Le persone che sosteniamo

È difficile delineare una "carta di identità" di coloro che si rivolgono a Boramosa per un sostegno: negli anni abbiamo seguito persone molto eterogenee per orientamenti (sessuali, affettivi, relazionali) e generi (identità, espressioni, ruoli), nazionalità e provenienze, lingue e culture, vissuti individuali, e itinerari migratori che le hanno portate in Italia.

Finora l'Associazione è venuta in contatto con almeno 200 persone. Ma, più che ai numeri, il focus è legato all’impatto concreto del nostro operato. 

Boramosa quindi cresce nel tempo anche grazie agli apporti, alle idee e ai riscontri ricevuti dalle persone che man mano ne hanno fatto parte.

L'intento è di andare incontro alle esigenze che ci vengono portate - sebbene il nostro intervento sia essenzialmente su base volontaristica: non abbiamo mai chiesto alcun contributo economico alla "persona-utente" - e spesso sono bisogni ad alta intensità e ad ampio spettro (documenti, lavoro, alloggio, lingua, socialità, salute fisica e mentale).

Le persone migranti affrontano delle sfide specifiche in una società che tende ad escludere con facilità chi ha una provenienza straniera, non parla bene italiano, ha un colore della pelle diverso o professa un’altra fede, il tutto in aggiunta a politiche pubbliche sulla migrazione assai lacunose. Nonostante ciò, abbiamo visto svolgersi dei percorsi di inclusione estremamente incoraggianti. 

Cerchiamo di agire di concerto con servizi (cooperative, associazioni, enti pubblici) e liberi professionisti/e, in ottica collaborativa e complementare nei confronti delle persone migranti che ci vengono indirizzate o che si rivolgono spontaneamente a noi. Pertanto propendiamo per una presa in carico integrata delle persone, in modo da rafforzarne percorso verso la (ri)conquista dell’autonomia e l’inclusione sociale e comunitaria.