Trigliceridi alti? Fibre solubili, niacina e niente alcool
La ipertrigliceridemia è una condizione che si delinea quando le analisi del sangue evidenziano una quantità di trigliceridi superiore alla norma (valori superiori a 150 mg/dl).
Valori elevati di trigliceridi rappresentano un importante fattore di rischio per lo sviluppo di aterosclerosi e malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus, trombosi..), specialmente se associati a ipercolesterolemia e bassi livelli di HDL. Inoltre, valori molto elevati di trigliceridi (superiori a 300-400 mg/dl) possono determinare problemi al pancreas anche severi.
La quantità dei trigliceridi nel sangue è strettamente correlata allo stile alimentare ed aumenta in caso di un eccessivo consumo di zuccheri semplici, alcool e grassi saturi. Per questo motivo un corretto approccio nutrizionale costituisce la prima linea di intervento per la risoluzione ed il controllo di questa alterazione. In caso di sovrappeso, il dimagrimento favorisce il miglioramento e spesso la normalizzazione dei parametri alterati.
Un corretto approccio dietetico deve essere impostato tenendo conto delle necessità energetiche e nutrizionali individuali, e deve essere finalizzato al raggiungimento e al mantenimento del giusto peso forma. Devono essere escluse le bevande zuccherate e va moderata l’assunzione di alimenti contenenti glucosio e fruttosio, compresa la frutta. Inoltre, è consigliabile l’assunzione di 30g di fibra alimentare con un rapporto fibre insolubili/solubili di 3:1.
La fibra solubile risulta la scelta migliore per ridurre la ipertrigliceridemia, questo perché forma soluzioni viscose che rallentano l’assorbimento dei glucidi, riducendo l’indice glicemico e la secrezione insulinica. La dieta dovrebbe quindi prevedere almeno 10g di fibra idrosolubile al giorno.
La quota totale dei grassi deve essere mantenuta intorno al 25-30% dell’introito calorico giornaliero, limitando l’assunzione dei grassi saturi, non solo di origine animale ma anche di natura vegetale come l’olio di palmisti e di cocco. Sono da preferire i grassi monoinsaturi dell’olio di oliva e i polinsaturi omega-3 del pesce azzurro.
Il consumo di bevande alcoliche va abolito, specialmente in caso di problemi epatici e pancreatici, pregressi o in atto. L’alcool, infatti, stimola la sintesi di trigliceridi e ne limita la rimozione.
La niacina, vitamina idrosolubile del gruppo B, inibisce il rilascio dei lipidi liberi nel sangue, favorendo la diminuzione dei trigliceridi (oltre a diminuire il colesterolo LDL). Pertanto, la dieta deve prevedere un’adeguata copertura del fabbisogno giornaliero di niacina.