Universal Design for Learning

È attualmente dimostrato come la semplice introduzione delle tecnologie nei contesti di vita sociali ed educativi non sia un fattore che, nell’immediato, migliora l’inclusione. Le stesse tecnologie potrebbero, infatti, diventare una barriera presentando i tipici problemi di accessibilità e usabilità che si riscontrano nelle situazioni “non-tecnologiche”. Ciò che rende inclusiva una tecnologia è il meccanismo progettuale che sta dietro la sua introduzione in specifiche attività e contesti e in questa prospettiva la connessione tra dimensione tecnologica-digitale e principi propri dell’UDL diventa imprescindibile. Si tratta di una nuova modalità di intendere il processo di inclusione che sposta il focus dalla tecnologia e dal conseguente indispensabile processo di adattamento necessario per favorire l’apprendimento e la partecipazione del singolo, alla variabilità individuale che porta a progettare “in anticipo” gli ambienti e i percorsi di apprendimento in maniera for All, vale a dire accessibile a tutti, avvalendosi anche delle opportunità provenienti dalle tecnologie e dagli ambienti digitali-virtuali.

da http://www.ianua.unige.it

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