PLASMA WORKS

PLASMA WORKS

1.      Interconnessioni

Lo studio viene fondato a Londra nel 1999 da una coppia di giovani architetti, Eva Castro Iraola, dall’argentina, e il tedesco Holger Kehne, nel 2003 l’architetto Ulla Hell, in occasione del concorso per l’Ozeaneum a Stralsund, in Germania, viene a contatto con lo studio, partecipando attivamente al lavoro progettuale, e da quel momento è diventata responsabile della filiale dello studio a Sesto (Bz).

Lo studio ha cominciato con piccole ristrutturazioni a Londra, partecipando parallelamente a concorsi di idee, ad allestimenti artistici etc.. fino a quando nel 2005, grazie alla realizzazione di una parte dell’Hotel Puerta America a Madrid, viene riconosciuto come il gruppo di architetti emergenti a livello internazionale.

La forza del Plasma Studio è la ricerca digitale, che è alla base dell’architettura parametrica ma anche del processo creativo. Infatti, la multiculturalità, lo spirito di collaborazione, la flessibilità organizzativa e le interconnessioni dinamiche tra collaboratori diventano una forma mentale che si riflette nelle loro architetture. All’interno dello studio sono coinvolte svariate professionalità eterogenee (esperti di consulenze, imprese di costruzione, aziende, produttori di componenti, …) che grazie alla rete e a software di controllo e ottimizzazione dati, partecipano e interagiscono attivamente creando una logica parametrico-collaborativa. E’ dunque un architettura parametrica in quanto le interconnessioni dinamiche partono proprio dalle relazioni tra le figure coinvolte, e poi vengono trasmesse ai progetti.

Allo stesso modo, infatti, le loro architetture suggeriscono relazioni, tra costruito e naturale, tra esterno e interno e tra pubblico e privato. Questa logica trova terreno fertile nel landscape urbanism: superfici continue e sfaccettate, forme angolate e complesse sfidano le topografie tradizionali, piegando lo spazio per adattarlo alle esigenze del mondo di oggi, il mondo dell’informazione, delle relazioni.

2.      Avanguardia in prassi

“Plasma Studio” rimanda etimologicamente a alla modellazione e creazione di forme. Plasma significa anche il quarto stato della materia, ossia la sua condizione di complessa sovrapposizione di forza esterne.

Già ai suoi esordi lo studio si è cimentato nella deformazione di elementi archetipici, come l’angolo, che da semplice intersezione di due piani diventa un’esperienza soggettiva che neutralizza la differenza tra muro, pavimento e soffitto. E’ il caso di Hotel Puerta America: in cui la serialità e la gerarchia tipica della tipologia edilizia in questione viene totalmente ribaltata. Il corridoio si snoda in un reticolo di tessere mesh che nascondono il ritmo regolare delle porte e con la disposizione delle camere, la sezione varia in larghezza e altezza, provocando nel fruitore percezioni diverse.

Lo stesso acciaio che riveste il corridoio si converte nelle camere in un nastro che scorre ininterrottamente lungo le pareti delle camere e si trasforma in oggetti e arredi che si fondono per creare uno spazio continuo e interconnesso.


 

Un altro tema ampiamente sfruttato nel contesto delle Dolomiti è quello dell’edificio come estensione del paesaggio: Esker House, Tetris House,Cube House e Strata Hotel ne sono un valido esempio. Le superfici continue fatte di pieghe, angoli e increspature ricalcano l’orografia del terreno e le curve di livello del contesto montuoso, come se fossero la naturale estensione del sito. Ovviamente questo dà vita a geometrie complesse, controllabili solo con l’utilizzo di software in grado di relazionare e variare i parametri. Le vedute panoramiche, la scelta di materiali locali, e i tagli che producono un’effetto in between rendono queste architetture interconnesse con il paesaggio, pur creando un’alternativa rispetto alle tradizionali tipologie edilizie diffuse nella zona

1.      Ricostruire la Natura

Plasma studio mette in atto il concetto di Rebuilding-Nature: di relazione tra Natura  e Computer. Uno degli assunti del landscape urbanism avverte di un cambiamento di paradigma interno all’urbanistica : dalla concezione modernista –per cui la forma della città è controllata dal disegno dell’architetto pianificatore – a una visione dinamica della metropoli contemporanea intesa come un insieme di trasformazioni, movimenti e infrastrutture.(Allen 1999)

In quest’ultima fase Plasma Studio entra a far parte di Groundlab, una rete internazionale che unisce competenze diverse al fine di intervenire criticamente nei processi di trasformazione urbana.

Plasma Studio e Groundlab partecipano al concorso per la progettazione degli spazi per l’International Horticultural Expo 2011 di Xi’Han, ottenendo il primo premio con la proposta Flowing Gardens, in cui architettura e paesaggio danno origine a un sistema fluido e interconnesso con un’obiettivo di sostenibilità ambientale e sociale. L’intervento costituisce un vero salto di scala per lo studio ,che comprende la sistemazione di 37 ettari di paesaggio, attraverso l’inserimento di spazi costruiti, spazi verdi e percorsi.

Il Masterplan suggerisce i meandri del delta di un fiume, dodici passaggi si diramano per  accogliere i visitatori dai parcheggi limitrofi e convogliarli verso il ponte che attraversa l’autostrada: una struttura che sembra flutture nello spazio grazie alla copertura formata da travi reticolari in acciaio; oltre il ponte vi è un intreccio di layer di percorsi, canali, giardini  che conducono al lago, dove si trova l’edificio espositivo, che si articola in tre volumi aggettanti che si sviluppano in geometrie piegate a spigolo vivo.

 

Nel 2008 viene presentato Deep Ground, un masterplan per un’area di 9 milioni di mq in Cina. Il progetto fa fronte alla conseguente urbanizzazione su larga scala, trasformando un borgo rurale in una nuova realta urbana. L’approccio innovativo del progetto sta nella creazione di un pattern adattabile e variabile in base alle esigenze dei fruitori. Le funzioni sono variabili, si integrano, si stratificano o meno a seconda delle necessità secondo il carattere della Mixitè. Il modello urbano fa emergere configurazioni diverse che dipendono dalla densità abitativa e del costruito.

 


 


Riflessioni:

Confesso che prima di leggere questo libro non conoscevo lo studio Plasma, ma mi rendo conto di quanto esso sia coerente con il lavoro che stiamo svolgendo al corso di CAAD. Il libro “Introduzione alla rivoluzione informatica in Architettura” riporta i concetti chiave del mondo dell’informazione e di come questo sia il catalizzatore dell’architettura di oggi e di domani e proprio grazie a “Pasma Works dalle geometrie tipologiche al landscape urbanism” che questi concetti prendono forma e trovano una traduzione empirica. Grazie a questo libro sono riuscita a comprendere più facilmente anche il primo e a riconoscere i caratteri necessari all’architettura contemporanea (Mixitè, Rebuilding Nature, Infrastracturing) nei progetti di quest’era dell’informazione.