Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini, uno dei più famosi esponenti del Romanticismo musicale, nasce a Catania nel 1801 e muore a Puteaux nel 1835 all’età di 34 anni.

Sin da piccolo Bellini cresce in un ambiente musicale e dimostrò precocemente un interesse per la musica, nonché un’innata bravura. Ha composto la sua prima opera a soli sei anni e fu Gallus Cantavit.

Intorno all'età di 14 anni si trasferì a studiare dal nonno il quale ne intuì l'alta predisposizione verso la composizione. Intorno al 1817 la sua produzione si fa particolarmente intensa, per convincere il senato civico ad ottenere una borsa di studio per il perfezionamento da effettuarsi al Real Collegio di Musica di San Sebastiano.

Nel 1819 ottenne la borsa di 36 onze annue grazie all'interesse dell'intendente del Vallo. Partì da Messina, il 14 giugno e giunse al porto di Napoli dopo cinque giorni di tempesta, scampando fortunosamente ad un naufragio.

A Napoli fu allievo di Giacomo Tritto, ma conosciuto Nicola Antonio Zingarelli preferì seguire quest'altro, il quale lo indirizzò verso lo studio dei classici e il gusto per la melodia piana ed espressiva, senza artifici e abbellimenti, secondo i dettami della scuola musicale napoletana. Tra i banchi del conservatorio ebbe come condiscepoli Saverio Mercadante ed il musicista patriota Piero Maroncelli, ma soprattutto conobbe il calabrese Francesco Florimo, la cui fedele amicizia lo accompagnerà per tutta la vita e dopo la morte, allorché Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli e sarà tra i primi biografi dell'amico prematuramente scomparso.

In questo periodo Bellini compose musica sacra, alcune sinfonie d'opera e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la celebre Dolente immagine opera oggi nota solo nelle successive rielaborazioni per voce e pianoforte.

Le sue opere più celebri furono:

· Adelson e Salvini

· Bianca e Fernando

· Il pirata

· La straniera

· Zaira

· I Capuleti e i Montecchi

· La sonnambula

· Norma

· Beatrice di Tenda

· I puritani