Giù

le mani

dalla

nostra

Taranto!

 MAR PICCOLO 

Il Mar Piccolo è una laguna costiera con una superficie totale di 20.488 kmq e un perimetro di circa 28 km, diviso in due bacini, chiamati seni (I seno e II seno).

Ha caratteristiche lagunari per la presenza di 34 sorgenti d'acqua dolce sottomarine, denominate Citri, la cui acqua influenza sia la salinità che la temperatura del mare, favorendo le condizioni “esclusive” per la coltivazione di mitili, di cui la città è famosa.


Nonostante le criticità ambientali, l’ecosistema marino si configura come un unicum ecologico, per la ricchezza di biodiversità e specie di pregio. Ingloba il 9% della biodiversità del Mediterraneo, includendo oltre 18 specie di habitat, ed è culla di una vasta popolazione di cavallucci marini, fra le più importanti nel Mediterraneo.

In esso convivono una parte emersa che rappresenta la parte produttiva dell’ecosistema marino (rappresentato dalla mitilicoltura) e una parte sommersa (la ricchezza di biodiversità generatasi attorno ai pali della mitilicoltura).

COM’È OGGI 

Ai sensi dell’articolo 23 della L. 394/1991 e dell’articolo 6 della L.r. 19/1997. è istituita l’Area Naturale Protetta denominata Parco Naturale Regionale “Mar Piccolo”, classificata parco naturale regionale, secondo l’articolo 2, comma 1, lettera a), della L.r. 19/1997.

la L.r. 30/2020 istituisce il Parco del Mar Piccolo, al fine di conservare, recuperare e monitorare le specie animali e vegetali tutelate dalla direttiva 92/43/cee e dalla direttiva 2009/147/ce; salvaguardare, ricostituire e monitorare gli equilibri ecologici; salvaguardare e valorizzare i valori paesaggistici, scenici e panoramici.

ALLEVAMENTO MITILI

PARCO NATURALE REGIONALE

MAR PICCOLO (TA)

RISERVA NATURALE REGIONALE ORIENTATA “PALUDE LA VELA”

PARCO NATURALE REGIONALE

MAR PICCOLO (TA)

FENICOTTERI IN VOLO

PARCO NATURALE REGIONALE

MAR PICCOLO (TA)

... COSA VORREBBERO REALIZZARE A MARE 

L’azienda Floating Mar Piccolo srl con sede a Milano ha presentato progetto per un parco fotovoltaico di circa 92 ha nel I seno, con annesso impianto di produzione di idrogeno verde.

Questa opera è in contrasto non solo con la L.r. 30/2020 che istituisce il Parco Naturale del Mar Piccolo, ma anche con il pptr 4.4.1 della Regione Puglia, ovvero le linee guida regionale sulla localizzazione degli impianti di energia rinnovabile all’interno del Mar Piccolo.

 

Altri aspetti cruciali:

Costruire parchi solari implica necessariamente la trasformazione del terreno e delle aree su cui vengono installati i pannelli; comporta, quindi, inevitabilmente una riconfigurazione ‌degli spazi naturali. Queste ‍aree subiscono cambiamenti che possono incidere negativamente sulla varietà di specie vegetali e animali.

Con una tale estensione di pannelli si finisce di distruggere la mitilicoltura, poiché i mitili si nutrono anche di organismi fitoplanctonici (microalghe) che per crescere necessitano di luce. L’estesa copertura dei pannelli ridurrà inevitabilmente la quantità di luce che giungerà al mare riducendone la disponibilità per la flora, planctonica e bentonica.

Non esistono evidenze scientifiche del miglioramento della temperatura dell’acqua dichiarato dal committente al fine di agevolare la mitilicoltura.

Studi condotti nel 2020 su impianti flottandi in nord Europa hanno evidenziato riduzioni del livello di ossigeno nella qualità dell’acqua

I progetti di camminamento e ciclopasseggiata a corredo del progetto sono una evidente operazione di “greenwashing” per celare, dietro iniziative green gli effetti che il progetto può avere a livello paesaggistico e ambientale.


Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma queste devono essere installate nel rispetto della legge e dell’ambiente, e non è questo il caso!!!

... COSA VORREBBERO REALIZZARE

ALL’INTERNO DEL PARCO NATURALE REGIONALE 

La società B72 srl, con sede legale a Firenze ha presentato progetto di realizzazione di un mega impianto agrivoltaico all’interno del Parco Naturale Regionale del Mar Piccolo, in zona Buffoluto, per una estensione complessiva dell’impianto di circa 101 ettari.


Il Comune ha esposto parere negativo al progetto in quanto:


Alle dovute obiezioni di tutela del bene ambientale tarantino, il committente afferma la primaria necessità di tutelare “l’interesse nazionale di approvvigionamento energetico”.