COSTRUZIONI MILITARI

IL CASTELLO SAN GIORGIO è MOLTO ANTICO ...

Costruito sulle macerie della chiesa di Santa Maria di Capo di Bove a partire dal 1395 e concluso nel 1406 su committenza di Francesco I Gonzaga e su progetto di Bartolino da Novara, il castello di San Giorgio è un edificio a pianta quadrata costituito da quattro torri angolari e cinto da un fossato con tre porte e relativi ponti levatoi, volto a difesa della città.

Nel 1810 fu rinchiuso nelle prigioni del maniero il patriota tirolese Andreas Hofer prima di essere giustiziato. A partire dal 1815 con l'occupazione austriaca della città, il castello divenne il carcere di massima sicurezza in cui vennero richiusi gli oppositori. Dal 1852 nel castello vennero rinchiusi i Martiri di Belfiore e alcuni patrioti ad essi legati (Ciro Menotti, Teresa Arrivabene).

IL CASTELLO HA MOLTE SALE TRA CUI:


IL CASTELLO SAN GIORGIO è nel centro città.




mantova era un importante città rinascimentale grazie ai gonzaga


LE MURA. La prima cerchia di mura venne costruita a protezione del più antico nucleo della città vecchia (civitas vetus, 800-1115 circa) e si estendeva dall'attuale via Montanari, via Sant'Agnese, via Cavour sino a via Tazzoli e largo Vigili del Fuoco. La parte nord-est della città era protetta naturalmente dal lago di Mezzo e dal lago Inferiore. Quattro porte controllavano gli accessi e immettevano nella città vecchia:

  • Porta di San Pietro, a sud, attraverso il Voltone di San Pietro immetteva in piazza Sordello
  • Porta di San Damiano (o della Trinità), a est, sulla direttrice di piazza Arche
  • Porta di Guglielmo, a nord-est, in prossimità del lago
  • Porta del Vescovado, a ovest, posta sulla direttrice di via Cairoli.

Con l'espansione della città, agli inizi del Duecento, la città venne abitata e fortificata da una seconda cinta di mura sino al Rio, il canale voluto dall'ingegnere Alberto Pitentino, che collegava il lago Superiore ed Inferiore regolando le piene del Mincio. Furono aperte quattro nuove porte:

  • Porta del Leone, sulla direttrice dell'odierno corso Umberto I
  • Porta dei Monticelli, sulla direttrice dell'odierna via Roma
  • Porta dell'Ospedale, sulla direttrice dell'odierna via Pomponazzo
  • Porta Nuova, sulla direttrice dell'odierna via Fratelli Bandiera.

Una terza cinta muraria, a seguito dell'espansione della città verso sud, venne creata agli inizi del Quattrocento da Francesco I Gonzaga, quarto capitano del Popolo di Mantova, sulla direttice delle odierne via Piave, viale della Repubblica, via Allende. L'apparato difensivo rimase pressoché immutato sino agli inizi del Cinquecento, quando Francesco II Gonzaga, quarto marchese di Mantova, decise una profonda ristrutturazione, proseguita dal figlio Federico II. La sovrintendenza dei lavori venne affidata all'ingegnere militare di corte Alessio Beccaguto, che prevedeva anche la costruzione di nuovi bastioni. La città venne dotata di ulteriori porte di accesso:

Alla caduta dei Gonzaga (1708), Mantova passò sotto la dominazione degli austriaci, che la trasformarono in uno dei baluardi più importanti dell'Italia settentrionale. Furono eretti nuovi bastioni, terrapieni e baluardi di difesa. Tra il 1815 e il 1866 Mantova appartenne, assieme a Verona, Peschiera e Legnago, al sistema difensivo austriaco denominato Fortezze del Quadrilatero. Con l'annessione al Regno d'Italia la città perse progressivamente il suo ruolo strategico e il sistema difensivo venne progressivamente smantellato.