Cultura e biblioteca

LA RAGAZZA CHE SOGNAVA LA LIBERTA’

Il 1° dicembre 2020 la nostra classe, la 2^T, ha partecipato all’incontro online con la scrittrice Clelia Lombardo, autrice del libro “La ragazza che sognava la libertà”. Questo libro racconta le vicende di una ragazzina di 12 anni di nome Caterina, la quale sente in televisione la notizia del trentacinquesimo anniversario della morte di Lia Pipitone. I genitori di Caterina decidono di raccontarle la storia della giovane legata alla città di Palermo, pertanto iniziano a portarla nei luoghi più significativi della vita di Lia. Si viene così a scoprire l’incredibile storia di una giovane nata in un ambiente mafioso che però vuole essere libera, vuole essere come le altre ragazze e fa di tutto per ottenere la propria libertà, lottando per il suo grande amore e scontrandosi contro le assurde “leggi” del mondo in cui vive. Il libro ci fa, inoltre, scoprire luoghi e quartieri di Palermo caratteristici di questa città in cui sono accaduti degli avvenimenti che hanno segnato la sua storia. Nell’incontro l’autrice ci ha spiegato che per lei i luoghi hanno un grandissimo valore perché certe descrizioni trasmettono emozioni che permettono di avvicinare il lettore al libro. Un aspetto del romanzo che ci ha incuriosito durante la lettura è il fatto che la storia è raccontata attraverso gli occhi di una ragazzina come noi, che comprende la terribile vita che purtroppo alcune persone, come la giovane Lia, sono costrette e vivere in un contesto di mafia, omertà e illegalità. L’autrice ci ha spiegato che la scelta di far parlare Caterina è stata proprio dettata dal voler raggiungere in modo semplice noi ragazzi e ha sottolineato come Lia avesse chiesto solo di poter scegliere da sola come vivere la PROPRIA vita senza essere costretta a viverne una che non sentiva propria, ma che era quella voluta da un padre mafioso che la privava della Libertà. Bisogna quindi ricordare tra le vittime di mafia non solo chi la mafia l’ha combattuta “dall’esterno”, ma anche chi, come Lia, ne faceva parte ma non per propria volontà e per questo si è ribellato. L’autrice ha dato come titolo al libro “La ragazza che sognava la libertà” perché, come lei stessa ha detto durante l’incontro, Lia ha desiderato talmente tanto la libertà che ne ha fatto la sua ragione di vita, di lotta e di morte.