Il metodo scientifico, totem della scienza e della sua spiegazione, In genere questo argomento viene trattato nel capitolo 1 di tutti i libri di scienze delle scuole medie e superiori. Vengono illustrati i passaggi del metodo scientifico e viene raccontata la storia di Galileo Galilei. A volte si fa un esempio semplice, chiedendo agli studenti di provarlo a casa (per esempio, l'osmosi nelle patate). Ma quante altre volte negli anni successivi torniamo a citare quel metodo? Faccio una stima: mai!
Prima diciamo che la scienza si basa su quel metodo, ma poi raccontiamo soltanto i risultati ottenuti. Una delle rarissime eccezioni in cui si vede sia il processo sia il risultato è la scoperta di Mendel delle tre leggi della genetica classica. In questo caso la spiegazione parte dal metodo e arriva al risultato. Ma non si fanno riferimenti al metodo scientifico di Galileo.
Lo stesso si può dire quando illustriamo altri esperimenti:
quello di Martha Chase e Alfred Hershey che dimostra che il materiale genetico è costituito da DNA e non da proteine;
quello di Ernest Rutherford che dimostra che nel nucleo è concentrata la carica positiva dell’atomo;
quelli che dimostrano la sfericità del pianeta Terra.
Non possiamo andare sempre in laboratorio, ma se la scienza è basata sul metodo scientifico, cerchiamo di dimostrarlo attraverso i fatti. Ragioniamoci su, altrimenti la spiegazione (o buona parte di questa) si riduce a un superficiale atto di fede.
Come puoi cominciare la lezione? Quando raccontiamo un esperimento, facciamo un riferimento al metodo scientifico e chiediamo agli studenti di provare a ricostruirlo alla luce del metodo scientifico.