Formazione e aggiornamento dello specialista in Medicina del lavoro

Questa pagina offre alcuni argomenti di interesse per la formazione, l'aggiornamento e la pratica professionale del Medico del lavoro.

Le pubblicazioni, per la massima parte frutto dell'esperienza dell'autore e dei collaboratori, sono comparse su riviste. Sono inoltre presenti i link con importanti contributi di istituzioni internazionali che sono liberamente accessibili dal web.

La formazione dello specialista in Medicina del lavoro

Nell'ambito formativo specifico dello specialista in Medicina del lavoro sono compresi contributi che vanno dal confronto tra i sistemi formativi a livello europeo alla applicazione della strategia della qualità totale nel processo formativo fino alle controversie sulla formazione e alla visione del medico del lavoro nei nuovi contesti occupazionali.

Trattato di Medicina del lavoro

(a cura di L. Alessio, G Franco, F Tomei)

Indice dei contenuti

Riassunto di alcuni capitoli

FRANCO G. Progettazione, pianificazione, realizzazione del testo. p. vii-x

(...) Il medico del lavoro è in grado oggi di fare fronte alle nuove domande di salute che sono alla base delle richieste implicite ed esplicite dei vari interlocutori (lavoratori, imprese, organo di vigilanza, comunità)? Infatti, anche se le condizioni generali degli ambienti di lavoro continuano a migliorare, è sempre presente l’esigenza di tutelare la salute di gruppi particolarmente vulnerabili, di prevenire rischi che stanno riemergendo quali la tubercolosi, di fronteggiare rischi di non facile inquadramento e di difficile soluzione quali quelli psicosociali, di misurare rischi derivanti dall’introduzione di nuove sostanze quali le nanoparticelle, di studiare rischi fisici misconosciuti quali i campi magnetostatici. Oltre a ciò, il luogo di lavoro può costituire inoltre un luogo privilegiato per promuovere stili di vita e ispirare comportamenti finalizzati al mantenimento del benessere del lavoratore con lo scopo da un lato di favorire la sua crescita professionale e dall’altro di assicurargli un equilibrio soddisfacente tra vita lavorativa ed extra-lavorativa. Il medico del lavoro di oggi non può trascurare inoltre alcuni settori innovativi della ricerca che mira ad esplorare gli aspetti socio-economici, ad analizzare l’impatto del trasferimento delle conoscenze all’azienda, a valutare l’efficacia degli interventi preventivi. Analogamente agli specialisti di altre discipline, il medico del lavoro deve essere sempre di più in grado di utilizzare al meglio ogni fonte di informazione, di analizzarla criticamente e di applicarla per risolvere i problemi che incontra nella pratica quotidiana. Il medico del lavoro infine sempre più spesso si trova di fronte a dilemmi etici che talora offrono soluzioni contrastanti tra gli interessi delle varie parti in causa: in misura crescente il medico del lavoro dovrà quindi essere in grado di sviluppare un’attitudine verso comportamenti che abbiano come riferimento i principi etici. Tutti questi costituiscono gli aspetti innovativi di una pratica professionale, che dovranno essere tenuti presenti come nuovi bisogni formativi in ordine alla necessità di soddisfare i crescenti e mutati bisogni dei lavoratori nell’attuale contesto (...)

ALESSIO L, FRANCO G. Capitolo 5 - Medicina del lavoro e salute occupazionale. p. 63-74

Dopo aver definito alcuni termini (medicina del lavoro, salute

occupazionale) e proposto un excursus storico della medicina del lavoro che, partendo da Bernardino Ramazzini e da Luigi Devoto, arriva alla descrizione degli attuali orientamenti di tutela della salute, il capitolo illustra un modello che considera i diversi aspetti della medicina e della sanità pubblica e espone il moderno approccio della pratica professionale di medico del lavoro basata sui principi, riconosciuti internazionalmente, della medicina occupazionale e della salute occupazionale.

ARICI C, FRANCO G. Capitolo 16 – Principio di precauzione. p. 229-232

Il Principio di precauzione rappresenta una politica di gestione del rischio ambientale e sanitario applicata in circostanze caratterizzate da una non completa certezza scientifica, in cui si rende pertanto necessaria l’adozione di azioni cautelative, anche in funzione di esigenze e limiti di carattere tecnico ed economico. Scopo del capitolo è fornire al medico del lavoro alcune indicazioni sulla possibile applicazione critica del principio a livello aziendale.

FRANCO G. Capitolo 27 - Ricerca e utilizzo delle informazioni. p. 375-384

La necessità di soddisfare un’ampia varietà di bisogni richiede al medico del lavoro l’acquisizione di nuove competenze tra le quali l’abilità di fondare la propria pratica su prove scientifiche. Questa esigenza è in linea con la raccomandazioni di organismi internazionali e con i codici di comportamento. Al medico del lavoro, così come a specialisti delle altre discipline mediche, è proposto quindi l’approccio fondato sulla medicina basata su prove che riduce l’importanza dell’intuizione e della sola esperienza professionale e sottolinea l’importanza delle informazioni derivanti dalla ricerca. Il percorso formale della medicina basata su prove è articolato in 4 fasi. La prima fase consiste nel trasformare il bisogno di informazioni in quesiti. La seconda fase consiste nella ricerca delle migliori prove che consentano di rispondere alle domande. La terza fase consiste nella valutazione critica delle prove reperite nella letteratura. La quarta fase consiste nell’applicazione delle soluzioni alla pratica in modo da risolvere il problema. L’intero processo si può concludere con l’autovalutazione delle proprie prestazioni che ha un ruolo rilevante nella verifica della qualità dell’intervento.

FRANCO G. Capitolo 33 - Etica in medicina del lavoro. p. 421-435

Nella propria attività il medico del lavoro si trova ad affrontare numerosi problemi relativi ad aspetti quali il rispetto della confidenzialità e il consenso al trattamento dei dati, la scelta di test per la sorveglianza sanitaria, il diritto all’informazione e l’autonomia delle decisioni dei lavoratori, la trasparenza nei rapporti tra colleghi, le decisioni sull’impiego di risorse, il mantenimento di definiti standard di qualità professionale. Ad orientare le decisioni del medico del lavoro sono stati elaborati codici etici che da un lato forniscono raccomandazioni per affrontare dilemmi etici, dall’altro assicurano che i professionisti garantiscano standard di comportamento uniformi nei confronti delle varie parti in causa (lavoratori e loro rappresentanti, azienda, altri organismi pubblici e privati, colleghi). In quanto richiamato dalla norma italiana, assume particolare importanza il codice dell’International Commission on Occupational Health. Pur essendo strumenti utili per fornire orientamenti generali, i codici etici possono rivelarsi inadeguati a risolvere specifici dilemmi. Per fare fronte a tali situazioni, è illustrato un approccio sistematico che analizza gli aspetti etici dei conflitti assicurando l’individuazione delle possibili scelte. L’analisi si basa sull’identificazione di benefici e costi etici derivanti dall’osservanza o dalla violazione dei principi etici (principio di beneficialità/non maleficialità, principio di autonomia, principio di giustizia) relativamente alle parti che di volta in volta sono coinvolte nell’assunzione della decisione da parte del medico del lavoro.

FRANCO G, BRIATICO VANGOSA G. Capitolo 43 – Qualità della pratica professionale. p. 511-516

La qualità dell’assistenza dei servizi sanitari, ossia il grado al quale l’erogazione di servizi a singoli individui e a popolazioni aumenta, in modo coerente con le conoscenze professionali, la probabilità di realizzarsi di un esito desiderabile, consiste nel soddisfare le esigenze e le aspettative del paziente. Analogamente, la qualità dei servizi sanitari di salute occupazionale è basata sulla necessità di soddisfare bisogni di salute dei lavoratori. La qualità di un servizio è caratterizzata dai cosiddetti fattori di qualità (accessibilità, continuità, qualità tecnico-professionale, efficacia, efficienza, appropriatezza, impatto, accettabilità. Ogni fattore può essere misurato attraverso indicatori, scelti in modo da essere facilmente misurabili e rilevanti al fine della protezione della salute, in modo da rendere possibile il confronto con uno standard di riferimento. La conformità del risultato alle attese consente di esprimere la qualità del servizio erogato. Si definiscono di buona qualità le prestazioni che migliorano lo stato di salute di lavoratori o collettività o riducono i rischi per la salute o per l’ambiente (efficacia), si sviluppano nell’ambito delle conoscenze e delle possibilità delle tecnologie attuali e nei limiti delle risorse disponibili nel contesto (efficienza), rispondono in modo pertinente ed equo ai bisogni ed alle aspettative dei singoli e della collettività (equità), rispettano i principi etici (etica) e producono soddisfazione delle parti interessate (datori di lavoro e lavoratori), all’interno del quadro normativo di riferimento.

FRANCO G, ALESSIO L. Capitolo 125 – Malattie dal lavoro e lavoro-correlate. p. 1355- 136

Dopo avere illustrato il rapporto tra lavoro e salute e avere chiarito la differenza tra malattia da lavoro (o malattia occupazionale) e malattia correlata al lavoro, il capitolo espone i criteri per formulare la diagnosi di malattia da lavoro, presenta la classificazione internazionale delle malattie da lavoro e si conclude con una breve illustrazione del concetto di malattia professionale in ambito assicurativo.

Il medico del lavoro e la pratica professionale

Nell'ambito più propriamente professionale sono compresi contributi che trattano la qualità e l'efficacia dell'intervento del medico del lavoro, propongono la valutazione degli aspetti etici della professione e valutano l'utilizzo delle prove scientifiche nelle attività sanitarie.