La mappa del Catasto Leopoldino del 1841, straordinariamente dettagliata, mostra un pugno di case sparse in mezzo ai campi affacciati sul mare, dove l’inconfondibile sagoma della caserma della Guardiola campeggiava già sul promontorio.
Procchio era la marina di Poggio e i poderi appartenevano alle storiche famiglie pucinche (o pugginche). In quest’angolo del golfo vivevano gli Adriani, i Marchiani, i Mazzei, i Miliani, i Paolini, i Provenzali, i Segnini e il vino era la risorsa principale per molti di loro. Le vigne ricoprivano le colline arrivando fino alla spiaggia. Sul finire dell’Ottocento un insetto, la filossera, distrusse tutte le viti e costrinse molti elbani a emigrare in cerca di fortuna. Dall’Elba Occidentale partirono soprattutto per il Sudamerica.
Con l'introduzione della vite americana la fillossera fu debellata e la viticoltura si riprese. Nel frattempo il Golfo di Procchio e la sua spiaggia diventarono luogo di villeggiatura dei pochissimi che ebbero il privilegio di godere di un vero paradiso incantato, della grande spiaggia deserta con le dune e i gigli e del mare generoso.
C’erano gli Olschki, editori fiorentini che avevano una casetta di legno in fondo alla spiaggia, c’era Gisella Selden Goth, pianista, compositrice e musicologa, con sua figlia Trudy e poi i Damiani Robertson, che avevano in concessione le tonnare dell’Enfola, gli Zimmer, proprietari delle cave di granito, i Rapisardi, i Roster, i Ducci.
Da questa magnetica striscia di sabbia furono attratti pittori importanti, fra cui Llewelyn Lloyd, amico degli Olschki e Baccio Maria Bacci che alloggiava da Virginio Mazzei.
Le immagini degli anni ‘30 e ‘40 raccontano di un equilibrio armonico fra uomo e natura, di ritmi immutati da secoli, del duro lavoro degli uomini che, oltre che nei campi, erano impiegati anche alla Tonnara dell’Enfola e allo scavo degli schiumoli, di sforzi addolciti dalla bellezza di questo angolo del Golfo e della ricchezza del mare che concedeva in abbondanza pesci, ostriche e aragoste e che era la via di comunicazione privilegiata per il trasporto di merci e persone.
Da qui partiva la grande barca di Lorenzo Miliani e poi quella di Osio Mazzei. Qui arrivavano le renaiole a prelevare la sabbia e le barche a caricare le scorie ricche di ferro per le acciaierie di Portoferraio.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel ‘47, arrivarono a Procchio altri pittori: Silvano Bozzolini e Renzo Baraldi, poi nel 1950 sbarcò il primo nucleo dei artisti che si installò sulla spiaggia di Procchio dando il via alla straordinaria avventura dei Pittori delle dune con Beppe Lieto, Gonni, Baraldi che richiamarono numerosi altri artisti,intellettuali e tanta gente.
Dal ‘52 arrivarono i primi pionieri del turismo, all’inizio in tenda, poi nelle case che si moltiplicarono in breve tempo. Gli abitanti piano piano si dedicarono sempre meno all’agricoltura e alla pesca e sempre più al turismo.
Le ultime foto sono a colori e ritraggono Adele che negli anni ‘80 andava ancora a pescare ogni giorno col marito Defendente Marchiani. Stava sempre ai remi, nonostante abbia sempre sofferto il mal di mare, ultima testimone delle fatiche e dei sacrifici dei pescatori di questo luogo.