CULTURA

murales zed1: un "vandalo" artistico

di Diego

In questo articolo ci immergiamo nel flusso artistico: vi racconto la mia esperienza nella visita al murales di Dolo dipinto dall’artista ZED1, le cui creazioni sono capolavori d’arte contemporanea.

Sabato 9 gennaio sono andato a Dolo per vedere il murales dell’artista ZED1. L’opera si trova in mezzo alle abitazioni: è dietro ad un muro e per vederlo bene è necessario allontanarsi un po’, ma è abbastanza semplice raggiungerla.

Appena visto sono rimasto stupito e ho pensato a come sia riuscito a farlo visto che è alto e molto imponente.

L'immagine rappresenta una donna che tiene in braccio un uomo cactus e racconta di un amore “particolare”. L’artista ZED1 nei suoi lavori realizza personaggi di fantasia, a colori, che coinvolgono lo spettatore. Inoltre non sviluppa temi banali, i suoi soggetti sono legati alla fragilità dell’uomo o rappresentano critiche verso la società moderna.

Consiglio a tutti di andare a vedere le sue creazioni perché è gratis, è vicino ed è un'occasione per ammirare un'opera d’arte contemporanea, unica e affascinante.

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LO SAPEVI CHE... i giorni della merla

di Riccardo

Avete mai sentito parlare dei giorni della merla? Se non ne avete mai sentito parlare, sono i tre giorni - il 29, 30 e 31 Gennaio - che secondo la tradizione dell’Italia settentrionale dovrebbero essere i più freddi di tutto l’anno. Esiste una leggenda che parla di questo e ora ve la spiegherò.

Secondo la leggenda, una merla con uno splendido bianco piumaggio, era regolarmente stanca e distrutta da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare di uscire dal nido in cerca di cibo, per gettare sul suolo e sugli alberi neve e bassissime temperature.

Stanca delle continue persecuzioni, la merla decise di fare provviste sufficienti per un mese e di rinchiudersi nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di Gennaio che allora aveva solo ventotto giorni. L'ultimo giorno del mese, pensando di aver ingannato il malvagio Gennaio, la merla, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per prenderlo in giro.

In questo modo, Gennaio si infastidì così tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio (che aveva 31 giorni) e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo e pioggia sul povero animale indifeso. Così la merla si rifugiò di nascosto in un camino e rimase lì al riparo per tre giorni sfuggendo alle grinfie di Gennaio.

Infine, la merla uscì sana e salva, ma il suo bel piumaggio si annerì a causa della fuliggine del camino e così essa rimase per sempre con le piume nere.

Inoltre la leggenda narra che se i tre giorni della merla sono freddi, la primavera arriverà presto, mentre se essi sono caldi vuol dire che essa arriverà in ritardo.

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il mistero del quadrato del sator

di Sofia

Avete mai sentito parlare del quadrato magico o quadrato del Sator? Questa incisione ha molte particolarità e scoprirle è veramente interessante. Il quadrato del Sator è un palindromo, questo vuol dire che la frase viene letta, egualmente, in qualsiasi verso. Venne scoperto nel 1925 dagli scavi di Pompei e inciso nel 79 d.C. prima dell’eruzione.

Nel quadrato sono riportate queste parole: “Sator arepo tenet opera rotas”. Sebbene, i secoli di studi e interpretazioni, ancora non si è arrivati a concordare sul significato perciò esistono solo possibili interpretazioni da parte degli studiosi.

Le parole del Quadrato magico del Sator si possono leggere allo stesso modo in orizzontale o in verticale: in orizzontale dalla quinta riga alla prima o in verticale dalla quinta alla prima colonna.

Alcuni studiosi pensano che sia una specie di scongiuro per prevenire disgrazie o una sorta di formula magica per guarire da un male o per superare qualche difficoltà.

La parola Sator significherebbe Dio (il creatore), mentre tenet significherebbe “domina” o “regge”, rotas opera significa “le opere del creato” e arepo, parola probabilmente proveniente dalla lingua celtica, significa “aratro”. Secondo una prima interpretazione potrebbe tradursi con: “Il seminatore, col suo carro, tiene con cura le ruote”, questa frase vuole spiegare che per raccogliere è necessario seminare e, quindi, per costruire il proprio successo con il mondo. Invece, una interpretazione più recente, vedrebbe nel palindromo un significato astronomico o cosmologico, e pertanto la traduzione sarebbe “Il Creatore con il carro tiene in moto le orbite”.

questa frase vuole spiegare come ciascuno di noi gestisce le proprie attività e svolge i propri ruoli, ma al di sopra di tutti noi c’è un destino che ci governa.

Dove possiamo ammirarlo? Non esiste un solo Sator, ma ce ne sono molti altri, esposti a Roma, Cirencester (Inghilterra), nel Castello di Rochemaure, nella Cappella di Saint-Clair (Siena), a Collepardo, a Santiago di Compostela, ad Althofen (Ungheria), a Riva San Vitale (Svizzera), a Sermoneta, ad Aosta, ad Ascoli Satriano, a Capestrano, ad Arcè, a Ficarra e altri ancora.

Cosa ne pensate di questo magica “frase” ? Ne avete mai visto uno e, secondo voi, qual era lo scopo di scrivere la frase in modo palindromo? Non esitate a scriverci su CONTATTI.