I DATI REALI SUI MIGRANTI

QUANTI SONO GLI IMMIGRATI IN ITALIA E DA DOVE VENGONO?


Al 1 gennaio 2019, in Italia vi è un totale di 5 milioni e 256 mila stranieri residenti; tra di essi, quelli con cittadinanza europea sono 2 milioni e 639 mila, di cui 1 milione e 538 mila comunitari.

Il continente africano, al contrario, è rappresentato da 1 milione 141 mila, quello asiatico da 1 milione e 93 mila persone, mentre quello americano da 380 mila persone.

La nazione straniera con più immigrati in Italia al 1 gennaio 2019 è la Romania, con 1 milione e 207 mila, pari al 23% del totale degli stranieri. Seguono poi gli albanesi (441 mila), i marocchini (423 mila), i cinesi (300 mila), gli ucraini (239 mila), i filippini (168 mila) e gli indiani (152 mila).

GENERE ED ETA'


Tra i maggiorenni, risiedono in Italia più maschi che femmine (51,9% di uomini contro il 48,1% di donne). La percentuale di uomini supera il 60% nella fascia di età dai 19 ai 22, con una punta del 64,5% a 20 anni (per ogni ragazza straniera residente in Italia ci sono due coetanei stranieri).

L’età media dei maschi, quindi, è di 32 anni, mentre quella delle femmine è di 36.

DOVE VIVONO GLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA?


Gran parte degli stranieri residenti in Italia si distribuisce nel Nord e nel Centro Italia, come mostra il grafico di fianco.

Nelle regioni del Sud la presenza di stranieri è inferiore al 5% della popolazione regionale, ad eccezione della Calabria (5,7%).

In sintesi, nel Nord-Ovest dell’Italia troviamo il 34% dei residenti non italiani, 24% nel Nord-Est. Una parte nel Centro per il 25% e nell’Italia meridionale il 12% di cui il 5% è presente nelle isole.

GLI IMMIGRATI NEL MONDO DEL LAVORO


Nel 2018, nella fascia di età 15-74 gli stranieri costituiscono l’11% delle forze di lavoro; in particolare, per gli stranieri il tasso di attività è superiore a quello degli italiani.

Gli inattivi comprendono le cosiddette forze di lavoro potenziali (ossia coloro che non cercano attivamente un lavoro ma sono disponibili a lavorare, oppure cercano lavoro ma non sono subito disponibili) e inoltre coloro che non cercano né sono disponibili.

I lavoratori stranieri trovano impiego nei settori per i quali è richiesto personale non qualificato (che occupa il 33% dei lavoratori stranieri); al contrario, sono poco coinvolti nelle professioni che richiedono personale qualificato o tecnico (7,6%, contro il 38,9 % degli italiani presenti in tali occupazioni ).

STUDENTI STRANIERI NELLA SCUOLA ITALIANA


Durante l'anno scolastico 2018/2019 gli studenti con cittadinanza non italiana erano circa 858mila. L'incidenza è del 10% contro il 7% di dieci anni fa. Significativa è la forte crescita dei figli di immigrati nati in Italia, che rappresentano il 64,5% degli alunni stranieri. Dal punto di vista degli ordini di scuola, la scuola primaria accoglie in maggioranza studenti cni con un aumento nella scuola di secondo grado negli ultimi 10 anni.

Dal punto di vista territoriale in tutto il Nord esclusa la Valle D'Aosta la percentuale registrata è in media del 10% e il primato spetta all'Emilia Romagna con il 16,4%.

Per quanto riguarda il sud, la Sardegna registra una percentuale del 2,6% e la Campania di poco superiore con un 2,9%.

Le etnie maggiormente diffuse sono quelle dalla Romania con un 18,4%, dall'Albania con il 13,5% e quella Marocchina con il 12,2%. La più bassa invece è quella Ucraina con il 2,3%.

Rispetto agli italiani gli alunni cni sono maggiormente inseriti in classi non corrispondenti alla loro età anagrafica.

LA RELIGIONE


Il 1° gennaio 2019 è stato calcolato che gli stranieri musulmani in Italia sono pari a un milione e 580 mila , mentre i cristiani sono due milioni e 815mila fedeli, con una prevalenza di cristiani ortodossi rispetto a quelli cattolici.

GLI ARRIVI VIA MARE IN ITALIA


Il numero totale di ingressi stranieri non comunitari in Italia nel 2019 è di 177.254; di questi solo il 6,5% è arrivato via mare. Nel 2020, invece, sono arrivati via mare, 34.154 rifugiati. Il 38% di essi sono arrivati dalla Tunisia, il 12% dal Bangladesh, il 6% dalla Costa D’Avorio e il resto da altri paesi del Nord dell’Africa e dell’Asia Occidentale.

La maggior parte delle persone arrivate erano uomini(75%), bambini non accompagnati (14%, principalmente dalla Tunisia e dal Bangladesh), donne adulte (7%, la maggior parte arriva dalla Costa D’Avorio) e bambini accompagnati (5%).

Con riguardo alla nazione di imbarco, il 43% degli arrivi in Italia è partito dalla Tunisia (14,685 persone), il 38% dalla Libia (13,012), il 12% dalla Turchia (4,191).

I mesi in cui si verificano i maggiori arrivi via mare sono sempre quelli estivi, a partire da giugno fino a settembre-ottobre, quando il mare è più tranquillo ed è più facile attraversarlo con i barconi.

E NELL' EUROPA?


Nel 2020 gli arrivi in Europa sono stati per la maggior parte via mare; solo l’8% di essi è stato infatti via terra.

Gli arrivi via mare tramite le rotte del Mar Mediterraneo e delle Isole Canarie nel 2020 sono diminuiti del 23% rispetto al 2019. La Spagna è stato il principale punto d’ingresso per migranti provenienti da Algeria, Marocco e Mali. La Grecia invece dall’Afghanistan e dalla Siria e più di un terzo erano bambini.

Le rotte hanno visto una diminuzione del 84% in Grecia, mentre in ​​Italia sono quasi triplicati. In Spagna si è registrato un aumento significativo degli arrivi nelle Isole Canarie (55% degli arrivi).

Sebbene gli Stati Europei generalmente concedessero l'accesso al territorio per le persone in cerca di protezione internazionale, ultimamente sempre più persone sono state respinte, anche a causa del COVID19.

Anche il Sud-Est dell’Europa ha visto l’ingresso dei migranti, per un terzo via terra. La maggior parte di questi arrivi è stata per ragioni di asilo politico.

Il numero maggiore di morti e dispersi si registra quando le persone arrivano via mare.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: