CULTURA

LO SAPEVI CHE...

iL giorno della donna in giro per il mondo

di Riccardo

Tutti voi avrete sentito parlare della Giornata internazionale della donna, che ricorre l'8 marzo, un giorno molto importante che ricorda quanto le donne venissero discriminate e non avessero gli stessi diritti degli uomini in passato. Al giorno d’oggi si cerca sempre di rispettare tutte le persone senza discriminazioni, anche se non sempre si viene trattati allo stesso modo. (...)

In questo articolo voglio raccontarvi come, al di fuori dell’Italia, le donne festeggiano questa importante ricorrenza, in modo da non ripetere gli stessi errori del passato.

Ci spostiamo in America Latina, in questo piccolo paese si organizzano dei veri e propri incontri tra ragazze, dedicati al mondo femminile.

Lo sapevi che in Ecuador… Nella capitale Quito è stato costruito un parco dedicato a questa festività, il ”Parque de las Mujeres” che tradotto in italiano è proprio il “Parco delle donne” nel quale le ragazze possono divertirsi e passare una serata assieme, per giunta questo parco promuove iniziative culturali e organizza delle grandi feste dedicate proprio a tutte le donne.

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Andiamo dall’altra parte del mondo, in Asia, poiché in questo enorme Stato non solo si fanno dei regali alle donne, ma c’è un vero e proprio “Scambio dei ruoli” tra l'uomo e la donna.

Lo sapevi che in Russia... La festa della donna è anche chiamata "Festa di primavera" e viene solitamente celebrata con la famiglia o con gli amici in visita. Inoltre, questo giorno speciale ha una tradizione molto insolita rispetto all’Italia: le donne, infatti, devono essere trattate e coccolate come vere regine, quindi gli uomini devono occuparsi delle faccende domestiche, dei figli e della cucina affinché mogli e madri possano godersi una giornata di sano riposo. Ogni donna riceve dei regali non solo da amici e parenti, ma anche da colleghi e datori di lavoro, perché le feste vengono celebrate anche in vari uffici.

Gli uomini, infine, non sono gli unici a fare regali alle donne: infatti, mazzi di fiori o cioccolatini si possono scambiare anche tra donne.

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Restiamo sempre nel continente asiatico, qui le donne approfittano di questa festa per scrivere una “Lista dei desideri”.

Lo sapevi che in Cina… Durante festa della donna, le strade sono addobbate con striscioni rossi con frasi di augurio per tutte loro . Nel campus della scuola, le ragazze possono anche scrivere i loro desideri e numeri di telefono su delle bacheche, con la speranza e il desiderio che qualche ragazzo li possa esaudire.

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"L'APPELLO" DI ALESSANDRO D'AVENIA

del prof. Francesco Zagolin

"Come un autentico rapporto tra alunni e insegnanti si dimostri determinante per un'alta qualità della vita".

Non è semplicemente un "bel" romanzo. "L'appello" di Alessandro d'Avenia è un esempio di come la letteratura possa diventare la massima espressione dell'Amore. (...)

In realtà si presenta come un incontro di alcune vite di ragazzi e ragazze, che scoprono la bellezza di essere ascoltati, compresi e valorizzati. A proporre questa sfida è, in una quinta superiore, un docente innamorato della scuola che, anche se cieco, vede in profondità, fino a spingersi a scandagliare ogni singola insenatura dell'anima dei suoi studenti, o meglio dei suoi nuovi compagni di viaggio, che arrivano non solo ad aprirsi completamente a lui e tra loro, sentendosi come una famiglia, ma anche a desiderare che tutti gli insegnanti facciano quel semplice ma magico esperimento: chiamarli per nome ad uno ad uno, lasciarli parlare e ascoltare con sincero interesse le loro paure adolescenziali.

Invece la scuola non è pronta a tutto ciò: molti di quegli adulti, che dovrebbero essere come padri e madri, umanamente aperti ad accogliere nel cuore le vite dei loro studenti, non vogliono mettersi in gioco, sono troppo presi da contenuti, verifiche e voti.

Questa la complessa realtà di una scuola che fatica a cambiare. C'è chi ai sorrisi e all'ascolto spesso preferisce muovere continue lamentele e la patetica e sterile rassegnazione nei confronti di una gioventù che si vede come irrecuperabile piuttosto che come una sfida da raccogliere. Un libro incredibilmente vero, profondo, che consiglio, prima ancora che ai ragazzi, a tutti i docenti, in particolar modo a quelli che nel 2021 sono ancora convinti che la scuola sia solo un lavoro e non una vera missione, alla quale la passione e la coscienza ci chiamano con una grande responsabilità: fare in modo che i giovani apprendano con gioia e sviluppino un sano senso critico. Questa meravigliosa alchimia può nascere solo dai nostri stimoli e da un autentico esempio d'amore verso ciò in cui noi, per primi, dobbiamo credere e che non è altro che ispirata tensione verso l'essere umano nella sua completezza. Poi, si sa, il vero insegnante è come un genitore: per sempre.