Facciamo un salto indietro nel tempo. È il 2010: Apple presenta l’iphone 4 e il primo ipad, Google diventa il motore di ricerca che riconosciamo oggi, Microsoft sta per acquistare Skype, facebook è il social network più diffuso e frequentato al mondo. Nella scuola italiana la ministra dell’istruzione è Maria Stella Gelmini e la “sua” riforma entra in vigore in quell’anno scolastico. Nonostante i cambiamenti, la scuola rimane un luogo assolutamente tradizionale per impianto e filosofia e le prime LIM (lavagne interattive multimediali) cominciano a fare capolino solo in quei mesi. Mancano ancora 3 anni al decreto legge che imporrà l’esistenza dei testi scolastici in formato ebook (firmato dal ministro Profumo). In sostanza, nel 2010, la tecnologia va al galoppo, ma nella scuola italiana si va lentissimi. Non stupisce, quindi, che nessuno abbia sentito il nome di Ruben Puentedura, Mr SAMR.
Ruben Puentedura è un ricercatore che all’inizio degli anni Novanta ha studiato ad Harvard e ha passato tutta la sua vita a definire un metodo per migliorare il modo di fare didattica. Nel 2010 ha proposto il SAMR model, un percorso che mira a inserire gradualmente, ma in modo sempre più pervasivo, la tecnologia nella didattica scolastica. SAMR è un acronimo che sta per:
Sobstitution
Augmentation
Modification
Redefinition
Sobstitution è la sostituzione del supporto cartaceo con un supporto digitale, senza altre funzionalità; Augmentation è l’aggiunta di strumenti o contenuti che migliorino la comprensione di un contenuto. In entrambi questi casi non cambia il modo di fare didattica, ma cambia il modo di fruire dei contenuti.
Modification è la ristrutturazione del modo di fare lezione alla luce delle possibilità offerte dal digitale; Redifinition è un passo ancora ulteriore, con la modificazione degli obiettivi didattici e la produzione di contenuti nuovi. Questi due livelli implicano una trasformazione del ruolo dell’insegnante stesso e del suo rapporto con studenti e studentesse.
Sylvia Duckworth riassume così il modello SAMR per EducationalAppAdvice
Questo tipo di modello didattico nell’Italia del 2010 era inimmaginabile, ma dopo l’esperienza della didattica a distanza e della didattica digitale integrata, sembra più vicino. Almeno il livello Augmentation è stato raggiunto dalla stragrande maggioranza degli insegnanti e alcune esperienze di flipped classroom raggiungono i livelli di Modification.
Per arrivare a un livello massimo di Redefinition occorrerebbe un input forte da parte delle istituzioni scolastiche (dalla dirigenza dell’istituto al ministero) e un forte piano di formazione e motivazione degli insegnanti. Applicare un approccio del genere in modo totale su tutto il programma è improponibile, ma potrebbe essere sperimentato su un argomento specifico, magari collegandolo ai temi di educazione civica. È importante essere consapevoli (e informare gli studenti) che questo modo di fare didattica cambia l’obiettivo da raggiungere: non una conoscenza puntuale, ma una competenza più ampia nello sviluppo di un progetto di qualche tipo.
Un video di Puentedura che spiega in che modo il SAMR model può avere ricadute positive su studenti e studentesse.
Cosa bisogna ricordare? Il SAMR model è un percorso che cambia il modo di usare la tecnologia per fare didattica.