Gli accadimenti degli ultimi mesi hanno reso necessaria una revisione di quanto impostato a gennaio. Tale revisione si è configurata come un test sull’efficacia e la flessibilità dell’intero modello. Come sempre accaduto, gli eventi storici che hanno avuto ripercussioni planetarie sull’assetto della società hanno imposto al mondo dell’arte un momento di riflessione e una registrazione degli strumenti operativi. In prima battuta, spesso, le risposte sono configurabili come novità che durano il tempo di una stagione. Alla lunga emergerà il NUOVO, frutto di una riflessione più matura, che avrà indicato una possibile direzione, valutabile però solo a posteriori, tra una decina di anni. Tale processo va avviato prontamente, con iniziative tempestive. Re-stArter! La risposta di Tib Ro-Lab al lockdown, coerentemente con il modello proposto, si muove in quattro direzioni: installazione, virtualizzazione, narrazione, azione attraverso specifiche inoculazioni.


1_Installazione. Il secondo punto del nostro modello (prefigurazione), in risposta alla richiesta place, che abbiamo interpretato come fare luogo / dare identità, prevede i((n))spiro i((n))spiri una installazione luminosa / sonora di facile realizzazione, una possibile alternativa al wall mapping, che nella sua fruizione non implica alcuna violazione delle limitazioni imposte dalla contingente condizione. Nell’idea di partenza l’installazione alludeva metaforicamente al respiro dell’edificio che per la prima volta prendeva vita, innescando così un processo di rigenerazione urbana, conferendo identità al luogo (stArter). Alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi la proposta si carica di un significato aggiuntivo, quello del ritorno alla vita: i((n))spiro, i((n))spiri. La componente sonora potrà inizialmente essere diffusa attraverso personal device.


2_Virtualizzazione. Il terzo e quarto punto del processo (appropriazione e condivisione), in risposta alla richiesta community, prevedono la realizzazione di una rete di connessioni finalizzata alla conquista dell’incompiuto. re-stArter, la piattaforma web immaginata, facilmente realizzabile, potrebbe offrire un ambiente virtuale che ricostruisca lo spazio reale dell’edificio, ove proporre la collocazione di opere. Il risultato immediato sarebbe quello di uno spazio espositivo virtuale in divenire, all’interno del quale i visitatori possano muoversi on line, e che costituisca una prefigurazione di quanto invece poi potrà essere concretamente realizzato. Un processo inverso rispetto ai tour virtuali offerti dalle maggiori istituzioni museali mondiali che rendono accessibili via internet le loro collezioni.

Le due opere al centro e a sinistra sono di Ciro Vitale


3_Narrazione. Le riprese per la videoperformance sono state girate e montate a gennaio quando non si poteva prevedere la portata mondiale della diffusione del covid 19. Nella revisione del montaggio abbiamo deciso di intervenire in tre punti. Abbiamo inserito, in sottotraccia, la voce di uno speaker che riporta i dati della diffusione del virus in Cina all’inizio di gennaio, in contrasto con la spensieratezza dei gesti quotidiani compiuti, come prendere un caffè seduti ad un tavolo di un bar. Per l’immagine che chiude i sei capitoli e che suggerisce uno dei possibili esiti, abbiamo previsto un salto temporale di dieci anni, in risposta all’augurio dell’incipit; ciò che appare è la struttura completata e che ospita una retrospettiva sull’arte al tempo del covid. Per concludere, la seconda scena dell’epilogo, l’unica girata a maggio, documenta l’operazione di mail art.


4_Azione. Il prodotto che proponiamo è una videoperformance, complementare al modello di cultural business da noi ipotizzato, che prevedeva, nell’ipotesi di svolgimento della finale presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, un’azione performativa conclusiva, ovviamente non più realizzabile. Per concretare l’intenzione di rendere tangibile l’immateriale, si è optato per una performance di mail art. Tale forma artistica, sperimentata già dagli anni Venti in ambito dadaista, prevede l’invio di cartoline, collage e oggetti che divengono opere d’arte solo dopo la spedizione. L’operazione di impacchettamento dei piccoli contenitori è stata filmata e inserita nel video finale. Gli stessi contenitori sono stati recapitati a potenziali fruitori della performance; all'interno le sei lampadine provenienti da un passato Così lontano così vicino!



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