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Qual è la percentuale di scuole paritarie sul totale delle scuole secondarie italiane?
A. 1%
B. 15%
C. 30%
D. 50%
La risposta corretta è B: 15%. In Italia ci sono circa 15000 scuole secondarie di primo e secondo grado, di cui 2200 paritarie. In realtà questo valore è una media: le scuole medie (SS1) paritarie sono l’8%, mentre le superiori (SS2) paritarie sono il 23%. I dati sono aggiornati al 2020 per il MIUR (qui la fonte) e al 2019 per l’Istat (qui la fonte).
Qual è la differenza di stipendio tra un insegnante di scuola media e uno di scuola superiore dopo 10 anni di servizio?
A. Guadagnano uguale
B. Un’insegnante delle medie guadagna 100 € in più di quello delle superiori
C. Un’insegnante delle medie guadagna 20 € in meno di quello delle superiori
D. Un’insegnante delle medie guadagna la metà di quello delle superiori
La risposta corretta è C: dopo 10 anni di servizio un’insegnante delle medie guadagna 1523 € al mese, mentre un suo collega delle superiori guadagna 1543 €. Il divario si amplia in seguito, ma mai oltre i 50 € totali. Entrambi guadagnano di più di un’insegnante di scuola elementare, che dopo 10 anni guadagna 1406 € al mese. A queste cifre va aggiunta la tredicesima mensilità e il bonus appena approvato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito di 10 € al mese (fonte: Orizzonte Scuola).
Qual è la percentuale di fumatori in Italia nel 2022?
A. 30,2%
B. 24,2%
C. 18,5%
D. 11,3%
La risposta corretta è B, 24,2%. Il dato è il più alto dal 2009, con 800mila fumatori in più del 2019 (dati: ISS). In termini assoluti questo dato conta 7,5 milioni di uomini e 4,9 milioni di donne. L’Italia è, inoltre, uno dei paesi al mondo in cui si comincia a fumare prima: il 33% dei quindicenni è un fumatore abituale, con una maggioranza di ragazze (fonte: SIP). Infine, un dato sbalorditivo: nel mondo vengono fumati 6 miliardi di miliardi di sigarette all’anno e il 75% dei mozziconi (4,5 miliardi di miliardi) viene gettato nell’ambiente (fonte: Marevivo).
Quanto spende l’Italia per la formazione di uno/a studente dalla scuola primaria alle superiori?
A. 25mila €
B. 50mila €
C. 75mila €
D. 90mila €
La risposta corretta è C. Per ogni studente fra i 6 e i 15 anni l’Italia spende circa 75mila euro, a parità di potere d’acquisto, collocandosi sopra la media europea (71mila €). Questo avviene anche perché l’Italia non ha modificato la sua quota di spesa nonostante il declino demografico della popolazione studentesca (fonte: Fondazione Agnelli).
Negli istituti professionali l’indirizzo più seguito è l’alberghiero. Qual è il secondo?
A. Manutenzione e assistenza tecnica
B. Servizi per la sanità e l'assistenza sociale
C. Servizi commerciali
D. Industria e artigianato per il made in Italy
La risposta corretta è A: Manutenzione e assistenza tecnica, seguito nell’ordine dalle risposte B-C-D. L’indirizzo Enogastronomia e ospitalità alberghiera (un tempo chiamato semplicemente “l’alberghiero”) accoglie circa 30mila studenti all’anno, mentre Manutenzione e assistenza tecnica ne accoglie poco più di 12mila (fonte: MIUR).
Quanti ministri o ministre della pubblica istruzione ci sono stati in Italia dal 1946 a oggi?
A. 23
B. 33
C. 36
D. 46
La risposta corretta è B: 33. In età repubblicana, a occuparsi di istruzione è stato il Ministero della pubblica istruzione fino al 2000, poi il ministero ha cambiato nome diverse volte e spesso il ministro in carica ha retto anche le funzioni del Ministero dell’Università e della Ricerca. In tutto i ministri o le ministre che si sono occupate di scuola sono 46. Tra questi, spiccano i nomi di futuri presidenti della Repubblica (Segni dal ‘53 al ‘54, Scalfaro dal ‘72 al ‘73 e Mattarella dal ‘89 al ’90) e presidenti del Consiglio (Moro dal ‘57 al ’59 e Spadolini nel ‘79). In tutto le ministre sono state 8, quasi tutte nell’ultimo ventennio: Falcucci (‘83-‘87), Iervolino (‘92-‘94), Moratti (‘01-‘06), Gelmini (‘08-‘11), Carrozza (‘13-‘14), Giannini (‘14-‘16), Fedeli (‘16-‘18), Azzolina (‘20-‘21).
Se consideriamo gli studenti senza cittadinanza italiana che frequentano la scuola (dalle elementari alle superiori), qual è la percentuale di quelli che provengono da un paese africano?
A. 20,2%
B. 26,9%
C. 44,9%
D. 51,3%
La risposta corretta è B: 26,9%. Come indica il rapporto MIUR Gli alunni con cittadinanza non italiana 2020/2021, il 44,9% degli studenti e delle studentesse è di origine europea, il 26,9% è di origine africana e il 20,2% è di origine asiatica. Le comunità più grandi arrivano da Romania, Albania, Marocco, Cina, Egitto e India.
Se consideriamo il 100% dei guadagni annuali di un’università italiana, quale percentuale viene reinvestita in strumenti e ambienti tecnologicamente avanzati?
A. 0,8%
B. 5%
C. 11,2%
D. 31,6%
La risposta corretta è B: 5%. A dirlo è Camillo Loro, direttore dell’Osservatorio EdTech del Politecnico di Milano in un’intervista. Secondo Loro, questa cifra è destinata a crescere nei prossimi 5 anni, con investimenti soprattutto in learning app, gaming, intelligenza artificiale e blockchain.
Quante sono le persone cieche e ipovedenti in Italia?
A. 13,1 milioni
B. 7,3 milioni
C. 1,8 milioni
D. 0,5 milioni
La risposta corretta è C: 1,8-2 milioni; in tutta Europa si stima siano circa 80 milioni e nel mondo 253 milioni, secondo l’OMS. A partire dal 2025 queste persone riusciranno ad avere un maggiore accesso alle informazioni e ai prodotti editoriali. In quell’anno entrerà in vigore lo European Accessibilty Act, una legge che impone che ogni fase del processo editoriale e ogni prodotto editoriale sia accessibile anche a chi ha difficoltà di lettura.
Qual è la percentuale di cittadini italiani che risponde correttamente alla domanda «Il Sole è un pianeta?»?
A. 50,6%
B. 64,9%
C. 71,0%
D. 92,1%
La risposta corretta è B: 64,9%. Il dato emerge dall’Annuario Scienza tecnologia e società 2022 (Il Mulino). La società Observa, che cura l’annuario, pone questa domanda dal 2007 per verificare il tasso di analfabetismo scientifico in Italia. Il dato non è ancora molto elevato, ma è in costante crescita: nel 2007 solo 1 italiano su 2 sapeva rispondere correttamente a questa domanda. In questa indagine vengono poste altre due domande: Gli antibiotici uccidono sia i virus sia i batteri? Gli elettroni sono più piccoli degli atomi? Anche in questo caso le risposte corrette sono intorno al 60%.
Rispetto al 2010, gli italiani e le italiane sono più:
A. pessimisti sulle proprie prospettive di vita
B. preoccupati per il rischio criminalità
C. consapevoli sulle conseguenze del cambiamento climatico
D. sedentari e pigri
La risposta corretta è C: consapevoli sulle conseguenze del cambiamento climatico. Secondo l’ottavo rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, la percezione del rischio climatico nella popolazione italiana è passata dal 63,3% del 2012 al 71% del 2020. In calo la percezione del rischio criminalità (dal 27,1 al 22,6%), la sedentarietà (dal 39,5 al 33,8%) e il pessimismo sul futuro. Anche se, dopo due anni di pandemia e una guerra in Europa, l’ultimo dato potrebbe essere in risalita.
Qual è la piattaforma più usata dalle scuole italiane per fare didattica digitale integrata (DDI)?
A. Google Suite for Education
B. Microsoft 365 Education
C. WeSchool
D. Edmodo
La risposta corretta è A: Google Suite for Education. Il dato è riportato nel numero di marzo 2022 della rivista Altreconomia sulla base dei dati MIUR. Alcune scuole usano più di una piattaforma, specie per quelle open source, ma la quasi totalità delle scuole sfrutta i due principali colossi mondiali dell’informatica: l’86,28% si appoggia a Google, con tutti i suoi strumenti (Classroom, Drive, Meet e così via); Microsoft copre il 18,01% delle scuole, con i suoi One Drive, Teams e tutti i programmi del pacchetto Office. Il restante 6% usa Weschool, una realtà tutta italiana dedicata alla didattica digitale. Come sollevato dall’articolo di Stefano Zoja su Altreconomia, l’affiliazione delle scuole a Google e Microsoft può creare problemi di privacy, accesso all’informazione e controllo dei dati.
In quali di questi stati europei lo stipendio d’ingresso di un insegnante è più alto?
A. Germania e Lussemburgo
B. Francia e Italia
C. Belgio e Spagna
D. Grecia e Lettonia
La risposta corretta è A: Germania e Lussemburgo. Secondo il report Teachers' and School Heads' Salaries and Allowances in Europe in Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera e Liechtenstein il primo stipendio per un insegnante è intorno a 50mila € lordi annui; seguono Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia con stipendi tra 30mila e 49mila €; poi Italia, Francia, Portogallo e Malta tra 22mila e 29mila €. In fondo alla classifica Bulgaria, Ungheria, Polonia e Romania con stipendi inferiori a 9mila € lordi annui. A questi dati va però unito il dato sul costo della vita, molto elevato nei paesi dell’Europa settentrionale e molto più basso nell’Europa orientale.
Qual è la percentuale di studentesse e studenti che hanno concluso il liceo scientifico nel 2021?
51,4 femmine : 48,6 maschi
55,9 femmine : 44,1 maschi
43,9 femmine :56,1 maschi
20,8 femmine : 79,2 maschi
La risposta corretta è C: nel 2021 i diplomati al liceo scientifico sono stati per il 56,9% maschi e per il 43,1% femmine. Questo dato emerge da un rapporto AlmaDiploma nel quale viene fatto un bilancio su tutti i tipi di scuole: gli istituti professionali artigianato e industria e tecnici tecnologici sono quasi completamente frequentati da maschi (80% circa), così come licei delle scienze umane e linguistico sono ad appannaggio femminile (80% circa). Sono a maggioranza femminile anche istituti professionali servizi, tecnici economici, liceo classico e liceo artistico, mentre nei licei coreutici e musicali la popolazione studentesca è divisa equamente.
In Italia ci sono 60,32 milioni di persone. Ma quanti milioni di smartphone ci sono?
A. 125,1
B. 90,3
C. 78,2
D. 52,7
La risposta corretta è C, 78,2 milioni. Quindi 1,26 smartphone a testa (neonati compresi). È interessante il confronto con il resto del mondo: su 7,91 miliardi di persone ci sono 5,31 miliardi di smartphone, cioè 0,64 smartphone a testa (in media, anche se sappiamo che non sono equamente distribuiti). Il dato è presente nel rapporto Digital 2022 che offre una panoramica sulla diffusione degli strumenti informatici e sull’abitudine a usarli nel mondo. Il rapporto mostra altri dati interessanti: per quali scopi usiamo internet, perché usiamo i social network, quanto tempo passiamo collegati, quali strumenti usiamo di più, quanti soldi spendiamo online.
Qual è la percentuale di diplomati in un istituto tecnico che trova lavoro entro 2 anni dal diploma?
A. 24,5%
B. 48,8%
C. 59,9%
D. 70,1%
La risposta corretta è B, 48,8%. Lo riporta un articolo del Sole 24 Ore sulla base dei dati MIUR. Il dato 24,5% si riferisce ai diplomati di un liceo, mentre il 59,9% è riferito agli istituti professionali. La media complessiva è del 38,5%. Tutti questi dati sono in calo rispetto a 5 anni fa, quando le percentuali erano 67,4% per i professionali, 55,3% per i tecnici e 28,1% per i licei e una media del 43,8%. Le regioni in cui la media rimane ancora sopra al 50% sono Veneto ed Emilia-Romagna, mentre i dati peggiori si registrano in Sicilia e Calabria.
Qual è la regione italiana in cui l’abbandono scolastico è maggiore?
A. Abruzzo
B. Lazio
C. Campania
D. Sicilia
La risposta corretta è D, Sicilia. Come raccontato in questo articolo, in Sicilia la percentuale di studenti che abbandona gli studi prima del completamento del percorso è del 19,4%. Subito dietro Campania, Calabria e Puglia. La media nazionale è del 13%, più alta del limite del 10% che l’Unione Europea aveva fissato per il 2020, ma in miglioramento rispetto agli anni precedenti. Hanno centrato il target europeo Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia-Romagna e Marche.
Ogni 100 abitanti italiani, quanti sono nati tra il 2000 e il 2019?
A. 7,49
B. 17,74
C. 21,67
D. 30,75
La risposta corretta è B, 17,74. Il dato può essere visualizzato in questa piramide della popolazione e in parte nel rapporto ISTAT, anche se relativo al 2019. La percentuale di 21,67% corrisponde alle persone comprese tra 20 e 40 anni, 30,75% sono le persone tra 40 e 60 anni, 22,35% sono le persone tra 60 e 80 anni e 7,49% sono le persone over 80. Quindi gli under 20 (nati tra il 2000 e il 2019) rappresentano il secondo gruppo più piccolo della popolazione.
Viene chiamata “generazione Z” quella dei nati tra il 1997 e il 2010. Quale tipo di contenuto cercano di più su Youtube?
A. Tutorial per imparare qualcosa
B. Consigli sulla moda e l’estetica
C. Esperienze che li facciano sentire parte di una comunità
D. Modi per ridurre lo stress
Tutte queste risposte sono corrette, come indicato in questo report di Think with Google. Con un piccolo margine, il contenuto più cercato è quello dei tutorial per imparare qualcosa, ma non sono da sottovalutare anche la necessità di sentirsi parte di una comunità e di ridurre lo stress. Questi dati sono tenuti sotto controllo dagli specialisti del marketing, che direzionano le scelte delle aziende sulla nuova generazione di clienti che hanno di fronte. La Gen Z, per esempio, dà molta importanza al cottagecore: tu sai che cos’è?
In quale di questi paesi dell’Unione Europea è più alta la percentuale di persone che hanno letto almeno 5 libri in un anno?
A. Germania
B. Danimarca
C. Paesi Bassi
D. Svezia
La risposta corretta è D, Svezia. Secondo il rapporto Eurostat 2020, in Svezia il 78% delle donne e il 54% degli uomini ha letto almeno 5 libri nel corso di un anno. In classifica seguono Olanda, Danimarca ed Estonia per quanto riguarda le donne; Irlanda, Danimarca e Germania per quanto riguarda gli uomini. La media europea è del 42% per le donne e del 31% per gli uomini. In Italia le percentuali sono 18% donne, 20% uomini.
Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, l’Italia ha preso dei provvedimenti: in quanti obiettivi è migliorata la situazione nel decennio 2010-2020?
A. Nessun obiettivo
B. 5 obiettivi su 17
C. 8 obiettivi su 17
D. 13 obiettivi su 17
La risposta corretta è B, 5 obiettivi su 17. L’ASVIS, cioè l’ente che si occupa di monitorare e promuovere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, ha rilevato che tra il 2010 e il 2020 l’Italia è migliorata sui temi di salute (Goal 3), uguaglianza di genere (Goal 5), sistema energetico (Goal 7), innovazione (Goal 9) e lotta al cambiamento climatico (Goal 13). Se guardiamo solo al periodo 2019-2020, però, vediamo miglioramenti solo sui goal 7, 13 e 16 (giustizia e istituzioni solide). Il rapporto mostra come su molti obiettivi il traguardo sia abbastanza lontano o del tutto impossibile da raggiungere.
Qual è la fonte principale di informazioni sulla pandemia e sui vaccini per i ragazzi e le ragazze di 16-17 anni?
A. La TV
B. I social media
C. La famiglia
D. La scuola
La risposta corretta è A, la TV. A rilevare il dato è un sondaggio Ipsos-Save the Children, che ha interrogato la fascia 14-15 e 16-17 anni sul tema dei vaccini. Per i 16-17enni la TV è la fonte principale, seguono i social, la famiglia e molto staccata la scuola. Per i 14-15enni, invece, la famiglia è la principale fonte di informazioni, seguita da TV e a pari merito social e scuola.
Qual è stata l’età media degli insegnanti di scuola media (di ruolo) nell’a.s. 2020/2021?
A. 34 anni
B. 41 anni
C. 52 anni
D. 60 anni
La risposta corretta è C, 52 anni. Lo rivela il Rapporto scuola media 2021 della Fondazione Agnelli. In tutto il corpo docenti delle scuole medie, 1 insegnante su 6 ha più di 60 anni e 1 su 100 ha meno di 30 anni. Se guardiamo alla distribuzione per genere, per il 77% sono donne e gli uomini insegnano soprattutto musica, scienze motorie e tecnologia.
Qual è la percentuale di italiani della fascia 25-34 anni che oggi possiede almeno una laurea?
A. 60,8%
B. 52,3%
C. 41,1%
D. 29,0%
In Italia la percentuale di persone laureate nella fascia 25-34 anni è del 29% (dati Eurostat 2021). I dati si riferiscono al 2020 e riguardano le persone nate tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. L’Italia è al penultimo posto nella classifica dei paesi dell’Unione Europea, seguita solo dalla Romania e ben lontana dalla media europea del 41%. L’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030 è raggiungere il 45% di laureati in quella fascia di popolazione.
Nel 2008 in Italia sono nati 577 000 bambini; quanti ne sono nati nel 2020?
A. 620 000
B. 553 000
C. 404 000
D. 368 000
In Italia nel 2020 sono nati 404 000 bambini e bambine (dati Istat). Rispetto al 2008 c’è stato un calo 30% delle nascite. Il dato integra quelli presenti nel rapporto Censis L’Italia e le dinamiche demografiche 2021, che mostra le previsioni di andamento demografico fino al 2050. Secondo le stime più pessimiste, tra 29 anni nasceranno 383 000 bambini all’anno, mentre le stime più ottimiste prevedono 468 000 nati all’anno.
Qual è la percentuale di studenti senza cittadinanza italiana che frequentano la scuola primaria e secondaria?
7,5%
10%
15,1%
19,3%
La percentuale di studenti senza cittadinanza italiana che hanno frequentato la scuola primaria e secondaria nell’anno scolastico 2018/2019 (ultima rilevazione del MIUR) è del 10%. Il gruppo più numeroso di studenti proviene dalla Romania, seguito da Albania, Marocco e Cina. Tutti i dati in questo rapporto.