Il data journalism è un tipo di giornalismo che usa gli strumenti della matematica, della statistica e delle scienze sociali e comportamentali per realizzare inchieste e reportage (fonte Wikipedia). Questo modo di raccontare le notizie è cresciuto negli ultimi anni grazie alla pubblicazione di dati grezzi in molti contesti diversi, come tutto il mondo della pubblica amministrazione e della ricerca scientifica e ambientale. Lavorare sui dati e provare a cimentarsi in esperimenti di dataj può essere un modo per svolgere attività STEM (o STEAM) in classe oppure come attività di Educazione civica.
Ma per capire cosa serva per fare data journalism, come cominciare e a quale scopo, ho parlato con Cristina Da Rold, giornalista e autrice di diverse inchieste di dataj per Il Sole 24 Ore e Le Scienze.
Dottoressa Da Rold, chi è un data journalist?
Un data journalist è uno o una giornalista che cerca le notizie nei dati per far emergere quello che manca e porre all’attenzione pubblica dei problemi. Un data journalist non è una persona che fa dei grafici e delle mappe.
Come si diventa data journalist?
Serve avere una passione giornalistica, avere voglia di indagare e andare a fondo delle questioni. Poi è utile seguire dei corsi per capire la deontologia di questo lavoro e intanto specializzarsi in un ambito per poter capire tutte le dinamiche. Io per esempio mi occupo di sanità.
Che cosa si può fare a scuola?
Non credo che a scuola ci sia modo di fare data journalism. Ma si può lavorare sul valore dei dati nella nostra società e sul controllo delle fonti. Si può giocare con i dati per raccontare in maniera credibile la realtà che ci circonda.
Un esempio?
Per esempio si può chiedere ai ragazzi di capire se la raccolta differenziata nella loro città funziona. Capire quali fonti esistono e quali differenze ci sono tra fonti primarie (cioè i dati ufficiali) e fonti secondarie (quelle riportate dai giornali o da siti e blog). Oppure si può prendere un sito come Pagella Politica, specializzato nel fact checking delle dichiarazioni dei politici, e vedere il percorso che i giornalisti di quel sito hanno fatto per capire se una dichiarazione sia corretta o meno.
A cosa possono servire queste attività?
Ragionare su questi problemi può suscitare uno spirito critico che poi torna utile anche per professioni diverse, come il data scientist.
Un intervento di Cristina Da Rold del novembre 2020 sul lavoro che un data journalist fa con i dati in epoca di pandemia.
Come puoi cominciare la prossima lezione? Cerca un articolo di carattere ambientale su Pagella Politica (per esempio di Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica) chiedi agli studenti di analizzarlo.