Il dopoguerra e l'avvento del fascismo
Ecco una panoramica della situazione dell'Italia dalla fine della Grande guerra attraverso l'avvento e l'affermazione del fascismo fino alla vigilia del Secondo conflitto mondiale.
La crisi del primo dopoguerra in Italia
Dopo la guerra anche in Italia ci fu una grave crisi economica; il movimento operaio organizzò scioperi e occupazioni delle fabbriche. Anche nella penisola italiana esplose il malcontento. Gli anni 1919-1920 , gli anni del biennio rosso, videro la creazione dei soviet sul modello di quelli russi con l'obiettivo di creare una società giusta senza diseguaglianze sociali.
Le agitazioni operaie però ebbero effetti politici negativi. I ceti dirigenti e la borghesia, infatti, erano spaventati dalla prospettiva di una rivoluzione ed incapaci di proporre una seria politica di riforme e ciò favorì il nascente fascismo.
Il biennio rosso e la nascita della repubblica di Weimar
L'ascesa del fascismo
Quando la democrazia entrò in difficoltà, si sviluppò il fascismo. Nacquero i fasci di combattimento, fondati da Benito Mussolini, il quale, dopo aver abbandonato il partito socialista, ritenuto ormai debole, fondò nel 1921 il Partito Nazionale Fascista.
Nel 1922 Mussolini ordinò la marcia su Roma, con lo scopo di far capire al re, al parlamento e al popolo quanto ormai fosse diventato forte il fascismo: il 28 ottobre le squadriglie entrarono in Roma con lo slogan “o Roma o morte”. Ebbe così inizio la dittatura fascista in Italia
Ripercorri le tappe dell'ascesa del fascismo dal 1919 al 1922
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La marcia su Roma
La dittatura fascista
In Italia inizia di fatto la dittatura di Mussolini che si assume la responsabilità del delitto Matteotti.
Si consolidò sempre di più il regime dittatoriale di Mussolini.
La politica fascista
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