’acqua che sgorga dalla fontana viene chiamata acqua vergine perché c'è un acquedotto che viene usato da tempi molto antichi: è un acquedotto che funziona da duemila anni ed è stato riparato solo una volta. Questo acquedotto è stato creato da Augusto insieme a Vespasiano.
La fontana è cambiata anche dal punto di vista dell'illuminazione, perché nel 2019 sono state apportate delle modifiche alle luci: si è passati da luci alogene a luci 100% led, in modo da risparmiare il costo della bolletta della luce, quindi operare scelte più sostenibili.
La guida ha spiegato che le monetine che vengono lanciate nella fontana di Trevi vengono utilizzati per la Caritas per aiutare i più bisognosi, per stanziare soldi per progetti per una Roma più sostenibile o per restaurare le strade: possiamo dire che questi soldi non vanno sprecati!
Poi abbiamo visitato l’Altare della Patria, situato in Piazza Venezia: si tratta di un’imponente costruzione che richiama l’orgoglio nazionale e la memoria dei caduti.
Inaugurato nel 1911 per celebrare l’unità d’Italia e i suoi difensori, l’Altare della Patria è composto da un’imponente base con delle gradinate, una statua equestre del re Vittorio Emanuele II e l’Altare della Patria vero e proprio, situato al centro del monumento.
L’Altare della Patria è adornato da numerose sculture e decorazioni che rappresentano le varie regioni italiane, simboleggiano la storia e l’unità nazionale.
Al suo interno sono custodite le tombe del milite ignoto e del re Vittorio Emanuele II.
Ogni anno, in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica, l’Altare della Patria diventa il fulcro delle celebrazioni ufficiali, con la deposizione di corone di fiori da parte delle più alte cariche dello Stato e la presenza di autorità nazionali e internazionali.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il Pantheon in cui sono sepolti alcuni dei più importanti personaggi italiani. Si tratta di una struttura straordinaria e millenaria. Davanti si presenta con una facciata immensa con delle colonne enormi ed è tutto grigio, l'interno è costituito da una stanza circolare con ai lati tutte le tombe ed un altarino di fronte all'entrata. Al centro guardando il soffitto abbiamo potuto notare che c'è una cavità dove non piove e non nevica per un effetto chiamato “effetto camino” e veniva usato dagli antichi per lo studio dell'astronomia, nel soffitto ci sono anche delle scanalature chiamate cassettoni che permettono di alleggerire il peso della volta.
Dopo aver visitato il Pantheon ci siamo recati verso la chiesa di Sant’ Ignazio. La chiesa fu costruita nel 1626 sull'antica chiesa dell'Annunziata che era divenuta troppo piccola per l'afflusso degli studenti del Collegio Romano. I lavori cominciarono nel 1626 e fu dedicata a Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, che era stato canonizzato il 12 marzo 1622. In questa chiesa quando si osserva in alto, stando in piedi nel punto marcato a terra da un disco dorato posto nel pavimento della navata, si può ammirare la simulazione prospettica di un secondo tempio, sovrapposto al primo, quello reale della chiesa; quest'architettura simulata, in prospettiva "da sotto in su", è articolata su due ordini, uno inferiore e uno superiore, e con un sinuoso movimento di colonne, archi e trabeazioni, si protende verso l'alto dove, in una luce aurea, è raffigurata la Gloria di sant'Ignazio, con Cristo che manifesta lo stendardo della croce.
Alle 19:30 siamo ripartiti per tornare a Lanciano. È stato un viaggio bellissimo, interessante e anche molto divertente.
Classe 2 A
Tutti a scuola di legalità
Finalmente gli studenti delle classi seconde del nostro Istituto hanno vissuto un’esperienza diversa e molto interessante grazie all’incontro che si è svolto, sabato due marzo 2024 presso la sede De Giorgio, con due marescialli dell’Arma dei Carabinieri di Lanciano, per approfondire i concetti di legalità e illegalità.
Dopo le presentazioni iniziali, il maresciallo Fabio Vittorini ha mostrato un video interessante sul Corpo dei carabinieri che illustrava il ruolo che essi hanno nella società (Forze Speciali, Forestale, Pubblica Sicurezza), in modo da alimentare fiducia nei loro confronti da parte dei ragazzi. In seguito il maresciallo ci ha spiegato il significato di www (World Wide Web) e la differenza tra internet (la rete globale di computer interconnessi) e web (collezione di pagine interconnesse accessibili tramite un browser). Inoltre il maresciallo ha spiegato come internet sia nata negli U.S.A., inizialmente in ambito militare, per trasmettere le comunicazioni riservate in modo veloce. Il maresciallo Vittorini si è poi soffermato sull’argomento dei social e dei pericoli che nascondono, quali hacker, virus e su come difendersi da essi.
Successivamente il maresciallo, servendosi di un power point, ha spiegato la differenza tra bullismo e cyberbullismo e ci ha raccontato varie storie di coetanei, tra cui quella di Lucasgym e della scomparsa di una ragazza. Veronica, la cui vicenda dal 2017 ha favorito la nascita di una legge che prevede interventi immediati da parte della Polizia Postale a tutela delle vittime di bullismo.
Il maresciallo ha consigliato come comportarci qualora dovessimo diventare vittime di bullismo, di informare i docenti, di parlarne con i genitori per cercare di risolverle insieme il problema e se non ci riuscissimo, di rivolgerci ai carabinieri. Egli inoltre ci ha parlato dell’evoluzione della tecnologia che consente di eliminare i commenti spregevoli in poco tempo, degli adescamenti di fishing, dell’impronta digitale. Ci ha raccomandato di stare attenti alle truffe digitali che avvengono tramite email da siti non ufficiali. In seguito il maresciallo è passato alla legalità stradale. Ci ha fatto domande sul Codice della strada, ci ha parlato del patentino per i motorini, dei limiti di velocità sulle strade urbane ed extraurbane ed ha ribadito che, prima dei sedici anni, non si può portare un compagno sul motorino, anche se molti ragazzi non rispettano questo divieto.
Il maresciallo infine ci ha parlato dell’uso degli stupefacenti.
L’incontro è stato molto interessante perché siamo stati informati sull’uso consapevole di Internet e sulle cautele da usare con questo mezzo di comunicazione a due facce: la prima spensierata e serena, l’altra preoccupante e rischiosa. Inoltre ci siamo resi conto dell’importanza dell’Arma dei Carabinieri e siamo rimasti colpiti dalla molteplicità delle sue funzioni al punto che qualcuno di noi ha pensato di entrare nel Corpo dei Carabinieri. L’incontro inoltre è stato ben strutturato, peccato che la partecipazione dei ragazzi si è stata limitata a poche domande.
Classe 2 E
IL DANTEDI’: 25 Marzo 2024
Intervista impossibile a Dante Alighieri
In occasione del Dantedì abbiamo chiesto un incontro a Durante degli Alighieri e lui ci sta aspettando.
Siamo nel 1318, in una calda giornata d’estate a Ravenna, all’interno della dimora di Guido Novello da Polenta, ecco il Sommo Poeta, riconosciamo subito il suo profilo, il noto naso adunco e il mento sporgente, lo vediamo seduto alla sua scrivania coperta da centinaia di fogli, chino e concentrato su di essi, ma anche un po’ stanco. Mentre ci attende, scrive, alza prima la testa, poi lo sguardo, alla ricerca delle parole giuste e ci scorge. Con nostra grande sorpresa si alza e ci viene incontro calorosamente, ci invita a sedere e ad iniziare l’intervista.
1. Gentilissimo Dante Alighieri, se Lei fosse nato nel nostro millennio, avrebbe scelto comunque di fare il Poeta?
Nei miei tempi, così tanto diversi dai vostri, ho studiato molto la letteratura classica, greca e latina, in particolare Virgilio che è stato il mio sommo maestro, e grazie a lui mi sono innamorato della poesia ed ho deciso di diventare poeta. La poesia è un mezzo potente per esprimere il proprio pensiero, le idee filosofiche e religiose, i propri sentimenti, le sensibilità diverse, le fragilità e tutti i messaggi possibili. Come ben sapete ho scritto anche dei trattati in latino, ma ho preferito di gran lunga la poesia e la lingua del popolo, e ancora oggi la mia opera più riuscita è “La Divina Commedia”, che è ancora ammirata e studiata nelle scuole. All’epoca la mia scelta di usare il volgare, di contagiare la cultura alta con la lingua del popolo, fu criticata, ma io amavo sperimentare e creare, e volevo che la mia opera fosse letta anche da chi non conosceva il latino. Sì, anche oggi sceglierei di fare il poeta, e come allora mi cimenterei con i linguaggi più vari, userei anche lo slang giovanile, magari scriverei testi per i rapper che voi tanto amate, per attirare l’attenzione delle nuove generazioni. Pur di esprimere i miei messaggi e la mia visione del mondo userei tutte le nuove forme di comunicazione.
2. Avrebbe scritto al giorno d’oggi la Divina Commedia?
Sì, in modo diverso, riflettendo anche sulle sfide e sulle questioni contemporanee della società moderna, come la tecnologia, l'ambiente, la politica e le disuguaglianze sociali. Ad esempio, oggi un’opera come la Commedia potrebbe descrivere un viaggio attraverso i vari strati della società attuale, dall'abisso delle disuguaglianze economiche al paradiso della solidarietà e dell'equità. Inoltre, potrebbe includere personaggi e situazioni ispirati alla realtà odierna, offrendo una visione critica e riflessiva sul mondo attuale.
3. La sua Divina Commedia ha ispirato tantissimi altri poeti nei secoli successivi, per molti è stata un modello linguistico e stilistico, oggi persino i videogiochi la ripropongono, cosa ne pensa?
Sono molto fiero di questo, i giovani d’oggi usano molto la tecnologia, e trovo emozionante vedere il mio viaggio nell’aldilà trasformato in un video game, è molto utile per fare appassionare anche i più giovani alla Letteratura. Ho avuto modo di vedere il videogioco Dante’s Inferno, che ripercorre il mio viaggio attraverso i nove gironi dell’inferno. Si tratta di un gioco d’azione e di avventura per PS3, Xbox 360 e PSP, in cui io sono il protagonista e aiutato da un cavaliere crociato e da Virgilio, attraverso i nove gironi dell’Inferno, combatto contro i mostri e le anime dannate, per uscire poi da solo dall’Inferno, vittorioso, alla volta della montagna del Purgatorio, per raggiungere l’anima della mia amata Beatrice. Ho provato anche a giocarci, ovvio, io non sono esperto come voi, ma devo dire che farlo mi è piaciuto davvero molto, lo ritengo un gioco valido e utile, per far capire ai giovani la “corretta via”. E’ stata un’idea carina e di questo sono molto contento.
4. Qual è stato il momento più difficile del Suo viaggio nell’al di là?
Il momento più difficile del mio viaggio è stato quando mi sono trovato nei cerchi dell'Inferno, circondato da anime dannate e tormentate. La disperazione e la sofferenza che ho visto mi hanno profondamente colpito e segnato, mi hanno fatto riflettere sulla natura del male e della giustizia divina. È stato un momento di grande angoscia e tormento, ma questa esperienza mi ha anche aiutato a comprendere meglio il significato del peccato e della redenzione.
5. Universalmente le vengono riconosciute saggezza, genialità e conoscenza, pur tuttavia Lei collocando nell’aldilà gli uomini del suo tempo, e non solo, ha espresso, a volte, dei giudizi molto duri su di essi, non le sembra di essersi attribuita un’autorità eccessiva che spetterebbe solo a Dio?
La mia autorità nel decidere chi merita di essere destinato al Paradiso, al Purgatorio o all'Inferno non proviene da una fonte terrena o divina, piuttosto, è il frutto della libera creatività letteraria e delle mie riflessioni personali, delle mie esperienze di vita e del mio punto di vista sul mondo a me contemporaneo. Nella mia opera, la Divina Commedia, ho cercato di rappresentare il mio concetto di giustizia e di moralità, basato sui valori della fede, della virtù e del peccato. Tuttavia, comprendo che le mie opinioni sono soggettive e non rappresentano necessariamente una verità assoluta, ma la mia intenzione era mostrare agli uomini la via del bene, mostrando loro i comportamenti giusti da imitare e quelli sbagliati da evitare, se ho fatto male la Somma Sapienza mi giudicherà.
6. Com’è stato vivere in esilio lontano dalla Sua Firenze?
Vivere in esilio lontano dalla mia amata Firenze è stato un tormento insopportabile. Mi sono sentito come un pesce fuor d'acqua, lontano dalle mie radici e dai miei cari. La nostalgia per la mia città natale e per le sue bellezze mi ha reso ancora più dolorosa la separazione. Tuttavia, è stato proprio in esilio che ho scritto la mia opera più importante, la Commedia, che è stata ispirata proprio da questo dolore e dalla speranza di tornare un giorno a casa.
7. Cosa l’ha spinta a rimanere innamorato di Beatrice, nonostante lei fosse sposata con un altro e nonostante la sua breve vita?
Nella "Vita Nuova", ho espresso il mio amore per Beatrice come un sentimento puro e spirituale, al di là delle passioni terrene. Il mio amore per lei è stato alimentato dalla sua virtù, dalla sua bellezza e dalla sua gentilezza, che rappresentavano per me un ideale di perfezione. Nonostante le difficoltà e la sua prematura scomparsa, ho continuato ad amarla, perché al cor non si comanda; ho cercato di onorarne il ricordo e di tramandare il suo spirito attraverso le mie opere letterarie. Il mio legame con Beatrice è stato quindi più che una semplice attrazione fisica o sentimentale, è stato un legame spirituale e intellettuale che ha continuato a ispirare la mia opera e il mio cuore per tutta la vita, terrena e ultraterrena.
8. Se Lei vivesse nei nostri giorni, avrebbe fede in Dio? E che opinione avrebbe della Chiesa attuale?
Crederei sicuramente in Dio data la mia profonda devozione, tuttavia la mia fede sarebbe basata più su una ricerca interiore e una comprensione personale, che su dogmi rigidi. Riguardo alla Chiesa di oggi, apprezzo molto che essa non abbia più uno Stato da amministrare, anch’io sono sempre stato convinto che il Potere Temporale dovesse essere separato dal Potere Spirituale, ci sono voluti parecchi secoli perché questo si affermasse. Inoltre, sarei sicuramente critico se vedessi problemi di corruzione e lontananza dai principi spirituali fondamentali. Alla fine, però potrei anche riconoscere con piacere le molte opere di carità e di solidarietà, nonché i contributi positivi che la Chiesa attuale, con Papa Francesco sta dando all’umanità.”
9. Se Lei vivesse la nostra attualità, in questa Italia così diversa da quella che ha conosciuto Lei, si impegnerebbe ugualmente in politica? E a quale partito politico darebbe la Sua fiducia?
Credo che se vivessi nel vostro tempo, intraprenderei comunque un percorso di impegno politico, perché è sempre alto il mio interesse per le sorti dell’umanità durante la vita terrena e non solo.
Le condizioni politiche e sociali sono cambiate molto nel corso dei secoli, non ci sono più i due grandi Poteri universali, i “due soli” che avevano il compito di guidare l’umanità verso un duplice fine: la felicità eterna e quella terrena. Nel vostro mondo il potere politico è molto più frammentato, i poteri sono tanti, e questo consente scelte più diversificate e anche più libere. Apprezzo molto il vostro sistema democratico e la partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, questo era impensabile nella mia epoca, voi siete molto fortunati. In questo contesto io mi sarei fatto guidare dalle mie idee e dai miei valori che sono gli stessi, li ritengo ancora validi.
Quindi sì, avrei accolto le sfide della modernità, per continuare a migliorare il mondo e l’umanità, tuttavia, la mia visione del mondo e della politica sarebbe certamente influenzata dalla mia formazione culturale e dalla mia fede cristiana, che sono elementi fondamentali della mia identità.
Nell’attuale panorama politico italiano, non trovo un partito politico adatto a me, però potrei crearne uno, con un simbolo e con il mio nome, un partito che rappresenti le mie idee e i miei valori, che promuova la giustizia sociale, la solidarietà e il rispetto per l'ambiente, e continuerei a lasciarmi guidare da Colui che tutto muove.
10. Qual è il Suo pensiero sull’attuale panorama letterario italiano?
La letteratura italiana attuale è vibrante e diversificata, con autori che affrontano una vasta gamma di temi e di stili. Ci sono opere che esplorano le sfide della contemporaneità, mentre altre attingono alla ricchezza della tradizione italiana del passato. È un panorama ricco di voci nuove e innovative, che contribuiscono alla continua evoluzione della letteratura, apprezzo molto l’assoluta libertà della creatività, non più legata agli schemi e alle regole della tradizione, quindi la giudico molto positivamente.
11. Cosa pensa dei giovani del ventunesimo secolo?
Penso che la gioventù di oggi sia molto diversa dalla mia, ai miei tempi pochi avevano la possibilità di studiare, e quelli che lo facevano si dedicavano prevalentemente agli studi teologici, filosofici e classici, oggi c’è una netta preferenza per gli studi scientifici e tecnologici.
Il modo di vivere l’amore è cambiato molto, ai miei tempi era un sentimento molto più filosofico e spirituale, la donna virtuosa ci ispirava una vita corretta. Oggi invece l’amore viene vissuto in maniera più carnale e passionale, trascurando a volte i principi morali.
I giovani contemporanei danno molta importanza alla ricchezza, la ostentano, essa diventa a volte un fine, e questo è sbagliato; nel Trecento invece molti più giovani erano impegnati a vivere secondo i valori religiosi, anche se non sempre ci riuscivano.
Anche il rispetto per le persone più grandi e per la famiglia, è cambiato, nel mio tempo c'era più riguardo e obbedienza verso i genitori e verso gli adulti in generale, cosa che adesso soprattutto tra le ultimissime generazioni sta sempre più venendo meno, purtroppo.
Inoltre, i giovani del nuovo millennio hanno accesso ad una vasta gamma di conoscenze, attraverso tutti gli strumenti tecnologici moderni, come internet e quant’altro, che, se usati bene, offrono loro la possibilità di acculturarsi più agevolmente e grazie alla libertà di cui godono, possono sviluppare molteplici punti di vista sul mondo.
12. Cosa pensa della condizione della donna?
Le donne della società del mio tempo, purtroppo non erano libere, erano i genitori a scegliere il loro futuro e l’uomo che dovevano sposare, soprattutto esse non avevano il diritto di istruirsi ed erano costrette a svolgere i lavori domestici e più umili. Ma io ho sempre percepito questo come sbagliato, ed ho avuto sempre una grande considerazione per le donne, per le loro capacità e per ciò che le loro virtù erano in grado di ispirare. La mia attenzione per il mondo femminile è stata così grande che ho affidato ad una donna, a Beatrice, il compito di guidarmi in Paradiso.
Mentre la donna del nuovo millennio è libera di poter scegliere da sola il proprio destino, e quindi di potersi istruire e di realizzarsi nel lavoro che più preferisce.
Se potessi scegliere tra il mio mondo e il vostro, sceglierei il vostro, così forse la relazione con Beatrice sarebbe stata più concreta e sarebbe andata molto diversamente.
Terminata l’intervista, abbiamo ringraziato il Sommo Poeta, per aver risposto gentilmente e pazientemente alle nostre domande e per averci dedicato un po’ del suo tempo prezioso, quindi ci siamo congedati da lui, onorati di aver trascorso un’ora in sua presenza. Lo abbiamo lasciato al suo impegno, intento a scrivere e a completare le sue opere, certi di non dimenticare mai questo incontro unico, emozionante ed irripetibile.
Classe 3^B Aut-Inf
TecnicaMente 2024
La foto di gruppo con gli alunni, i rappresentanti delle aziende e di Adecco,
i professori ed il dirigente scolastico
Anche quest'anno la giornata conclusiva del progetto TecnicaMente é stata davvero entusiasmante! Il progetto, realizzato dal nostro Istituto, in collaborazione con la filiale Adecco della Val di Sangro, offre la possibilità alle squadre partecipanti al progetto di confrontarsi nella realizzazione di un prodotto o di un servizio innovativo. Quest'anno, nell'evento conclusivo, svoltosi nella mattinata di martedì 28 maggio, presso la sala polivalente M. De Cecco, sono state quattro le squadre in competizione:
la squadra, composta dagli alunni Andreoli Christian (della 4inA), Del Bello Alessandro (della 4inA), Medoro Marco (della 4A), Rosetta Lorenzo (della 4inA), Silveri Francesco (della 4inA) ha presentato il Beach Cleaning Robot, un robot alimentato a energia elettrica che ha la capacità di pulire le spiagge con un impatto ambientale ridotto;
la squadra, composta dagli alunni Iezzi Arianna (della 5CH), Palmieri Damiano (della 4CH) e Tano Thomas (della 5CH) ha presentato il progetto Stay Hungry Stay Healty, una proposta di utilizzo del corbezzolo per ridurre la produzione di agenti cancerogeni nella cottura per frittura del cibi, in particolare della patate;
la squadra composta dagli alunni D'Orazio Angelo, Donato Emanuele, Martelli Davide, Monfrecola Ciro, Palella Roberto (tutti della 5InB) ha presentato il servizio DevelopAI, un bot che sfruttando l'intelligenza artificiale è capace di produrre codice per automatizzare le operazioni di trading, disponibile già online;
la squadra composta dagli alunni Fiore Dennis (della 5A), Casciato Loris (della 4A), Pietropaolo Nicola (della 4A) e Montarelli Nicoló (della 4A) ha presentato il Braille Tablet, un tablet per le persone non vedendi che é capace di riprodurre immagini con la stessa tecnica della barre Braille.
L'evento ha avuto inizio alle ore 10, aperto dai saluti del Dirigente Scolastico, prof.ssa IORMETTI Francesca, che ha ringraziato Adecco e le aziende che hanno partecipato all'evento con i propri rappresentanti: CP INTERNATIONAL, IMM INTERPUMP FLUID SOLUTION, ISRINGHAUSEN, SCUTTI NICOLA s.r.l., TR INDUSTRIAL, VALAGRO SYNGENTA BIOLOICAL, VERINDPLAST. Questi ultimi, dopo aver presentato brevemente le realtà aziendali, hanno avuto la possibilità di verificare la concretezza dei progetti presentanti dagli alunni ed hanno avuto il difficile compito di individuare il progetto vincitore. Si é aggiudicato il primo posto il progetto Stay Hungry Stay Healty, per il contenuto fortemente innovativo. Il rappresentante della VALAGRO chiamato ad annunciare il vincitore ha sottolineato la difficoltà della giuria nella scelta del progetto vincitore, data la valenza di tutti i progetti presentati.
La platea degli studenti delle classi quinte ha in diverse occasioni fatto sentire il proprio calore con applausi sinceri agli alunni delle squadre partecipanti, che hanno avuto anche il difficile compito di rispondere ad alcuni quesiti posti dai rappresentanti della aziende.
I lavori si sono conclusi alle 13:15, con le foto di gruppo. Queste, insieme ad altre bellissime foto, catturate dall'alunno-fotografo Palmieri Damiano, aiutato dal suo collega Silveri Francesco, sono disponibili in questa galleria.
MUSICA, PAROLE E CULTURA
Concorso Lettere d'amore dal carcere:
Premiate due studentesse dell'I.I.S. " Da Vinci - De Giorgio"
Lunedì 6 maggio presso il Teatro Comunale Fedele Fenaroli di Lanciano si è tenuta la premiazione dell’undicesima edizione del concorso “Lettere d’Amore dal Carcere”, evento organizzato annualmente dalla Direzione della Casa Circondariale di Lanciano e dall’Associazione Culturale “Nuova Gutemberg”, la quale mette in palio dei buoni per permettere l’acquisto di libri a scelta.
Il concorso prevede il coinvolgimento di tutte le case circondariali italiane e i lavori vengono valutati da una commissione di professionisti.
Questo progetto mira, infatti, a valorizzare l’umanità e l'emozionalità dei detenuti, manifestata ancora attraverso lettere cartacee, incoraggiandoli così a riflettere sui propri pensieri e sulle proprie emozioni e sui sentimenti per riuscire ad esprimersi in modo sano e razionale. Per raggiungere ulteriormente questo scopo, durante la mattinata di premiazioni è intervenuto un detenuto della Casa Circondariale di Lanciano che ha raccontato la giornata tipo di un condannato. Il suo racconto, pieno di emozione e sentimento, è arrivato nel profondo ad ogni studente presente all’evento e ha raggiunto lo scopo di sensibilizzare chi ancora ha una possibilità di scelta. Questo concorso prevede una sezione dedicata alle Scuole, per cui sono stati premiati sia alcuni detenuti che alcuni studenti. In totale tre sono stati gli studenti degli istituti lancianesi e ben due iscritti all’IIS Da Vinci-De Giorgio: secondo posto per Valentina Verratti con “Cara Mamma” della classe 4^ SAS e medaglia d’oro per la studentessa Chiara Piras della classe 3^ B Aut-Inf, che ha partecipato con “Amore imprigionato nei ricordi” che si riporta di seguito. C. P. cl.3^B Aut-Inf.
Lettere d'amore dal carcere
AMORE IMPRIGIONATO NEI RICORDI di Chiara Piras
Ciao amore, come stai?
È da tanto che non ci sentiamo, ci sono novità?
È così che solitamente si comincia una lettera, giusto? Parlo di quelle lettere che un giorno, forse, verranno inserite in un libro. Una di quelle profonde e commoventi, tra persone che non si vedono da anni ma che hanno voglia di sentirsi, aggiornarsi, raccontarsi ogni singolo dettaglio. E poi ci siamo noi, che in un qualche tipo di modo ci siamo sentiti fino a ieri. O meglio, ti ho sentito, ma questo è un futile dettaglio.
Passiamo al sodo, oggi mi sento nostalgica e ho cominciato a ripensare a quando ti ho conosciuto.
Eri così bello, il mio principe azzurro. Uno di quei ragazzi che quando sei giovane non puoi far altro che immaginarli circondati da ragazze come nei film americani. Avevi due braccia pronte a stringermi, a farmi sentire protetta. Che poi, neanche io ero una così brutta ragazza, forse solo un po’ troppo gracile, e forse a te questo piaceva.
Ti ricordi del nostro primo incontro?
Siamo andati a ballare in quel localino a tema anni ‘90. Ci eravamo seduti uno di fianco all’altro su quelle sedie rosse girevoli così scomode ma così vicine al bancone che non ci sarebbe minimamente interessato di doverci sedere stando attenti ad ogni minimo movimento pur di non cadere. Ordinammo da bere due cose diverse e il barista fu molto gentile con entrambi.
Ci spostammo da lì a poco in pista, ma a te non andava molto ballare, eppure avevi deciso tu di andare lì. Mi ricordo bene di come ad un certo punto della serata un signore, vedendomi lì ferma in un angolo sulle poltroncine, mi invitò a ballare con una certa galanteria. Tu nel mentre avevi iniziato a parlare con una ragazza che avrebbe potuto quasi esserti figlia per l’età e ad ordinare da bere per entrambi. Cioè, intendo, per te e per lei.
Ma pensai fosse normale. Dopotutto ci stavamo ancora conoscendo, credo. Non era ancora nulla di ufficiale. Io però, amore, dissi subito al signore, che poi scoprii chiamarsi Dario, di non essere interessata in alcun modo. Mi divertii comunque molto. Dario si dimostrò molto empatico.
Finita la serata, io ormai stanchissima, ti ritrovai con la lampo dei jeans aperta e i capelli arruffati, mi sembrò di vederti entrare anche nel bagno delle donne. Pensa un po’ quanto avessi bevuto per sbagliare così!
Ci incamminammo verso casa tua. Si era fatto tardi ed io abitavo dall’altro lato della città. Mi fece piacere sapere che nonostante tutto avessi deciso di trascorrere la nottata con me. Nel tragitto non volò una mosca. Nessuno dei due osò aprire bocca neanche per sospirare.
Entrammo in casa e accendemmo le luci. Era tutto in disordine, e io detesto il disordine. Ci passai sopra. E cercai di passare sopra anche alle grida che ci furono una volta esserci richiusi la porta alle spalle.
“Come hai osato?”
Mi urlasti contro. Ed io non capii. Forse il mio viso parlò per me, e continuasti. “Ti ho portata a ballare e hai passato la serata a fare gli occhioni dolci al barista!” Ti feci notare che al bancone ci saremmo stati, forse, dieci minuti.
“E quel signore con cui hai ballato tutta la sera?”
Provai a risponderti che eravamo lì per quello, per ballare. Tu inoltre avevi passato la serata con un’altra donna. Lì non mi lasciati il tempo di concludere la frase. Mi arrivò uno schiaffo. Non capii. Mi scusai e ti chiesi di andare a letto.
Ma dopotutto, amore, le discussioni sono normali in una coppia. Ho sbagliato io, non avrei dovuto andare sulla pista da ballo senza di te. Ti ho sicuramente fatto sentire escluso. Mi dispiace.
Nonostante mi resi conto del mio grossolano errore e cercai di rimediare in ogni modo, sbagliai di nuovo. Ti chiedo scusa anche per quello, ma proprio non sono brava!
Parlo di quando dovevamo andare al mare la prima volta. Ero super emozionata! Vederti con il costume sarebbe stato il sogno di ogni ragazza della mia età. Con gli ormoni alle stelle mi feci bella. Presi il costume più colorato che avevo. Era il mio preferito, lo comprai con mia mamma quando andammo in vacanza, mi pare che te lo avessi già detto. Per quell’occasione presi anche una crema corpo glitterata, non avrei mai e poi mai voluto farti sfigurare con me vicina! Arrivai in spiaggia con la mia Vespa rossa di fuoco ma senza sfiorare i novanta, la parcheggiai e ti raggiunsi sulla scogliera. Eri lì a chiacchierare con qualcuno, ma appena mi vedesti cambiasti espressione. Sembrava come se in fondo sperassi che non sarei venuta. Ma sicuramente mi sbaglio, ci amavamo già così tanto!
Mi amavi così tanto che ti innervosisti subito dopo che mi tolsi i pantaloncini.
“Ma dove ti presenti così? Sei scosciata! Vuoi farti vedere da tutti?”
Mi urlasti contro, e tutte quelle persone che non mi avevano neanche notata adesso ci fissavano. Non era il mio obiettivo, sia chiaro. Però avevi ragione, adesso mi vedevano tutti. Abbassai la testa e mi scusai. Ti avevo di nuovo mancato di rispetto.
Nonostante questo quel giorno ci divertimmo entrambi, o almeno credo. Passammo la giornata abbracciati, prima sulla battigia poi in acqua. Qui ci sfiorammo più volte, cominciammo anche a conoscere i nostri corpi. Era scomodo in acqua, ti ricordi? Decidemmo che avremmo continuato a casa. Eravamo in preda agli ormoni e non avremmo però potuto aspettare la sera. Corremmo verso gli asciugamani, lo facemmo il più velocemente possibile. Un’asciugata al volo e poi di corsa a casa.
Era la prima volta che ci trovammo sul letto entrambi. Mi spogliasti di fretta e furia. Ti chiesi qualche coccola prima.
Negasti. Ti chiesi almeno di fare piano, almeno all’inizio. Mi negasti anche questo.
Tu ormai avevi iniziato. Mi stavi facendo male e te lo dissi subito, ma tu non mi ascoltasti.
Erano passati pochi minuti. Ma a me sembrarono ore. Stringesti parti del mio corpo in una maniera così decisa che ti chiesi di alleggerire la presa. Mi stavi facendo male, te lo ripetei. Anche questa volta non mi ascoltasti. Da quel momento in poi avrei solo voluto che quell’agonia si concludesse.
Provai a parlarti qualche giorno dopo. Avrei voluto non ripetere quell’esperienza. Ma anche in questa occasione non mi sentii compresa, tu dissi che ero io quella sbagliata. Ti credetti.
“Sei tu che lo hai voluto! Avresti potuto allontanarmi. Se non vuoi fare neanche questo con me è perché non mi ami.
Dovresti solo andartene!”
Ed io non volevo. Io volevo solo stare con te, abbracciati. Avrei solo voluto qualche coccola in più.
“Che poi, io sono bravo a letto! Non puoi non aver goduto!”
Hai continuato così per ore. Ma mi sentivo così in colpa anche solo per aver provato a lamentarmi di una cosa che tu avevi fatto con così tanto amore. Sono stata proprio stupida. Tu mi amavi, ed io lo stavo mettendo in dubbio! Perdonami, amore mio.
E così andammo avanti per giorni, settimane ed anni. Io ti amo ancora come il primo giorno. Siamo addirittura andati a convivere! Ma ci credi? Abbiamo una casa tutta nostra!
Certo, io avrei voluto vivere un po’ più in centro città, ma mi hai rassicurata sulla casa in periferia perché così possiamo fare tutte le feste che vogliamo con la musica senza problemi, ed io amo le feste!
Tu hai iniziato a bere negli ultimi mesi. Sono un po’ spaventata per il nostro futuro. Hai perso il lavoro, ed io ho dovuto rimboccarmi le maniche per lavorare qualche ora in più. Abbiamo bisogno di soldi per pagare le bollette. Ma amore, adesso non ci vediamo più. Mi manchi.
Ormai torno la sera che tu sei già a dormire sul divano con la canotta, sei sempre così accaldato e sudato.
Io rientro, cucino la cena per me e preparo il pranzo e la cena per il giorno successivo per te. Rassetto casa e poi crollo tra le braccia di Morfeo. La mattina mi sveglio e tu dormi ancora. Vorrei parlarti, ogni tanto. Ma quando torno a casa prima per farti una sorpresa ti arrabbi. Mi urli contro e mi arriva il solito schiaffo sul viso mentre sono ancora sulla porta di casa.
Così ho deciso di scriverti questa lettera, sperando che riuscirai ad arrivare fino alla fine in memoria dell’amore che c’è sempre stato tra di noi. Anche se devo essere sincera, comincio a pensare che non sia più così forte. Ma sicuramente è solo un periodo e mi sbaglio!
Ci siamo promessi di esserci per sempre l’uno per l’altro, da ragazzini era il nostro motto! E io ti aspetterò tutta la vita perché l’amore è così. Me lo hai sempre detto, ed io ti credo. L’amore non può essere sempre bello, l’amore ogni tanto fa male. Ma tanto passa.
Per sempre Tua,
Clara
Questa era la lettera che Clara, l’autrice, avrebbe voluto lasciare sul tavolo del salotto.
Clara non fece in tempo. Quella stessa giornata il suo compagno si sentì così frustrato da questo tentativo di riavvicinamento che decise di porre fine ai suoi futili tentativi di salvare questo rapporto. Clara fu ritrovata senza vita in un cassonetto. La lettera invece rimase nascosta sotto il cuscino, fu trovata durante la raccolta di possibili prove nell’abitazione dove abitava.
Clara non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di cosa la circondasse. A volte si sa, l’Amore rende ciechi.
Questo non è Amore, l’Amore non colpisce ma anzi supporta. Questo non è Amore.
CARA MAMMA di Valentina Verratti
Cara mamma,
quando ero piccola mi vergognavo di te perché vedevo che tutte le mie amiche avevano delle mamme bellissime e, nonostante tu ti sforzassi di venirmi a prendere a scuola, io mi allontanavo. Io mi distaccavo da te perché sembravi totalmente assente e perché mi vergognavo del fatto che tu fossi così grassa.
Davo tutte le colpe a te, perché pensavo che avessi preferito la tua malattia a me.
Mi ricordo che un giorno, quando avevo 4 anni, volevo un biscotto ed ho iniziato a chiamarti ripetutamente, ma tu sembravi totalmente assente, eri lì sul divano a fissare il vuoto e a sussurrare qualcosa che a me sembrava indecifrabile. Spaventata, decisi di prendere un gioco e lanciartelo perché volevo svegliarti da quel tuo stato inconscio.
Ma ora mi rendo conto di quanto tu ti impegnassi, nonostante non riuscissi a capire tutto, so adesso che tu ci provavi.
Sai, io ci sto male, davvero tanto male, perché ho pochissimi ricordi con te e quelli che ho sono sfuocati. Ricordo solo la distanza tra noi e quel silenzio che è tutt’ora incolmabile. La cosa che mi fa più male è che gli altri pensino che a me non interessa di te, ma in realtà soffro sola e in silenzio.
Scusa se mi vergognavo di te, scusa se ti ho sempre dato la colpa perché io non avevo una mamma. Ho tanta paura perché da un momento all’altro potrei dirti addio, ho paura di quel fragile filo che ti tiene ancora in vita, non voglio che si spezzi… perché io voglio aiutarti e creare dei veri ricordi con te.
Cara mamma, so che non te ne rendi conto ma vorrei solo dimostrarti che ti amo, quindi ti prego permettimi di aiutarti! Permettimi di starti accanto perché sento che è l’unica cosa che posso fare.
Ti prego mamma, vivi!
PAGINA SPORTIVA
Giro d’Italia: 107 anni e non mostrarli!
Il quattro maggio scorso la prima tappa del Giro d’Italia 2024 è partita presso Venaria Reale (una residenza estiva dei Savoia) con arrivo a Torino ed è passata nei pressi della basilica di Superga, per onorare il “Grande Torino”, la squadra di calcio scomparsa settantacinque anni fa, in data odierna, nel terribile incidente aereo di Superga, costato la vita a tutti i giocatori, ai tecnici ed ai giornalisti al seguito.
Nella seconda tappa, con arrivo in salita al Santuario di Oropa (Biella) si è ricordato, invece, il ciclista Marco Pantani a vent’anni dalla scomparsa, proprio nella località dove il Pirata fu protagonista di una memorabile vittoria in rimonta.
Quest’anno la “Carovana rosa” è tornata a percorrere il lungomare di Fossacesia Marina dove è stato allestito un traguardo volante dedicato al grande campione locale Alessandro Fantini.
Il Giro d’Italia attraversa tanti posti fantastici unendo la gara più emozionante del mondo con la Terra più amata nel mondo.
Il primo Giro d’Italia si svolse nel 1908 e da allora ad oggi riesce ad appassionare ancora milioni di
spettatori in tutto il mondo grazie al fascino del ciclismo, all’atmosfera che si respira in queste splendide giornate di maggio ma soprattutto grazie alla varietà ed al fascino dei paesaggi italiani
siano essi di mare o di montagna.
Il Giro d’Italia ha regalato imprese epiche di ciclisti entrati nella leggenda anche grazie alla loro eterna rivalità come Fausto Coppi e Gino Bartali, che si contendevano il primato mondiale tra gli anni ’30 e ’50, Eddy Merckx e Felice Gimondi negli anni ’60-‘70, Marco Pantani ed il suo rivale Armstrong in anni più recenti.
Anche quest’anno, per la quinta volta nella storia della manifestazione e per il secondo anno consecutivo, sarà ancora Roma ad attendere la ventunesima e ultima tappa del Giro d’Italia, domenica 26 maggio, con arrivo ai Fori Imperiali. Un vero trionfo e… che vinca il migliore!
F. S. 4 Inf. A
Il Giro d'Italia in Abruzzo
Dopo la grande partenza del Giro d'Italia 2023 da Fossacesia Marina con una cronometro, anche quest'anno la corsa rosa renderà protagonista il territorio abruzzese.
Nella nostra regione saranno due gli arrivi e due le partenze: a battezzare le tappe abruzzesi sarà prima Prati di Tivo con un importante arrivo in salita, per poi ripartire il giorno successivo da Avezzano, dopo ben ventun anni dall'ultima volta in cui la corsa è partita dalla città. Nella risalita e nelle tappe successive saranno ancora le strade abruzzesi ad ospitare il giro d'Italia con il passaggio a Fossacesia Marina, mercoledì 15 maggio, con l'arrivo a Francavilla al Mare. Questo arrivo dovrebbe favorire le ruote veloci del gruppo, anche se ci sarà da fare attenzione al vento che potrebbe ostacolare i corridori. La permanenza della corsa rosa in Abruzzo si concluderà con la ripartenza da Martinsicuro, il giorno successivo alla tappa precedentemente illustrata.
F.D. classe 4 Inf. A
Guglielmo Marconi: il genio delle telecomunicazioni
A centocinquant’anni dalla sua nascita, avvenuta a Bologna il 25 aprile 1874, è opportuno conoscere meglio Guglielmo Marconi, che è universalmente considerato il “padre delle comunicazioni”. Egli frequentò l’Istituto Tecnico di Livorno senza brillare in alcun modo ma si appassionò, da autodidatta, agli studi sulle onde elettromagnetiche svolti da famosi fisici, come il tedesco Heinrich Hertz.
Pensò alle possibili applicazioni pratiche delle loro scoperte e condusse esperimenti all’età di soli vent’anni, riuscendo a dimostrare che dei segnali potevano essere trasmessi senza fili con una comunicazione wireless. Non riuscendo ad ottenere finanziamenti dalle autorità italiane per perfezionare l’invenzione, nel 1896 si trasferì a Londra dove ottenne il suo primo brevetto.
Nel corso di pochi anni, Marconi riuscì a trasmettere oltre la Manica e poi a effettuare il primo collegamento transoceanico, unendo via etere la costa dell’Inghilterra con quella del Canada, a tremila chilometri dal luogo di trasmissione. Nell’aprile del 1912, circa settecento passeggeri del Titanic si salvarono grazie alla radio: da allora divenne obbligatorio per le navi averne una a bordo. Per cui questa invenzione e molte altre si rivelano necessarie per le radio digitali di oggi, ma anche per i nostri smartphone, che utilizzano principi simili per trasmettere dati, voce e video attraverso la rete cellulare e wi-fi.
Marconi, giustamente, ricevette numerosi riconoscimenti. Fra gli altri, nel 1909, a trentacinque anni, primo italiano, vinse il Premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro sulla radio. Nonostante non fosse stato uno studente brillante, continuò sempre a credere nelle sue capacità e non si arrese alle prime sconfitte della vita: veramente un ottimo insegnamento per noi giovani!
A.D. 4 Inf. A
CONSIGLI PER LA LETTURA
IL LIBRO CHE DOVRESTI LEGGERE ASSOLUTAMENTE !
TITOLO: David Copperfield
AUTORE: Charles Dickens
GENERE: Romanzo di formazione
RIASSUNTO
La storia inizia con la nascita di David a Blunderstone, nella contea
del Suffolk, in Inghilterra. Suo padre muore poco prima della sua nascita
e viene cresciuto dalla madre e dalla governante, Clara Peggotty.
La madre di David si risposa con il crudele signor Murdstone, che
maltratta sia David che la madre. Dopo la morte improvvisa della madre,
Murdstone manda David via di casa per lavorare in una fabbrica di bottiglie. Qui fa amicizia con un ragazzo di nome James Steerforth e con il signor Micawber, un uomo in debito che diventa un mentore per lui.
Dopo aver deciso di fuggire dalla fabbrica, David incontra una serie di personaggi che lo aiutano nel suo cammino, come la sua amica, la dolce Agnes Wickfield.
David poi continua gli studi mentre si era trasferito dalla zia; una volta finiti gli studi, trova lavoro…
NON SPOILERIAMO TUTTO…
Per conoscere il finale dovete leggerlo!
CITAZIONE PREFERITA
“Chi ha qualche buona ragione per credere in se stesso, non si loda mai innanzi agli altri per farsi stimare”.
Questa frase incoraggia chi ha fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità non ha bisogno di cercare conferme dagli altri o vantarsi per sentirsi apprezzato. La sicurezza in sé stessi porta a una autostima forte e non ha bisogno di essere dimostrata agli altri attraverso la vanteria. Una persona sicura di sé sa di essere competente e sa di poter dimostrare le proprie qualità senza bisogno di cercare approvazione esterna.
PERCHE’ CONSIGLIERESTI QUESTO LIBRO AI TUOI AMICI?
lo consiglierei questo libro, poiché l’ho trovato molto interessante e mi è piaciuto molto immedesimarmi in David. Lo consiglierei ai miei coetanei e ai ragazzi più grandi affinché riescano a comprendere meglio il libro e possano rispecchiarsi con i personaggi. Il messaggio che ci vuole trasmettere il libro è che la perseveranza e la determinazione ci permettono di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, nonostante le difficoltà e gli impedimenti che possiamo incontrare nella vita.
D.C. classe 1 A
TITOLO: Le variazioni Lucy
AUTORE: Sara Zarr
GENERE: Romanzo di formazione
RIASSUNTO
Attraverso momenti di tensione, Lucy impara a superare le sue paure e a perseguire ciò che la rende davvero felice, portando alla luce una storia di crescita personale, resilienza e autenticità. Attraverso momenti di confronto e di comprensione reciproca, Lucy e sua madre iniziano a ricostruire il legame spezzato, aprendo la strada a una maggiore comprensione e accettazione reciproca. Lungo il percorso, affronta ancora sfide e ostacoli, ma grazie alla sua determinazione e al sostegno dei suoi cari, riesce a superarli e a emergere più forte di prima. Con il passare del tempo, Lucy continua a crescere sia come pianista che come persona, affrontando nuove sfide e scoprendo nuove dimensioni della sua arte.
La sua storia continua ad evolversi, portandola verso nuove opportunità e avventure, mentre rimane fedele a se stessa e alla sua arte. Lucy si trova ad affrontare nuove sfide nel mondo, come competizioni più impegnative e ruoli più complessi. Tuttavia, anche al di fuori del palcoscenico, la sua vita è ricca di esperienze significative e relazioni che continuano a farla arricchire come persona. Attraverso momenti di tensioni, Lucy rimane fedele alla sua passione, continuando a crescere e ad ispirare quelli che incrociano il suo cammino.
NON SPOILERIAMO TUTTO…
Per conoscere il finale dovete leggerlo!
La storia si conclude con Lucy che…
PERCHE’ CONSIGLIERESTI QUESTO LIBRO AI TUOI AMICI?
Personalmente consiglierei questo libro perché Lucy ha affrontato molta sofferenza, molta fatica per realizzarsi, per seguire il suo sogno più grande. Questo libro illustra la strada per raggiungere gli obiettivi personali. Se ci sono ostacoli e persone che ti sottovalutano, tu ti devi concentrare solo sul tuo obiettivo.
L.C. classe 1 A
TITOLO DEL LIBRO: Anime Scalze
AUTORE: Fabio Geda
GENERE: Narrativa di formazione
RIASSUNTO:
Asia, Ercole e il padre vengono abbandonati dalla madre. Asia decide di prendersi cura della casa e del fratello ancora piccolo. Il tempo passa ed Ercole cresce e un giorno si innamora, per cercare di trovare un modo per parlare o conoscere la ragazza crea una sorta di bugia.
Con il passare del tempo ad Ercole succedono eventi che non lo fanno sentire a suo agio: la promessa della sorella infranta, il padre che viene preso dai carabinieri con forza e altre situazioni che lo portano a perdere il controllo di se e a tirare un pugno al fratello della sua ragazza senza riconoscerlo. Dopo decide di andare alla ricerca della madre affidandosi a delle cartoline che aveva preso a casa che mostravano luoghi in cui la madre era stata. Tra un viaggio e l’altro arriva a Erta senza soldi e con la bici con una gomma bucata e, all’ultimo momento, incontra la madre insieme ad un bambino di nome Luca, che è suo fratello. Dal quel punto in poi trascorre l’estate là, poi ritorna a Torino e….
NON SPOILERIAMO TUTTO…
Per conoscere il finale dovete leggerlo!
PERCHE’ CONSIGLIERESTI QUESTO LIBRO AI TUOI AMICI?
Lo consiglierei di leggere a qualcuno che vuole sentire la storia di un ragazzo lasciato alle sue emozioni e pensieri.
A.D. classe 1A
TITOLO: Orgoglio e pregiudizio
AUTORE: Jane Austen
GENERE: Narrativa di Formazione, Sentimentale.
RIASSUNTO
"Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen racconta la storia della famiglia Bennet e delle loro cinque figlie, in cerca di marito. La signora Bennet è ossessionata dal trovare buoni partiti per le figlie. Quando il ricco Mr. Bingley e il suo amico orgoglioso, Mr. Darcy, arrivano in città, inizia una serie di intrecci amorosi. Mr. Bingley si innamora di Jane Bennet, mentre Elizabeth Bennet inizialmente disprezza Mr. Darcy, considerandolo altezzoso. Tuttavia, con il tempo le cose cambiamo...
NON SPOILERIAMO TUTTO…
Per conoscere il finale dovete leggerlo!
CITAZIONI PREFERITE
Mr. Bennet a Elizabeth Bennet:
"Spero che tu conosca il mio carattere abbastanza bene da sapere che sei molto cara per me, e che non permetterei mai che tu sia infelice."
PERCHE’ CONSIGLIERESTI QUESTO LIBRO AI TUOI AMICI?
Lo consigliere perché il romanzo esplora temi come l'orgoglio, il pregiudizio, la classe sociale, l'amore e il matrimonio, temi che sono rilevanti anche oggi. La capacità di Austen di esaminare questi aspetti con acutezza e ironia rende il libro affascinante e stimolante.
Il libro offre inoltre uno sguardo critico e divertente della società del XVIII secolo, evidenziando le ipocrisie e le contraddizioni delle convenzioni sociali e delle aspettative di genere.
"Orgoglio e Pregiudizio" trasmette diversi messaggi significativi. Uno dei principali potrebbe essere il tema della crescita personale e della capacità di superare le barriere sociali e personali per trovare la felicità. Il romanzo ci insegna che è importante guardare oltre le apparenze e i pregiudizi per comprendere veramente gli altri e noi stessi. Inoltre, promuove l'idea che l'amore e il rispetto reciproco siano fondamentali per una relazione sana e duratura. "Orgoglio e Pregiudizio" ci mostra anche l'importanza di essere autentici e di seguire il proprio cuore, anche quando ciò significa sfidare le convenzioni sociali. Alla fine, il libro ci ricorda che l'amore può vincere sulle differenze di classe e sulle aspettative sociali, portando alla realizzazione personale e alla felicità.
È un classico della letteratura inglese che offre non solo intrattenimento, ma anche una profonda riflessione sulle dinamiche sociali, sull'amore e sulla natura umana. Lo consiglierei a chiunque sia interessato alla narrativa storica, ai romanzi d'amore o alla letteratura inglese classica. Inoltre, è un libro adatto a lettori di tutte le età, poiché offre una trama coinvolgente e dei personaggi ben sviluppati che possono essere apprezzati da chiunque ami una buona storia, ma soprattutto, amante dei romanzi sentimentali.
G.G classe 1 A