Chi è?
Dio del sole dei celti anche lui rappresenta una triade (come il simbolo della triquetra), siccome i suoi due suoi fratelli sono morti e di conseguenza si pensa che abbia preso anche le loro abilità e la loro forza.
Lugh è legato all'intelligenza, a come essa porti alla supremazia della mente sui problemi.
Mentre Brigid crea l'energia necessaria per la ceratività, Lugh, l'artista perfetto, sa come trasformare tale energia.
Lugh è esperto in tutte le arti come la musica e la forgiatura.
Esiste una festa dedicata interamente a lui, il Lughnasad.
Significato nome
Il nome Lugus si pensa significhi “lucentezza, illuminazione” e questo è connesso a tutte le capacità della mente umana.
Nascita
Molte furono le storie su Lugh, ma purtroppo sono state dimenticate. Sulla nascita di Lugh ci sono due teorie:
1) Che sia avvenuta in un periodo molto pericoloso. Il dio sarebbe figlio di Cian e di Eithne. Lugh rappresenta la possibile riconciliazione tra Danai e Fomori (tra saggezza e forze del caos). Poiché la sua esistenza è un pericolo per Balor, appena nato viene nascosto e sparisce dalla terra ed è ospitato da Manannàn Mac Lir dove apprende l'arte della poesia.
2) Secondo la tradizione irlandese, Lugh è figlio di Arianrhod e di Gwydion, suo fratello.
La madre innervosita per questa nascita non pianificata impone tre geasa (divieti) sul bambino che quindi non poteva:
- avere un nome finchè non gli lo avesse dato lei
- impugnare le armi finchè non gliele avesse date lei
- avere una donna umana
tre divieti atti a escludere la sua stessa esistenza.
Storia
Anche qui abbiamo due storie:
Siccome figlio di Cian e di Eithne, una volta cresciuto, Lugh reclama il suo posto a Tara. Partecipa alle lotte contro i Fomori e alla fine distrugge l'occhio del nonno Balor. I Fomori ora non sono più invincibili e il raccolto è al sicuro.
La vicenda è la seguente: Balor re dei Fomori, radunò un grande esercito per invadere l’Irlanda, i tuata de Danann, a conoscenza del pericolo imminente erano radunati a Tara per festeggiare il ritorno al trono del re Nuada, e ordinarono al portinaio di non far entrare nessuno che non fosse eccellente in almeno un’arte.
Si presenta alla porta Lugh; Provò a proporsi come falegname o fabbro ma non ebbe successo. Alla fine chiese se c’era qualcuno con tutte le sue abilità e lo fecero entrare.
Per dimostrare le sue abilià avrebbe dovuto superare tre prove, una per ognuna delle tre manifestazioni dell’Awen, ovvero Skiant (conoscenza e saggezza), Nertz (forza e potere), Karantez (amore e produttività), manifestazioni che si esprimono nella società, sia umana che divina, come Druidi, guerrieri e artigiani.
Come prima prova avrebbe dovuto giocare a fidchell, una specie di scacch, prova in cui sconfisse lo stesso Nuada, superando così la prima prova;
Per la seconda prova (Nertz) dovette sfidare direttamente con Ogma, che lanciò una pietra e Lugh avrebbe dovuto rimetterla al suo posto, e ce la fece;
per la terza prova dovette suonare l’arpa, cimentandosi in tutte e tre le arie della tradizione Bardica; sonno, tristezza e gioia. Il primo giorno fece addormentare tutti i presenti, il secondo li fece piangere ed il terzo li fece ridere. Ora era contemporaneamente un Re, un guerriero ed un druido.
Nuada gli lasciò il trono in modo da guidare la battaglia contro i Fomori, vietandogli però di parteciparvi siccome era troppo importante.
Venne quindi circondato da nove guardiani, ma fu tutto inutile, utilizzando la magia si tramutò nel proprio auriga eludendo così la sorveglianza e gettandosi nella mischia.
Il combattimento terminò con la vittoria dei Danann quando Lugh compì l’ultima impresa; colpì con la fionda Balor uccidendolo, come disse la profezia.
2. Il padre Gwydion si prende a cuore il figlio/nipote, quindi decide di aiutarlo; per donargli il nome si trasforma in un ciabattino e obbliga con l’inganno la madre ad andare in spiaggia a provare delle scarpe. Lugh, ancora senza nome, vedendo uno scricciolo appoggiarsi sull’albero della nave, scoccò una freccia che andò ad inserirsi tra osso e tendine.
La madre stupita esclamò: “Il Leone (Lleu) ha la mano ferma (Llaw Gyffes)”, che rimarrà il suo nome.
Per ovviare al secondo geis, molto imporante per un maschio celta, Gwyddyon utilizza le sue arti magiche per far credere ad Arianrhod che il suo castello fosse sotto assedio, presa dal panico chiamò a sè i presenti dandogli le armi per la difesa; si presentò a lei anche il giovane L.L.G (Lleu Llaw Gyffes) che, camuffato per non essere riconosciuto, ricevette anche lui le armi.
Per infrangere il terzo divieto non serviva un consenso della madre, quindi Gwydion con l’aiuto di un altro zio del ragazzo, Math, crearono tramite la magia una donna, la più bella che si fosse mai vista, nata dai fiori, il suo nome è Blodeuwedd.
Cosa rappresenta?
Il superamento dei divieti materni porta Lugh ad incarnare i tre aspetti fondamentalu dell'identità maschile: il nome, le armi e la donna. In tutti e tre gli ambiti è il maschile la risorsa per lui, l'aiuto di cui ha bisogno per conquistare se stesso. Ma è la donna, la relazione col femminile, il luogo dove si scontra con il pericolo più alto, con la ferita più profonda. Queste tre cose sono un'altra delle tante triadi rappresentate dalla triquetra.
Luoghi di oggi
Molti luoghi dedicati a Lugh nell'Europa centrale e occidentale dimostrano l'importanza del dio tra i Celti.
Ci sono 27 città in Europa che ne prendono il nome. Vi sono anche oltre 500 iscrizioni e più di 350 monumenti a lui dedicati; cifre che non hanno riscontro in nessuna altra divinità. Fra gli esempi troviamo: Lione e Loden in Francia, Liegnitz in Polonia, Leiden in Olanda, Lugos in Spagna e Lucca in Italia