SPORT

Capiservizio SOFIA (2A)

LE GIORNATE DELLO SPORT RACCONTATE DALLA PROF.SSA l'ABBATE

a cura di Noemi (3B)

In occasione delle giornate dello sport, svolte i giorni 15, 16 e 17 febbraio, ho voluto intervistare la professoressa di Scienze Motorie e Sportive della nostra scuola, Federica L’Abbate, per chiederle cosa ne pensa delle attività proposte in questi giorni amati dagli studenti e per sapere un po’ di più sul suo rapporto con lo sport.

“Buongiorno professoressa, la ringrazio per questa opportunità. Comincio chiedendole: quali sono state le attività svolte durante le giornate dello sport?”

“Buongiorno a te. In occasione del progetto "Le giornate dello sport" di quest’anno sono state svolte attività per tutto il nostro Istituto con la collaborazione di associazioni locali nell’ambito dei temi "Sport e territorio" e "Sport e cultura". Gli studenti hanno potuto sperimentare lezioni di Ginnastica Ritmica, Ginnastica Artistica, Danze caraibiche, Pallavolo, Unihockey, Arrampicata Sportiva, Jeet Kune do e Kick boxing. Per il tema "Sport e cultura" si è invece parlato di Ciclismo alla Primaria e di Primo intervento nelle classi terze della Secondaria.”

“Come ha visto i ragazzi e le ragazze durante l’arrampicata?”

“Per quanto riguarda l'Arrampicata sportiva, gli alunni mi sono sembrati interessati e curiosi di sperimentare le pareti attrezzate, per molti alla loro prima esperienza”.

“Secondo lei è stata utile la lezione delle classi terze sul primo soccorso?"

“La lezione di Primo Soccorso, tenuta da volontari esperti dell' ospedale di Piove di Sacco, ritengo sia stata molto importante trasmettere ai ragazzi le prime informazioni su come e cosa si deve fare per aiutare una persona in pericolo di vita. Sta poi ad ognuno di noi continuare a informarsi in futuro per approfondire l'argomento.”

"E' importante praticare sport?”

 “E' importantissimo praticare sport perché insegna valori come il rispetto delle regole, di sé, degli altri e dell'ambiente, insegna l'inclusione, lo spirito di squadra, il sacrificio e il desiderio di migliorarsi; lo sport è anche educazione perché insegna a porsi degli obiettivi, a confrontarsi con gli altri, a vincere e a saper perdere. Infine posso dire che lo sport o anche solo il movimento in generale è salute e benessere psico-fisico.”

“E lei che sport praticava da giovane?”

“Praticavo Atletica leggera a livello agonistico, ho iniziato a gareggiare dall'età di 12 anni dando i miei migliori risultati nelle gare di velocità, ma come per tutti gli atleti dovevo allenarmi anche nei salti, nei lanci e nelle gare di corsa campestre anche se mi piaceva un po' meno. Ho abbandonato l'agonismo verso i 23 anni e mi sono dedicata all'insegnamento.”

“Che cosa l’ha spinta a diventare professoressa di Scienze Motorie e Sportive?”

“La scelta di diventare insegnante di questa disciplina scolastica deriva dal fatto che tutte le esperienze motorie e sportive, sia scolastiche svolte durante le ore di Educazione Fisica a scuola e nello sport Atletica Leggera, mi hanno appassionata molto e di conseguenza aiutata nel decidere quali studi e quindi il lavoro che avrei voluto intraprendere da grande. Nel mio percorso scolastico alle superiori non ha mai cambiato idea, anzi posso dire che diventare insegnante era il mio obiettivo. A tutt'oggi sono felice della scelta che ho fatto e soprattutto di poter trasmettere ai miei alunni la voglia di praticare sport o in generale movimento.”

“Grazie mille professoressa, è stato molto interessante conoscere il suo rapporto con l’educazione fisica, sin dagli inizi della sua passione.”

“Grazie a voi per avermi dato questa possibilità”

Ringraziamo la Professoressa L’Abbate per questa chiacchierata, riguardo al progetto Le giornate dello sport e anche riguardo la sua esperienza personale con lo sport e l’attività fisica. Ricordiamo a tutti quanti che, come ribadito in precedenza, è importante fare sport, soprattutto nella fase dell’adolescenza. 

il curling?

a cura di Mattia (2C)

Uno degli sport più strani al mondo è il curling!

Il curling è uno sport di squadra nel quale si gioca sul ghiaccio con pesanti pietre, la pietra che viene lanciata è fatta di granito: può avere una circonferenza massima di circa 91 centimetri e pesa generalmente fra i 17 e i 20 chili  di granito levigate, dette semplicemente sassi o pietre (stone in inglese), dotate di un'impugnatura. I giocatori, suddivisi in due squadre, fanno scivolare queste pietre su un pavimento di ghiaccio verso un'area di destinazione, detta casa, contrassegnata da tre anelli concentrici.

Le due squadre, ognuna composta da quattro giocatori, lanciano a turno le pietre con un effetto detto curl ("far muovere a spirale" in inglese), grazie al quale la pietra percorre una traiettoria curvilinea. Ogni squadra ha a disposizione otto lanci per ogni intervallo di gioco, detto end, in cui ogni giocatore lancia due pietre.

Lo scopo del gioco è di accumulare, nel corso della partita, un punteggio maggiore dell'avversario. I punti si calcolano in base al numero di stone più vicine al centro della casa alla conclusione di ogni mano. Una mano si completa quando entrambe le squadre hanno lanciato tutte le proprie pietre. Un gioco può essere costituito da dieci o da otto mani.

La traiettoria curvilinea può essere ulteriormente influenzata dall'azione delle scope da curling, che vengono usate per abradere la superficie del ghiaccio di fronte al sasso alterandone le caratteristiche.

Strategia e gioco di squadra determinano il percorso ideale e il posizionamento della pietra in ogni lancio; il compito della squadra è far sì che la pietra arrivi nel punto desiderato. Per la strategia e la tattica applicata questo sport è soprannominato "scacchi sul ghiaccio".

L'Italia vince la medaglia d'oro con Costantini e Mosaner (Giochi olimpici invernali 2022)

cos'è il floorball?

a cura di Sofia (2A)

Il floorball, conosciuto anche come unihockey, è uno sport che nasce come mezzo di allenamento per l’hockey su ghiaccio, e si evolve successivamente come attività a sé. È uno sport di squadra praticato ufficialmente in oltre 74 nazioni.


Il floorball è un gioco molto veloce e si differenzia dall’ hockey per la presenza di una maggior dose di tecnica visto che non si usano protezioni, ad eccezione di quelle per i portieri.

Un’altra differenza è che non serve saper pattinare: infatti si gioca indossando delle scarpe da ginnastica, all’interno delle palestre con stecche estremamente leggere e flessibili, e una pallina di plastica da 23 gr. costellata di fori che ne aumentano l'aerodinamicità.


La pallina va sempre controllata con la paletta sotto l'altezza del ginocchio e toccare la pallina con le mani o con la testa comporta un'infrazione. 

Non è inoltre ammesso colpire, bloccare, sollevare o calciare la stecca dell'avversario, e naturalmente non si possono colpire nemmeno gambe o piedi.

Per infrazioni gravi i giocatori vengono espulsi per alcuni minuti (2'-5') di gioco costringendo così la squadra a giocare in inferiorità numerica. 


In Italia esistono due tipi di campionati, che si differenziano per la grandezza del campo di gioco e per il numero di giocatori che vi prendono parte, Campo Grande e Campo Piccolo.

Nel primo caso, il campo è formato da sponde alte 50 cm, che devono essere disposte a formare un rettangolo nella misura massima di 40×20m, nella quale si gioca un 5vs5 (ovvero 5 giocatori più il portiere, per ogni squadra).

Nel secondo caso, invece, le sponde devono essere disposte nella misura massima di 24×14m e si gioca un 3vs3 (3 giocatori più il portiere, per ogni squadra).