Il progetto nasce dall’idea di creare una connessione, sia fisica che concettuale, tra i vari elementi architettonici e urbani lungo la via Flaminia, trasformandola in un vero e proprio itinerario dell’architettura. A tal fine, si propone l’installazione di una struttura leggera e continua che, come un nastro, si piega su sé stessa per dare vita a diverse occasioni spaziali.
Il progetto prende il nome di 'THREAD', che in inglese significa 'filo', ma anche 'discussione'. Questo perché la struttura non solo collega i luoghi di interesse lungo il percorso, ma genera anche spazi d’incontro e sosta, pensati per favorire il dialogo e la socializzazione.
La struttura si modella in modo dinamico per creare sedute, pensiline per il tram e spazi per lo studio; inoltre, sono previste due aree coperte: una concepita come una galleria architettonica all’aperto e l’altra come aula studio.
L’intervento si inserisce in una più ampia riprogettazione dei flussi di mobilità lungo la via Flaminia, con l’introduzione di zone dedicate esclusivamente alla mobilità dolce, nettamente separate dai percorsi carrabili, che vengono ridotti al minimo. L’obiettivo è ridisegnare il rapporto tra infrastruttura, spazio pubblico e vita urbana, rendendo la via Flaminia un asse di connessione e interazione per la città.