Il Parent Training è un intervento psicologico rivolto ai genitori di bambini che presentano patologie mentali o psicologiche. Il modello si è evoluto dalla sua nascita e può essere usato a livello individuale o di gruppo.
Il parent training fa riferimento ad una serie di interventi psicologici per genitori ai cui bambini sono stati diagnosticati alcuni disturbi mentali e comportamentali.
I disordini comportamentali che hanno beneficiato maggiormente da questo tipo di interventi sono il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) ed il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), (Lifford et al., 2008).
Spesso questi disturbi si verificano in comorbilità, il che significa che un bambino può mostrare sintomi di più di un disturbo contemporaneamente (es. sia ADHD che DOP).
È stato dimostrato che anche i bambini con autismo, disordini alimentari o problemi di ansia hanno beneficiato dai cambiamenti introdotti tramite la formazione dei genitori attraverso i programmi di parent training (Zucker et al., 2006).
Le sfide associate alla crescita di qualsiasi bambino, indipendentemente dal fatto che soffra o meno di un disturbo psicologico, sono numerose e a volte schiaccianti. La formazione dei genitori attraverso questo programma li aiuta a gestire i loro livelli di stress e a sviluppare meccanismi di coping migliori, che a loro volta permettono un ambiente domestico più sano e controllato.
I modelli più importanti sono legati a due visioni diverse del ruolo dei soggetti coinvolti nella formazione: lo specialista e i genitori.
Primo modello: il ruolo dei genitori consiste soprattutto nel mettere in atto programmi e strategie che sono state precedentemente elaborate da una professionista (di solito lo psicologo). I genitori vengono coinvolti nel programma in qualità di “agenti del cambiamento” e imparano a usare tecniche specifiche per problemi specifici. Il rischio è che, nel momento in cui viene a mancare la figura dell’esperto, i genitori non riescano ad affrontare i problemi che esulano dalla normale routine; si rischia di creare dipendenza dei genitori dall’esperto.
Secondo modello: si è focalizzato sul ruolo dei genitori intesi come agenti attivi nell’apprendimento. In questa ottica essi studiano e apprendono i principi e le metodologie di base legate alle teorie dell’apprendimento. Come conseguenza di tale formazione sostanzialmente didattica, i genitori dovrebbero essere in grado di scegliere di volta in volta quale linea di intervento intraprendere, quali apprendimenti favorire nel bambino, quali tecniche utilizzare e così via. L’esperto riveste un ruolo inizialmente didattico, successivamente assume quello di supervisione e di supporto alle attività educative e di recupero che vengono svolte dai genitori. L’approccio che sta alla base di questo modello offre il vantaggio di garantire notevole indipendenza e flessibilità al modo di agire dei genitori.