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città galleggianti a forma di corallo

a cura di Edel

Avete mai visto una città galleggiante? A forma di corallo? Se la risposta è no, continuate a leggere!

Causa cambiamento climatico, nel 2050 le Maldive verranno sommerse: quindi il governo ha deciso di fare una città galleggiante a forma di corallo.

Il progetto in realtà è in via di sviluppo da un decennio e all’epoca prevedeva anche un campo da golf galleggiante, ma è stato svelato solo ora. I lavori di costruzione inizieranno nel 2022 e il tutto sarà pronto nella seconda metà del decennio.

La città sorgerà su un incrocio di reticoli flessibili e funzionali nella laguna di 200 ettari (pari a due milioni di metri quadri) a dieci minuti di barca dalla capitale Malé e dall’aeroporto internazionale. A progettarla sono state chiamate due società olandesi, Dutch Docklands, esperta in infrastrutture galleggianti, e Waterstudio, che si occupa di pianificazione urbana e architettura. Il risultato finale avrà la forma di un labirinto esagonale, così da assomigliare a un corallo.

Ci saranno migliaia di case di fronte al mare, ispirate alla cultura tradizionale marinara delle Maldive e costruite in modo ecosostenibile. Il prezzo partirà da 250 mila dollari per 300 metri quadri: difficile che le famiglie di pescatori se le possano permettere, a meno che non ricevano sovvenzioni dal governo.

Alle abitazioni si aggiungeranno hotel, ristoranti, spazi commerciali, porticcioli, un ospedale, una scuola e un edificio governativo. Il sistema di strutture flottanti sarà fissato a un anello di isole, che faranno da base, e a un muro di rottura stabilizzante (come negli atolli). Attraverso un particolare sistema ingegneristico, le isole intorno alla laguna avranno il ruolo di barriere rispetto alla Maldives Floating City.

«Questa ingegnosa configurazione riduce l'impatto delle onde della laguna, stabilizzando le strutture e i complessi in superficie», spiega un comunicato stampa.

«La MFC non richiede alcuna bonifica del territorio, quindi ha un impatto minimo sulle barriere coralline», ha detto Mohamed Nasheed, presidente delle Maldive tra il 2008 e il 2012. «Inoltre, verranno coltivate delle nuove, gigantesche barriere coralline che serviranno da frangiflutti. Dobbiamo adattarci al cambiamento climatico senza distruggere la natura, ma collaborando con essa, come propone la nostra città. Alle Maldive non possiamo fermare le onde, ma possiamo innalzarci con loro».

Il progetto farà da apripista per altre isole che presto dovranno organizzarsi per salvaguardare il loro territorio e la loro cultura dalla crisi ambientale.

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