Riporto di seguito una parte del testo che potete ascoltare nel podcast Eraldo Affinati e il segreto di Barbiana, tratto dalla serie Maestre e Maestri d’Italia di Alessandro Banfi per Chora Media, Vita.it e Fondazione Cariplo.
Quando arrivi di fronte ai casermoni di Casal Bertone, alla periferia di Roma, ti sembra di essere in un film di Pier Paolo Pasolini. Qui era ambientato Mamma Roma e qui Eraldo Affinati ha fondato la scuola italiana per migranti, un piccolo miracolo nell’Italia di oggi, completamente gratuita e organizzata su base volontaria. Si chiama Penny Wirton, in omaggio a uno dei personaggi dello scrittore Silvio D’Arzo, che racconta la storia di questo ragazzino senza padre e della sua seconda nascita. Una seconda nascita che arriva dopo una fuga da casa e grazie all’aiuto di un supplente di scuola che lo accompagna alla riscoperta della propria condizione umana e sociale.
Il personaggio di D’Arzo è una vera passione di Affinati e di sua moglie Anna Luce Lenzi. La loro scuola è rivolta ai ragazzi di borgata di oggi: gli irrecuperabili, quelli che la scuola statale lascia indietro e si rassegna a bocciare perché sono troppo svantaggiati. E in effetti soffrono povertà di ogni tipo: sono poveri di famiglia, di soldi, di istruzione e di protezione… a volte tutte queste cose messe assieme. Ma alla Penny Wirton è diverso.
Nella grande aula della Penny Wirton, un unico ambiente di vaste dimensioni, ogni studente ha di fronte un insegnante singolo, volontario, che con il materiale e i libri scritti apposta da Affinati e Lenzi lo aiuta a studiare passo passo la nostra lingua […] Ci sono ormai 60 scuole Penny Wirton nel nostro paese, che seguono questo stile: la lezione deve essere individuale, come è a tu per tu il rapporto con questi ragazzi, ognuno con storie e conoscenze diverse.
La mente geniale dietro questo approccio è quella di Eraldo Affinati, grande scrittore ma soprattutto insegnante di valore. Racconta in uno dei suoi libri che capì subito, alla prima esperienza di supplente, che avrebbe dedicato tutta la vita a questo mestiere. Affinati ha scritto ben due libri dedicati a Don Lorenzo Milani e alla sua esperienza nella scuola di Barbiana: «Oggi i ragazzi di Barbiana sono i nostri studenti della scuola Penny Wirton, solo che non vengono più dall’Appenino Tosco-Emiliano, ma vengono dalle contrade più sperdute del mondo e portano qui lo stesso tema, che è lo scandalo della mancanza della parola, che Don Milani voleva curare. Noi asciughiamo le lacrime, saniamo le piaghe, curiamo le ferite e insegniamo a questi ragazzi a diventare grandi».
Scriveva Lorenzo Milani:
Il mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia, come la può avere soltanto un povero che è stato a scuola.
L’istruzione e la cultura diventano uno strumento di emancipazione e di liberazione da quella particolare forma di schiavitù che è la disuguaglianza sociale. D’accordo con questa idea anche Eraldo Affinati, che aggiunge: «Devi però lavorare a fondo perduto, cioè questa scommessa che tu fai, non ti deve rendere schiavo del risultato che tu vuoi. Questo è molto importante, perché se tu fai una scommessa e dopo va male questa scommessa, tu rischi di demoralizzarti e perdere di vista il fiume che scorre, perché ti sei affezionato a quella creatura e quella creatura ti ha portato in un gorgo. Tu invece devi sapere che credi in quello che stai facendo e quindi, anche se ti andrà male, tu dovrai continuare lo stesso, perché magari ti andrà bene da un’altra parte, dove meno te lo aspetti. È questa la ragione per cui Don Lorenzo Milani ha scritto che “l’insegnamento è il mestiere dei fiaschi”».
Barbiana è riproducibile oggi? Lo chiediamo di nuovo ad Affinati: «Volevo una scuola in cui ci si assume la responsabilità dello sguardo altrui. Quindi i miei studenti della Città dei Ragazzi sono stati all’origine delle Penny Wirton e a un certo punto, dopo aver fatto dei viaggi in Africa sono tornato e insieme a mia moglie abbiamo detto “ma perché non fondiamo noi una scuola nuova? Uno a uno, senza classi, senza registri, senza burocrazia, tutto gratis… anche senza soldi”». La scuola messa su da Affinati è partita e ha proseguito il suo cammino a tutt’oggi senza finanziamento alcuno. Ha accettato però gli aiuti e, innanzitutto, l’ospitalità e lo spazio dove fare lezione nelle varie città, le donazioni in denaro che le sono state offerte e i contributi degli stessi volontari, che hanno tenuto in piedi l’attività didattica fornendo manuali d’uso, penne, matite, quaderni via via che si esaurivano.
Consigliatissimo da ascoltare, così come tutta la serie podcast. E ovviamente vale la pena approfondire la storia della scuola Penny Wirton attraverso il sito e i libri di Affinati.
Cosa bisogna ricordare? Il modello Penny Wirton non è replicabile in una scuola statale classica, ma l’attenzione e la vocazione che emergono possono essere di ispirazione per fare il proprio lavoro in modo diverso.