Fare impresa nel mondo della ricerca:

TNcKillers e la molecola per la cura del carcinoma mammario.

Il futuro nelle cure del tumore al seno triplo negativo potrebbe provenire da un progetto nato da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi della Basilicata, coordinato dalla professoressa Carmela Saturnino. Si chiama TNcKillers ed ha individuato una molecola in grado di bloccare la malattia in modo non invasivo, senza mastectomia. Da marzo 2018, é anche il nome della spin-off che ha basato il proprio modello di business su questa scoperta scientifica. Un primo traguardo del gruppo di ricerca è stata la partecipazione alla finale dell’edizione 2017 di Start Cup Basilicata e la “salita” sul podio dei vincitori.

Abbiamo intervistato la professoressa Saturnino per conoscere meglio i dettagli di TNcKillers e cosa abbia spinto il team a partecipare alla business plan competition.


Professoressa Saturnino, quando e come è nato il progetto TNcKillers?

Mi occupo di ricerca nel campo delle scienze farmaceutiche dai tempi del mio percorso di studi, terminato con la laurea nel 1980. Ho lavorato per moltissimi anni nell’ateneo dell’Università degli studi di Salerno come docente e ricercatrice, durante cui è stata avviata una collaborazione con l’Istituto dei tumori Pascale di Napoli. Quando sono arrivata all’Unibas, nel 2015, ho avuto la fortuna di entrare e coordinare un gruppo di ricerca di dieci persone, con competenze chimico-analitiche e biologico-farmacologiche tali da permettere di portare avanti un progetto, a cui avevo dedicato l’attività scientifica degli anni precedenti. Si tratta dell’individuazione di molecole, intrappolate in una membrana biocompatibile e priva di tossicità, in grado di agire sul tumore al seno triplo negativo senza toccare le cellule. Di lì, il nome TN, che sta per “tumore al seno triplo negativo”, Killers.

Quanto è stata importante la componente “femminile” nel gruppo di lavoro?

Moltissimo, perché il progetto di ricerca riguarda una problematica prevalentemente femminile, in particolare di giovani donne con estrogeni ancora attivi. Prima di TNcKillers, non esisteva alcuna terapia in grado di fornire una soluzione a questo tipo di tumore e sapere che il nostro gruppo la stava “inventando”, ha reso ancora più coeso il team e motivato ulteriormente le donne che ne fanno parte. Siamo così arrivati, dopo una fase di sperimentazione, a individuare una soluzione che, tramite somministrazione topica, nel giro di 12 giorni, fa regredire il tumore.

Perché avete deciso di candidare TNcKillers alla scorsa edizione di Start Cup Basilicata?

Avevamo bisogno di visibilità, ma anche di valorizzare i risultati delle nostre ricerche che, intanto, erano state tutelate con il deposito di due brevetti, uno nazionale e l’altro internazionale. Il team di TNcKillers nasce e lavora nel mondo della ricerca e non aveva le competenze necessarie per comprendere come trasformare un progetto in un’impresa. Le ha trovate nei soggetti attuatori di Start Cup Basilicata e nel team di T3 Innovation, grazie a cui è riuscito ad impostare un business plan, risultato indispensabile per la costituzione della società. La nostra idea è diventata realtà proprio grazie alla partecipazione alla competition.

Perché anche il mondo della ricerca dovrebbe partecipare a Start Cup Basilicata?

Per chi come noi è nell’ambito della ricerca universitaria, è importante partecipare a questa business plan competition regionale, perché permette di entrare all’interno di un network di soggetti che hanno l’esperienza e le competenze più utili per analizzare e far capire al team se c’è mercato per il proprio progetto di ricerca. Anche i premi in denaro sono un altro buon motivo, perché, almeno nei primi tempi, possono dare un sostegno economico. Nel nostro caso, per esempio, è servito ad andare avanti con le attività di ricerca e per passare alla fase di farmacocinetica della molecola. Oggi ci sentiamo dei piccoli imprenditori che vogliono andare ancora più avanti. Abbiamo infatti trovato anche una formula iniettabile di somministrazione, che potrà affiancare quella topica, e il prossimo step è proporre il nostro prodotto alle multinazionali farmaceutiche.